Statte, incontro su Pier Giorgio Frassati

Si è svolto venerdì 5 settembre nel salone della parrocchia del Sacro Cuore di Statte un incontro sulla figura di Pier Giorgio Frassati, a pochi giorni dalla sua canonizzazione. L’evento, frutto dell’organizzazione degli operatori della biblioteca e del gruppo di Azione Cattolica parrocchiale, ha visto una grande partecipazione. L’idea di questo appuntamento era maturata già da tempo, soprattutto dopo aver saputo che, durante l’anno santo, Pier Giorgio sarebbe stato canonizzato. Tra le varie idee e modalità di svolgimento, quella del relatore: don Mattia Santomarco, grande conoscitore e amante della figura di Pier Giorgio, dalla quale ha tratto ispirazione e che ha preso come punto di riferimento sin dall’adolescenza, quando frequentava il gruppo di Azione Cattolica nella sua parrocchia d’origine.
Una volta confermato il relatore, ci è piaciuta l’idea che a intervistarlo fosse una giovane della parrocchia. Due giovani di oggi a confronto con un giovane vissuto 100 anni fa.
La scelta è ricaduta su Teresa, una studentessa di 21 anni che non conosceva la figura di Pier Giorgio che così ci ha raccontato: “Dopo una breve introduzione in cui ho parlato della sua vita – e per la quale mi sono documentata leggendo alcuni libri presi in prestito dalla biblioteca parrocchiale – sono passata ad alcuni episodi della vita del giovane che sono rimasti impressi nella mia mente e nel mio cuore. Dalla lettura della biografia di Pier Giorgio sono scaturite le mie domande per don Mattia, che inizialmente ci ha raccontato il motivo del suo forte legame con questa figura e come l’ha scoperta”.
Le riflessioni si sono incentrate su temi centrali della vita di Pier Giorgio: la fede, l’impegno nel volontariato, il rapporto con gli amici e i suoi numerosi interessi, oltre alla accettazione del suo destino.
La figura di Pier Giorgio Frassati continua a risplendere come un faro di attualità per le nuove generazioni. La sua vita, sebbene breve, è stata un inno all’amore, alla fede e all’impegno verso il prossimo, dimostrando come sia possibile conciliare la ricerca di Dio con le sfide e le gioie della vita moderna.
Una delle caratteristiche più evidenti di Pier Giorgio era la sua profonda e instancabile vita di preghiera, alimentata dall’Eucaristia. Nonostante il suo fitto programma di studi, volontariato e attività sociali, egli trovava sempre il tempo per la sua preghiera personale e per la comunione quotidiana. Questo amore incondizionato e questa fede robusta erano il frutto di una disciplina spirituale e di un desiderio sincero di unione con Dio.
Per chiunque desideri seguire il suo esempio oggi, la sfida maggiore è superare la ‘mondanità tentatrice’. Il suo messaggio è chiaro: la fede non è un’opzione da prendere in considerazione solo nei momenti difficili, ma una relazione vitale da coltivare quotidianamente.
Pier Giorgio ha dimostrato che si può essere contemporaneamente un amico leale, un appassionato di montagna, uno studente impegnato e un testimone di fede incrollabile. Non è necessario scegliere tra la mondanità e la spiritualità, ma imparare a integrare la fede in ogni aspetto della propria vita. La sua vita ci insegna che la fede non è una prigione, ma una lente attraverso cui vedere il mondo con occhi nuovi.
La morte di Pier Giorgio, avvenuta in modo rapido e inaspettato a causa della poliomielite, solleva interrogativi sulla sua accettazione del destino. La sua fede gli faceva percepire che la Madonna lo avrebbe rapito presto, una premonizione che indicava non un desiderio di morte, ma una totale fiducia nel piano divino. Questa consapevolezza non lo portò a isolarsi, ma, al contrario, a dedicarsi con ancora maggiore intensità al servizio degli altri, sapendo che ogni istante era prezioso. Fino all’ultimo respiro, il suo pensiero non fu per se stesso e il dolore fisico, ma per le persone che aveva in carico. Pier Giorgio ha vissuto con la consapevolezza della fragilità della vita, trasformandola in un motore per l’amore e la carità, accettando il suo destino con una pace profonda che deriva da una fede incrollabile nella Provvidenza.
La serata è terminata con le testimonianze dei ragazzi e capi del gruppo Scout Taranto 15 che hanno ripercorso la loro esperienza di cammino spirituale vissuta durante le tappe che li hanno portati da Taranto ad Assisi e, infine, a Roma in occasione del weekend conclusivo del giubileo dei giovani.
Dopo i ringraziamenti c’è stato un momento conviviale dove si è continuato a parlare della figura di Pier Giorgio, suscitando entusiasmo in molti che non la conoscevano.
Le parole di Teresa riassumono perfettamente l’iniziativa: “È stata una serata bellissima, ricca di emozioni indescrivibili a parole”.
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