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Ex Ilva, vescovi di Puglia: Non più rinviabile una scelta chiara sul futuro dei lavoratori e della città di Taranto

I presuli della Conferenza episcopale pugliese richiamano “gli studi scientifici e le perizie disposte dalla magistratura” che “confermano l’urgenza di superare un modello industriale ormai obsoleto e ancora gravemente lesivo della salute dei lavoratori e dei cittadini”

ph Marco Calvarese-Sir
11 Dic 2025

di Riccardo Benotti

“Riteniamo non più rinviabile una scelta chiara e definitiva sulle modalità con cui garantire, ora e in prospettiva, la continuità produttiva dello stabilimento”: la Conferenza episcopale pugliese, riunita mercoledì 10 a Molfetta al pontificio seminario regionale ‘Pio XI’, ha fatto propria “la preoccupazione espressa dall’arcivescovo di Taranto, mons. Ciro Miniero”, manifestando “vicinanza ai lavoratori dell’ex Ilva, oggi segnati da incertezze profonde sul futuro occupazionale”. I vescovi richiamano “gli studi scientifici e le perizie disposte dalla magistratura” che “confermano l’urgenza di superare un modello industriale ormai obsoleto e ancora gravemente lesivo della salute dei lavoratori e dei cittadini, in particolare di quanti vivono nei quartieri più esposti alle ricadute ambientali. Portiamo nel cuore – affermano i presuli – il dramma delle persone, bambini, giovani, adulti e anziani che quotidianamente affrontano malattia e sofferenza a causa dell’inquinamento e a quanti hanno perso i propri cari”.
Di qui l’appello “con forza alle istituzioni e alla politica di assumere decisioni rapide e responsabili: il tempo dell’attesa si è esaurito e ogni ulteriore rinvio prolunga un’agonia ingiustificabile.
La speranza cristiana ci sostiene nel credere che un futuro diverso per Taranto sia possibile: si può produrre acciaio senza compromettere la salute e si può restituire prospettiva a un territorio che non può più vivere dipendendo da un’unica vocazione industriale”
, concludono i vescovi.​​​​​​​​​​​​​​​​

 

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