Un altro piccolo favore: comedy-thriller con un’Italia da cartolina

“Vacanze romane” (1953) di William Wyler con Gregory Peck e Audrey Hepburn ha segnato la storia del cinema, rappresentando iconicamente anche il fecondo periodo della “Hollywood sul Tevere”, la collaborazione produttiva tra l’industria del cinema “a stelle e strisce” e quella italiana, Cinecittà. Un film che nel tempo ha creato anche preziosi canali di cineturismo verso il nostro Paese, con flussi di visitatori in cerca dei luoghi del film. Una sinergia che non si è esaurita negli anni ’50-’60. Basta ricordare qua e là alcuni titoli di richiamo più recenti: dal pluripremiato “Il paziente inglese” (1996) di Anthony Minghella alla commedia “Only You. Amore a prima vista” di Norman Jewison, allo sguardo ironico di Woody Allen in “To Rome with Love” (2012), come pure gli action thriller “Spectre” (saga 007, 2015) di Sam Mendes e “Mission: Impossible. Dead Reckoning 1” (2023) di Christopher McQuarrie, sino al thriller politico-religioso “Conclave” (2024) di Edward Berger. Ultimo in ordine di tempo è la commedia in salsa crime “Un altro piccolo favore” diretto da Paul Feig, su Prime Video dal 1° maggio 2025, con Anna Kendrick e Blake Lively; nel cast anche Elena Sofia Ricci e Michele Morrone.
La storia
Stati Uniti, Stephanie Smothers è una scrittrice che ha guadagnato la notorietà raccontando la sua amicizia naufragata in chiave criminale con Emily Nelson. Quest’ultima, uscita di prigione, le propone di azzerare ogni irrisolto e di farle da damigella per il suo matrimonio a Capri. Nella suggestiva cornice dell’isola Stephanie si ritroverà coinvolta in intrighi, uccisioni e clan malavitosi…
Pros&Cons.
Molto rumore per nulla. Non l’opera di William Shakespeare, parliamo invece del film “Un altro piccolo favore” diretto da Paul Feig, autore di commedie brillanti spesso sopra le righe (sue “Le amiche della sposa”, 2011; “Corpi da reato”, 2013). Il regista-produttore statunitense prova a dare un sequel alla commedia-thriller di successo “Un piccolo favore” (2018), il risultato però è un racconto ingarbugliato e stiracchiato, senza mordente, che sta in piedi grazie a un cast di attori di richiamo, in testa le star Kendrick e Lively, come pure alla nostra brava Elena Sofia Ricci. La narrazione trova luminosità grazie ad ambientazioni mozzafiato dell’isola di Capri, tra costa, tramonti, stradine, alberghi e tavolate di richiamo. Un mostrare il nostro Paese in chiave ammaliante e non poco patinata, marcando soprattutto aspetti cari al pubblico d’Oltreoceano (come la corsa a due ruote sull’iconica Vespa). Narrativamente, la storia gira in maniera vacua ed evanescente, con scivolate problematiche tra uccisioni, tradimenti, corruzione, malavita, doppie vite e persino incesti, il tutto con toni ironico-grotteschi.
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