Diocesi

La Comunità energetica della diocesi si è presentata alla città con un convegno

29 Set 2025

di Silvano Trevisani

La costituzione della Comunità energetica rinnovabile, Cer, nella diocesi di Taranto, avvenuta giovedì scorso 25 settembre, è stata al centro del convegno organizzata dalla Piazza della democrazia, sul pendio La Riccia in giorno seguente. Le comunità energetiche sono gruppi di utenti produttori e consumatori di energia i cui membri possono produrre, accumulare e scambiare energia rinnovabile al fine di ottenere benefici ambientali, sociali ed economici. Hanno l’obiettivo di produrre e utilizzare energia da fonti rinnovabili, soprattutto attraverso l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici, seguendo le indicazioni della Chiesa italiana.

Dopo i saluti del sindaco di Taranto Piero Bitetti, dell’arcivescovo di Taranto, monsignor Ciro Miniero, e del presidente di Confcooperative Taranto Stefano Marzio, il commercialista Piero Panzetta ha illustrato gli aspetti tecnico-giuridici delle Comunità, dando atto a don Antonio Panico, direttore dell’Ufficio diocesano per i Problemi sociali e lavoro, giustizia e pace, custodia del creato, di essere stato ispiratore ed anima di questa iniziativa. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione con Confcooperative, Banca Etica e Power Energia i cui rappresentanti hanno presto parte all’incontro.

“È stato raggiunto, un obiettivo davvero importante, che unisce alle ragioni ambientali ed economiche, anche il tema della solidarietà in favore delle fasce più fragili grazie al lavoro dell’Ufficio della Pastorale sociale”, ha detto monsignor Miniero.

Al vicario economo della diocesi monsignor Luca Lorusso, che ha coordinato la sottoscrizione dell’atto costitutivo della Cooperativa, abbiamo rivolto alcune domande.

Quanti hanno hanno sottoscritto l’atto costitutivo della Cooperativa del Cer?

Finora i sottoscrittori sono in tutto 10 Compresi l’arcivescovado, il seminario e 8 parrocchie che già hanno dato la loro adesione. Ma crediamo che già nei prossimi giorni altri si aggiungeranno decidendo di sottoscrivere l’atto.

Quali sono gli obiettivi del Cer?

Avere una persona giuridica con cui poter dialogare e iniziare il discorso di comunità energetica. Il primo obiettivo, ancor prima di trovare “i luoghi”, è stato la costituzione della cooperativa, che è associata a Confcooperative. Ora noi possiamo interagire con i vari enti che si occupano dell’energia e soprattutto dare la possibilità a più persone, venendo alla Cer, di attivare gli incentivi per avviare l’attività. Certamente non parliamo di incentivi grandi, in quanto si tratta di un discorso comunitario. Ed è la comunità che aiuta all’utilizzo, alla produzione di energie rinnovabili. Tutto scaturisce dalla “Laudato si’” dall’attenzione al creato, dall’insegnamento di Papa Francesco e di Papa Leone. Questo è l’ambito nel quale iniziamo adesso. La Cer diventerà l’ente con cui le chiese, ma anche i singoli parrocchiani che vogliono partecipare, come ha tenuto a sottolineare l’arcivescovo, potranno perseguire obiettivi virtuosi.

Quindi, le parrocchie si possono fare strumento di ampliamento del progetto.

Certamente. Non è un discorso riservato solamente alle parrocchia e agli enti ecclesiastici e non è soltanto riservato a quelli che producono energia elettrica, ma anche a quelli che consumano.

Una convenienza, quindi, dal punto di vista socio-ambientale ma anche economica.

Sì. Non puntiamo prettamente all’aspetto economico, perché non costituiamo certamente la cooperativa per guadagnare, ma per incentivare l’uso dell’energia rinnovabile. Questo è il principale obiettivo. Se ci sarà anche un piccolo ritorno economico, l’obiettivo principale è la socialità, l’essere insieme per costruire qualcosa di bello e soprattutto per salvaguardare il creato. Ci sono incentivi già previsti dallo Stato per le Comunità energetiche rinnovabili, come gli sconti in bolletta, ma sappiamo bene che il nostro obiettivo è produrre e consumare energia rinnovabile, riducendo progressivamente l’impatto ambientale che deriva da fonti fossili e per solidarietà verso i più deboli”.

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