Sara Gentile: “Io e il jujitsu, l’arte più completa, che vorrei alle Olimpiadi”

È stata l’ospite speciale di uno degli eventi utili alla promozione della disciplina. Del raduno tecnico e presentazione della formazione del Team Italia di jujitsu, che prenderà parte al Campionato europeo di Random Attacks, in Spagna, ad ottobre. Un appuntamento appetibile per la campionessa in carica Sara Gentile. Potrebbe mancarlo, tuttavia. “Purtroppo ed a malincuore, a causa di impegni universitari, la mia partenza è ancora incerta”, dichiara l’atleta, che in questa intervista si sofferma sulla parola “arte” a identificare la sua disciplina sportiva. Seguita dalla squadra in cui milita, la Yawara, e dal maestro Massimo Cassano, la giovane tarantina (23 anni da compiere) avrà altre occasioni per confermare il proprio valore sul tatami.
Facciamo un passo indietro, ripercorriamo le competizioni che l’hanno vista protagonista…
“Tutto è partito dal primo Europeo tenutosi a Taranto. Con grande preparazione ed entusiasmo mi sono trovata a prendere atto di una delle più belle competizioni mai svolte prima. Il secondo evento si è poi tenuto in Olanda e mi ha messo ancora più carica, dandomi la forza di andare avanti (si è riconfermata campionessa europea nella categoria Juniores, ndr). Ho avuto modo di gareggiare in altre competizioni, riguardanti un’altra specialità, e che ha portato sia me che il mio compagno di gare Ruben Cassano ad ottenere ottimi risultati”.
Da dove nasce la sua passione per il jujitsu?
“La mia passione è sempre stata quella delle arti marziali, sin da bambina. Ho praticato inizialmente il judo ma poi vedendo un’esibizione di jujitsu ho capito che quella sarebbe stata la mia arte. E così è stato”.
Le arti marziali, in generale, stanno crescendo. Pensiamo al karate che ha debuttato alle Olimpiadi. Non mancano gli atleti e le eccellenze legate al territorio ionico (Silvia Semeraro, su tutte). È d’accordo? E quali sono le criticità legate al suo sport?
“Sì, concordo. Io ho avuto modo e l’onore di veder esibirsi la campionessa Semeraro. È davvero una forza della natura e riesce ad eccellere nell’altra arte marziale che è in molti aspetti simile alla mia. Vorrei tanto che un giorno il jujitsu fosse riconosciuto a livello olimpionico in quanto non ha nulla di meno rispetto alle altre discipline, anzi penso sia l’arte più completa, inglobante molti aspetti del karate, judo, taekwondo”.
Tra i suoi obiettivi, ha un sogno da realizzare?
“Il mio sogno sarebbe proprio quello di gareggiare alle Olimpiadi, dando così onore alla mia arte”.
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