Angelus

La domenica del Papa – “Che nessuno vada perduto!”

ph Vatican media-Sir
16 Dic 2025

di Fabio Zavattaro

È in prigione a motivo della sua predicazione Giovanni il Battista e, sentendo parlare delle opere di Cristo dubita e si interroga: “sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”. Domanda drammatica che Matteo pone in evidenza nel suo Vangelo; come dire, Giovanni non riconosce o, meglio, si chiede se il Cristo è il Messia che lui ha predicato. Ma sottintesa c’è un’altra domanda, ovvero il Messia che si attende Giovanni è il giudice inflessibile che punisce con la spada potenti e prepotenti, oppure è colui che sorprende perché pranza con i peccatori, entra nella casa del pubblicano, chiama alla conversione e perdona l’adultera: “partiti gli accusatori, sono state lasciate […] la misera e la misericordia”, ricorda papa Leone citando Sant’Agostino.

Nella giornata in cui si celebra il Giubileo dei detenuti – che ha visto la presenza, da venerdì a domenica, di circa 6 mila persone da una novantina di paesi, detenuti ma anche agenti di polizia e dell’amministrazione penitenziaria, e operatori delle carceri – il Vangelo di Matteo ci fa conoscere le parole del Battista, costretto in prigione, ma che, comunque, “non perde la speranza, diventando per noi, diventando per noi segno che la profezia, anche se in catene, resta una voce libera in cerca di verità e di giustizia”, dice il Papa. Nel commentare questa pagina Leone XIV afferma, all’angelus, che “chi cerca verità e giustizia, chi attende libertà e pace interroga Gesù. È proprio lui il Messia, cioè il Salvatore”.

La risposta alla domanda di Giovanni è nei gesti, nelle parole di Gesù: “sono loro: gli ultimi, i poveri, i malati a parlare per Lui. Il Cristo annuncia chi è attraverso quello che fa. E quello che fa è per tutti noi segno di salvezza”. È colui che annuncia la buona notizia ai poveri e dalla prigione dello “sconforto e della sofferenza ci libera la parola di Gesù”. Cristo “dà parola agli oppressi, ai quali violenza e odio hanno tolto la voce; egli vince l’ideologia, che rende sordi alla verità; egli guarisce dalle apparenze che deformano il corpo”.

In San Pietro celebra messa in questo ultimo grande evento del calendario dell’Anno santo. Ricorda il suo precessore che, nel carcere romano di Rebibbia, ha aperto la Porta Santa, e dice: “che nessuno vada perduto! Che tutti siano salvati! Questo vuole il nostro Dio, questo è il suo Regno, a questo mira il suo agire nel mondo”. Papa Francesco invitava “a credere sempre nella possibilità di un futuro migliore” afferma Leone XIV, e chiamava a essere “con cuore generoso, operatori di giustizia e di carità negli ambienti in cui viviamo”.

Ma non nasconde, il vescovo di Roma, le difficolta che ancora ci sono: “dobbiamo riconoscere che, nonostante l’impegno di molti, anche nel mondo carcerario c’è ancora tanto da fare in questa direzione”. E aggiunge: “il carcere è un ambiente difficile e anche i migliori propositi vi possono incontrare tanti ostacoli. Proprio per questo, però, non bisogna stancarsi, scoraggiarsi”. Per questo, afferma, è bene comprendere “che da ogni caduta ci si deve poter rialzare, che nessun essere umano coincide con ciò che ha fatto e che la giustizia è sempre un processo di riparazione e di riconciliazione”.

Il Giubileo, nella tradizione biblica, era un anno destinato a ristabilire il corretto rapporto nei confronti di Dio, tra le persone e con la creazione, e Francesco aveva auspicato, nella Bolla Spes non confundit, un gesto di clemenza verso i detenuti, ovvero “forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare le persone a recuperare fiducia in sé stesse e nella società”.

Papa Leone, mentre auspica che il desiderio del suo predecessore possa trovare ascolto, afferma nell’omelia che “il compito che il Signore vi affida – a tutti, detenuti e responsabili del mondo carcerario – non è facile. I problemi da affrontare sono tanti. Pensiamo al sovraffollamento, all’impegno ancora insufficiente di garantire programmi educativi stabili di recupero e opportunità di lavoro. E non dimentichiamo, a livello più personale, il peso del passato, le ferite da medicare nel corpo e nel cuore, le delusioni, la pazienza infinita che ci vuole, con sé stessi e con gli altri, quando si intraprendono cammini di conversione, e la tentazione di arrendersi o di non perdonare più”.

Infine, nel dopo angelus, il pensiero va alla Repubblica democratica del Congo dove sono ripresi sconti e violenze. Dal Papa l’invito a “cessare ogni forma di violenza e a ricercare un dialogo costruttivo, nel rispetto dei processi di pace in corso”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Leggi anche
Leone XIV

Giubileo dei detenuti: Leone XIV rilancia l’appello per l’amnistia

“Confido che in molti Paesi si dia seguito” all’auspicio di amnistie e condoni. Papa Leone XIV rilancia con forza, nella messa per il Giubileo dei detenuti celebrata domenica in San Pietro, il desiderio espresso da papa Francesco nella bolla Spes non confundit di concedere “forme di amnistia o di condono della pena volte ad aiutare […]

“Il corso della storia non è già scritto dai potenti di questo mondo”

C’è un appello scritto in inglese e italiano che viene innalzato, in piazza San Pietro, da alcune persone, nel quale si legge: “Sri Lanka affonda: non lasciateci soli”. E in inglese: “Abbiamo bisogno di te”. Forse papa Leone ha visto quel grido scritto su un cartello; certo le devastazioni causate dal ciclone Ditwah, aggravate da […]
Hic et Nunc

Giovani in servizio: l’esperienza al centro notturno San Cataldo vescovo

Il Servizio diocesano per la pastorale giovanile e vocazionale, come ogni anno, promuove una proposta rivolta a giovani dai 18 anni in su: un’esperienza di servizio al centro notturno ‘San Cataldo vescovo’ di Taranto, realtà che da anni accoglie persone in difficoltà offrendo ascolto, sostegno e vicinanza concreta. L’iniziativa si terrà sabato 20 dicembre dalle […]

I risultati delle raccolte straordinarie della confraternita di Sant’Egidio per i bisognosi

Riceviamo e pubblichiamo questa nota del priore della confraternita di Sant’Egidio, Pino Lippo, sulle raccolte straordinarie di generi alimentari  nel territorio parrocchiale della Sant’Egidio al Tramontone. “Dal 15 novembre al 13 dicembre 2025 la ‘Bisaccia di Sant’Egidio’, partendo dal sagrato della parrocchia, è diventata la nostra compagna di viaggio quando ci siamo recati, e siamo […]

In San Martino, concerto della fanfara dell’Aeronautica

Martedì 16 dicembre a Martina Franca il ‘Concerto di Natale’ nella basilica di San Martino sarà tenuto dalla Fanfara del comando scuole Aeronautica Militare – 3 Regione aerea, diretto dal 1° Lgt m° Nicola Cotugno.  L’evento sarà offerto dal 16° Stormo dell’Aeronautica Militare di Martina Franca, con il patrocinio dell’amministrazione comunale. Inizio concerto, alle ore […]
Media
16 Dic 2025