Antonella Palmisano e il suo ottimo Mondiale: il bronzo di chi si sa rialzare
Due incidenti importanti e il rischio di dover appendere le scarpette al chiodo. E invece no, la carriera può continuare, per sua e nostra fortuna, per gli amanti dello sport in generale: Antonella Palmisano è stata protagonista ai Mondiali di atletica in svolgimento a Budapest, dove ha conquistato la medaglia di bronzo nella prova dei 20km di marcia. Così la campionessa che inorgoglisce la comunità ionica si è messa alle spalle gli ultimi mesi e due anni davvero complicati. Un risultato sorprendente, se si considera, peraltro, che la marciatrice è arrivata al grande appuntamento con sole due gare nelle gambe. Per avere il ritmo gara bisogna gareggiare. È il principio che regola le prestazioni in tutti gli sport praticati: pensiamo all’ultima prova deludente di Marcell Jacobs, fuori dalla finale mondiale dei 100 metri, a dispetto di un tempo comunque incoraggiante (10”05) – il campione olimpico ha dichiarato di voler fare più gare possibili per cercare la forma ottimale.
La gara dei 20 km di marcia
A menare le danze nella fase iniziale è proprio Antonella Palmisano. Che propizia l’attacco in compagnia della spagnola Maria Perez; con loro ci sono Garcia Leon, Jemima Montag, la messicana Gonzales, le cinesi Yang Jiayu e Ma. L’azzurra finisce a terra in curva alla boa dopo la metà di gara. Ma si rialza: è capace di recuperare e di forzare. Il suo attacco ai 14 km può far prefigurare la conquista della medaglia più pregiata. La spagnola Perez, però, è più brava, dotata di un cambio di ritmo letale alle sue avversarie. L’azione decisiva avviene tra il km 15 e il sedici. Cede Montag, si deve arrendere anche la 32enne pugliese che trionfò a Tokyo tre anni fa. Il tempo della campionessa olimpica in carica (1h27’26”) non è affatto male: un’iniezione di fiducia per chi è riuscita a tornare competitiva nella marcia, dopo aver subito l’operazione all’anca. Il successo della 27enne spagnola fa il paio con quello conquistato dal suo connazionale Alvaro Martin nella prova degli uomini.
Parigi 2024, il prossimo grande obiettivo di Antonella Palmisano
“Mi sono detta che oggi era il mio giorno, il mio momento, ed è quello che cercavo da due anni. Anche in quella caduta ho pensato che ok ero caduta ma potevo rialzarmi come ho fatto in questi anni”. Così l’atleta di Mottola ha commentato a caldo la gara nella quale si è saputa rialzare. Lo ha fatto fisicamente, e in senso figurato, dando prova del carattere di chi non si vuole arrendere mai. In vista c’è un grande traguardo da tagliare. “Oggi ho dimostrato che non voglio smettere perché Parigi mi aspetta – ha rassicurato – la Tour Eiffel mi aspetta, e si può fare”. La campionessa sottolinea l’importanza della forza mentale capace di sopperire ad una preparazione non ottimale. Ringrazia il suo mental coach, anche, e quel dolore che in qualche modo va perdonato: la donna deve convivere con il male, e renderlo tollerabile. Dovrà gestirlo per raggiungere gli obiettivi prefissati. La seconda medaglia italiana ai Mondiali di atletica porta la sua firma, intanto.