Niente di nuovo, o quasi, nel clima politico che prepara le amministrative

I segnali sono abbastanza chiari: la politica locale stenta a cambiare volto. Anche il livello amministrativo sta conoscendo un vero e proprio professionismo politico che vede un attaccamento al proprio ruolo e una sempre minore fedeltà agli schieramenti. La crisi dei partiti, ormai trentennale, con la scomparsa delle ideologie e il trionfo dei personalismi, limita il dibattito alla pura e semplice scelta dei nomi che dispongono di pacchetti elettorali, e quasi per niente ai programmi. E sì che di programmi Taranto avrebbe un gran bisogno, vista la grave crisi industriale e occupazionale, oltre che sociale, che sta svuotando la città. La cui popolazione è scesa al di solo di 190.000 abitanti e pare destinata a un progressivo, inarrestabile calo.
Verso le candidature
Le liste civiche continuano ad accumularsi e gli schieramenti a configurarsi, lasciando già intravedere, fin da ora, rischi per la futura stabilità delle componenti. Se i candidati sindaco per le maggiori coalizioni sembrano ormai essere precisati in Piero Bitetti per il centrosinistra e Luca Lazzaro per il centrodestra, altri candidati annunciano le loro liste. Sempre più determinato Francesco Tacente, il presidente del Ctp voluto da Rinaldo Melucci, che un suo schieramento civico l’ha già preparato da tempo, e non rinuncerà certo a correre alla poltrona di sindaco anche in alternativa a Lazzaro. Fdi e FI, infatti, hanno ormai sciolto le proprie riserve in favore del presidente regionale di Confagricoltura. Che è, attualmente, forse unico nome nuovo tra i politici locali. È certo che il Movimento 5Stelle non tornerà indietro dalla decisione di non schierarsi nel campo largo, a sostegno di Bitetti, e che proporrà alla poltrona di primo cittadino la collega Annagrazia Angolano. Che per la verità non è stata eletta nelle competizioni nelle quali ha finora “gareggiato”. Se si eccettuano, consentiteci la battuta, quelle di “miss Taranto” e “miss Eleganza Puglia” del 1993.
Cambi casacche
Quanto alla formazione delle liste, le scelte che balzano all’occhio sono gli scavalcamenti di fronte. Da un lato, da parte dei fedelissimi di Rinaldo Melucci, capeggiati dallo stesso Tacente, tra assessori, consiglieri e collaboratori, dall’altro dagli ex fedelissimi di Musillo, Cosa e Festinante. Questi ultimi sono tornati nel centrosinistra, nel quale militarono in passato.
Francesco Tacente, che vanta l’appoggio della Lega, ha dato vita – finora – a ben cinque liste. A loro volta guidate dagli ex melucciani Goffredo Lomuzio (Evviva Taranto), Giuseppe Fiusco (Fortemente Liberi), Laura Di Santo (Riformisti per Taranto – Psi), Massimiliano Stellato (Patto Popolare), Nicola Cantore (Taranto Popolare). Da sottolineare, inoltre, la frattura all’interno del Psi, che a livello politico, regionale e provinciale, ha dichiarato l’appartenenza al centrosinistra. Invece a Taranto, con Castronovi e Di Santo sostiene Tacente. Insomma: Rinaldo Melucci, persa la poltrona, sembra “aleggiare” ancora sulla scena politica.
Ballottaggio?
Calano fortemente, questa volta, le possibilità che il nuovo sindaco venga eletto al primo turno. Mentre si ha notizia di altri candidati alla poltrona di sindaco: il ‘solito’ Alfonso Alfano per una lista civica, cui si aggiunge Mario Cito per At6. E non sarebbero i soli. Perché in lizza sembra consolidarsi ancora Mirko Di Bello, erede di Rossana, primo a scendere in lizza con Adesso e ben sei liste d’appoggio, e il giornalista Antonello De Gennaro.
Ma per la presentazione delle liste c’è ancora tempo e qualcosa può ancora succedere. In un senso o nell’altro.
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