A Taranto

Il governo ha scelto: Flacks Group potrà acquisire gli impianti ex-Ilva

ph Marco Calvarese-Sir
31 Dic 2025

di Silvano Trevisani

Le acciaierie ex Ilva passeranno alla finanziaria statunitense Flacks Group. È la stessa azienda ad annunciarlo su Likedin, affermando di aver raggiunto un’intesa con il governo, dopo il parare positivo dei commissari sia di AdI (Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta, Davide Tabarelli) che di Ilva in AS (Alessandro Danovi, Francesco di Ciommo e Daniela Savi), che potranno ora avviare la trattativa in esclusiva per la vendita del gruppo siderurgico.

I contenuti dell’offerta del gruppo speculativo americano sono quelli già resi noti nelle scorse settimane: Flacks si dice pronto a investire fino a 5 miliardi di euro per la modernizzazione degli impianti “inclusa l’elettrificazione e l’ammodernamento dei forni”. Per l’acquisto ha offerto solo un euro simbolico e il suo piano prevede solo 8.500 lavoratori: significa che ci sarebbero oltre 1.200 esuberi, rispetto ai 9.741 lavoratori attualmente dipendenti di Acciaierie d’Italia in Amministrazione straordinaria, di cui di cui 7.938 a Taranto. Nella nuova società lo Stato italiano resterebbe partner strategico con una quota del 40%, mentre Flacks Group LLC avrebbe un’opzione per acquisire in futuro l’ulteriore 40% per una cifra che potrebbe oscillare tra i 500 milioni e il miliardo di euro.

Il progetto di Flacks Group, che sostiene di voler garantire “il futuro a lungo termine di una piattaforma industriale storica, e rafforzare le catene di approvvigionamento europee fondamentali per i settori automobilistico, edile e delle infrastrutture”, prevede, quindi, esuberi non irrilevanti, che si andrebbero ad aggiungere a quelli di Ilva in amministrazione straordinaria e, forse, a molte altra migliaia dell’indotto.

Assolutamente negativo il commento della Fiom-Cgil, attraverso il coordinatore nazionale siderurgia, Loris Scarpa, secondo il quale “è inaccettabile che le trattative avvengano con fondi speculativi alle spalle dei lavoratori”, mentre spetta al governo costituire una società a maggioranza pubblica che gestisca il processo di decarbonizzazione. Per Rocco Palombella segretario generale della Uilm la scelta dei commissari desta molte preoccupazioni, trattandosi di un fondo privo di ogni esperienza industriale. “Prima dell’avvio della trattativa in esclusiva con Flacks chiediamo ai commissari e al governo un incontro urgente a Palazzo Chigi, alla presenza della presidente Meloni, per conoscere tutti gli aspetti occupazionali, ambientali e industriali dell’offerta e le ragioni che hanno portato a questa decisione”.

Secondo il segretario nazionale della Fim, Valerio D’Alò, “bisogna ragionare di piani e non di nomi, di rilancio produttivo, di decarbonizzazione, di occupazione per tutti i lavoratori coinvolti, siano essi diretti, di Ilva in AS o degli appalti. Attendiamo con ancora più forza la convocazione da Palazzo Chigi per affrontare questa discussione”.

Intanto si apprende che la procura della Repubblica di Taranto ha respinto la richiesta di dissequestro dell’Altoforno 1 avanzata dai commissari di AdI, che avrebbero voluto avviare subito il ripristino dell’impianto danneggiato, com’è noto, dall’incidente avvenuto in primavera.

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