Libri

Presentazione del libro di Antonio Tagliente, alla riscoperta dell’antica Taras

22 Set 2023

Gli “Amici dei musei” informano che lunedì 25 alle ore 17:30 al circolo ufficiali della Marina Militare (sala delle vele) in piazza Kennedy, sarà presentato il volume di Antonio Tagliente “…per rendere meno buia la storia di questa antica città. Il tumulo di Giacinto nell’antica Taras. Un’ipotesi dimenticata di Luigi Viola”.

Introdurrà Patrizia De Luca, presidente dell’associazione Amici dei musei di Taranto mentre la relazione sarà affidata all’autore Antonio Tagliente; le conclusioni saranno dell’editore Piero Massafra.

È una storia interessante quella narrata da Antonio Tagliente nel suo ultimo lavoro. Si tratta del racconto di una passeggiata nei campi, conclusasi con un’inaspettata scoperta: il tumulo di Giacinto, famoso santuario extra urbano di epoca magnogreca, di cui dà notizia Polibio ed alla cui ricerca sono andati, per circa due secoli, eruditi locali ed archeologi, senza riuscire però a scorgerne le tracce.

Ad accrescere l’interesse vi è poi l’autore della scoperta, Luigi Viola “risuscitatore dell’antica Taranto”, con il quale comincia, nel capoluogo jonico, la ricerca archeologica.

Tra storia, mito e le suggestioni di un passato glorioso, l’opera restituisce un piccolo frammento di memoria e la testimonianza di Viola assume il valore di una parziale ricompensa per la perdita delle poche vestigia che all’inizio del secolo scorso erano ancora visibili.

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Giornata mondiale

La Giornata mondiale del migrante e profugo, in diocesi

22 Set 2023

di Marisa Metrangolo*

Domenica 24 settembre ricorre la 109.ma Giornata mondiale del migrante e profugo. Il titolo scelto dal papa quest’anno per la Giornata è “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

Attraverso una lettera l’ufficio diocesano Migrantes ha ricordato ai parroci della ricorrenza perché tutte le comunità parrocchiali siano sensibilizzate all’accoglienza dei nostri fratelli provenienti da Paesi dove persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione e al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare.

In tutte le sante messe domenicali si pregherà per i migranti ed i profughi; due celebrazioni in particolare si terranno alle ore 18 a San Crispieri (presieduta da don Ezio Succa) e alle ore 20 nella baita della Madonna della Pace a Paolo VI (presieduta da don Massimo Caramia), ricordando le tragedie delle navi affondate con centinaia di persone annegate, vittime del desiderio di vita. 

Tutti i referenti parrocchiali Migrantes chiederanno ai parroci di far fare una testimonianza di qualche minuto ad una persona immigrata, possibilmente della parrocchia stessa o comunque del territorio. Sarà una maniera di far sentire presente l’attenzione della comunità parrocchiale nei loro confronti, in un primo approccio che possa preludere a un bel rapporto di amicizia.

Migrantes sottolinea che è importante riaffermare i due diritti fondamentali, da sempre affermati nel Magistero sociale della Chiesa: il diritto di migrare e il diritto di vivere nella propria terra. I due diritti si fondano sui principi della libertà e della destinazione universale dei beni che il Signore ha creato e destinato a tutta l’umanità. Entrambi questi diritti oggi sono a rischio. Il diritto di migrare viene fermato da muri che si alzano, da nazionalismi di ritorno, da legislazioni che indeboliscono il diritto di lasciare la propria terra di chi cerca un lavoro e un sostegno alla vita personale e familiare o fugge da guerre, disastri ambientali, dittature.

Il diritto di rimanere nella propria terra è messo a rischio dalle numerose guerre e conflitti in atto, da forme nuove di colonialismo, dalla mancanza di pari opportunità di uomini e donne, dal grave sfruttamento.

Al tema di questa Giornata sarà intitolato il convegno diocesano Migrantes di novembre.

