Drammi umanitari

“Miracolo di Natale” in Ucraina: due razzi colpiscono la chiesa ma non esplodono

Mons. Stanislav Szyrokoradiuk (Foto Rkc)
28 Dic 2022

Viene già chiamato “Il miracolo di Natale”: il 23 dicembre, i russi hanno bombardato il centro di Kherson da Grady. Due razzi sono volati contro la chiesa cattolica che in quel momento era piena di persone e anche bambini, ma non sono esplosi. Uno è caduto e si è spezzato in due, l’altro è rimasto incastrato nel muro. Lo ha raccontato il vescovo cattolico latino di Odessa-Simferopol, mons. Stanislav Szyrokoradiuk, durante la messa della veglia di Natale. Lo riporta il sito delle informazioni della Chiesa cattolica latina in Ucraina. Durante l’omelia, il vescovo ha menzionato il bombardamento di Kherson, avvenuto il giorno prima, dicendo che ha già registrato molti casi miracolosi che si stanno verificando nel territorio della diocesi che comprende le città di Kherson e Mykolaiv. “Dio comanda. Una persona spara ma Dio controlla quel razzo”, ha detto il vescovo. “Ci sono molti cattolici che digiunano ogni venerdì a pane e acqua per la vittoria, per i loro soldati. Kherson è stata pesantemente bombardata venerdì. Dopodiché, il nostro prete chiama e dice: ‘2 razzi hanno colpito la chiesa. Tutti erano nel tempio. Le persone stavano pulendo: bambini, donne, due sacerdoti. Si stavano preparando per il Natale e… nessuno di questi razzi è esploso, lasciando solo buchi nel tetto. Uno è caduto e si è spezzato in due, l’altro è rimasto incastrato nel muro. Nessuno è esploso. Non è questa la grazia di Dio?’ Questo significa che se preghiamo, se confidiamo in Dio, Dio controlla i razzi”, ha sottolineato il vescovo Szyrokoradiuk. La Chiesa cattolica ucraina ricorda che il 24 dicembre 10 persone sono morte e 55 sono rimaste ferite a Kherson a causa dei bombardamenti russi.

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Card. Zuppi, presidente Cei: “Preghiamo per Benedetto XVI”

Pubblichiamo il testo della dichiarazione del Card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, dopo l’invito di questa mattina di Papa Francesco a pregare per Benedetto XVI.

Foto Siciliani-Gennari/SIR
28 Dic 2022

Accogliamo l’invito di papa Francesco che, al termine dell’udienza generale, ha chiesto preghiere per Benedetto XVI, le cui condizioni di salute si sono aggravate a causa dell’avanzare dell’età. In questo momento di sofferenza e di prova, ci stringiamo attorno al papa emerito. Assicuriamo il ricordo nella preghiera nelle nostre Chiese, nella consapevolezza, come lui stesso ebbe a ricordarci, che “per quanto dure siano le prove, difficili i problemi, pesante la sofferenza, non cadremo mai fuori delle mani di Dio, quelle mani che ci hanno creato, ci sostengono e ci accompagnano nel cammino dell’esistenza, perché guidate da un amore infinito e fedele”. Il suo restare “in modo nuovo presso il Signore Crocifisso”, continuando ad “accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione” costituisce un messaggio forte per la comunità ecclesiale e per l’intera società.

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Città

Enti locali e sindacati: basta toppe, per l’ex Ilva serve un decreto “salva Taranto”

