Sofia Raffaeli, la “formica atomica” che giova alla ritmica e alla terra ferita
Tutti parlano di lei. E per fortuna: con le sue perle ai Mondiali, andati in scena nella capitale della Bulgaria, Sofia Raffaeli ha avuto il merito di riaccendere i riflettori sulla ginnastica ritmica. Il suo esempio è trascinante. In primis nei confronti delle Farfalle, sue colleghe: con 9 medaglie conquistate, la Nazionale ritmica ha realizzato il miglior risultato in 39 edizioni della rassegna iridata, oltre ad aver chiuso l’ultima al primo posto nel medagliere, davanti alla Bulgaria. La sola Sofia ha vinto 5 ori e un bronzo. Esibendosi alla Armeec Arena, è stata la prima italiana a salire sul gradino più alto del podio in questa competizione. Dopo la giovanissima Benedetta Pilato, protagonista del nuoto, è la 18enne di Chiaravalle il volto nuovo del mondo dello sport, pulito e sbarazzino. Ma a dispetto della giovane età, la persona è già adulta, matura: si pensi alla pronta dedica che, dopo l’oro, ha fatto alla popolazione colpita dall’alluvione. Vero è che è la sua terra, le Marche, ad essere stata drammaticamente colpita; in ogni caso l’atleta tesserata per le Fiamme Oro dimostra di non essere chiusa nel proprio aureo mondo, ma di avere occhio e cuore per chi è in debito con la fortuna. Tra le qualità che le appartengono c’è poi la grinta, la determinazione… Viene soprannominata la formica atomica. Perché pur avendo una corporatura esile, minuta (alta 157 cm), è dotata di una straordinaria, dirompente energia. L’abbiamo vista volare con il nastro nella prova: il corpo elastico, elegante e veloce, tra riprese, lanci e rotazioni; gli occhi che comunicano concentrazione. Perché l’esercizio non ammette la minima distrazione.
Non è tutto oro quel che luccica
Le vittorie sono dolci e amari spunti di riflessione. “Ci servirebbero risorse e spazi: vorremmo rinnovare il Centro Federale e avremmo urgente bisogno di una decina di nuove pedane da distribuire in Italia per far allenare le ragazze”, ha denunciato la ct Emanuela Maccarani. Che non fa richieste esose: “Basterebbero 200mila euro: se penso alle cifre che girano in altri sport mi viene da sorridere”. La ginnastica ritmica è una disciplina che richiede tanto impegno e dedizione. Più di quanta ne occorra per i praticanti del “dio pallone”. Sofia Raffaeli dedica all’allenamento almeno 8 ore al giorno. Il perfezionismo, allora, i successi costruiti col sacrificio possono compensare solo in parte e non nascondere le criticità legate a questo sport meraviglioso. L’auspicio è che la stessa terra natia ferita, dove è cresciuta Sofia, possa rigenerarsi nutrendosi dei talenti che l’hanno attraversata in vita.
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