Letteratura

“Una città in poesia”, un salutare incontro per dare sostanza alla memoria di tanti poeti

07 Set 2022

di Silvano Trevisani

L’abbiamo definita “città dei poeti” e non sbagliavamo parlando di Taranto. E non solo perché vi sono nati o vissuti alcuni dei maggiori poeti italiani a partire dagli inizi del XX secolo, che sono ormai storicizzati e universalmente noti, ma perché accanto a loro hanno vissuto o operato molti altri poeti che con impegno, serietà d’intenti, continuità hanno fatto poesia, spesso lavorando insieme e lasciando tracce visibili e, a noi tutti, l’impegno di tenerli vivi nella nostra memoria e nella nostra storia.

Per questo abbiamo voluto incontrare i poeti viventi antologizzati e alcuni testimoni autorevoli i cui familiari sono raccontati dal libro “Taranto città della poesia”, che è un po’ la sintesi del progetto “Sulle orme di Alda Merini, ciclo di incontri sulla poesia” che il Comune di Taranto ha voluto affidarmi con la collaborazione dell’Associazione Marco Motolese e del Club per l’Unesco di Taranto. L’incontro, che abbiamo chiamato semplicemente “Una città in poesia”, si è svolto nel cortile del Collettivo Le Onde, per la straordinaria ospitalità di Titti Voccoli, e ha rappresentato un’occasione per ridare protagonismo a quanti hanno compiuto un itinerario a volte pluridecennale e dar loro il modo di ricordare e sottolineare anche il contributo di tanti che non ci sono più.

L’assessore Fabiano Marti, che ha aperto l’incontro, ha espresso, a nome del Comune, ha soddisfazione per un progetto fortemente condiviso che rende protagonista il nostro territorio e fa della cultura un’occasione importante di sviluppo e di crescita che accompagna e sostiene quanto l’amministrazione comunale sta facendo in questi anni per imprimere alla città un cambiamento di rotta. Carmen Galluzzo, già consigliera comunale, e presidente delle associazioni che hanno affiancato il progetto, ha confermato l’intendimento di darvi seguito, per far sì che i valori culturali espressi da poeti che da lungo tempo danno il loro contributo alla città, vengano ancora di più valorizzati. In tal senso continuerà nel sostegno alla proposte di realizzare in città il “parco dei poeti”, scaturito dal progetto.

Da me coordinati, sono intervenuti Vincenzo Jacovino scienziato prestato alla poesia che, negli anni scorsi, si era imposto all’attenzione della critica nazionale; Aldo Perrone, che al lunghissimo percorso saggistico ha unito anche quello poetico che, oltre all’amicizia di personalità come Mario Luzi, gli ha fruttato anche importanti premi; Antonio Liuzzi, docente notissimo anche per essere stato priore della congrega dell’Addolorata, che ha di recente completato la sua trilogia; Dino De Mitri, poeta sperimentale e innovativo che ha dato all’incontro una salutare svolta provocatoria; Paola Mancinelli, che unisce l’impegno artistico con quello poetico in una lettura velata di passione umana e profonda spiritualità; Mara Venuto, la più giovane ma già notissima poetessa che sta riscuotendo consensi unanimi. Impossibilitata a partecipare José Minervini, anche lei presente nella raccolta e che, è stato ricordato, ha appena dato alle stampe l’ultima silloge “Voce dei verbi”.

Tra i testimoni sono intervenuti: Maria José Fornaro, figlia di Cosimo che fu uomo di profonda cultura, poeta e instancabile organizzatore, oltre che premio Viareggio per la poesia; Maria Lucia Rasulo, figlia di Pio, docente di estetica all’Università del Salento, filosofo ma anche poeta raffinato di lunga militanza, Massimo Causo, noto critico d’arte e figlio del poeta Sabastiano, docente e poeta tra i più continui e validi.

Impossibile riassumere i contenuti di una serata ricchissima di spunti, ma vogliamo ricordare solo come dagli interventi siano venuti fuori ricordi di poeti come Ettore Toscano, Giovanni Amodio, Tommaso Anzoino, Angelo Lippo, Vittorio D’Amicis e naturalmente di tutti gli altri presenti nel volume, che compongono una sorta di retaggio da consegnare alla città perché si renda conto che la poesia non può essere considerata un bene di consumo, ma un bene che resiste e contribuisce a farci migliori.

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