Padre Francesco Cassano nuovo parroco alla San Francesco di Paola, a Taranto
Padre Francesco Cassano, dei padri minimi, è il nuovo parroco alla San Francesco di Paola. Il religioso è nato l’8 dicembre del 1975 a Paola (Cosenza), terra di numerose vocazioni nell’Ordine fondato dal santo di origini calabrese. Proviene da una famiglia molto religiosa, i cui genitori erano Terziari Minimi, e, attratto dalla figura dell’illustre conterraneo, padre Francesco entrò ben presto in seminario, quello di Catanzaro, optando per il cammino vocazionale con i ‘minimi’. Risale al 22 agosto del 2009, festa di Maria Regina, l’ordinazione sacerdotale, la cui celebrazione si svolse nel santuario di Paola. Dopo la specializzazione in Mariologia alla Pontificia Facoltà teologica ‘Marianum’ di Roma, il primo incarico di vicario parrocchiale al santuario di San Francesco a Paterno Calabro (Cosenza), fondato dal medesimo santo nel 1472.
Quindi, la destinazione alla chiesa di ‘San Francesco nuovo’, in via Popilia, a Cosenza, inizialmente come viceparroco e poi come parroco, inoltre, in concomitanza, ha espletato anche l’incarico di Correttore di comunità nella chiesa dell’Ordine in corso Plebiscito, per complessivi quindici anni trascorsi nel capoluogo di provincia calabrese, impegnandosi con profitto nella cura delle due diverse realtà a lui affidate.
Infine, la destinazione a Taranto, dove padre Francesco Cassano opererà con il coparroco padre Francesco Trebisonda (già Correttore provinciale) e padre Francesco Di Turi (già vicario del Correttore).
Nel dare il benvenuto alla nuova comunità dei padri minimi, i parrocchiani salutano con commozione padre Alessandro Chiloiro, destinato a Catona-Reggio Calabria (da dove San Francesco di Paola effettuò la prodigiosa traversata per mare sul suo mantello nello stretto di Messina), il quale nel suo mandato ha mostrato notevole presenza e disponibilità nei colloqui e nelle Confessioni, soprattutto nel difficile periodo del covid, durante il quale non si è sottratto nemmeno all’incombenza delle visite agli ammalati, mai risparmiandosi inoltre nella cura delle attività parrocchiali, soprattutto il catechismo.
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