Diocesi

L’omelia dell’arcivescovo Miniero per l’inaugurazione del suo episcopato

01 Ott 2023

Riportiamo l’omelia pronunciata dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero nel corso della santa messa per l’inaugurazione del suo ministero episcopale nella diocesi di Taranto:

Carissimi,

l’invito che ci rivolge Paolo nel brano della Lettera ai Filippesi che ci è stata proclamata pocanzi, è semplice, ma poderoso: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù» (Fil 2,5). L’essere cristiano si realizza compiendo un cammino concreto, andando nello stesso senso indicato dal maestro, identificandosi con lui, divenendo sua immagine per le persone che incontriamo.

Paolo ci invita ad avere gli stessi sentimenti di Gesù, cioè a vivere gli atteggiamenti più profondi che il Signore fece suoi così come li scopriamo nei gesti e nelle parole che di lui ci riportano i Vangeli. I «sentimenti», secondo l’antropologia paolina, non sono le «emozioni» che le diverse circostanze provocano in noi, sono piuttosto i «motivi», le «convinzioni» che dal più interno muovono la persona ad agire in un senso specifico. Il «sentimento» coinvolge l’intera persona: mente e cuore, mani e piedi; è la disposizione permanente verso uno specifico comportamento.

Il possedere gli stessi sentimenti di Gesù, suppone che noi conosciamo il Maestro veramente dall’interno: il suo agire, le sue preoccupazioni, il suo criterio per valutare persone e circostanze, le sue scelte di vita, il suo rapporto personale con il Padre, la sua disposizione verso gli altri…

L’apostolo Paolo, nello sviluppo della Lettera ai Filippesi, sottolinea alcuni dei sentimenti che Gesù visse in profondità: la fortezza davanti alla prova, la compassione di fronte alle necessità altrui, l’umiltà, l’obbedienza alla volontà del Padre (cf. Fil 5,6-8): questi sono stati i «motori» della vita di Cristo che lo hanno portato verso gli eventi salvifici della sua morte e risurrezione.

Vi invito ora a leggere il brano evangelico, anticipato nel testo di Ezechiele, nella prospettiva dataci da San Paolo.

Avere gli stessi sentimenti di Gesù non è questione di parole, ma di fatti. Il Maestro loda il secondo figlio della parabola che, nonostante la sua negativa risposta iniziale, va però poi a lavorare nella vigna del padre. Essere cristiano, discepolo di Cristo, non è questione di chiacchiere o di finzione, ma è progredire nel cammino di acquisizione dei sentimenti di Gesù, è questione di avanzare nella fortezza, nella compassione, nell’umiltà e nella obbedienza a Dio.

Essere cristiano, è camminare dietro a Cristo, incarnando gli stessi suoi sentimenti e condividendo con le persone che incontriamo sulle vie del mondo i progetti di bene nello spirito del Vangelo. I primi cristiani per questo motivo furono anche chiamati: «quelli della via», cioè quelli che abbracciando la fede in Gesù, si impegnavano a camminare con Cristo, sulle strade del mondo diffondendo il suo amore.

Carissimi, siamo discepoli autentici di Gesù quando non restiamo chiusi negli spazi rassicuranti delle nostre chiese; quando ci sforziamo di camminare con i fratelli e le sorelle che incontriamo con l’umile stile evangelico; quando riconosciamo nei volti della gente i fratelli e le sorelle da amare, da accogliere, da servire perché Dio è Padre di tutti e noi siamo tutti fratelli.

Miei cari, seguiamo autenticamente Gesù quando ci liberiamo da un’esistenza ripiegata su noi stessi diventando capaci di vivere con autenticità ogni relazione umana.

Papa Francesco si richiama spesso nei suoi discorsi ai «discepoli della via». Vi leggo un breve brano nel quale ci ricorda che: «È significativo che i primi cristiani furono chiamati “discepoli della Via” (cf. Atti 9,2) cioè del cammino. Il credente infatti somiglia molto al Samaritano: come lui è in viaggio, è un viandante. Sa di non essere una persona “arrivata”, ma vuole imparare ogni giorno, mettendosi al seguito del Signore Gesù».

Lungo la via occorre farsi prossimo, con uno sguardo attento, con un cuore compassionevole, con una mente aperta.

