Pianeta verde

Con la guerra, saranno molti di più a non avere cibo

Notaresco, 23 giugno 2012: mietitura campo di grano e orzo in campagna - foto SIR/Marco Calvarese
15 Apr 2022

di Andrea Zaghi

Nel mondo i prezzi degli alimenti di base sono sempre più alti. Quanto si temeva si sta avverando: cresce il numero di persone che rischiano la fame perché non ha i soldi per comprarsi il cibo. Da un certo punto di vista, poco importa la causa: effetti del clima sempre più pazzo, delle tensioni sui mercati internazionali dovute alle speculazioni oppure ancora al “effetto pandemia”, conseguenza della guerra Russia-Ucraina. È importante comprendere bene quanto sta accadendo.

Il dato di fondo è uno solo. L’indice Fao che misura i prezzi globali delle commodities agricole è arrivato a nuovi massimi livelli. La causa contingente è facile da individuare: il conflitto ucraino nell’area del Mar Nero che ha toccato pesantemente i mercati dei cereali di base e degli oli vegetali. A marzo l’indice si è attestato su una media di 159,3 punti, +12,6% rispetto a febbraio (mese in cui era già stato raggiunto il massimo livello dalla creazione dell’indice, nel 1990) e +33,6% su base annua. Guardando ai singoli prodotti, i prezzi dei cereali sono aumentati del 17,1% trainati da grano e cereali minori. Si tratta, dice sempre la Fao, delle materie prime che negli ultimi tre anni hanno rappresentato il 30% circa delle esportazioni mondiali di grano e il 20% di mais. Oltre a tutto questo, sempre in marzo, i prezzi del frumento sono cresciuti del 19,7% anche per le preoccupazioni sulle condizioni delle coltivazioni negli Usa, mentre quelle del mais hanno registrato un aumento del 19,1% su base mensile, raggiungendo un livello record, insieme a quelli dell’orzo e del sorgo. Per ora, si salva solo il mercato del riso che, ad oggi, registra addirittura prezzi inferiori del 10% rispetto ad un anno fa.

Molti numeri e dati statistici per dire una cosa sola: il cibo costa più di prima. Con tutte le conseguenze del caso. Confagricoltura a questo proposito ha sottolineato: “Stando alle previsioni della Fao e del Fondo monetario internazionale, a causa della guerra in Ucraina la penuria di cibo potrebbe colpire quest’anno 13 milioni di persone in più rispetto al 2021, con gravi ripercussioni di natura sociale”.

A fornire un’analisi lucida della situazione dal punto di vista della produzione e del consumo ci ha pensato Coldiretti, che in una nota ha spiegato come tutto questo provochi “nei Paesi più ricchi inflazione, mancanza di alcuni prodotti e aumenta l’area dell’indigenza alimentare, ma anche gravi carestie nei Paesi meno sviluppati come negli anni delle drammatiche rivolte del pane che hanno coinvolto molti Paesi a partire dal nord Africa come Tunisia, Algeria ed Egitto che peraltro è il maggior importatore mondiale di grano e dipende soprattutto da Russia e Ucraina. Ma in difficoltà anche Paesi come il Congo che importa da Mosca il 55% del suo grano e da Kiev un altro 15%”. A livello macroeconomico, con la guerra, secondo i coltivatori diretti, rischia di venire a mancare dal mercato oltre un quarto del grano mondiale. Una condizione che rischia di avere ripercussioni a medio-lungo termine. Non si tratta, infatti, solo delle condizioni dei mercati di oggi, ma anche di quelli di domani. Se la guerra non finirà presto (cosa difficile), saranno in forse le semine primaverili di cereali in Ucraina. Per Coldiretti è possibile pensare ad un dimezzamento della superficie seminata. Tutto senza parlare dei blocchi delle spedizioni dai porti del Mar Nero.

I fronti su cui lavorare sono molti. Per ora gli agricoltori ne mettono a fuoco due. Da un lato aiutare l’agricoltura dell’Ucraina a non perdere del tutto la sua potenzialità produttiva. Da questo punto di vista, Confagricoltura si è detta pronta a collaborare “per fornire agli agricoltori ucraini i mezzi tecnici necessari per le imminenti semine di mais e girasole”. Dall’altro, è necessario lavorare di più e meglio “per invertire la tendenza ed investire per rendere il Paese il più possibile autosufficiente per le risorse alimentari facendo tornare l’agricoltura centrale negli obiettivi nazionali ed europei”, ha detto Coldiretti. Investimenti, ricerca, solidarietà di filiera e di comparto, appaiono essere le uniche (complesse) soluzioni da adottare.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Leggi anche
Editoriale

Agghiaccianti safari di guerra

Il primo a darne notizia fu il Corriere della Sera, nel marzo del ’95, in un articolo di Venanzio Postiglione. Una notizia agghiacciante: la denuncia di Gianni Tognoni, segretario generale del Tribunale permanente dei popoli – un tribunale di opinione internazionale finalizzato alla promozione dei diritti umani – che, nel corso della prima sessione del […]

La Grande Mela va controcorrente

In questa circostanza, la frase è indicata. “Non lo ha visto arrivare nessuno, veramente nessuno!”. Nelle elezioni del sindaco di New York City di martedì della scorsa settimana, oltre il cinquanta per cento degli elettori ha votato per il democratico socialista Zohran Mamdani – ugandese di nascita, naturalizzato statunitense, figlio di un antropologo e di […]

Prima la guerra, ora a pezzi il diritto

La prima volta fu il 13 settembre del 2014, nell’omelia della Messa celebrata al Sacrario di Redipuglia nel centenario dell’inizio della prima guerra mondiale. Papa Francesco non utilizzò espressioni vaghe: “Anche oggi, dopo il secondo fallimento di un’altra guerra mondiale, forse si può parlare di una terza guerra combattuta “a pezzi”, con crimini, massacri, distruzioni […]
Hic et Nunc

Test sul diabete alla Gesù Divin Lavoratore

‘Diabete, no grazie’ è l’iniziativa sanitaria che si terrà domenica 16 novembre alla chiesa di Gesù Divin Lavoratore, al quartiere Tamburi, a cura di Lions Club Taranto Poseidon distretto 108AB. La diagnosi precoce e prevenzione si baserà sulla misurazione glicemia (attraverso un test rapido capillare) con consulenza medica a cura della dott.ssa Eleonora Devangelio. Attivo […]

‘Profezie di pace’, mostra alla San Giuseppe Moscati

“Dentro questo mare di odio, di guerre, dolore e paura, serve essere capaci di vedere le realtà belle, di cercare le persone che spendono la propria vita per qualcosa di bello: sono i risorti di oggi che ti dicono che c’è ancora luce”. Prendendo spunto dalle parole del card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei […]

‘La bisaccia di Sant’Egidio’ per i poveri del quartiere Tramontone

Sabato 15 novembre la confraternita di Sant’Egidio attuerà la raccolta alimentare per i bisognosi del quartiere Tramontone al ‘Residence Pezzavilla’ dalle ore 9 alle 15. Questa la presentazione dell’iniziativa di solidarietà da parte del priore del sodalizio, Pino Lippo. Il nostro concittadino fra Egidio, canonizzato da Giovanni Paolo II nel giugno del ’96, per più […]
Media
17 Nov 2025