San Marzano: intitolazione di una piazzetta a don Franco Venneri

Con grande gioia la comunità di San Marzano annuncia che domenica 18 maggio la piazzetta di via Umberto sarà ufficialmente dedicata a don Franco Venneri, indimenticato parroco della chiesa madre di San Carlo Borromeo dal 1966 al 2006, figura amata e punto di riferimento per intere generazioni.
Alle ore 19 sarà celebrata in parrocchia la santa messa ed a seguire (ore 19.45 circa) ci sarà la cerimonia di intitolazione.
“Un ringraziamento speciale – dichiara il parroco don Cosimo Rodia – va a tutta la comunità di San Marzano che, con grande partecipazione, ha promosso e firmato la petizione popolare di alcuni mesi fa che ha portato a questo importante riconoscimento, e all’intera amministrazione comunale che ha accolto prontamente ed approvato all’unanimità questa proposta in consiglio comunale”.
Questo è il ricordo di Luca Micelli, in un precedente articolo pubblicato su ‘Nuovo Dialogo’:
“Nato a San Giorgio Jonico il 9 marzo 1934, dopo essersi formato nel seminario di Taranto e in quello regionale di Molfetta, don Franco Venneri è stato ordinato sacerdote il 16 luglio 1961 da mons. Guglielmo Motolese. Ha iniziato il suo ministero sacerdotale svolgendo varie funzioni: educatore nel seminario minore di Taranto, insegnante nello stesso di storia, geografia e religione, vicario parrocchiale a Taranto al Carmine e al Cuore Immacolato di Maria. Il 9 ottobre 1966 fu nominato amministratore parrocchiale e poi parroco (1 novembre 1966) della San Carlo Borromeo in San Marzano, ricoprendo questa carica per ben quarant’anni fino al 22 ottobre 2006, quando per motivi di salute ha rassegnato le dimissioni, continuando ad essere per tutti punto di riferimento del sacramento della riconciliazione e dell’eucaristia. Al suo arrivo nel 1966 la situazione culturale ed ecclesiale del paese era molto precaria. Il tasso di alfabetizzazione era basso e la comunità era gestita formalmente dal parroco ma sostanzialmente da un capitolo (la parrocchia era arcipretura) di quattro o cinque sacerdoti, i quali non lasciavano molto spazio alle idee innovative ma necessarie di un giovane sacerdote nel pieno dell’entusiasmo ministeriale (il Concilio si era concluso da poco e soprattutto la riforma liturgica doveva essere attuata). Con personalità di per sé molto forte, don Franco potè sempre agire con le spalle coperte dall’amato arcivescovo, il quale era molto fiducioso in lui e lo appoggiava per qualsiasi cosa. San Marzano (che ha tutt’ora una sola parrocchia per circa 10000 abitanti) aveva bisogno di essere svecchiata e di progredire nella cultura e nella fede. Così il giovane don Franco fin da subito si impegnò nel portare il Concilio Vaticano II nella sua totalità, iniziando dalla riforma liturgica e proseguendo poi anche nella formazione in senso ecclesiale e teologico dei laici di cui pian piano cominciava a renderseli collaboratori. Ha sempre avuto a cuore la formazione dei catechisti, in quanto da lì si doveva partire per una formazione globale delle famiglie e quindi dei bambini, giovani e adulti. Con lui fu ripristinato il primo circolo di Azione Cattolica che coinvolgeva generazioni di giovani non solo attraverso la formazione specifica ma anche con attività ludico-sportive, creando squadre parrocchiali di pallavolo e calcio. Fiore all’occhiello è stata la fondazione della biblioteca parrocchiale San Carlo Borromeo, con circa diecimila volumi, centro culturale di riferimento per tutti, ma soprattutto per ragazzi, scolaresche e giovani che non mancano di frequentarla. Fu sua preoccupazione restaurare la chiesa madre e i locali parrocchiali. Bisogna ricordare soprattutto il centro pastorale S. Carlo Borromeo e le opere parrocchiali di via Pio XI , costruiti con tanti sacrifici soprattutto grazie al contributo personale di don Franco, frutto di tanti anni di insegnamento. Suo grande amore dello stesso è stato il santuario rupestre Madonna delle Grazie, di cui è stato rettore dal 1975 al 2005 che ha trovato in condizioni misere e che con grande tenacia e forza ha riattivato. Qualcuno ancora ricorda un giovane don Franco che vi si recava con grandi quantitativi di acqua e vari attrezzi agricoli per curare i luoghi esterni della chiesa ipogea al fine di rendere il sito accogliente. Ha svolto inoltre per 35 anni l’attività di docente di religione a cattedra piena nella scuola media di San Marzano, curando così la formazione di numerose generazioni anche in ambienti al di fuori della sacrestia. Durante il suo lungo ministero molti giovani hanno intrapreso la via del presbiterato o della consacrazione (maschile e femminile). I sacerdoti ordinati durante il suo ministero sono stati sei e tra questi l’arcivescovo emerito di Scutari, mons. Angelo Massafra”.
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