Emergenze ambientali

Ambiente, Comitato scientifico e organizzatore Settimane sociali: “Sostenere la nascita di ‘comunità energetiche’ rinnovabili”

L’attuale situazione economica, ambientale e internazionale rende quanto mai urgente perseguire con decisione l’obiettivo lanciato alla Settimana sociale di Taranto

foto Sir/Marco Calvarese
18 Lug 2022

Il Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali fa proprio l’appello lanciato a livello nazionale da Next insieme a tante associazioni ed organizzazioni laiche e religiose, a favore di “un rapido avvio dei processi necessari a sostenere la nascita di Comunità energetiche rinnovabili”. Infatti, “l’attuale situazione economica, ambientale e internazionale rende quanto mai urgente perseguire con decisione l’obiettivo lanciato alla Settimana sociale di Taranto di una conversione ecologica ed energetica vissuta a partire dalle nostre comunità civili ed ecclesiali”. Per questo, si legge in una nota del Comitato scientifico e organizzatore delle Settimane sociali, “riteniamo importante che, indipendentemente da quali saranno gli esiti dell’attuale crisi di governo, l’impegno per la transizione energetica non venga interrotto e tutti i dispositivi di natura economica e legislativa tesi a favorire la nascita delle Comunità energetiche rinnovabili vengano quanto prima definiti ed applicati”.

 

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Politica italiana

Crisi di Governo: mercoledì 20 luglio, la verifica in Parlamento

foto Ansa/Sir
18 Lug 2022

Il momento decisivo è atteso per mercoledì, quando Mario Draghi si presenterà alle Camere e in quella sede si definirà la sorte dell’esecutivo. La grave crisi politica che ha investito il governo è stata così riportata all’interno del Parlamento, “parlamentarizzata” come si dice nel gergo delle cronache istituzionali. La situazione che si è determinata è ovviamente il risultato di una fase non breve di tensioni crescenti nella maggioranza, tra i partiti che la compongono e tra alcuni di essi e il presidente del Consiglio. Ma proviamo a ripercorrere gli ultimi, convulsi passaggi che nella giornata cruciale di giovedì 14 luglio hanno portato a questo esito.

Nel primo pomeriggio, al Senato, si vota la questione di fiducia sulla legge di conversione del “decreto aiuti”, che contiene misure per fronteggiare soprattutto l’emergenza energetica e le sue conseguenze economiche. Con 172 sì e 39 no il governo ottiene il via libera, ma i senatori del M5S – come annunciato – non partecipano alla votazione per dissenso su alcuni punti, in particolare la costruzione del termovalorizzatore per Roma. Alla Camera, pochi giorni prima, il regolamento aveva consentito di distinguere il voto sulla fiducia – che i deputati cinquestelle avevano espresso in senso positivo – da quello negativo sul merito del provvedimento. A Palazzo Madama la votazione è unica e quindi il dissenso di merito diventa non partecipazione al voto di fiducia sul governo.

A questo punto Draghi sale al Quirinale per incontrare il capo dello Stato. Il Consiglio dei ministri inizialmente fissato per le 15.30 viene rinviato. Il colloquio con Sergio Mattarella dura un’ora e il premier lascia il Colle senza dichiarazioni. È del tutto verosimile che il presidente della Repubblica abbia operato per cercare uno sbocco positivo alla situazione, ma prendono a circolare notizie secondo cui ci sarebbe stato uno scontro molto duro con Draghi. Al punto che in serata una nota dell’ufficio stampa del Quirinale dovrà chiarire che invece c’è stata “totale identità di vedute”.
Il Consiglio dei ministri viene riconvocato per le 18.15. Nella riunione il premier annuncia ai membri del governo che sta per andare da Mattarella a rassegnare le dimissioni e spiega anche il senso della sua decisione. “Le votazioni di oggi in Parlamento – dice Draghi ai ministri – sono un fatto molto significativo dal punto di vista politico. La maggioranza di unità nazionale che ha sostenuto questo governo dalla sua creazione non c’è più. È venuto meno il patto di fiducia alla base dell’azione di governo”.

