Prendendo la parola, Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico, ha posto l’accento sul perché è stata scelta Taranto come sede del Festival: “Abbiamo scelto Taranto perché è una porta aperta sul Mediterraneo e il Mediterraneo per me, nonostante viva le effervescenze notevoli di questo periodo, è un luogo di dialogo tra i popoli e lo è sempre stato storicamente.
Noi vogliano mostrare uno sport che abbia la capacità di essere un linguaggio universale per superare barriere, tentare di costruire un Paese più civile, più equo e più giusto».
Siamo consapevoli – ha aggiunto – di rappresentare un pezzo di mondo dello sport. Naturalmente ci confrontiamo con lo sport che spesso è declinato come contenitore di medaglie. Noi siamo convinti che non è solo questo. Lo sport è un pezzo di politiche pubbliche del Paese sulle quali avere la capacità di investire, che non devono rappresentare un costo, perchè anche attraverso lo sport si può costruire un Paese migliore, più equo e più solidale. Tutto è saperne valorizzare le grandi capacità che ha di essere strumento di integrazione, di comunicazione , di trasformazione culturale».
A chi si rivolge il Festival? – si è domandato Pancalli – A me piace pensare, da quasi sessantenne che parli ai giovani, alle scuole, perché a loro dobbiamo affidare il futuro di questo Paese, dobbiamo riuscire a trasferire loro la responsabilità di partire sempre dalle persone più fragili.
Il Festival della cultura paralimpica è questo: si parte dalle persone più fragili, le si mette nelle condizioni di guardare non a ciò che hanno perso ma a ciò che è rimasto e diventano dei grandi atleti. Se per metafora questo avvenisse nei percorsi della vita quotidiana di tutte le persone disabili, con percorsi formativi per l’inserimento lavorativo, avremmo un Paese migliore”.
Pancalli ha poi sottolineato che “il presidente della Repubblica nobilita questa quarta edizione, siamo orgogliosi ma nello stesso tempo ci trasferisce un carico di responsabilità per quello che dobbiamo continuare a fare”.
“L’Inail non poteva mancare a questo evento – ha detto il direttore generale dell’Inail, Andrea Tardiola – perché da molti anni la nostra collaborazione con il Comitato italiano paralimpico è una delle importanti declinazioni del reinserimento delle persone con disabilità.
Nella collaborazione con il Cip e con il presidente Luca Pancalli, in particolare, abbiamo discusso e sperimentato percorsi per utilizzare lo sport come strumento di riabilitazione vera e propria. L’attività motoria si integra in questo modo con i percorsi di riabilitazione più ‘tradizionale’ ossia quelli clinici registrando risultati e successi importantissimi che ci convincono ancora di più sul rafforzare questa storica collaborazione”.
L’Istituto nazionale assicurazione contro gli infortuni sul lavoro è presente all’evento con uno stand espositivo del Contact center integrato SuperAbile per fornire informazioni e presentare il proprio servizio erogato attraverso un call-center, un portale web (www.superabile.it) e una rivista.
“Per la città di Taranto e per noi di Inail regione Puglia ospitare questo Festival rappresenta un onore – ha sottolineato Giuseppe Gigante, direttore regionale Inail Puglia –; la circostanza di essere qui insieme a tanti atleti vuol dire che il nostro lavoro e il nostro investimento nella cultura del reinserimento attraverso lo sport sta producendo i suoi effetti. Lo sport è uno strumento valido che riporta la socialità al centro della nostra vita”.