 

* direttore diocesano Migrantes

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Ecclesia

Tre giorni di spiritualità vincenziana all’Oasi S. Maria degli Angeli

22 Set 2023

di Angelo Diofano

“Insieme a Vincent”: s’intitola così la ‘tre giorni’ che si terrà nell’Oasi Santa Maria degli Angeli, a Massafra, in via Cappuccini 7 angolo via Laliscia, a cura della fraternità ”Tiberiade” per far conoscere e vivere la spiritualità di San Vincenzo De Paoli, nell’ambito delle celebrazioni della sua ricorrenza.

S’inizierà lunedì 25 settembre alle ore 19 con la presentazione del libro di suor Palmarita Guida intitolato “Ex convento cappuccino di Massafra: storia di una rinascita”; la serata sarà condotta da Antonello Scaligine con gli interventi dell’ing. Emilio Balestra, dell’arch. Dora Montanaro e della medesima autrice. Sarà l’occasione per scoprire l’opera di trasformazione svolta in questi anni finalizzata alla rinascita dell’antico convento cappuccino, a lungo nell’abbandono, e la sua importanza nella storia locale.

Martedì 26 settembre, alle ore 20.30, ci sarà l’adorazione eucaristica notturna.

Infine mercoledì 27 settembre, solennità di San Vincenzo De Paoli, alle ore 19 padre Salvatore Farì, responsabile dei gruppi di volontariato vincenziano in Puglia, presiederà la celebrazione eucaristica.

Tutti gli incontri avranno luogo nella chiesa dell’Oasi Santa Maria degli Angeli, anche questa tornata all’originario splendore.

Infine il 29 settembre alle ore 19.30  nel chiostro dell’Oasi sarà inaugurata la personale di pittura di suor Palmarita Guida intitolata “Risvegli”; la mostra chiuderà i battenti il primo ottobre.
Le visite saranno possibili dalle ore 10.30 alle 12.30 e dalle ore 17.30 alle 20.

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Tv

Su Real Time, la ‘pasticciottica’ tarantina Eleonora Occhinegro concorrente di Bake off

foto gentilmente concessa da Bake off
22 Set 2023

di Rosa Landi

Gli appassionati di pasticceria lo sanno già: c’è anche una tarantina fra i concorrenti della nuova edizione di Bake Off in onda su Real Time in questi giorni. Eleonora Occhinegro è un’ottica optometrista con l’hobby della pasticceria e l’abbiamo raggiunta al suo negozio per conoscerla meglio e farci raccontare qualcosa in più sulla sua avventura televisiva.

Come nasce la tua passione per la pasticceria, così lontana dalla tua professione di ottica?
È nata durante il lockdown: per la prima volta mi sono ritrovata ad avere tanto tempo libero, non sapevo cosa fare. Allora ho iniziato a seguire corsi gratuiti online di inglese e di pasticceria, a guardare tanti video e tutorial. Poi sono passata ai corsi a pagamento, riproponendomi di farne uno in presenza appena sarebbe stato di nuovo possibile. Infatti, quando finalmente ho potuto frequentarne uno a Roma, ho capito che per me il periodo pandemia era davvero alle spalle. Devo aggiungere che nel 2018 ho fatto un intervento di riduzione gastrica: il mio stomaco ora è più piccolo e quindi posso mangiare poco. Così ho iniziato a essere più esigente, poco ma buono, mi sono detta. Mentre da obesa mangiavo di tutto e soprattutto di più, ho iniziato a selezionare, a curare molto la parte estetica, in modo da saziarmi anche con gli occhi. Infatti nei miei dolci quello che spicca sono proprio i colori, le forme.

Hai voglia di parlarci di questo tuo passato con qualche chilo in più?
Con molti chili in più. Secondo me questo è un tabù che andrebbe rotto.
Spesso per imbarazzo e rispetto non si utilizzano nemmeno i termini giusti, difficilmente si parla di obesità, ma l’obesità è una malattia e come tale va affrontata e curata. Non bastano una dieta e un po’ di
sport, non bastano i consigli degli amici: il primo passo sarebbe il riconoscimento sociale dell’obesità come malattia, esattamente come avviene per l’anoressia. Avendo deciso di affrontare seriamente questa
problematica, ho accettato di sottopormi a questo intervento chirurgico che è effettivamente molto impegnativo, anche durante la successiva convalescenza, ma per me non è mai stato difficile, per me era stato molto più difficile essere obesa.
Se potessi dare un consiglio a chi sta vivendo questo problema, gli direi di chiedere aiuto, categoricamente. Di non credere di potercela fare da soli: statisticamente meno del 4% degli obesi riesce a guarire
da solo. Qualunque saranno le soluzioni da valutare insieme, è necessario affidarsi a degli esperti, sempre.