“Dal mio discorso di insediamento in Parlamento – aggiunge il premier – ho sempre detto che questo esecutivo sarebbe andato avanti soltanto se ci fosse stata la chiara prospettiva di poter realizzare il programma di governo su cui le forze politiche avevano votato la fiducia. Questa compattezza è stata fondamentale per affrontare le sfide di questi mesi. Queste condizioni oggi non ci sono più”.

Subito dopo la riunione del Consiglio Draghi torna al Colle per rimettere il mandato. Il risultato del nuovo incontro è nel comunicato del Quirinale: “Il presidente della Repubblica non ha accolto le dimissioni e ha invitato il presidente del Consiglio a presentarsi al Parlamento per rendere comunicazioni, affinché si effettui, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata a seguito degli esiti della seduta svoltasi al Senato della Repubblica”.
In attesa della verifica parlamentare, comunque, il governo resta nella pienezza delle sue funzioni, tanto che Draghi lunedì e martedì parteciperà a un vertice intergovernativo in Algeria. Almeno fino a mercoledì c’è tempo per cercare una soluzione nell’interesse generale del Paese.

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Emergenze ambientali

Incendi, Coldiretti: Dal 1° gennaio in fiamme 346mila ettari di boschi

Le fiamme stanno attraversando l’Europa in una estate che si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la seconda più calda mai registrata nel nostro continente

foto d'archivio Afp/Sir
18 Lug 2022

Le fiamme stanno attraversando l’Europa in una estate che si classifica fino ad ora dal punto di vista climatologico come la seconda più calda mai registrata in Europa con una temperatura che a giugno è stata superiore di 1,6 gradi alla media per effetto dei valori estremi fatti registrare in Spagna, Francia e Italia. È quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sul bollettino climatico del programma europeo Copernicus in merito al record di incendi fatto registrare nell’Ue dove dal primo gennaio al 16 luglio negli Stati membri sono andati in fiamme complessivamente 346mila ettari di boschi, una superficie più grande dell’intera Valle d’Aosta. Caldo e siccità insieme alla mano dell’uomo spingono gli incendi anche in Italia dove nel 2022 sono cresciuti del +153% rispetto alla media storica con danni incalcolabili su ambiente, produzioni agricole e biodiversità, secondo le elaborazioni Coldiretti su dati Effis. Nelle campagne e nei boschi le alte temperature e l’assenza di precipitazioni hanno inaridito i terreni – sottolinea Coldiretti – con aree sempre più esposte al divampare delle fiamme. In Italia – spiega Coldiretti – dall’inizio dell’anno si è già verificato più di ¼ di tutti gli incendi scoppiati nell’intero 2021 quando il Paese venne devastato da ben 659 tempeste di fuoco di dimensioni significative secondo i dati Effis. Ogni rogo – conclude la Coldiretti – costa agli italiani oltre diecimila euro all’ettaro fra spese immediate per lo spegnimento e la bonifica e quelle a lungo termine sulla ricostituzione dei sistemi ambientali ed economici in un arco di tempo che raggiunge i 15 anni.

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Francesco

La domenica del Papa – Il tempo estivo, momento migliore per ‘gustare’ il Vangelo

“Per tante persone i ritmi di lavoro sono frenetici, logoranti – dice il papa -. Il periodo estivo può essere prezioso anche per aprire il Vangelo e leggerlo lentamente”.

foto vatican media/Sir
18 Lug 2022

di Fabio Zavattaro

Agire, ascoltare. Sono i due verbi che accompagnano la riflessione di queste due domeniche di luglio: agire, l’agire misericordioso, è il Vangelo di domenica scorsa, appartiene al buon samaritano che si china per aiutare la vittima della violenza abbandonata sul ciglio della strada. Ascoltare – ascolto della parola di Dio – è l’atto che Maria, la sorella di Marta, compie una volta ospitato Gesù nella loro casa di Betania. Potremmo quasi dire che in questa pagina del Vangelo Luca pone in primo piano il tema dell’ospitalità, che significa, certo, condividere la casa e il cibo, ma ancor di più trovare il tempo per ascoltare l’altro, per essere accanto all’ospite accolto. Marta, come il buon samaritano, si spende per l’altro, nel caso per il Signore che è entrato nella sua casa e si ribella all’immobilità della sorella che “seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola”.