28 Dic 2022

di Silvano Trevisani

Bisogna cambiare decisamente pagina sulla vicenda ex Ilva: dopo anni di attese, decreti, compromessi ed esborsi di denaro dovuti solo a confusione e incapacità politica, è il momento di “quagliare”, attraverso un “decreto Salva Taranto”, che garantisca un futuro all’azienda considerata strategica e ridimensioni il ruolo di ArcelorMittal, il cui coinvolgimento nella storia dell’azienda siderurgica è stato un gravissimo errore (come il nostro giornale ha segnalato sin dalla indizione dell’asta pubblica). Questo è quanto emerso dall’incontro tra le istituzioni locali e i rappresentanti dei lavoratori svoltosi nel salone degli Stemmi della Provincia: un momento significativo della vita della comunità e del dibattito sulle sorti dello stabilimento siderurgico ionico. Dal salone degli Stemmi, il mondo del lavoro e il territorio, all’unisono, inviano al Governo un messaggio forte e chiaro, anche in vista della manifestazione nazionale che si sindacati terranno presso Palazzo Chigi il prossimo 11 gennaio: nessun ulteriore prestito pubblico ad ArcelorMittal deve essere erogato, in qualunque forma, in difetto di garanzie per i lavoratori diretti e indiretti, come pure di prospettive per la città, poiché il partner privato sin qui si è dimostrato del tutto inadempiente ed inaffidabile, nella direzione del rilancio dell’area ionica e della transizione giusta invocata dalle politiche comunitarie e spinta dagli investimenti pubblici.

Il sindaco e presidente della Provincia di Taranto Rinaldo Melucci ha così commentato: “Ringraziamo gli amministratori locali intervenuti e guardiamo con attenzione alle dichiarazioni del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. Noi restiamo alle recenti affermazioni pubbliche del Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ci aspettiamo cioè che il prossimo consiglio dei ministri tenga nella più alta considerazione il grido di allarme e disperazione di lavoratori e cittadini ionici, occorre interrompere ogni sostegno dello Stato ad un operatore privato che si è dimostrato capace solo di sgradevoli ricatti ed azioni incostituzionali, ora occorre lavorare tutti insieme per un piano industriale finalmente al servizio della comunità, sicuramente riequilibrando in tempi rapidi la governance in favore del socio pubblico di Acciaierie d’Italia. È perciò il momento di un decreto salva Taranto, non di altri interventi normativi a favore di ArcelorMittal, per questo insieme alle parti sociali e ai sindaci ionici manifesteremo in maniera eclatante il nostro dissenso a Roma il prossimo 11 gennaio.”

I sindacati, da parte loro, al termine della riunione, hanno rilasciato le seguenti dichiarazioni: “Il consiglio di fabbrica della Rsu di Fiom, Uilm e Usb ritiene fondamentale la giornata di oggi in cui finalmente gli interessi dei lavoratori e dei cittadini vanno nella direzione più volte auspicata di una transizione ecologica e sociale che può avvenire esclusivamente con l’immediato intervento pubblico. Nei prossimi giorni convocheremo le assemblee per preparare la manifestazione dell’11 gennaio presso Palazzo Chigi e siamo contenti della disponibilità ricevuta dalle Istituzioni regionali e locali. È infatti giunto il momento per tutti di decidere da che parte stare. Noi siamo dalla parte dei lavoratori e dei cittadini del territorio ionico.”

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Udienza generale

Papa Francesco all’udienza: “l’amore di Dio non è un buonismo ipocrita”

Per l’ultima udienza generale dell’anno, Francesco ha incentrato la sua meditazione sul tema “Il Natale con San Francesco di Sales”. E ha ricordato che il trono di Gesù è la mangiatoia, le strade che ha percorso predicando e la croce. Un pensiero alla martoriata Ucraina e al Papa emerito Benedetto, per il quale ha chiesto di pregare

foto SIR/Marco Calvarese
28 Dic 2022

di Gigliola Alfaro

La mangiatoia dove è stato poggiato appena nato, le strade su cui ha predicato e la croce su cui è morto per noi. Questo è il trono di Gesù. Lo ha evidenziato Papa Francesco, nella sua meditazione nell’ultima udienza generale dell’anno, mercoledì 28 dicembre, nell’Aula Paolo VI. Meditazione che ha incentrato sul tema “Il Natale con San Francesco di Sales”. Oggi, infatti, ha ricordato il Pontefice, ricorre il quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa, che “ha scritto tanto sul Natale”.

