Qualità della vita dei giovani: Taranto è agli ultimi posti
Taranto conferma di non essere un territorio per giovani. Lo conferma il rapporto annuale de “Il Sole 24 Ore”, che colloca Taranto al terzultimo posto. Un minimo progresso rispetto agli anni scorsi quando è stata anche ultima nella classifica relativa, posto che quest’anno ha ceduto a Roma, che guadagna la coda della classifica. I motivi di questa bocciatura sonora della Capitale sono chiari e inequivocabili e partono dall’ultimo posto nella relativa graduatoria del canone di locazione, il 107°. in condivisione con Milano: in entrambe le città i costi per stanze e monolocali sono assolutamente proibitivi per i giovani. Milano, però, si risolleva brillando molto di più in altre classifiche, come quelle dell’occupazione giovanile e delle assunzioni a tempo determinato che la vedono prima. Malissimo le due metropoli per numero di incidenti notturni.
Ma Taranto è ultima per una serie di classifiche incontestabili: è agli ultimissimi posti per occupazione, numero di laureati, per assunzioni a tempo indeterminato e soddisfazione per il proprio lavoro. Ma anche per la presenza di giovani nelle amministrazioni pubbliche, che è scarsissima. Le cose vanno meglio, naturalmente, per il costo degli affitti e la percezione di insicurezza o gli incidenti stradali notturni.
Il lavoro si conferma ancora una volta come problema principale per il nostro territorio e un po’ per tutta la provincia. E questo incide notevolmente, come è logico aspettarsi, sulla diminuzione continua della popolazione residente. I giovani continuano ad andare via e a non tornare più. Le fragili politiche per il “ritorno al Sud” sono inefficaci, soprattutto perché prive di risorse economiche.
È di questi giorni un altro dato inquietante che spiega la mancanza di risorse pubbliche: il 60% degli italiani non paga le tasse e tutti i governi, di tutti i colori politici, hanno sempre difeso gli evasori (che, a loro dire, sarebbero persino una risorse per il Paese, essendo le classi produttive) e gravato dipendenti e disoccupati, sempre più poveri e sempre più isolati. Questo non fa che aumentare ancora il gap tra Nord e Sud, poiché tutte le classifiche, che riguardano anche bambini e anziani, vedono nella parte alta della classifica le città del Nord e in quella bassa le città del Sud.
“La Qualità della vita per fasce d’età del Sole 24 Ore rappresenta, da alcuni anni, – scrivono gli autori – un’utile bussola per fare il punto sulle fragilità di un Paese in piena crisi demografica, dove sempre più spesso si invoca la necessità di un patto generazionale che, anche attraverso i fondi del Pnrr, raccolga investimenti per lo sviluppo e il futuro dell’Italia. Le tre graduatorie verranno incluse, a fine anno, nella 36esima edizione della Qualità della vita”.
Sottolineiamo che per l’occupazione giovanile Taranto è terzultima seguita solo da Siracusa e Napoli. La situazione è drammatica e la grave crisi che sta colpendo l’industria, a partire dall’ex Ilva non lascia bene sperare, anche perché non si vedono i risultati dell’imprenditoria turistica che consentono a Lecce, ma anche a Brindisi, di salire in classifica.
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