Luca, in questa pagina del Vangelo, ripropone, in modo diverso, quanto è tramandato dal Talmud, dove si legge che il mondo poggia su tre colonne: lo studio della Torah, il culto e le opere di misericordia. Per l’evangelista l’ascolto della Parola – “nella capacità dell’ascolto c’è la radice della pace”, dice il papa – è in mezzo e unisce il fare misericordia e pregare. Perché è proprio nell’ascolto della Parola che troviamo la guida per i nostri gesti verso i fratelli e per comprendere meglio il senso e il valore della preghiera.

Marta si lamenta e si rivolge a Gesù chiedendogli di dire a Maria di aiutarla. La risposta ancora una volta sorprende, “ribalta il nostro modo di pensare”, afferma Francesco all’Angelus: “Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una sola cosa c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta”. La risposta di Gesù è da un lato impegno a riconoscere “la generosa premura di Marta”; dall’altro sottolinearle che “c’è un ordine di priorità nuovo, diverso da quello che fino a allora aveva seguito”, c’è una “parte migliore cui va dato il primo posto”, ovvero l’ascolto della parola di Gesù, e tutto il resto, afferma il Papa, “viene dopo, come un corso d’acqua che scaturisce dalla sorgente”.

Altra sottolineatura del vescovo di Roma, Maria è seduta ai piedi di Gesù, perché “ha capito che lui non è un ospite come gli altri. A prima vista sembra che sia venuto a ricevere, perché ha bisogno di cibo e di un alloggio, ma in realtà il Maestro è venuto per donarci sé stesso mediante la sua parola”. La “parte migliore” perché la sua, afferma Francesco, non è una parola astratta, “è un insegnamento che tocca e plasma la vita, la cambia, la libera dalle opacità del male, appaga e infonde una gioia che non passa”.

Ecco perché Maria si ferma e ascolta: il resto verrà dopo. E quell’ascolto, dice il Papa, “non toglie nulla al valore dell’impegno pratico, però esso non deve precedere, ma sgorgare dall’ascolto della parola di Gesù, dev’essere animato dal suo Spirito. Altrimenti si riduce a un affannarsi e agitarsi per molte cose, si riduce a un attivismo sterile”.

Il tempo delle vacanze, per Francesco, può essere anche il tempo dell’ascolto, perché oggi “si fa sempre più fatica a trovare momenti liberi per meditare. Per tante persone i ritmi di lavoro sono frenetici, logoranti. Il periodo estivo può essere prezioso anche per aprire il Vangelo e leggerlo lentamente, senza fretta, un passo ogni giorno, un piccolo passo del Vangelo”. E “lasciamoci interrogare da quelle pagine, domandiamoci come sta andando la nostra vita, se è in linea con ciò che dice Gesù o non tanto”.

Domenica nella quale Francesco ricorda il suo prossimo viaggio in Canada, partirà domenica prossima; “pellegrinaggio penitenziale” lo definisce, per contribuire al “cammino di guarigione e riconciliazione” e ricorda che “molti cristiani, compresi alcuni membri di istituti religiosi, hanno contribuito alle politiche di assimilazione culturale che, in passato, hanno gravemente danneggiato, in diversi modi, le comunità native”.

Infine, esprime vicinanza e chiede la fine delle violenze e un dialogo per il bene comune in Sri Lanka. Quindi nuovo appello per la martoriata Ucraina: “la guerra crea solo distruzione e morte, allontanando i popoli, uccidendo la verità e il dialogo”. Per questo chiede che riprendano i negoziati, per non “alimentare l’insensatezza della guerra”.

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Diocesi

Da lunedì 18 incominciano i festeggiamenti per san Lorenzo

foto Paolo Mancarella
18 Lug 2022

Iniziano con il triduo, lunedì 18 luglio, i festeggiamenti per  San Lorenzo da Brindisi, la parrocchia retta dai padri cappuccini, in viale Magna Grecia, a Taranto, con la celebrazione della santa messa, ogni sera alle ore 19.