Rifacendosi a quanto scriveva San Francesco di Sales sul trono di Gesù, la mangiatoia, il Papa ha osservato: “È bello quello che diceva. Gesù, il Re dell’universo, non si è mai seduto su un trono, mai: è nato in una stalla, lo vediamo così rappresentato, avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia; e alla fine è morto su una croce e, avvolto in un lenzuolo, è stato deposto nel sepolcro”. In effetti, “l’evangelista Luca, raccontando la nascita di Gesù, insiste molto sul particolare della mangiatoia. Questo vuol dire che esso è molto importante non solo come dettaglio logistico, ma come elemento simbolico per capire che genere di Messia è Colui che è nato a Betlemme, che genere di Re, chi è Gesù.
Guardando la mangiatoia, guardando la croce, guardando la sua vita, la semplicità, possiamo capire chi è Gesù. Gesù è il Figlio di Dio che ci salva facendosi uomo, come noi, spogliandosi della sua gloria e umiliandosi (cfr Fil 2,7-8). Tale mistero noi lo vediamo concretamente nel punto focale del presepe, cioè nel Bambino che giace in una mangiatoia. Questo è ‘il segno’ che Dio dà a Natale”.

Il “segno” della mangiatoia “ci mostra lo ‘stile’ di Dio, qual è lo stile di Dio? Non dimenticarlo mai: lo stile di Dio è vicinanza, compassione e tenerezza – ha spiegato il Pontefice -.

Il nostro Dio è vicino, compassionevole e tenero. In Gesù si vede lo stile di Dio”.

 

“Con questo suo stile, Dio ci attira a sé. Non ci prende con la forza, non ci impone la sua verità e la sua giustizia, non fa proselitismo con noi – ha sottolineato Francesco -. Vuole attirarci con l’amore, con la tenerezza, con la compassione”. Il Santo Padre ha precisato: Dio ha trovato il mezzo per attirarci comunque siamo: con l’amore. Non un amore possessivo ed egoistico, come purtroppo è tanto spesso l’amore umano. Il suo amore è puro dono, pura grazia, è tutto e solo per noi, per il nostro bene. E così ci attira, con questo amore disarmato e anche disarmante”. Perché, ha aggiunto Francesco, “quando vediamo questa semplicità di Gesù, anche noi buttiamo fuori le armi della superbia e andiamo lì umili a chiedere salvezza, a chiedere perdono, a chiedere luce per la nostra vita, per poter andare avanti… Non dimenticatevi del trono di Gesù: la mangiatoia e la croce, questo è il trono di Gesù”.

Un altro aspetto che risalta nel presepe è “la povertà”, perciò il Papa ha ammonito: “Stiamo attenti a non scivolare nella caricatura mondana del Natale, questo è un problema perché Natale è questo, ma oggi vediamo che c’è un altro Natale che è la caricatura mondana del Natale che riduce il Natale a una festa consumistica e sdolcinata. Ci vuole fare festa, ci vuole, ma questo non sia Natale”. Il Santo Padre ha chiarito: “Natale è un’altra cosa, l’amore di Dio non è mieloso, ce lo dimostra la mangiatoia di Gesù.

L’amore di Dio non è un buonismo ipocrita che nasconde la ricerca dei piaceri e delle comodità.

I nostri vecchi che avevano conosciuto la guerra e anche la fame lo sapevano bene: il Natale è gioia e festa, certamente, ma nella semplicità e nell’austerità”.

Infine, un invito a “non desiderare nulla e non rifiutare nulla, accettare tutto quello che Dio ci manda”. Ma, ha avvertito il Santo Padre, “attenzione! Sempre e solo per amore, perché Dio ci ama e vuole sempre e solo il nostro bene. Guardiamo la mangiatoia che è il trono di Gesù, vediamo Gesù sulle strade della Giudea e della Galilea, predicando il messaggio del Padre, e guardiamo Gesù sull’altro trono, sulla croce. Questo è quello che ci offre Gesù, la strada, ma questa è la strada della felicità”.

Non poteva mancare un pensiero al dramma della guerra in Ucraina nelle parole del Papa. Al momento dei saluti ai pellegrini polacchi, il Pontefice ha ringraziato “il popolo della Polonia per tutto l’aiuto che dà al popolo ucraino”. E nei saluti in italiano ha auspicato che il Bambino di Betlemme “conceda alla martoriata Ucraina, oppressa dalla brutalità della guerra, il sospirato dono della pace”.
Sempre nei saluti in italiano Francesco ha rivolto un pensiero in particolare a Benedetto XVI:“Vorrei chiedere a tutti voi una preghiera speciale per il Papa emerito Benedetto, che nel silenzio sta sostenendo la Chiesa. Ricordarlo: è molto malato chiedendo al Signore che lo consoli e lo sostenga in questa testimonianza di amore alla Chiesa fino alla fine”.

