Lavoro

Tempi incerti e tanti dubbi sul futuro dell’acciaio. Interviene Bitetti

12 Giu 2025

di Silvano Trevisani

Tempi ancora incerti e un po’ di confusione. È quello che si registra sulla vicenda Ilva che vive di incontri interlocutori e di richieste di rinvii e approfondimenti. Nuovo incontro, oggi, questa volta al ministero del lavoro, dopo quello svoltosi nei giorni scorsi alla presidenza del Consiglio e chiusosi con la richiesta, da parte del governo, di altro tempo per fornire le risposte circa le risorse necessarie al funzionamento dell’azienda. E anche per fornire chiarimento sulla procedura di vendita che, come qualcuno suggerisce, potrebbe essere riaperta anche alle altre due proposte, quella indiana e quella americana, che erano state scartate in favore della azera Baku Steel.

L’incontro di oggi al ministero è stato più che interlocutorio. Si doveva discutere di cassa integrazione e delle modalità di utilizzo, ma poiché non è stata ancora avanzata alcuna procedura, non c’era ancora nulla da analizzare.

“Apprezziamo l’intento del ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Calderone – ha dichiarato Valerio D’Alò segretario nazionale della Fim Cisl, al termine dell’incontro – di voler convocare questo tavolo così come aveva annunciato a Palazzo Chigi in tempi stretti. Abbiamo approfittato per ricordare all’azienda che, per noi, sarà importante che, come in ogni altra procedura, sia garantito sostegno al reddito ai lavoratori, formazione, rotazione, e che l’utilizzo della stessa sia consono alle necessità impiantistiche”.

Il segretario della Fim ha così concluso: “Aspetteremo i prossimi step, augurandoci che quello che si sta facendo porti nella direzione di realizzare quanto annunciato nell’incontro a Palazzo Chigi in merito a tutti gli elementi necessari alla conclusione positiva di una trattativa. Ci riferiamo all’AIA e all’accordo di programma che sarà necessario realizzare con Regione e Comune sulle necessità del nuovo ciclo produttivo dell’ex Ilva e tutto ciò che serve per garantire il rilancio di tutti i siti del gruppo e far rientrare al lavoro i lavoratori e le lavoratrici”.

Quanto al confronto svoltosi a Palazzo Chigi, che era stato già rinviato per la necessità dell’esecutivo di acquisire maggiori informazioni sulla trattativa con Baku Steel, ricordiamo che il governo ha chiesto un ulteriore rinvio per definire le nuove risorse necessarie per la nuova soluzione ponte. Una richiesta valutata negativamente. “il tempo ormai è scaduto – ha detto il segretario della Uilm Rocco Palombella – e qualsiasi rinvio è inaccettabile. Ancora più critica la Fiom Cgil, secondo la quale è indispensabile mantenere una presenza pubblica all’interno dell’azienda che gestirà gli stabilimenti. Occupazione, privatizzazione e la privatizzazione, secondo Di Palma, sono questioni che non si possono lasciare totalmente nelle mani dei privati, in un settore così determinante e così delicato.

Intanto, il neoeletto sindaco Piero Bitetti, interviene sulla vicenda, chiarendo che: “non condividerò alcun accordo di programma che sia già stato definito senza la partecipazione effettiva del Comune, del pubblico e della società civile. Ritengo urgente la sospensione del procedimento AIA finché non verranno rispettati i principi di trasparenza, pubblicità degli atti e consultazione democratica”. Bitetti chiede, inoltre, che si apra un processo strutturato e pubblico di co-progettazione dell’accordo di programma, in cui il Comune abbia pieno potere propositivo e di indirizzo, accanto a Regione, Governo, Commissione europea, parti sociali e comunità locali. Sollecita, infine, un impegno vincolante per garantire la tutela del lavoro: sicurezza nei luoghi di produzione, tracciabilità degli appalti, continuità occupazionale e strumenti di protezione sociale adeguati e universali”.

Sulla vicenda ex Ilva interviene il consigliere regionale Vincenzo Di Gregorio (PD), presidente II Commissione consiliare Regione Puglia.
“Sulla vicenda ex Ilva, Taranto deve cambiare passo e deve diventare protagonista delle decisioni che si assumeranno nei prossimi mesi. Le scelte che il Governo è chiamato a compiere riguardano un’azienda strategica per il Paese, ma soprattutto una città ed una comunità stanche di subire provvedimenti non condivisi. Bene ha fatto il neoeletto sindaco di Taranto, Piero Bitetti, a sottolineare l’importanza di arrivare ad un Accordo di programma che non sia scritto e composto altrove e sottoposto al primo cittadino solo per un avallo notarile.

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