Come è stato affrontare una gara in televisione? Quando sbagliavi lo facevi davanti a milioni di spettatori, come hai superato l’imbarazzo?
Non è mai facile mettere a nudo le proprie fragilità, i propri errori e naturalmente tutto questo si complica quando lo si fa davanti alle telecamere. Personalmente però non ho mai sentito il peso dei riflettori: anche grazie alla produzione, mi è sembrato davvero tutto un gioco divertente, sereno. È vero che anche io tremavo quando si avvicinavano i giudici, ma perché non ero abituata a rispettare dei tempi, a subire dei giudizi. Fare pasticceria per me è un momento di relax nel comfort della mia casa: Benedetta che passava segnando il tempo mi metteva ansia!

Cosa hai riportato con te da questa esperienza così straordinaria che sai già che ti accompagnerà per tutta la vita?
Il rapporto con gli altri concorrenti è stata senz’altro la parte più bella, oltre all’aver imparato davvero tanto. È stato un grande privilegio potersi confrontare con pasticceri del calibro di Knam, Damiano e Foglia. Ho capito che posso fare tutto, ora nessuna ricetta mi spaventa più, so che posso farcela, magari non al primo colpo, ma posso farcela.

Ritrovarti dall’altra parte dello schermo ti ha fatto perdere un po’ della magia della televisione?
Più che togliere magia, direi che l’ha aggiunta, perché quello che viene trasmesso rappresenta solo una piccola parte del mondo che c’è dietro, un mondo che io ho vissuto come una grande squadra. Alla fine Bake Off avrà il suo vincitore, come ogni anno, ma la verità è che abbiamo vinto tutti, concorrenti bravi e meno bravi, giudici, truccatori, tecnici, redattori: è questa la vera magia, quello che non si vede, ma costruisce un programma di successo.

Nel tuo tempo libero, però, non ti dedichi solo alla pasticceria: sei vicepresidente di Abfo, un’associazione molto nota e stimata in città: cosa rappresenta per te?
Abfo nasce dal desiderio di colmare il vuoto lasciato dalla perdita di mio padre. Con i miei fratelli e il supporto di tanti amici abbiamo deciso di riempire quel vuoto con l’amore. Abbiamo iniziato con un servizio di missione notturna per i senzatetto della stazione: con la scusa di un tè caldo o di una merendina, in realtà li avvicinavamo per scoprire se potevamo offrire qualche aiuto ben più sostanzioso.
L’associazione nel frattempo è cresciuta, abbiamo aggiunto sempre più servizi, soprattutto per i bambini che vivono situazioni di disagio sociale ed economico: attualmente seguiamo più di duecento famiglie. Da
poco, su suggerimento di alcuni soci, abbiamo avviato anche un progetto in Africa, che seguo in prima persona: come associazione abbiamo realizzato due classi di una scuola, mentre io personalmente ho fatto
costruire una casa per un bambino che viveva in un pollaio con la nonna cieca. Ho instaurato un rapporto speciale con questo bambino, Eliud: ho deciso di seguirlo e provvedere ai suoi bisogni, farò in modo che non gli manchi nulla, dal cibo all’istruzione.

Già durante la prima puntata, le inquadrature hanno mostrato i tuoi braccialetti bellissimi e particolari: hanno un significato?
Indosso tre braccialetti che non tolgo mai: uno che mi ha regalato un masai, uno con la scritta Abfo, sempre fatto in Africa, e uno con la scritta Giustizia per Taranto. È un’associazione che si occupa delle
ingiustizie causate nella nostra città dal siderurgico, che crea contemporaneamente lavoro e morte. Bake Off è un programma leggero, d’intrattenimento, ma attraverso questo braccialetto ho voluto portare comunque il mio messaggio di sostegno alla mia città.