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Lettera apostolica

Pubblicata la “Totum amoris est”, lettera apostolica per l’anniversario della morte di San Francesco di Sales

foto SIR
28 Dic 2022

Il titolo è ‘Tutto appartiene all’amore’, riprendendo un’espressione caratteristica di San Francesco di Sales.

LEGGI QUI LA LETTERA APOSTOLICA “TOTUM AMORIS EST”.

La mangiatoia dove è stato poggiato appena nato, le strade su cui ha predicato e la croce su cui è morto per noi. Questo è il trono di Gesù. Lo ha evidenziato, stamattina, papa Francesco, nella sua meditazione nell’ultima udienza generale dell’anno, nell’aula Paolo VI.
Meditazione che ha incentrato sul tema “Il Natale con San Francesco di Sales”. Oggi, infatti, ha ricordato il pontefice, ricorre il quarto centenario della morte di San Francesco di Sales, vescovo e dottore della Chiesa, che “ha scritto tanto sul Natale”.
Francesco ha anche annunciato che “oggi viene pubblicata la Lettera apostolica che commemora tale anniversario. Il titolo è ‘Tutto appartiene all’amore’, riprendendo un’espressione caratteristica di San Francesco di Sales.
Infatti, così egli scriveva nel Trattato dell’amore di Dio: ‘Nella santa Chiesa tutto appartiene all’amore, vive nell’amore, si fa per amore e viene dall’amore’ e magari tutti noi potessimo andare su questa strada dell’amore tanto bella, no?”. Rifacendosi a quanto scriveva San Francesco di Sales sul trono di Gesù, la mangiatoia, il papa ha osservato: “È bello quello che diceva. Gesù, il Re dell’universo, non si è mai seduto su un trono, mai: è nato in una stalla, lo vediamo così rappresentato, avvolto in fasce e adagiato in una mangiatoia; e alla fine è morto su una croce e, avvolto in un lenzuolo, è stato deposto nel sepolcro. In effetti, l’evangelista Luca, raccontando la nascita di Gesù, insiste molto sul particolare della mangiatoia. Questo vuol dire che esso è molto importante non solo come dettaglio logistico, ma come elemento simbolico per capire che genere di Messia è Colui che è nato a Betlemme, che genere di Re, chi è Gesù. Guardando la mangiatoia, guardando la croce, guardando la sua vita, la semplicità, possiamo capire chi è Gesù. Gesù è il Figlio di Dio che ci salva facendosi uomo, come noi, spogliandosi della sua gloria e umiliandosi (cfr Fil 2,7-8). Tale mistero noi lo vediamo concretamente nel punto focale del presepe, cioè nel Bambino che giace in una mangiatoia. Questo è ‘il segno’ che Dio dà a Natale: lo è stato allora per i pastori di Betlemme (cfr Lc 2,12), lo è oggi e lo sarà sempre. Quando gli Angeli annunciano la nascita di Gesù: ‘Andate a trovarlo’ e ‘il segno è: troverete un Bambino su una mangiatoia’. Quel segnale, il trono di Gesù è quella mangiatoia o la strada durante la sua vita predicando o la croce alla fine della vita. Questo è il trono del nostro Re”.

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Eventi a Taranto e provincia

Con il Taranto Grand tour, una nuova narrazione della città vecchia

Da mercoledì 28 a venerdì 30 dicembre, decine di attività gratuite. Dopo anni, aprono anche gli ipogei di via Cava