Il giorno di San Lorenzo da Brindisi, giovedì 21, alle ore 18.30 avrà luogo la processione che si dirigerà verso piazzetta San Lorenzo dove, alle ore 19, sarà celebrerata la santa messa solenne.

Al termine, la processione riprenderà seguendo il seguente percorso: via Lago di Como, via Lago di Iseo, via Lago di Bolsena, viale Magna Grecia con rientro in chiesa.

Al rientro, dopo lo sparo di fuochi pirotecnici, ci sarà un’agape fra le famiglie del quartiere intitolata “L’amicizia cresce a tavola con pane, vino, olio e… tutto ciò che porti tu”, con sottofondo di musiche eseguite dai giovani della parrocchia.

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Ecclesia

I nuovi campi da gioco del Corpus Domini per socializzare ed educare alla legalità

Foto di Roberto Pedron
16 Lug 2022

di Silvano Trevisani

Il primo tiro in porta lo ha fatto monsignor Filippo Santoro, per dare il via all’utilizzo dei nuovi campi da gioco della parrocchia Corpus Domini, nel quartiere Paolo VI, realizzati dalla Cooperativa Noi & Voi e della Regione Puglia, nell’ambito del progetto Icco inaugurati alla presenza dell’arcivescovo e dell’assessore allo Sport, Gianni Azzaro, che ha portato il saluto dell’amministrazione Melucci.

Nel corso di una festosa manifestazione, alla quale ha partecipato un pubblico folto ed entusiasta, aperta dal parroco, don Francesco Mitidieri, orgoglioso di poter offrire alla parrocchia e al quartiere degli spazi di socializzazione e di sport, che vengono incontro alle esigenze di recuperare una dimensione più consona ed equilibrare i disagi che la distanza dalla città comporta, monsignor Santoro ha benedetto i nuovi impianti, esprimendo plauso per questo fattivo impegno della comunità in una periferia che rivendica tutta la sua dignità.

Da parte sua, l’assessore Azzaro ha espresso l’orgoglio di partecipare a queste iniziative e di supportarle, in quanto testimoniano la voglia di riscatto della città. “Una tendenza – ha sottolienato in sintonia perfetta con l’azione amministrativa del sindaco Rinaldo Melucci”. Si punta sullo sport per una serie di ragioni, indubbiamente legate alla promozione del territorio e alla prospettiva dei Giochi del Mediterraneo, ma soprattutto per il suo valore sociale, capace di innescare ricadute positive in particolare sui più giovani. Azzaro si è quindi complimentato con don Francesco Mitidieri, esprimendo l’auspicio che questa ulteriore luce accesa nel quartiere continui a splendere”.

“L’inaugurazione dei nuovi campi da gioco – ci ha detto don Francesco Mitidieri – viene a conclusione del progetto “Icco”, che prende il nome dal personaggio storico della Taranto antica, legato alla pratica sportiva, e mira sia alla riqualificazione del quartiere, attraverso la socializzazione, che all’educazione alla legalità dei ragazzi più piccoli. Conclude un percorso che ha unito la cooperativa Noi & Voi e la Regione Puglia, ed è rivolto soprattutto ai tanti giovani che abitano in questo quartiere”.

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Ecclesia

Una ‘Tre giorni’ carismatica dalle suore domenicane di Monacizzo

S’inizierà venerdì 22 alle ore 18 con l’accoglienza e la preghiera di lode e terminerà domenica 24 a tarda sera

foto: locandina Rinnovamento nello Spirito
16 Lug 2022

Da venerdì 22 a domenica 24, convegno carismatico  sul tema “Vieni e seguimi” a Monacizzo-Torricella, (località Monache, 4 – strada provinciale 127) negli spazi all’aperto  delle suore domenicane di Santa Rosa da Lima. L’iniziativa è organizzata dalla comunità di preghiera “Pescatori di uomini” del Rinnovamento cattolico carismatico con la finalità di ridonare entusiasmo e voglia di vivere a quanti sono fortemente provati dalla tristezza e dalla diffidenza a causa della pandemia. A tutti sarà annunciata la buona notizia che in ogni situazione della vita non siamo mai soli, ma consolati, amati e aiutati da Colui che è salito sulla croce per amor nostro ed è risorto.