La tua città, Taranto: se fosse un dolce che dolce sarebbe?
Una delizia al cioccolato con un inserto ai lamponi: i lamponi rappresentano la parte più aspra, quella più difficile da digerire da sola, ma alla fine resta una delizia, un’esplosione di sapori. Non cambierei Taranto con nessuna città al mondo, chiunque venga qui si rende conto di quanto sia bello viverci, nonostante le grandissime difficoltà che noi tarantini conosciamo bene, a partire proprio dall’ex Ilva.

Potremmo dire che tutto questo tuo impegno nel sociale in fondo è una dichiarazione d’amore verso la tua città?
Assolutamente sì, ma soprattutto non voglio essere una cittadina passiva, di passaggio in questa città: sono una cittadina di Taranto e ne sono orgogliosa e quando si ama qualcosa è normale prendersene cura.

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Sport

SailGP, si accendono i motori dei catamarani più veloci del mondo

Un'immagine della tappa tarantina del 6 giugno 2021 - foto G. Leva
22 Set 2023

di Paolo Arrivo

L’evento dell’anno. Il più atteso a Taranto, certamente il più importante, aspettando i Giochi del Mediterraneo 2026: il ritorno di SailGP riaccende l’interesse per lo sport inteso come vettore di sviluppo del territorio, capace di coniugare anche agonismo e spettacolo, in questo caso. Perché la competizione in programma domani, sabato 23 e domenica 24 settembre, è altamente spettacolare. Location del Rockwool Italy Sail Grand Prix sarà lo specchio d’acqua antistante il lungomare Vittorio Emanuele III.

La competizione sportiva

Sei regate, dieci i team nazionali che si sfideranno a bordo dei catamarani foiling F50 nel quarto dei dodici appuntamenti previsti per la quarta stagione di SailGP. Gli stessi equipaggiamenti raggiungeranno la città dei due mari a due settimane dal terzo evento disputatosi a Saint Tropez, dove Emirates Great Britain SailGP Team di Ben Ainslie ha vinto davanti al gruppo australiano di Tom Slingsby, che conduce la classifica generale. Le gare saranno trasmesse in diretta su RaiPlay dalle 13.30 alle 15.00 di entrambe le giornate. Orario che dovrebbe assicurare audience. In ogni caso, le gare sono visibili anche in differita su RaiSport, sabato alle 18.30 e domenica alle 19.00. Il pubblico che voglia godersi lo spettacolo dal vivo può acquistare i biglietti per la tribuna d’onore sul lungomare o per la Rotonda Marinai d’Italia.

I protagonisti di SailGP

A gareggiare ci saranno velisti di fama mondiale. Anche medagliati olimpici (16 uomini e 6 donne), che possono vantare quaranta successi, in totale. Tra i nomi di richiamo, l’inglese Ben Ainslie, gli australiani Jimmy Spithill e Tom Slingsby. Mentre non sarà presente Peter Burling al pari degli altri neozelandesi che non hanno fatto in tempo a riparare l’ala rigida danneggiatasi nella tappa di Saint Tropez.

Lo spettacolo che non inquina

Quest’anno SailGP ha rivolto la propria attenzione alla fauna marina. Lo sta facendo attraverso il progetto “Cavallucci Marini”, ovvero con l’installazione di casette in lana di roccia, il prodotto naturale e sostenibile per l’edilizia realizzato da Rockwool, per salvaguardare la fauna ittica che popola la riserva naturale regionale orientata Palude la Vela. L’iniziativa vede il coinvolgimento di One Ocean Foundation e dell’Università di Bari. L’obiettivo è mitigare gli effetti causati dall’attività umana e dal cambiamento climatico sulle specie marine che abitano la laguna del Mar Piccolo di Taranto.