27 Dic 2022

Una città che guarda al futuro e lo fa puntando al turismo. È conto alla rovescia per il “Taranto Grand Tour” in programma dal 28 al 30 dicembre. Un’iniziativa che rientra in un più ampio progetto di accoglienza turistica. Tre giorni ricchissimi con aperture straordinarie di palazzi e ipogei, mostre, musica e teatro, percorsi enogastronomici e naturalistici. Altra particolarità: vivere questi luoghi e fruire di molteplici percorsi esperienziali con le luci del giorno. Le attività, ad ingresso gratuito, si terranno dalle 10 alle 16. L’evento è organizzato in collaborazione con Regione Puglia e Pugliapromozione e con Comune di Taranto, Archita Festival Ets e il patrocinio di Confcommercio. «La nostra idea è raccontare la città a tarantini e turisti con occhi nuovi- spiega la cooperativa Polisviluppo, ideatrice e organizzatrice- proponendo al contempo un modello di fruizione turistica integrata, nel quale convivono storia, arte, cultura e intrattenimento». Dopo anni, per questa occasione apriranno gli ipogei di via Cava, grazie alla disponibilità del comune e, in particolare, dell’assessore al patrimonio Gianni Azzaro. Dai percorsi enogastronomici alle visite guidate, passando per concerti, dj set e improvvisazioni teatrali. Spazio all’arte con la mostra del Crac “Pier Paolo Pasolini Tempo presente – cinque presenze nell’arte contemporanea”, la retrospettiva di Winfred Gaul “Recycling 1981-1997” curata da Alberto Zanchetta. A Palazzo Barion Santamato le installazioni artistiche di Alessandro Mariuccia e, nella galleria Gata, “Speechless” di Rocco Cardinale.
«La programmazione turistica e culturale di Taranto- dichiara l’assessore regionale al Turismo, Gianfranco Lopane – è lo specchio di una città ambiziosa e desiderosa di valorizzare le sue innumerevoli bellezze. Dal mare alla storia, dall’arte all’enogastronomia, il continuo fermento, durante tutto l’anno, di idee e progettualità da parte degli operatori sta restituendo esperienze uniche a viaggiatori e residenti. In questo quadro si inseriscono le iniziative rivolte all’accoglienza turistica e all’animazione territoriale nel periodo natalizio come quella di ‘Taranto Grand Tour’, ideata dalla cooperativa Polisviluppo. Il progetto, selezionato nell’ambito del bando regionale per il co-branding, sarà veicolo promozionale per il brand Puglia nei tre giorni di fine dicembre: musei, aree archeologiche, chiostri e luoghi storici della città vecchia e del borgo Umbertino apriranno le porte ai visitatori accompagnati dalle guide abilitate. Un viaggio arricchito da spettacoli e presepi che esalterà la tradizione e il patrimonio del territorio e che, ne sono certo, saprà coinvolgere tutti in un clima di festa».
Soddisfazione anche dal comune di Taranto, nelle parole del vicesindaco e assessore allo Sviluppo economico, Fabrizio Manzulli. «Questi tre giorni saranno l’occasione per realizzare un format di accoglienza turistica che ci auguriamo di poter replicare nei prossimi mesi. Un’accoglienza organica e strutturata, così come vogliamo intenderla. Luoghi di incredibile fascino che si svelano agli occhi dei visitatori, ma anche degli stessi tarantini. Tutto questo, con la possibilità di vivere concretamente esperienze e atmosfere uniche. Stiamo lavorando per rendere Taranto sempre più attrattiva».
Per l’assessore a Cultura e Spettacolo, Fabiano Marti «avremo l’occasione di animare la città con la luce del sole, si respira un grande fermento e stiamo lavorando tutti insieme per un progetto comune: la valorizzazione e la promozione del nostro patrimonio che custodisce tesori preziosi. L’apertura di un così alto numero di siti in contemporanea non capita certo tutti i giorni e quindi un ringraziamento alla capacità della Polisviluppo di fare rete. Siamo consapevoli di aver avviato una nuova narrazione nella quale crediamo fortemente».
Per Confcommercio Taranto, nelle parole del presidente provinciale, Leonardo Giangrande «Il “Taranto Grand Tour” è un format di accoglienza turistica coinvolgente, caldo, identitario, che lascia la sensazione di essere stato attore del percorso di conoscenza e ri- scoperta del territorio. Vi è una dimensione di bellezza e ricchezza culturale che va appunto scoperta perché spesso si cela dietro la banalità di un portone chiuso, di una cartellonistica turistica mancante, della difficoltà oggettiva di rendere fruibile un sito. In questi tre giorni, sperimenteremo, e mi auguro che la formula diventi un format di accoglienza turistica strutturato e permanente soprattutto in vista della nuova stagione crocieristica, l’apertura straordinaria del vasto, ma poco conosciuto, patrimonio storico-culturale della città, il tutto arricchito dall’experience che è ormai un modo di vivere il territorio, emotivamente più coinvolgente. Una formula che ci piace e che ci sembra sia l’unica per svelare la bellezza nascosta della nostra città che è tanto di più di quella che appare».