Interverranno l’arcivescovo di Taranto mons. Filippo Santoro, il rettore dell’Università Pontificia Lateranense mons. Enrico Dal Covolo, padre Baldo Alagna (della comunità Emmaus.com, operante nelle missioni popolari e predicatore) e don Adriano Gennari (della società sacerdotale “San Giuseppe Benedetto Cottolengo” di Torino, fondatore e animatore del “Cenacolo Eucaristico della Trasfigurazione”). A disposizione ci saranno sacerdoti per le confessioni.

S’inizierà venerdì 22 alle ore 18  con l’accoglienza e la preghiera di lode; alle ore 20 santa messa presieduta dall’arcivescovo mons. Filippo Santoro.  Sabato 23, alle ore 10, accoglienza e preghiera di lode; alle ore 11, catechesi di p. Baldo Alagna sul tema “Gesù fissò lo sguardo su di lui”; ore 12, preghiera di consolazione; ore 13, pausa pranzo;  ore 16, colloqui con padre Baldo Alagna e don Adriano Gennari; ore 18, preghiera di lode; ore 18.30, catechesi di padre Baldo Alagna su  “… lo amò”; ore 20, santa messa presieduta da padre Baldo Alagna; ore 21.30, adorazione eucaristica e preghiera di guarigione. Domenica 24, ore 10, accoglienza e preghiera di lode; ore 11, catechesi di don Adriano Gennari su “Va’, vendi quello che hai e dallo ai poveri”; ore 12, preghiera di consolazione; ore 13, pausa pranzo; ore 16, colloqui con padre Baldo Alagna e don Adriano Gennari; ore 18, preghiera di lode; ore 18.30,  catechesi di don Adriano Gennari su “… avrai un tesoro in cielo, vieni e seguimi!”; ore 20, santa messa presieduta da mons. Enrico Dal Covolo; ore 21.30, adorazione eucaristica e preghiera di guarigione.

Per informazioni e prenotazione di colloqui: 333.8992575, 349.5259772

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Diocesi

La celebrazione per i 50 anni di sacerdozio di mons. Tonino Caforio

Venerdì 15, mons. Filippo Santoro ha celebrato una santa messa sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Talsano

15 Lug 2022

Venerdì 15 alle ore 19.30, mons. Filippo Santoro ha celebrato una santa messa per i 50 anni di sacerdozio di mons. Tonino Caforio, sul sagrato della chiesa di Santa Maria di Talsano, di cui è rettore.


In quella chiesa ha fatto eseguire dei lavori di restauro che l’hanno riportato alla bellezza originale (risalente al XIII secolo).

Attualmente don Tonino ricopre anche gli incarichi di assistente ecclesiastico dell’Apostolato della preghiera, cappellano delle Figlie della Carità, ed è canonico del Capitolo metropolitano.

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Diocesi

I festeggiamenti per la Madonna del Carmine

foto Francesco Leva
15 Lug 2022

Sabato 16, i festeggiamenti per la Madonna del Carmine avranno un momento topico con la processione per le vie del Borgo.

Grande è l’attesa dei fedeli dopo la sospensione per due anni a causa delle restrizioni determinate dal covid; numerosi saranno i giovani che – alcuni per la prima volta – indosseranno l’abito di rito del sodalizio dedicato alla Vergine. Un momento davvero emozionante anche per chi si trovasse a passare casualmente da una delle vie toccate dalla processione.

Il programma dei festeggiamenti prevede per le ore 19.30 di venerdì 15, in piazza Carmine, la santa messa con il battesimo dei figli di confratelli e consorelle, l’affidamento dei bambini alla Beata Vergine del Carmine, l’aggregazione di sei consorelle e l’offerta dell’incenso da parte dei novizi; fino all’una di notte, offerta del cero e venerazione del simulacro da parte di confratelli, consorelle, novizi e devoti. Alle ore 21, sempre in piazza Carmine, concerto bandistico.

