Ilva: la piattaforma sindacale consegnata alle autorità: basta contrapporre salute e lavoro

“Superare la contrapposizione tra lavoro e salute, favorendo la decarbonizzazione del sito siderurgico senza perdere occupazione”. È quanto chiedono con chiarezza le organizzazioni sindacali che hanno consegnato al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, al presidente della Provincia di Taranto, Gianfranco Palmisano, e ai sindaci dei Comuni di Taranto e Statte, Piero Bitetti e Fabio Spada, la piattaforma rivendicativa scaturita dalle assemblee. Che si sono svolte nei giorni 22, 23 e 24 luglio, con la partecipazione dei lavoratori di tutti i reparti di Acciaierie d’Italia in Amministrazione straordinaria, Ilva in Amministrazione straordinaria, appalti e indotto.
Fim, Fiom e Uilm chiedono al governo “risorse e investimenti certi per garantire questa trasformazione, mantenendo l’occupazione e tutelando i diritti dei lavoratori, anche attraverso misure straordinarie (prepensionamento, lavoro usurante, esposizione all’amianto e incentivi all’esodo su base volontaria)”.
La piattaforma propone l’attivazione di screening sanitari periodici, la realizzazione di tre nuovi forni elettrici e impianti di Preridotto (DRI) dedicati, oltre al rilancio delle linee di finitura e laminazione, per riassorbire i lavoratori in cassa integrazione. Sottolineano inoltre la necessità di garantire il reddito, la formazione continua e la riqualificazione, valorizzando i lavoratori degli appalti e prevedendo clausole sociali per il loro reimpiego nelle nuove attività.
Nella piattaforma unitaria i sindacati chiariscono che i 3 forni elettrici devono essere costruiti nel minor tempo possibile per sostituire definitivamente gli attuali AFO a ciclo integrale. Ma chiariscono anche che la realizzazione di DRI con impianti dedicati deve avvenire a Taranto, poiché la materia prima è indispensabile, “senza la quale non sarebbe assolutamente neanche immaginabile per tanti motivi, partendo dalla sostenibilità del progetto, il percorso di elettrificazione del sito siderurgico”.
La piattaforma, invece, non entra nel merito della fornitura del gas necessario al funzionamento degli impianti di produzioni del preridotto, questione che è al centro, in questi giorni che precedono il nuovo incontro per l’accordo di programma, del gruppo di lavoro insediato dal ministro Urso.
É evidente che la preoccupazione principale dei sindacati è quella di garantire l’occupazione a tutti i lavoratori, e non potrebbe non essere così. Ma, consci della delicatezza del momento e della contrarietà di tutto il territorio e degli enti locali che lo rappresentano, al mantenimento in attività del ciclo integrato, puntano anch’essi sulla necessità di abbreviare il processo di ambientalizzazione, indicando le forme di garanzia occupazionale: attraverso le misure tradizionali di sostegno al reddito; attraverso la cosiddetta “verticalizzazione” dell’acciaio prodotto (cioè l’utilizzo per realizzazione prodotti finiti in acciaio), cosa da sempre richiesta nel corso dei decenni ma quasi mai avvenuta, e valorizzando, attraverso la realizzazione dei nuovi impianti, i lavoratori del mondo degli appalti occupati attualmente nelle aziende del territorio.
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