Nations League, l’Italia c’è
Un terzo posto che è una bella consolazione. Non la vittoria nella finalissima, dove la Spagna ha avuto la meglio sulla Croazia dopo i tempi supplementari, ai calci di rigore, ma il successo ottenuto nella “finalina” della Nations League dimostra che la squadra allenata da Roberto Mancini è ancora viva. L’Olanda è stata domata per 3-2 al termine di una bella e spettacolare partita. Il successo si colloca nel percorso di crescita e valorizzazione dei giovani: dal gruppo Under20, protagonista ai Mondiali in Argentina, alla nazionale maggiore, agli azzurrini che nei prossimi giorni saranno impegnati nel Campionato europeo: il calcio italiano non è affatto al capolinea. I giocatori ci sono. Il potenziale va solo sfruttato, e messo nelle condizioni migliori per esprimersi.
Dalla Nations League all’Europeo
L’Italia è campione d’Europa in carica. Non dimentichiamolo. Per confermarsi, per continuare a scrivere altre belle pagine sportive, il gruppo di mister Mancini deve ritrovare quello spirito che le aveva consentito di trionfare a Wembley nel 2021. A lanciare l’allarme nelle scorse ore è stato Gianlugi Donnarumma. “Non ci divertiamo più come prima”, aveva detto, dopo la sconfitta contro la Spagna. Lo stesso portiere del Paris Saint-Germain ha fatto retromarcia, poi, spiegando che le sue parole sono state strumentalizzate. La sostanza non cambia. E pure il difetto di comunicazione, da parte sua: ha chiarito che si riferiva alla spensieratezza e al divertimento nel giocare la palla. Non a problemi interni al gruppo.
I volti nuovi
Le ultime due partite della nazionale hanno fatto salire le quotazioni di alcuni giocatori. Su tutti, Davide Frattesi: il centrocampista del Sassuolo, conteso tra Inter, Milan, Roma e Juve, è stato il grande protagonista sia nella gara con la Spagna che nella finale per il terzo posto. La Var gli ha negato la gioia del goal. Un fuorigioco millimetrico che ha cambiato il destino della semifinale di Nations League. Il nuovo che avanza si chiama anche Alessandro Buongiorno. Positivo l’esordio in azzurro del difensore del Torino. La conferma è Federico Chiesa: uno di quei talenti dei quali non si può fare a meno, per dare qualità e concretezza al gioco – il suo goal con l’Olanda, ieri, è stato un colpo da biliardo, da maestro.
Gli addii
Per dar spazio ai giocatori più giovani, più motivati e più in forma, sarà inevitabilmente sacrificare qualcuno: i riflettori sono puntati su Leonardo Bonucci. Ma anche su Ciro Immobile e Jorginho. Il primo, pilastro della difesa pronto a smettere, con il suo clamoroso errore nei primi minuti di gioco, ha di fatto regalato alla Spagna il biglietto per la finale giocata ieri. Mentre Jorginho non si è più ripreso da quei pesanti penalty falliti con la Svizzera. L’auspicio è che nelle prossime sfide, partite più importanti e decisive (il match col Malta, di qualificazione al Campionato europeo, si giocherà il 14 ottobre a Bari, al San Nicola), l’Italia sappia coniugare novità ed esperienza, perché possa continuare a vincere e a divertire.