Non solo Ilva: il turismo sportivo

“Taranto si appresta a vivere giornate di grande sport, ammirando da vicino, per la seconda volta, uno degli eventi di vela più adrenalinici al mondo, un orgoglio non solo per noi, ma per tutta la Puglia”. Così Rinaldo Melucci ha benedetto l’evento intervenendo nei giorni scorsi alla presentazione in conferenza stampa. Lo stesso primo cittadino del capoluogo ionico ha ricordato che “SailGP ha contribuito a far conoscere Taranto a un pubblico ancor più ampio, fungendo da vettore di un’immagine positiva e brillante della città”. Quella che chiama a raccolta turisti e quanti possono guardare alla bellezza del territorio. Sembrano lontani i tempi in cui questa terra veniva associata quasi esclusivamente alle disgrazie, alle malattie e morti provocate dallo stabilimento siderurgico più grande d’Europa – i danni della grande industria restano, e vanno arrestati in fretta.

L’ospite d’eccezione

Una sorpresa. Ma non tanto, perché il mare è il suo regno, o meglio tutto ciò che salta in acqua, come le sue braccia esplosive nella specialità della rana: ad onorare la manifestazione ci sarà Benedetta Pilato, che vedrà la regata, e alla premiazione garantirà la sua presenza. Benny ha definito emozionante l’iniziativa che la lega alla città in cui è cresciuta e nata. Un legame che si rinsalda. Una figlia da riabbracciare sempre, la campionessa, ci ricorda il sindaco di Taranto. E al pari di SailGP, una eccellenza.

 

Le immagini della conferenza stampa di presentazione sono foto G. Leva

 

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Popolo in festa

I Santi Medici a Talsano

22 Set 2023

di Angelo Diofano

Celebrazioni per i Santi Medici si svolgeranno martedì 26 anche a Talsano, nella chiesa loro intitolata in zona Lecutrane, a cura della parrocchia-santuario di Nostra Signora di Fatima (parroco, don Pasquale Laporta). Dopo la santa messa in mattinata alle ore 9, in serata, alle ore 17, sul piazzale della chiesa ci sarà la solenne celebrazione eucaristica. Seguirà la processione, accompagnata dalla banda musicale, per via Beato Angelico, via Quarenchi, via Maderno, via Michelangelo, via Fattori, via Vanvitelli, via Caracciolo, via Vignola, via Bregno, via Sansovino, via Tintoretto, via Beato Angelico con rientro in chiesa, salutato da uno spettacolo di fuochi artificiali.

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Eventi a Taranto e provincia

Seminario “Creare impresa” al centro San Gaetano

21 Set 2023

Oggi venerdì 22 settembre, al centro San Gaetano alle ore 17.30 si terrà il seminario conclusivo dell’iniziativa “Creare impresa a Taranto”, a cura di Formedil Cpt Taranto e l’associazione Symbolum Ets, finalizzata a mettere in atto azioni concrete di animazione territoriale per la realizzazione di interventi  che promuovano l’inclusione sociale, la lotta alla povertà e a ogni forma di discriminazione.

Intervengono: mons. Emanuele Ferro, presidente Symbolum e parroco cattedrale San Cataldo, Ennio Ottomanelli, presidente Formedil Cpt Taranto, Silvio Gullì, vice presidente Formedil Cpt Taranto, Gabriella Ficocelli, assessore ai servizi sociali e integrazioni del Comune, Maria Rosaria Cervelli, funzionaria Regione Puglia, Gina Lupo, consigliera di parità della Provincia.

Durante l’incontro sarà descritto il lavoro svolto e saranno raccolte le testimonianze dei protagonisti; a conclusione,  consegna degli attestati di partecipazione.

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Eventi internazionali

Incontri del Mediterraneo, vescovi sui morti in mare: “La vita è sacra e dobbiamo fare tutto il possibile per salvarla”

“Quando una persona soffre, è un dovere imprescindibile andargli incontro e aiutarlo. E di conseguenza tutto ciò che va contro questo principio, non è conforme a ciò che riteniamo essere umano e ancor meno conforme al Vangelo”

foto Sir
21 Set 2023

di Maria Chiara Biagioni

da Marsiglia – “Il papa ripeterà anche qui a Marsiglia ciò che ha già detto più volte e cioè che la vita è sacra e che dobbiamo fare tutto il possibile per salvare le vite umane, ribadendo che la persona ha il diritto di migrare”. Sono parole chiare e inequivocabili quelle pronunciate dal card. Cristóbal López Romero, arcivescovo di Rabat (Marocco), illustrando in conferenza stampa al Palais du Pharo di Marsiglia i temi al centro degli ‘Incontri sul Mediterraneo’. Stanno riunendo dal 17 al 24 settembre vescovi e giovani dei Paesi che si affacciano sulle cinque rive del Mare Nostrum, in attesa dell’arrivo venerdì 22 settembre di papa Francesco.

