Francesco Magrì, l’ascesa e la maturità del pupillo della Quero-Chiloiro
Lo chiamano Pallina. Da sempre. Da quando il suo pediatra disse che a quella assomigliava la sua testa. “Pallina” sa usarla sul ring, insieme alle gambe e ai guantoni, al punto da vincere di continuo: 7 vittorie su sette incontri per Francesco Magrì, superwelter, nella carriera professionistica. L’ultima l’ha ottenuta per KO alla quinta ripresa sul romano Giulio Fiorillo. Un ricordo fresco, datato al dieci ottobre, per il talento tarantino della Quero-Chiloiro.
Francesco Magrì verso il titolo italiano dei superwelter
Il boxeur ha dimostrato di saper gestire qualsiasi avversario cambiando tattica all’occorrenza. In questo modo, al Memorial Luciano Tamburini, ha avuto la meglio su Giulio Fiorillo: contro un avversario che si destreggiava molto bene sul ring, ha fatto un match di attacco, diverso dal suo boxare manualistico e tecnico. Lo ha stordito già alla prima ripresa. Poi sfruttando il suo destro, ha fatto la differenza. L’incontro vinto al Palasport Piccinelli di Rezzato, in provincia di Brescia, nella riunione professionistica indetta dalla Promo boxe Italia del procuratore Mario Loreni, è stato per Francesco Magrì un importante banco di prova: il pugile ha nel mirino la semifinale del titolo italiano dei pesi superwelter, che disputerà nei prossimi mesi. Appuntamento al quale vorrà farsi trovare nelle migliori condizioni di forma. Come ha sempre fatto in carriera. Va ricordato, infatti, il suo score da dilettante, un passato roseo: tre volte campione italiano (una da youth e due da élite), su un totale di 108 incontri ne ha vinti 80 (8 pareggiati e 19 persi), in diverse occasioni ha indossato la maglia azzurra, come ai Giochi del Mediterraneo 2018. Nel passaggio al professionismo non ha tradito le attese continuando a vincere e a crescere.
Talenti del territorio
Chi non perde un colpo è la società di appartenenza di Francesco Magrì: la Quero-Chilorio è stata protagonista al Trofeo dell’Amicizia, grazie alle performance e al talento dei giovani under 17 e U19, da Riccardo Iacca e Vincenzo Carparelli, che hanno combattuto nella palestra del Palamelfi di Brindisi. Un ulteriore motivo di soddisfazione per il maestro Vincenzo Quero che nei giorni scorsi inoltre è stato insignito del premio Panathlon. A riprova di come la passione, l’amore, la dedizione per questa disciplina continuano a manifestarsi ancora oggi. Così i valori trasmessi sul territorio oltre i confini della regione. Parliamo di un impegno che perdura dal 1970. Nonostante tutti gli ostacoli che si possono trovare nella pratica e promozione di questo sport sul territorio. La storica società ionica non ha mai smesso di operare e di sfornare campioni, come Nino Rossetti. Che è tornato alla vittoria (questa estate, al “Memorial Alessandro Serafini” di Tricase, contro il barese Francesco Lezzi) ed è entrato a far parte del club Italia Pro. Ovvero di un circuito elitario della boxe professionistica nazionale riservato ai migliori prospetti del panorama pugilistico internazionale.
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