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Eventi a Taranto e provincia

Il Teatro dei burattini, a Taranto da martedì 27 dicembre a domenica 1 gennaio

27 Dic 2022

Finalmente i burattini di Adriano Ferraiolo & figli sono arrivati a Taranto.
Li trovate in via Mignogna dal 27 dicembre fino al primo gennaio nei seguenti orari:
Martedì 27- mercoledì 28- giovedì 29 e venerdì 30 dicembre
✅ ore 11
✅ ore 17
✅ ore 18,30
sabato 31 dicembre
✅ ore 11
domenica 1° gennaio
✅ ore 17
✅ ore 18.30
INGRESSO LIBERO
Evento organizzato dal Crest e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Taranto

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Ecclesia

Giovedì 29 dicembre 2022, alle ore 18.45, grande tombolata in Chiesa madre di Grottaglie

27 Dic 2022

Giovedì 29 dicembre 2022 alle ore 18.45, grande tombolata per grandi e piccini, con ricchi premi in Chiesa madre di Grottaglie.

Sarà una serata all’insegna della fraternità e dell’amicizia nella condivisione di tempo, cibo e, perché no, anche tante risate. Queste occasioni sono sempre una opportunità per vivere momenti di letizia dopo gli affanni per i preparativi delle feste e prima di riprendere la vita ordinaria di ogni giorno. Vi aspettiamo numerosi…#chiesamadre

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Sport

Prisma, sconfitta beffa al tie break con Cisterna. Ma il bicchiere è mezzo pieno

foto G. Leva
27 Dic 2022

di Paolo Arrivo

Perdere una partita che sembrava vinta. E nettamente. Passare dal sapore dell’impresa alla beffa: così la Gioiella Prisma Taranto è uscita sconfitta dalla sfida con la Top Volley Cisterna, cedendo al tie break, nella seconda giornata di ritorno della Superlega Credem Banca, tra le mura amiche del PalaMazzola. I rossoblu perdono per 3-2 (25-13, 25-19, 24-26, 23-25, 13-15) dopo aver vinto e impressionato positivamente nei primi due set. Ma il bicchiere è mezzo pieno, potremmo affermare, senza peccare di troppa indulgenza, nella serata di Santo Stefano: il punticino spettante alla squadra che, in una partita di pallavolo, raggiunge il quinto set è un punto d’oro nel cammino impervio del campionato più difficile del mondo. Soprattutto quando i tuoi avversari restano fermi – sconfitte secche (3-0) per Padova e Siena, rispettivamente inflitte da Civitanova e da Perugia.

Il bicchiere è mezzo pieno perché, al netto delle critiche negative ricevute da una parte di pubblico molto esigente e poco competente, i “gioielli” dimostrano di saper giocare a volley, e di essere combattivi per l’intera durata dell’incontro. Una battaglia sportiva durata due ore e mezza.

IL MATCH- Primo set caratterizzato da un’ottima partenza. Taranto sempre avanti nel punteggio, allunga al turno in battuta di Larizza, protagonista di battute flottanti che mettono in difficoltà la ricezione ospite. Il copione non cambia nel secondo parziale di gioco. La Prisma è sempre concentrata, determinata, efficace in ogni fondamentale, dal muro alla difesa. Si vedono scambi intensi e prolungati tra le due formazioni. Come quello chiuso sul 17-11 dalla schiacciata del sempre ottimo Tommaso Stefani. Cisterna di Latina cresce insieme a Sedlacek. Taranto contiene la reazione ospite e si aggiudica il set. Quel segnale spia porta all’accensione della macchina guidata da Fabio Soli: sono loro a condurre d’ora in poi costringendo la Prisma a ricorrere. Loro a spuntarla nelle fasi finali del terzo, quarto e quinto set, trascinati da Gutierrez Suarez Jose, votato come miglior giocatore del match.