La via ci permette di non abituarci alle situazioni, alle persone, alle cose. Chi cammina dietro a Gesù sulle vie del mondo, non può limitarsi ad una professione verbale della fede, ad un «sì» entusiasta ma generico, quasi senza contenuto o confinato nell’intimità. Chi segue Cristo per le vie del mondo è animato da una fede viva, cioè ricca di vita, una fede che vive di relazioni, di volti che si riconoscono, di mani che si stringono, di cuori che si appassionano.

Questa è la chiesa che dobbiamo impegnarci a costruire sempre, rendendo più bella la nostra diocesi e le nostre città e paesi. Una comunità che si irrobustisce nel suo cammino di unità; una comunità aperta ai bisogni umani e spirituali dei fratelli; una comunità che non smette di riannodarsi con il suo passato ricco di tradizioni e di fede e una comunità aperta a sostenere il superamento dei problemi che attanagliano la vita di persone e famiglie. Una Chiesa prontamente disponibile al dialogo, capace di sostenere ogni via di bene per la crescita delle persone e della comunità umana.

Miei cari, vi chiedo di rispondere con me con un forte “sì” all’invito di Gesù a lavorare nella sua vigna e di sostenerci reciprocamente con la preghiera perché l’impegno della testimonianza non si affievolisca sotto il peso delle difficoltà o della stanchezza.

La Vergine Maria custodisca i nostri propositi di bene e interceda per noi San Cataldo, nostro celeste patrono.

Leggi anche
Ecclesia

Gmg, don Riccardo Pincerato (Snpg): “È il tempo di osare”

“La nostra preoccupazione non deve essere che i giovani vengano in Chiesa ma piuttosto che incontrino Cristo. Dopo eventi come la Gmg, l’ultima a Lisbona lo scorso agosto, dove si fa esperienza di grande comunione e di unità, dove ci si sente ‘tanti’, la sfida più grande è quella di rinsaldare il proprio ‘sì’ e […]

A scuola di sinodalità negli Atti degli apostoli, oggi la presentazione del libro scritto dall’indimenticato mons. Papa

Oggi, martedì 28 novembre alle ore 18 nella biblioteca “Marco Motolese”, in via Lisippo 8 (quartiere Tamburi), sarà presentato il libro dell’indimenticato mons. Benigno Luigi Papa “A scuola di sinodalità negli Atti degli apostoli-Per acquisire uno stile cristiano di missionarietà”. Introduce e coordina la serata, Carmen Galluzzo Motolese, presidente dell’associazione Marco Motolese – Club per […]

La ‘Pettolata del porto’

La Stella Maris-Apostolato del mare organizza l‘annuale ‘Pettolata del porto’ per i marittimi e le varie realtà portuali che si terrà oggi, martedì 28 novembre, nella sede della Stella Maris “La casa lontano da casa” dalle ore 11 alle ore 12.30. L’iniziativa sarà preceduta da un momento di preghiera per profughi, migranti e marittimi deceduti […]
Hic et Nunc

La scomparsa di Angelo Caputo, giornalista autorevole e già colonna del “Nuovo Dialogo”

La sua è stata una voce autorevole e pacata che ha raccontato la città. La sua misura e la sobria eleganza con la quale si porgeva e che davano al suo lavoro credibilità e attenzione, sono segni che resteranno nel tempo. Alla città mancherà, perciò, una voce autorevole, ai suoi colleghi un professionista serio e […]

La ‘Pettolata del porto’

La Stella Maris-Apostolato del mare organizza l‘annuale ‘Pettolata del porto’ per i marittimi e le varie realtà portuali che si terrà oggi, martedì 28 novembre, nella sede della Stella Maris “La casa lontano da casa” dalle ore 11 alle ore 12.30. L’iniziativa sarà preceduta da un momento di preghiera per profughi, migranti e marittimi deceduti […]

Giornata europea della Giustizia civile: a Taranto due iniziative a Palazzo di giustizia

Oggi, lunedì 27 novembre, nel Palazzo di Giustizia, in occasione della celebrazione della Giornata europea della Giustizia civile 2023, si è tenuto un incontro dal titolo “Le crisi familiari tra gli strumenti alternativi di risoluzione, l’intervento del giudice ed il ruolo del pubblico ministero”. L’iniziativa – organizzata dal Tribunale e dalla Procura di Taranto, con […]
Media
29 Nov 2023
newsletter