Santa Caterina, attendendo la riapertura…
In una coincidenza beneaugurante, è giunta proprio nel giorno della sua festa, 25 novembre, la notizia dello stanziamento di fondi, pari a 550mila euro rivenienti dal Pnrr, per la messa in sicurezza e la riqualificazione della chiesa di Santa Caterina d’Alessandria in via Duomo di fronte a vico Seminario. Questo, con l’auspicio che la somma sia sufficiente!
La chiesa era chiusa per inagibilità dal 1987, quando la statua fu trasferita in San Domenico da dove ogni 25 novembre (o nella domenica successiva) usciva per un breve tragitto, accompagnata dal suono delle tradizionali pastorali natalizie e talvolta dalle nenie eseguite da alcuni zampognari. La processione fu poi abolita e la statua attualmente è esposta nel Museo diocesano: al termine dei lavori si auspica ritorni nella sua sede.
Il tempio, risalente al XVII secolo, si presenta in stile barocco, con decorazioni a stucco. Sono presenti cinque altari: quattro laterali e uno centrale sul quale insiste un maestoso “capo altare” in legno intagliato, con l’artistica nicchia (fra due gruppi di colonne) che conserva la statua in pietra della titolare. Quest’ultima (come quella che veniva portata in processione) regge con la mano destra la palma del martirio mentre la sinistra poggia sulla ruota dentata, lo strumento di tortura che le causò il martirio.
Un’altra chiesa con il medesimo titolo (risalente al IV secolo) insisteva sull’area attualmente occupata dalla Capitaneria di Porto e annessa a un ospedale per pellegrini. Alla fine del 1500 le due strutture furono cedute ai Fatebenefratelli dei Padri di San Giovanni di Dio per la realizzazione di un ospedale cittadino. Quindi le autorità ecclesiali del tempo vollero realizzare, nell’attuale ubicazione, un altro luogo di culto dedicato alla santa con annesso oratorio ove ospitare la confraternita di San Cataldo detta appunto ‘in Santa Caterina’. Nella seconda metà del 1600, come risulta dai verbali della visita di mons. Tommaso Sarria, quella chiesa di via Duomo era già in attività.
La chiesa di Santa Caterina torna spesso alla memoria degli anziani soprattutto perché negli anni successivi al crollo del tetto di San Domenico, avvenuto nel giorno di Natale del 1964, ospitò il venerato simulacro dell’Addolorata da continuò a uscire in pellegrinaggio per le vie della città vecchia e del Borgo la notte del Giovedì Santo.

ph G. Leva
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