Sabato 16, la festa della Madonna del Camine sarà annunciata in mattinata dal giro della banda per le vie del Borgo; alle ore 9.30 il padre spirituale mons. Marco Gerardo celebrerà il rito della professione di fede e dell’aggregazione di 17 nuovi confratelli; alle ore 10.15 santa messa dell’arcivescovo mons. Filippo Santoro; a mezzogiorno, supplica alla Beata Vergine. In serata, alle ore 18.30, in piazza Carmine, celebrazione eucaristica presieduta da mons. Marco Gerardo. Al termine, alle ore 19.30 circa, processione col seguente itinerario: via D’Aquino, piazza Immacolata, via Berardi, via Anfiteatro, corso Due mari (con sosta per lo spettacolo pirotecnico dagli spalti del castello), via D’Aquino e rientro in chiesa.

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Ecclesia

Il 15 luglio si celebra Santa Bonosa, patrona contro le malattie infettive

La santa, piuttosto sconosciuta, in questi ultimi anni ha assunto una valenza particolare in epoca di pandemia covid

15 Lug 2022

di Ottavio Cristofaro

Bonosa è la patrona contro le malattie infettive. Si tratta di una nobildonna romana, che fu martirizzata per la fede cristiana con la sorella Zosima ed Eutropio sotto l’imperatore Settimio Severo nel 211 dopo Cristo.

La ricorrenza cade il 15 luglio, e in questi ultimi anni ha assunto una valenza particolare in epoca di pandemia covid. La santa è piuttosto sconosciuta, ma la patrona contro la varicella e il vaiolo (malattie ormai abbastanza estinte in Italia) ebbe culto soprattutto nel Settecento, al pari di altre sante oggi abbastanza dimenticate.

A Roma Santa Bonosa fino ai primi dell’Ottocento era invocata specie dai popolani e dai pastori contro le epidemie, e una Sua immagine era sempre presente negli ambienti delle stalle spesso proliferanti di malattie infettive.

A Martina Franca ci sono tracce del suo culto, invocato a protezione dalle epidemie di varie specie che colpirono il nostro Paese nel XVIII secolo (a cui fecero fronte efficace San Martino e San Rocco). Un quadro di Santa Bonosa è presente nella chiesa di Sant’Antonio ai Cappuccini (secondo altare sulla destra della chiesa), oggi sede dei Padri Somaschi, immersa nell’incantato paesaggio della valle dei trulli. Il dipinto rappresenta la Santa nell’atto di benedire una popolana che le raccomanda il suo bambino chiazzato di macchioline tipiche della varicella. Le ultime tracce della pubblica venerazione dei martinesi per la martire risalgono agli anni Trenta, quando vennero stampate e distribuite presso la chiesa alcune Sue immaginette custodite oggi nell’Archivio Grassi presso la biblioteca comunale di Martina Franca.

Bonosa è una delle sante donne venerate dalla fede e invocate per la protezione della popolazione.

E così se Santa Martina protegge da fulmini e terremoti; Santa Comasia si occupa di portare la pioggia in tempi di siccità essendo la protettrice delle acque, Santa Filomena si prende cura di orfane e ragazze; così allo stesso modo Santa Bonosa protegge dalle malattie infettive e contagiose in genere, al pari di San Rocco per la peste, che viene celebrato con grande venerazione a Locorotondo (Ba).

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Corrado (Ucs), “L’evoluzione di processi e strumenti nella comunicazione, conferma l’importanza della formazione”

foto Sir
15 Lug 2022

“L’evoluzione dei processi e degli strumenti comunicativi conferma l’importanza di una formazione che non sia isolata nel tempo. Non basta impegnarsi una sola volta per assolvere un’esigenza primordiale legata alla conoscenza. La formazione è una dimensione integrale della vita. E questo vale anche per gli strumenti della comunicazione”. Lo ha affermato Vincenzo Corrado, direttore dell’Ufficio nazionale per le Comunicazioni sociali della Cei, introducendo l’incontro “Chiamati all’azione: il Patto educativo globale di papa Francesco” che vede radunati, in presenza e in collegamento, oggi a Roma presidenti e delegati delle 29 associazioni che fanno parte del Copercom.
“L’impegno per un ‘aggiornamento’ continuo e permanente – ha precisato Corrado – non significa ricerca dei linguaggi o delle espressioni linguistiche più in voga. Non si tratta di produrre nuovi vocabolari con tendenze social, ma di sostenere e ridare il giusto significato alle molte parole appartenenti al vocabolario della vita”. “La formazione – ha proseguito il direttore dell’Ucs Cei – trae ispirazione dalla dinamica stessa della comunicazione e diventa fondamento per superare comodi atteggiamenti di pressappochismo, dilettantismo, quietismo linguistico. La durata illimitata di quest’opera diventa apertura culturale che sostiene intellettualmente ed eticamente anche la presenza social”. “La cura per una formazione continua e permanente – ha concluso – diventa, allora, purificazione del linguaggio, con l’obiettivo di alleggerire e liberare le parole dai condizionamenti che oscurano la visuale. Vale anche per questa capacità autoformativa il principio proprio di ogni processo formativo: il soggetto di formazione è colui che deve essere formato e insieme il più grande formatore di se stesso. È un processo difficile ed estremamente impegnativo anche per questo”.