LA LUCIDITA’ CHE FA LA DIFFERENZA- A fine incontro, mister Di Pinto non ha nulla da rimproverare ai suoi uomini: “Partita tosta, un grande match disputato da parte di entrambe le compagini. Nell’arco dei cinque set avremmo meritato di vincere”. “Nei primi due set c’eravamo solo noi – ricorda – poi loro hanno messo in campo la grande forza dei loro quattro martelli che hanno cambiato la partita”. Il mago di Turi riconosce che “abbiamo sbagliato due o tre palle nei momenti finali in cui potevamo fare meglio”. “Con un pizzico di lucidità in più avremmo portato a casa la vittoria, c’è tanta rabbia per la qualità del gioco espresso, ma oggi abbiamo fatto un punto e non è poco: ogni punto può essere determinante per il nostro obiettivo”, chiosa.

La nota positiva è poi rappresentata dal pubblico caloroso che ha riempito gli spalti del PalaMazzola (656 spettatori). Presente anche il commissario tecnico della nazionale italiana campione del mondo, Fefè De Giorgi.

La fotogallery di Giuseppe Leva

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Francesco

Il messaggio natalizio di papa Francesco: “Chi ha il potere di far tacere le armi ponga fine subito a questa guerra insensata” in Ucraina

foto Vatican media/Sir
27 Dic 2022

di Riccardo Benotti

“Il Verbo di Dio non ha bisogno di riflettori, né del clamore delle voci umane”. Ne è convinto il papa, che nel tradizionale messaggio natalizio ai fedeli presenti in piazza San Pietro prima della benedizione “Urbi et Orbi” ha osservato “con dolore che, mentre ci viene donato il Principe della pace, venti di guerra continuano a soffiare gelidi sull’umanità”. “Il nostro sguardo si riempia dei volti dei fratelli e delle sorelle ucraini, che vivono questo Natale al buio, al freddo o lontano dalle proprie case, a causa della distruzione causata da dieci mesi di guerra. Il Signore – ha detto Francesco – ci renda pronti a gesti concreti di solidarietà per aiutare quanti stanno soffrendo, e illumini le menti di chi ha il potere di far tacere le armi e porre fine subito a questa guerra insensata! Purtroppo, si preferisce ascoltare altre ragioni, dettate dalle logiche del mondo”.

 

 

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Francesco

Papa Francesco alla messa della notte di Natale:
“Siamo chiamati a essere una Chiesa che adora Gesù povero e serve Gesù nei poveri”

27 Dic 2022

“Nella mangiatoia del rifiuto e della scomodità, Dio si accomoda: viene lì, perché lì c’è il problema dell’umanità, l’indifferenza generata dalla fretta vorace di possedere e consumare. Cristo nasce lì e in quella mangiatoia lo scopriamo vicino. Viene dove si divora il cibo per farsi nostro cibo. Dio non è un padre che divora i suoi figli, ma il Padre che in Gesù ci fa suoi figli e ci nutre di tenerezza”. Lo ha detto il Papa nell’omelia della messa della Notte nella Solennità del Natale del Signore. La mangiatoia di Betlemme, ha aggiunto Francesco, “oltre che di vicinanza, ci parla di povertà”. “Gesù nasce lì e la mangiatoia ci ricorda che non ha avuto altro intorno, se non chi gli ha voluto bene: Maria, Giuseppe e dei pastori; tutta gente povera, accomunata da affetto e stupore, non da ricchezze e grandi possibilità. La povera mangiatoia fa dunque emergere le vere ricchezze della vita: non il denaro e il potere, ma le relazioni e le persone”, ha precisato il Santo Padre. “Noi siamo chiamati a essere una Chiesa che adora Gesù povero e serve Gesù nei poveri”, ha indicato il Papa: “Certo, non è facile lasciare il caldo tepore della mondanità per abbracciare la bellezza spoglia della grotta di Betlemme, ma ricordiamo che non è veramente Natale senza i poveri. Senza di loro si festeggia il Natale, ma non quello di Gesù”. Per Francesco, “Gesù, che nasce povero, vivrà povero e morirà povero, non ha fatto tanti discorsi sulla povertà, ma l’ha vissuta fino in fondo per noi”.

