Gaza: l’appello per una ‘pace giusta’ di storiche e storici del pensiero politico
“Condanna incondizionata del massacro della popolazione di Gaza, deciso dal governo e perpetrato dall’esercito israeliano, in una escalation che a settembre 2025, ha raggiunto un livello ulteriore di barbarie, con l’invasione via terra, la distruzione della città di Gaza e l’esodo forzato di migliaia di civili, compresi anziani e bambini”: a sottoscrivere un nuovo appello per Gaza sono questa volta le storiche e gli storici del pensiero politico, insieme a docenti ed ex docenti delle Università italiane, in modo analogo a quanto hanno fatto molte altre studiose e studiosi, società scientifiche e Senati accademici. Nel testo – già sottoscritto da oltre 70 docenti – i firmatari denunciano le “responsabilità di Hamas”, e in particolare “l’odioso attacco ai civili israeliani del 7 ottobre 2023, responsabilità che tuttavia non possono essere addebitate all’intera popolazione di Gaza – come d’altra parte il governo israeliano non può essere identificato con l’intera popolazione di Israele, né tantomeno con il popolo della diaspora ebraica”. Di qui la richiesta di “un cessate il fuoco immediato, della restituzione degli ostaggi e della concessione, da parte dell’esercito israeliano, dell’ingresso a Gaza degli aiuti umanitari e delle strutture sanitarie internazionali”; la sollecitazione alle istituzioni nazionali e internazionali a sostenere chi, in entrambi i campi, lotta per porre termine a questo massacro”. Infine “l’appello al governo italiano affinché ascolti le voci sempre più numerose provenienti dai cittadini e dalle cittadine, dalle istituzioni accademiche e dalle organizzazioni non governative, e attui ogni iniziativa che vada nella direzione di porre fine allo sterminio della popolazione gazawa e di aprire la strada a una pace giusta”.
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