Taranto ‘mediterranea’: itinerario geopolitico e formativo
Due appuntamenti preparano all’attuazione del progetto dei corridoi universitari (Unicore 7.0) per i rifugiati provenienti, prevalentemente, dai Paesi del Mediterraneo: a darne notizia il Centro di Cultura per lo sviluppo G. Lazzati aps-ets Taranto, che con l’Università degli studi di Bari ‘Aldo Moro’ – dipartimento jonico, la Camera di commercio Brindisi -Taranto e l’Istituto superiore di Scienze religiose metropolitano Giovanni Paolo II, parlerà di “Mediterraneo ilmaretraleterre” – La teologia del Mediterraneo: approdi critici e nuove rotte verso il farsi dell’umano, nell’auditorium dell’arcivescovado, lunedì 22 settembre a partire dalle ore 16.
Don Vincenzo Di Pilato, teologo della facoltà pugliese, relazionerà sul cammino del ‘Manifesto di Marsiglia: per una teologia dal Mediterraneo’ a cui il Centro di Cultura Lazzati di Taranto ha aderito sin dalla sua prima elaborazione e pubblicazione (settembre 2023). Quella del Manifesto è una ricerca del fare teologia che viene da lontano e muove dalle sollecitazioni di papa Francesco irradiate dalla sua Veritatis gaudium … “Mediterraneo è proprio il mare del meticciato… nondimeno vi è bisogno di narrazioni rinnovate e condivise che, a partire dall’ascolto delle radici e del presente, parlino al cuore delle persone: narrazioni in cui sia possibile riconoscersi in maniera costruttiva, pacifica e generatrice di speranza” (papa Francesco, Napoli – 21 giugno 2019).
L’incontro sarà coordinato dal prof. Francesco Nigro – direttore Istituto superiore di Scienze religiose metropolitano San Giovanni Paolo II di Taranto.
Una teologia al centro, non in modo autoreferenziale ma includente, agapica per attrarre al cuore dell’agorà e al cuore dell’universitas domande cruciali di umanità perduta ed esiti di incontri, di saperi dispersi ma anche di ricerca di senso smarrito. Una teologia che diventi e ritrovi, attraverso i saperi, il pensiero e l’azione. Una teologia immersiva… contestuale, tra, in dialogo con tutti e per tutti. Una teologia militante… per una buona notizia al pianeta; una teologia umile che non dà risposte preconfezionate ma si lascia abitare dalle provocazioni di questo mare e delle terre da esso raggiunte.
Moro come ‘cerniera mediterranea’ tra Occidente e i popoli del Mediterraneo
Martedì 23 settembre, ricordando, ma in realtà è molto più di un ricordo, la nascita di Aldo Moro (Maglie, 23 settembre 1916), “Ri-andremo – afferma il presidente del Centro di Cultura on. Domenico Maria Amalfitano – alle origini storico-diplomatiche del Piano Mattei per coglierlo nella sua contemporanea attuazione e per coinvolgere concretamente anche il nostro territorio con le sue strutture e le sue risorse. “Mattei e Moro. Gli ultimi statisti?” Piano Mattei ieri, oggi e domani”. Ne parleranno, nell’incontro organizzato da: Centro di Cultura per lo sviluppo G. Lazzati aps-ets Taranto, Università degli studi di Bari Aldo Moro – dipartimento jonico e Camera di commercio Brindisi-Taranto, Rosario Milano e Federico Imperato – Università degli studi di Bari e Silvio Labbate – Università del Salento, coordinati da Laura Costantino – coordinatrice corsi giuridici del dipartimento jonico UniBa.
L’evento si terrà a partire dalle ore 16.30 al dipartimento jonico in Sistemi giuridici ed economici del Mediterraneo: società, ambiente, culture in via Duomo 259, Taranto. Dopo le relazioni dei professori, l’illustre padre Giulio Albanese – missionario comboniano ed editorialista di Avvenire e dell’Osservatore Romano parlerà di “Afriche, Inferno e Paradiso”.
Si torna a parlare di Aldo Moro non solo nel giorno del suo genetliaco, ma anche per ricordare il cinquantenario della conferenza su Sicurezza e la cooperazione in Europa (Csce), il cui atto finale è noto come Accordi di Helsinki – 1° agosto 1975. A quell’importante evento Aldo Moro – allora presidente del Consiglio, partecipò alla cerimonia di firma dell’Atto finale. Aldo Moro si espresse sul ruolo cruciale del Mediterraneo come ponte fra Oriente e Occidente. ‘Noi siamo in una posizione, […] di essere i migliori interpreti presso l’Occidente delle esigenze di gran parte di questi popoli in via di sviluppo, contribuendo così a creare e a mantenere un clima di fiduciosa e dignitosa cooperazione secondo Moro, il Mediterraneo sarebbe dovuto tornare a svolgere il ruolo di “regione di pace, di solidarietà e di progresso”, recuperando la funzione che aveva avuto nel corso della storia.”…Nessuno è chiamato a scegliere tra l’essere in Europa e nel Mediterraneo, poiché l’Europa intera è nel Mediterraneo…”.
Egli sottolineò l’importanza di arricchire il processo di distensione non solo con accordi tra governi, ma anche con ideali di giustizia, libertà e diritti umani, promuovendo contatti, circolazione di idee e conoscenza reciproca.
Sono previsti i saluti istituzionali dell’arcivescovo di Taranto mons. Ciro Miniero, del sindaco di Taranto, Piero Bitetti, del Presidente della Camera di commercio Brindisi-Taranto Vincenzo Cesareo e del direttore del Dipartimento Jonico UniBa Paolo Pardolesi.
Un’attenzione, un’analisi che gli organizzatori stanno portando avanti come processo partecipato e consapevole delle risposte che il piano Mattei vuol dare ai veri bisogni dell’area mediterranea, cominciando dalle Afriche.
“Il 2026, come ormai segna il civico calendario, sarà l’anno di Taranto mediterranea – afferma Amalfitano –. Lo auspichiamo, ci crediamo, lo significheremo nella certezza che ogni nostro evento e segno del nostro programma possa adiuvare ed essere portatore di senso contro ogni violenza e volontà di assurda potenza per un ripristino di civiltà: la pace”.

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