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Ecclesia

Assisi: dopo due anni torna la Marcia francescana

Dal 27 luglio al 4 agosto, gruppi di giovani di diversa provenienza si metteranno in cammino a piedi, per raggiungere Assisi

foto Francesco Leva
15 Lug 2022

Dopo gli anni di difficoltà dovuti alla pandemia di Covid-19, torna quest’anno la Marcia francescana, che vedrà dal 27 luglio al 4 agosto, gruppi di giovani di diversa provenienza mettersi in cammino a piedi, per raggiungere Assisi nel giorno della solennità del Perdono di Assisi, il 2 agosto. A oltre 40 anni dalla prima Marcia francescana, mons. Rodolfo Cetoloni, vescovo emerito della diocesi di Grosseto – e frate minore da quasi 50 anni –, racconta al sito dei Frati minori (www.ofm.org) la nascita di questa iniziativa tenuta a battesimo quando era responsabile della Pastorale vocazionale francescana. “Il frutto più inatteso e ancora commovente” della prima Marcia francescana, ricorda il presule, “fu davanti alla Porziuncola: arrivammo da una strada laterale e il Custode ci accolse con alcune parole mentre eravamo seduti a semicerchio davanti al luogo degli inizi di Francesco. Fu un momento di un’intensità che non ho mai provato mai prima: davvero sembrò di essere un cuor solo e un’anima sola. Anche se non avevo conosciuto tutti o parlato con tutti ricordo netto il senso di essere unito a tutti, come un dono di fraternità e unità. E le lacrime furono l’espressione gioiosa di tutti”. Negli anni seguenti, ricorda mons. Cetoloni, il numero dei partecipanti salì in maniera esponenziale fine a quando “la marcia francescana si estese a tutte le Province, anche fuori d’Italia (Egitto, Bolivia, Croazia, Terra Santa, Libano), diventando un’occasione ed esperienza, davvero vissuta appieno, di temi e contenuti francescani”. Particolarmente caro al vescovo è il ricordo dell’incontro, al termine della 10ª Marcia, a Castel Gandolfo con Giovanni Paolo II, con il ministro generale ed alcuni provinciali. “La marcia – afferma mons. Cetoloni – è stata importante anche per le scelte vocazionali dei ragazzi, amplissime, in una visione di Chiesa in cui le vocazioni si aiutano reciprocamente (dai monasteri, al matrimonio, al lavoro, alle missioni, alla professione). Importante anche l’approfondimento di temi di spiritualità sia nella preparazione che nello svolgimento, fatte da marciatori (frati o laici) e quindi anche un linguaggio diretto immediato, comprensibile. Fin dall’inizio in cui le preoccupazioni ‘vocazionali’ assillavano tutti, si volle che la Marcia fosse un’offerta di incontro, per tutti, convinti che, nella verità di quello che si è, il Signore passa e fa da specchio a ciascuno. Questo vale sia per chi è già in una scelta fatta, sia per chi è in ricerca, sia per chi non cerca nulla, ma in quel clima intenso incontra ed è coinvolto e forse inizia un cammino”. Ad oggi si stima che siano passate più di 70.000 presenze dalle marce francescane. Dalla terza Marcia in poi è stato superato il migliaio e toccato punte vicine ai 2.000 marciatori/trici.

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