Don Vincenzo Annicchiarico, parroco alla San Francesco d’Assisi di Martina: “Una comunità che prega molto”

Don Vincenzo Annichiarico è il nuovo parroco di San Francesco d’Assisi a Martina Franca. La sua nomina è stata ufficializzata dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero e rappresenta un nuovo capitolo nella vita di quella comunità.
Chi è don Vincenzo
Don Vincenzo, classe 1966 originario di Grottaglie, è un sacerdote di esperienza, cresciuto nel seminario di Molfetta e con un dottorato conseguito all’Università salesiana di Roma. È docente ordinario dell’Istituto superiore di Scienze religiose a Taranto e alla Facoltà teologica pugliese ed è stato responsabile del servizio nazionale insegnamento della religione cattolica per la Conferenza episcopale italiana. Fino a ora ha prestato servizio pastorale alla comunità parrocchiale del Sacro Cuore di Statte. La sua esperienza e la sua passione saranno sicuramente preziose per guidare la comunità verso un futuro di rinnovamento e crescita spirituale.
Le parole di don Vincenzo
«Sono un prete che cerca di vivere il Vangelo – ha detto don Vincenzo -. Con semplicità ho già cominciato a incontrare le persone della parrocchia, abbiamo vissuto la processione del Corpus Domini domenica scorsa e mi ha molto colpito l’accoglienza dei martinesi. Ne sono davvero felice».
A lui abbiamo chiesto che comunità ha trovato: «Una parrocchia nella quale, prima di tutto, ci sono persone che pregano – ha detto – Mi sono fermato spesso in chiesa e ho notato che è molto frequentata, per la preghiera soprattutto e questa è una cosa che mi fa molto piacere. Naturalmente in questi giorni tante attività sono terminate, è un momento in cui la parrocchia è “più riflessiva”; quello che più mi ha colpito, appunto, è stato notare che è un posto nel quale si prega».
San Francesco d’Assisi è uno dei santuari più rappresentativi di Martina Franca. Don Vincenzo è atteso da un impegno importante anche per quanto riguarda la cura dei fedeli. «La cosa che voglio fare è capire il territorio, con l’aiuto dei parrocchiani e delle autorità civili – ha detto – Credo che una chiesa all’interno di un territorio debba portare quella novità evangelica di attenzione alle persone e costruire una cultura della solidarietà e dell’attenzione. Da questo punto di vista, penso che sia molto importante comprendere il territorio, dal punto di vista sociale, culturale, di attenzione alle realtà di povertà eventualmente presenti».
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