 

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Arte

Per il centenario di Pasolini una mostra e un talk nelle sale del Crac Puglia

26 Dic 2022

Il Crac Puglia, Centro di ricerca arte contemporanea della Fondazione Rocco Spani, dedica a Pier Paolo Pasolini, in occasione del centenario della nascita, la mostra “Pier Paolo Pasolini: tempo presente – Cinque presenze nell’arte contemporanea” per riflettere ed ulteriormente esplorare, attraverso le arti visive, l’opera del grande intellettuale, letterato e regista, “eretico e corsaro”, che ha segnato profondamente, dalla seconda metà del Novecento, il panorama sociale, culturale e politico del nostro Paese.

La mostra è promossa dal Crac Puglia in collaborazione con le associazioni “Archita Festival del teatro antico” e “Polisviluppo servizi archeologici” nell’ambito del Taranto Grand tour, patrocinata da istituzioni pubbliche, associazioni nazionali e territoriali. La mostra sarà inaugurata il 28 dicembre, alle 18, nella project room del Crac Puglia, nel cuore della città vecchia. Protagonisti della mostra, curata dal critico d’arte Cecilia Pavone, sono cinque noti artisti contemporanei: Fernando De Filippi, Giulio De Mitri, Gianluca Murasecchi, Pippo Patruno e Lino Sivilli che declinano, attraverso linguaggi e pratiche differenti, l’opera “complessa” di Pasolini nel suo dialogo sincretico tra arte, letteratura e cinema.

Il messaggio sociale e politico di Pasolini, che sarà ricordato con un’intervista rilasciata a Furio Colombo nel 1975 per il Corriere della Sera, poco prima del suo brutale omicidio, si riassume nella sua sintetica frase: “Siamo tutti in pericolo”. Parole che oggi risultano estremamente attuali. Ed è anche questo un aspetto tematico della mostra. Pasolini visitò più volte la Puglia, instaurando un profondo legame con la città di Taranto. Egli nel ‘51 vi sostò in occasione della sua partecipazione con il racconto “Terracina” al Premio Taranto, presieduto da Giuseppe Ungaretti. Nel luglio del ‘59, invece, fece ritorno a Taranto e durante il suo soggiorno sulle coste pugliesi scrisse, per la rivista “Successo”, una serie di articoli intitolata “La lunga strada di sabbia”.In questa feconda raccolta è contenuta una sua poetica riflessione che omaggia Taranto: “Taranto città perfetta. Viverci, è come vivere nell’interno di una conchiglia, di un’ostrica aperta. Qui Taranto nuova, là, gremita, Taranto vecchia, intorno i due mari e i lungomari”. In occasione dell’inaugurazione della mostra è previsto un talk dedicato all’opera di Pasolini con particolari inediti legati all’hinterland jonico. Parteciperanno all’incontro l’assessore alla Cultura Fabiano Marti, Fabrizio Iurlano, direttore artistico del “Taranto Grand Tour”, Giulio De Mitri, presidente del Comitato scientifico Crac Puglia, Cecilia Pavone, critico d’arte e curatrice della mostra, Gemma Lanzo, critico cinematografico e presidente dell’Apt “Ella”, Silvano Trevisani, scrittore e giornalista, Carmine Carlucci, presidente del Comitato per la qualità della vita. A conclusione dell’incontro si esibirà al pianoforte il maestro Vincenzo Lentini con alcune suite di Bach, autore molto amato da Pasolini. La mostra “Pier Paolo Pasolini: tempo presente – Cinque presenze nell’arte contemporanea” sarà visitabile fino al 30 gennaio 2023 e, nel periodo dell’esposizione, oltre alle visite guidate, si terranno “Incontri d’esperienza” e verranno realizzati laboratori didattici per le scuole del territorio. Inoltre, sarà visitabile, la mostra retrospettiva di Wilfred Gaul.

Il Crac Puglia è in corso Vittorio Emanuele II n. 17. Orari: dal martedì al venerdì, dalle 17.30 alle 19.30. Sabato e festivi su appuntamento. Info Crac Puglia www.cracpuglia.itemail cracpuglia@gmail.com / roccospani@gmail.comt. tel. 099.4713316 / 348.3346377 / 347.8058049

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