Floribert: quanto costa essere dalla parte del bene?

Floribert Bwana Chuin era un ragazzo come tanti, nel pieno della vita, ricco di speranze e aspirazioni per il futuro, animato da una forte passione per lo studio, ma anche un cristiano che si nutriva del Vangelo.
Sì, era, perché ad oggi Floribert non è più un giovane come tanti, ma è un ‘maestro di speranza’ che ha sacrificato la propria vita, a soli 26 anni per aver lottato con fermezza contro la corruzione e l’ingiustizia; un ‘uomo di pace’ che domenica 15 giugno – Solennità della Santissima Trinità – è stato proclamato beato nella Basilica papale di San Paolo fuori le Mura con una celebrazione presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi, affinché la sua testimonianza, come affermato da Leone XIV, sia per tanti giovani “un esempio di pace disarmata e disarmante”, uno stile di vita da seguire con umiltà e tenacia per contrastare la paura e la sete di potere.
Già nel 2023, papa Francesco, in occasione del viaggio apostolico nella Repubblica democratica del Congo e in Sud Sudan, durante l’incontro con i giovani e i catechisti, rese testimonianza della vita vissuta dal giovane congolese. Floribert lavorava come Commissario alle Avarie alla dogana di Goma al confine col Ruanda, era responsabile del controllo qualità degli alimenti e di eventuali merci avariate e nocive che puntualmente segnalava e di cui impediva il passaggio al fine di preservare la salute della popolazione di Goma. Nonostante le continue minacce, la reazione ai tentativi di corruzione era sempre e un fermo e coraggioso ‘no’, risposta con cui ha pagato a caro prezzo l’onestà e il tendere al bene, principi guida della sua esistenza.
Era il 7 luglio 2007 quando uscendo da un negozio venne sequestrato e, dopo due giorni, trovato morto, con evidenti ferite da percosse, sul ciglio di una strada. La sua morte non può restare vana, così come Floribert ha condotto la sua battaglia per la pace, era sempre dalla parte degli ultimi, dei ragazzi di strada, degli orfani e degli emarginati, seguendo la spiritualità della Comunità di Sant’Egidio di cui faceva parte, oggi tocca a noi seguire il suo umile esempio; l’esempio di un giovane come tanti che mettendo in pratica la Parola ha saputo vincere, con cuore saldo, il male con il bene.
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