La canonizzazione di Carlo Acutis, patrono della rete, venerato a Taranto
Grande festa, ieri domenica 7 settembre, in piazza San Pietro, per la canonizzazione del giovanissimo Carlo Acutis, il “santo di internet” morto a soli 15 anni, che sarà patrono della rete per aver usato il web come strumento di evangelizzazione. La cerimonia di canonizzazione è stata presieduta da papa Leone XIV. Insieme ad Acutis, è stato proclamato santo anche Pier Giorgio Frassati, biografo e alpinista torinese scomparso a 24 anni a seguito di una poliomielite.
Era stato papa Francesco ad autorizzare la promulgazione dei decreti relativi al miracolo attribuito alla sua intercessione. Riguarda la guarigione miracolosa di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita del pancreas evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico. Proprio la scomparsa di papa Francesco aveva imposto il rinvio della cerimonia, che si svolgerà domani.
Carlo Acutis è particolarmente venerato a Taranto che, lo ricordiamo, conserva anche una sua reliquia, custodita nella cappella del seminario di Poggio Galeso.
Nato a Londra il 3 maggio 1991, morì il 12 ottobre 2006 per una leucemia fulminante che se lo portò via in tre giorni. Ma lui lo sentiva: due mesi prima aveva registrato un video nel quale, sorridendo, diceva di essere pronto e chiedeva d’essere sepolto ad Assisi. Carlo Acutis, era stato proclamato beato quattro anni fa e ora sarà santo, il primo santo dei millennials e della Rete, già da tempo annunciato anche in Vaticano come il futuro patrono di Internet.
Ricordiamo che, nel febbraio 2023, la Chiesa di Taranto dedicò una settimana alla peregrinatio nelle parrocchie della diocesi della reliquia del beato Carlo Acutis. Evento che culminò nella grande manifestazione che si svolse nella concattedrale Gran Madre di Dio. Una veglia di preghiera conclusiva venne promossa dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile.
Più di 700 studenti avevano partecipato al mattino, nelle scuole, agli incontri con padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira, rettore del santuario della Spogliazione di Assisi, che ha racconto la storia e la testimonianza di questo giovane beato. Accompagnato, in questo suo tour dal rettore del del seminario, don Francesco Maranò e dal vicerettore don Francesco Manisi, che lo aveva accompagnato nelle scuole. Tantissimi hanno poi preso parte agli incontri serali, ogni giorno in una vicaria diversa.
La reliquia, una ciocca di capelli di Carlo, è rimasta a Taranto, all’interno della cappella del seminario minore di Poggio Galeso, dove venne organizzato un momento di preghiera comunitaria. Ma dove sono ancora in tanti a ritirasi in preghiera. “Sono commosso nel vedere la risposta della diocesi di Taranto. Tantissima gente tutti i giorni. Persone assetate di ascolto e preghiera e tanti ragazzi non iscritti alle lezioni di religione hanno partecipato nelle scuole. È un segno immenso di quanto il beato Carlo Acutis, tocchi i cuori e parli ai più giovani”. Era stato il commento di Padre Gonçalves Ferreira.
Sul giovanissimo santo e sul suo ‘straordinario’ incontro con Taranto torneremo ancora, intanto ricordiamo che presto santo, grazie al riconoscimento del miracolo, anche don Giovanni Merlini, moderatore generale della Congregazione dei missionari del Preziosissimo Sangue, nato a Spoleto il 28 agosto 1795 e morto a Roma il 12 gennaio 1873. Nella stessa udienza, il Santo padre ha autorizzato i decreti riguardanti le virtù eroiche dello scienziato e politico Enrico Medi, che diviene così venerabile.
”L’eucaristia è la mia autostrada per il cielo”, ripeteva spesso Carlo Acutis.
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