Vocazioni a Taranto: tra bellezza e sfide, un cammino da condividere
Don Francesco Maranò presenta il volto vocazionale della diocesi

In questo tempo di ascolto e di semina, desidero condividere con voi uno sguardo sulla realtà vocazionale della nostra amata Chiesa di Taranto. È uno sguardo grato, perché riconosce i germogli che lo Spirito continua a suscitare tra noi; ed è anche uno sguardo realistico, consapevole delle sfide che ci interpellano come comunità cristiana chiamata ad accompagnare, sostenere e generare vocazioni.
Attualmente, il nostro seminario minore conta cinque seminaristi, giovani che hanno scelto di iniziare un cammino di discernimento tra i banchi di scuola e la vita comunitaria, alla ricerca del progetto di Dio sulla loro vita. Sono ragazzi che crescono insieme, imparano a pregare, studiare, servire, e soprattutto ad ascoltare. A Molfetta, nel seminario maggiore, sono otto i seminaristi tarantini che proseguono il cammino verso il presbiterato: due sono al quinto anno, quattro al quarto anno di teologia, mentre due stanno vivendo l’anno propedeutico, fondamentale per gettare basi solide nel proprio discernimento. Inoltre, due nostri fratelli sono oggi diaconi, vicini ormai all’ordinazione sacerdotale: segno che il cammino porta frutti.
Spesso si sottolinea il drastico calo delle vocazioni, in Italia e nel mondo. Anche nella nostra realtà locale avvertiamo questa crisi ma non può diventare motivo di scoraggiamento. Al contrario, accorgerci che il terreno su cui seminare è spesso arido, segnato da disinteresse, fragilità affettive, paure e indecisioni, deve spingerci a invocare con più forza il dono di nuove vocazioni certi che il Signore non cessa mai di chiamare nella sua messe. Il nostro compito, come Chiesa, è quello di non smettere di seminare con fiducia, certi che ogni gesto, ogni parola, con la nostra testimonianza di vita innamorata del Vangelo: ogni incontro può essere occasione per accendere una luce.
È per questo che l’animazione vocazionale rappresenta una priorità pastorale per la nostra diocesi. Durante tutto l’anno, il Centro diocesano vocazioni porta avanti un percorso strutturato e continuativo:
Ogni mese, da ottobre a maggio, si tiene un incontro vocazionale per ragazzi e ragazze tra i 12 e i 18 anni al seminario arcivescovile. Un’occasione per riflettere sul senso della vita, sul dono dell’amore e sulla possibilità di dire ‘sì’ a Dio. Coinvolti in questi appuntamenti sono i gruppi parrocchiali dei ministranti e del post-cresima.
Da gennaio a maggio, ogni mese si propone un weekend vocazionale per i maggiorenni (da 18 anni in su), un tempo più profondo per mettersi in ascolto, confrontarsi con la Parola e con testimonianze vive, e lasciarsi provocare dalla bellezza di una vita spesa per gli altri.
Ogni sabato e domenica, visitiamo le parrocchie della diocesi, incontrando i gruppi dei ministranti e del post cresima. Sono momenti preziosi per ascoltare, incoraggiare e seminare domande che spesso giacciono silenziose nei cuori dei nostri adolescenti.
Infine, desidero annunciare un appuntamento importante che vivremo dal 27 al 29 giugno: il preseminario, una tre-giorni residenziale al seminario minore, rivolta a ministranti, post cresima e giovanissimi. Un’esperienza di condivisione, fraternità e preghiera, pensata per far conoscere meglio la proposta del seminario e per aiutare i ragazzi a porsi le grandi domande sul futuro e sul senso della propria vita.
In tutto questo, non siamo soli. Il Signore cammina con noi. Ma abbiamo bisogno di una Chiesa che accompagni, che ascolti, che sappia indicare con gioia la bellezza di una vita donata per amore. Chiedo a tutti voi di pregare per le vocazioni, di credere nei giovani, di non avere paura di proporre cammini esigenti: il Vangelo non è mai una proposta al ribasso, ma una chiamata alta, bella, piena.
Come ci ricorda l’amato papa Francesco, siamo tutti ‘pellegrini di speranza’: anche nel campo vocazionale, continuiamo a camminare insieme, nella fiducia e nella gratitudine, certi che il Signore non smette di passare nelle nostre storie.
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