Chiesetta di Sant’Anna, il ritorno all’originaria bellezza

foto ND
18 Lug 2025
di Angelo Diofano
Una sorpresa attende i devoti di Mamma Sant’Anna che nei prossimi giorni si recheranno in città vecchia per i festeggiamenti a lei dedicati: il ritorno alla originaria bellezza della chiesetta in largo Civitanova, fra piazza Fontana e il pendio San Domenico. Proprio in questi giorni sono terminati i lavori realizzati grazie all’intervento di Formedil, commissionati dalla parrocchia della basilica cattedrale, che ne ha competenza territoriale.
Ce ne ha parlato l’architetto Paolo Campagna, presidente di Formedil: “Non conoscevo la collocazione di questo luogo di culto, anche se ne avevo sentito parlare. Potervi accedere, quindi, per me è stata una lietissima sorpresa: una chiesetta molto umile, raccolta ma con le sue pregevolezze architettoniche ma abbisognevole di un certo restyling – ha detto –. Innanzitutto abbiamo scartavetrato le pareti interne liberandole da una pittura che ne mortificava la bellezza, provvedendo quindi a ritinteggiarle di giallo paglierino e, in alcuni punti, di bianco. Abbiamo anche provveduto ad eliminare alcune superfetazioni, nei pressi dell’altare, costituite da alcune cornici in legno ammalorate, attorno a delle nicchie ormai vuote, che dovevano ospitare statue di santi. Ritengo che i risultati dell’intervento siano soddisfacenti e che riscuoteranno il consenso dei devoti di Mamma Sant’Anna”.
Ce ne ha parlato l’architetto Paolo Campagna, presidente di Formedil: “Non conoscevo la collocazione di questo luogo di culto, anche se ne avevo sentito parlare. Potervi accedere, quindi, per me è stata una lietissima sorpresa: una chiesetta molto umile, raccolta ma con le sue pregevolezze architettoniche ma abbisognevole di un certo restyling – ha detto –. Innanzitutto abbiamo scartavetrato le pareti interne liberandole da una pittura che ne mortificava la bellezza, provvedendo quindi a ritinteggiarle di giallo paglierino e, in alcuni punti, di bianco. Abbiamo anche provveduto ad eliminare alcune superfetazioni, nei pressi dell’altare, costituite da alcune cornici in legno ammalorate, attorno a delle nicchie ormai vuote, che dovevano ospitare statue di santi. Ritengo che i risultati dell’intervento siano soddisfacenti e che riscuoteranno il consenso dei devoti di Mamma Sant’Anna”.
L’amarezza è costituita però da un certo abbandono della zona di largo Civitanova per gli edifici abbandonati, anche se nelle vicinanze c’è un ostello di cui pareva prossima la riapertura. “È una situazione che riflette, in piccolo, il degrado dell’intera città vecchia che da tempo attende un intervento complessivo di risanamento da parte dell’ente locale. Davvero un peccato lasciar degradare questo grande e interessante patrimonio storico-architettonico costituito dall’Isola!”.

La particolarità dell’intervento alla chiesetta di Sant’Anna è costituito dal coinvolgimento di sei giovani migranti, selezionati tra i diciotto che hanno partecipato a un progetto formativo per operai edili, realizzato d’intesa fra Formedil, Ance e Prefettura. Ne ha parlato il dott. Claudio Capraro di Formedilm che ha seguito la vicenda: “I corsi sono iniziati lo scorso autunno e sono terminati una decina di giorni addietro, con la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione. Già nove dei partecipanti sono stati assunti da aziende della provincia – ha spiegato –. I giovani che hanno lavorato in città vecchia, d’età compresa tra i 18 e i 24 anni, provenienti da Burkina Faso, Mali e Camerun, sono stati impegnati nella scartavetratura e ritinteggiatura degli interni della chiesetta, mostrando buona volontà e attenzione alle disposizioni degli operai dell’azienda incaricata dei lavori”.
La riapertura al culto della chiesetta avverrà venerdì 25 luglio durante la celebrazione eucaristica delle ore 18.30 che sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, che benedirà i nuovi abiti della Titolare e il simulacro restaurato di San Gioacchino, che sarà portato in processione sabato 26, assieme a all’immagine di Mamma Sant’Anna.
La chiesetta di largo Civitanova, ricordiamo, fu edificata nel 1914 dopo l’abbattimento di quella più antica (sembra già esistente nel 1200) intitolata a San Nicola in Civitanova, ormai pericolante. L’allora rettore, mons. Solito, la fece ricostruire con altari in marmi policromi, stucchi alle pareti ed affreschi alla volta, opere del pittore Sampietro. La facciata è in stile romanico-pugliese con grande arco monocuspidale e piccola rosa in alto nel centro. Sul lato destro è visibile un piccolo campanile, dal quale (si racconta) pendeva una funicella perché chiunque a qualsiasi ora della giornata, o della notte, potesse tirarla per suonare la campana, invitando così a pregare “Mamma Sand’Anne” per una partoriente.
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