Prisma La Cascina, il momento è difficile: urge una scossa
Ripartire dall’ottimo primo set dell’ultima partita rocambolesca giocata al Palafiom. Ritrovare la continuità, una maggiore combattività, la capacità di gestire i momenti chiave della partita: questo doveva essere l’obiettivo della Prisma nel percorso di avvicinamento al nuovo impegno che chiamerà a raccolta in casa la tifoseria per la terza domenica consecutiva. Nel mezzo c’è stato il turno infrasettimanale valevole per l’ottava giornata d’andata del campionato della serie A2 Credem Banca. La trasferta a Lagonegro ha detto che l’obiettivo non è stato raggiunto. La salita, anzi, si è fatta più ripida: gli ionici sono stati sconfitti da La Rinascita con un secco 3-0 (25-21, 25,23, 25-16). Un passo indietro. Non solo per il risultato, per non essere riusciti a strappare nemmeno un set a una formazione di livello non superiore, ma anche in termini di prestazione.
La classifica
Taranto è fermo a quota sei al penultimo posto. In coabitazione con Porto Viro nella graduatoria della serie A2 Credem Banca, ma con un quoziente set inferiore. Significa che, se il campionato finisse oggi, la Prisma verrebbe retrocessa in serie A3. Altro che ritorno immediato in Superlega… La fotografia del fallimento incompleto lascia intravvedere spiragli di luce: l’ottavo posto, l’ultimo utile a entrare nella griglia playoff, dista cinque punti. Non una distanza incolmabile, quando ci sono da giocare altre 5 partite prima del girone di ritorno. Nulla è perduto. Ma occorre rimboccarsi le maniche, e non ripetere gli stessi errori. La classifica è corta: al decimo posto, 10 punti, c’è Banca Macerata Fisiomed, che mercoledì scorso ha sconfitto Siena al tie-break. È il prossimo avversario della Prisma nel nono turno. Una sfida, quella con Macerata, da vivere intensamente, nuovamente sotto la spinta del pubblico amico – appuntamento al Palafiom, domenica, alle ore 18. I supporter restano un alleato prezioso. E in quel palazzetto, capace di trasformarsi in una bolgia, non vanno delusi ancora.
I guai della Prisma
Tornando alla trasferta di Lagonegro, c’è da sottolineare che coach Lorizio non l’ha vissuta come una partita qualsiasi: è stata per lui un gradito ritorno, in un ambiente dove il tecnico pugliese originario di Putignano ha lavorato nelle ultime tre stagioni, e dove lasciato tanti amici e ricordi. Le soddisfazioni sul piano umano non fanno il paio con quelle sportive in riva allo Jonio. “Per diventare una squadra abbiamo tanto da lavorare. Ancora non lo siamo: pensiamo troppo a tante cose che sono extra campo, e questo alla fine dei set lo paghiamo”, ha detto nel post gara l’allenatore della Prisma. Il problema (uno dei problemi) è l’approccio. Perché i suoi giocatori non entrano in campo con la giusta cattiveria e concentrazione. Se la squadra inizialmente difende bene, a mancare è la capacità di finalizzare l’azione di contrattacco. Anche nell’ultimo match giocato al Palafiom avevamo visto azioni prolungate proprio grazie all’efficacia della difesa. A dimostrazione che non manca la voglia di lottare su ogni pallone. In altri momenti, però, la squadra molla. E cala la notte.
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