Leone XIV: “A Gaza, fame e dolore; servono aiuti oltre le parole”

“Non possiamo diventare insensibili e ignorare” ciò che sta succedendo a Gaza. Lo dice il Papa, in un’intervista rilasciata alla giornalista Elise Ann Allen di Crux per il libro “León XIV: ciudadano del mundo, misionero del siglo XXI”, in uscita nello scorso fine-settimana.
“Anche con alcune dichiarazioni molto chiare fatte dal governo degli Stati Uniti, recentemente dal presidente Trump, non c’è stata una risposta chiara in termini di trovare modi efficaci per alleviare la sofferenza delle persone, delle persone innocenti a Gaza, e questo è ovviamente di grande preoccupazione”, spiega Leone XIV, secondo il quale “sarà molto difficile, perché alcune delle persone – soprattutto i bambini – quando la gente va non solo incontro alla deprivazione ma alla vera e propria fame, ottenere cibo non risolve immediatamente il problema. Avranno bisogno di molto aiuto – assistenza medica così come aiuti umanitari – per davvero ribaltare quella situazione, e al momento sembra ancora molto, molto grave”. Quanto alla parola “genocidio”, che viene usata sempre di più, Prevost spiega che “ufficialmente, la Santa Sede non crede che possiamo fare alcuna dichiarazione su questo al momento. C’è una definizione molto tecnica di ciò che potrebbe essere il genocidio, ma sempre più persone stanno sollevando la questione, inclusi due gruppi per i diritti umani in Israele che hanno fatto quella dichiarazione. È semplicemente orribile vedere le immagini che vediamo in televisione. Speriamo che qualcosa possa ribaltare questa situazione. Speriamo di non diventare insensibili”.
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