Marzia Varvaglione: “Un calice di buon vino per brindare ai successi della Dinamo”
Arriva con il fiatone e se ne va bella e fresca come una rosa. Anche se il suo impegno è sempre massimo sul campo di gioco: Marzia Varvaglione deve fare i salti mortali per coniugare e onorare al meglio i suoi impegni importanti, numerosi; e il basket torna a riempire le sue giornate, come una fiammella pronta a farsi rogo, a beneficio suo personale, e del gruppo nel quale si trova ora. Basta intervistarla per rendersene conto. Che riesce nell’impresa: Marzia Varvaglione (ala tarantina, classe 1989) sa dire tutto in poche parole, senza distogliere gli occhi da quelli del suo interlocutore. Nella prima uscita amichevole della Dinamo Taranto Nuovi Orizzonti c’è anche lei. Una partitella in famiglia, giocata lo scorso fine settimana con la formazione Under 19, che a William Orlando ha offerto le prime incoraggianti indicazioni (è un gruppo che sembra già squadra, ha detto il coach).
Cosa ci fa la presidente di Agivi, l’Associazione giovani imprenditori vinicoli, qui a sudare sul parquet del PalaMazzola?
“Il basket ha sempre rappresentato un pilastro fondamentale della mia vita. Adoro il gioco di squadra, nello sport e non solo. Anche nella vita lavorativa. Ecco cosa ci faccio qui: a dare una mano alla mia città”.
Qual è il filo che lega il mondo del basket a quello del vino?
“Sicuramente la competizione. A basket competiamo per un campionato, di serie B nazionale, in questo caso; nel mondo del vino si compete per promuovere la propria azienda e regione in giro per il mondo”.
Apparentemente sono due mondi che, sulla tavola, non possono stare insieme: l’atleta agonista non può bere. Oppure vogliamo sfatare questo tabù?
“Come sempre tutto va fatto in moderazione. Anche dopo le partite c’è bisogno di festeggiare: perché no, magari con un calice di buon vino!”
Come divide le sue giornate Marzia Varvaglione?
“La mattina, dopo aver accompagnato mia figlia a scuola, sono in azienda tutto il giorno. La sera, sempre insieme a lei, mi dedico a una delle mie più grandi passioni, che è il basket”.
Rispetto alla nuova stagione, al nuovo gruppo che si sta formando, quali sono le tue sensazioni?
“La squadra è molto affiatata. Un gruppo molto coeso: c’è un bellissimo spogliatoio, l’intero staff, il team, gli allenatori, il presidente trasmettono calore umano. Mi sembra di essere tornata indietro di tanti anni”.
Qual è il tuo obiettivo personale dentro la Nuovi Orizzonti?
“Portare un contributo alle ragazze sia nello spogliatoio che in campo facendo credere che tutto è possibile. Ovviamente, perché no, anche i playoff”.
Sei soddisfatta del tuo percorso cestistico, o hai qualche rimpianto, forse?
“Sono molto soddisfatta di quello che ho fatto per quanto riguarda la mia carriera (attualmente, dentro la pluripremiata azienda Varvaglione, si occupa dell’area marketing e delle vendite all’estero, ndr). Se avessi fatto soltanto la pallacanestro nella mia vita, beh, il sogno di tutti i giocatori è quello di vincere lo scudetto. Forse è questo l’unico rimpianto. Pur avendo giocato in una squadra che di scudetti, in tre anni consecutivi, ne ha vinti tre”.
Marzia Varvaglione e le sue compagne nel test congiunto tra prima squadra e formazione juniores – foto G. Leva