Parlando delle tragedie in mare e del flusso migratorio sui Paesi di primo approdo, il cardinale prosegue: “Il papa non darà delle ricette pratiche per organizzare la migrazione ma ribadirà un principio chiaro: non si può pensare a politiche solamente poliziesche o semplicemente repressive; non si può pensare di chiudere tutto come non si può solamente pagare altri Paesi perché facciano il lavoro di fermare i migranti”. “L’Europa deve mettersi a pensare ad una politica positiva verso la migrazione, garantendo almeno qualche porta di accesso”. “I giovani marocchini – incalza l’arcivescovo di Rabat – sono prigionieri nel loro Paese. Non possono uscire, non possono andare in Algeria perché la frontiera è chiusa, non possono andare al sud perché c’è il deserto, non possono andare verso sinistra perché c’è il mare. Non possono andare in Europa perché è impossibile per loro ottenere il visto. Occorre pensare almeno ad alcune porte di entrata, altrimenti si genera una situazione ancora peggiore”.

foto Sir

L’incontro di Marsiglia mette sul tavolo delle discussioni vari temi: economia, educazione, lavoro, pace ed ecologia. Sabato, i vescovi e i giovani presenteranno al Papa un documento di 10 pagine. “Ma non potevamo non discutere di questo fenomeno migratorio che tocca non solamente il Mediterraneo ma tutta l’umanità in tutto il mondo”, confida il card. Lopez.“Le cause delle partenze sono le guerre, l’ineguaglianza economica, le persecuzioni politiche. Il problema non sono le migrazioni”. “Il fenomeno migratorio è sempre un tentativo volto a dare una soluzione a problemi irrisolvibili nel Paese di origine”.A Marsiglia giungono le notizie dei morti in mare, anche di bambini di pochi mesi che hanno perso la vita sfuggendo dalle braccia delle loro mamme. “Non è una situazione sostenibile se le persone muoiono continuamente nel tentativo di attraversare il mare su barconi di fortuna. Cosa possiamo fare in quanto Chiese? Innanzitutto, annunciare il diritto umano, presente anche nella Dichiarazione universale, secondo il quale ogni persona ha il diritto di restare là dove è nato ma ha anche il diritto di migrare. Essere ‘liberi di migrare e liberi di restare’, sviluppando nei Paesi più poveri le condizioni necessarie per permettere ai giovani di restare se lo desiderano”.

foto Sir

Libia, Tunisia, Algeria e Marocco

Mons. Nicolas Lhernould, vescovo di Costantina (Algeria), rappresenta la regione apostolica dell’Africa del Nord. “È vero che il Mediterraneo purtroppo è diventato il più grande cimitero dell’Europa ma, prima di arrivare al mare, questi giovani migranti hanno dovuto affrontare il deserto mettendo a rischio la loro vita. Il Mediterraneo è purtroppo solo l’ultima tappa di un lungo e pericoloso viaggio. Raccogliamo testimonianze che ci parlano di tragedie e morti. Il mare è certamente un luogo che chiama l’attenzione di tutta l’Europa ma occorre volgere lo sguardo anche più a Sud”. Anche il vescovo algerino mette in chiaro il principio del soccorso: “Quando una persona soffre, è un dovere imprescindibile andargli incontro e aiutarlo. E di conseguenza tutto ciò che va contro questo principio, non è conforme a ciò che riteniamo essere umano e ancor meno conforme al Vangelo”.

“Questa assistenza imprescindibile alla persona nello Spirito del Buon Samaritano è un principio che richiamiamo sempre, non in maniera ingenua di chi non guarda le cause e non conosce le conseguenze ma come una necessità. Quando una persona è in pericolo, occorre sempre fare di tutto perché venga salvata”. Il vescovo parla della sua esperienza in Tunisia e Algeria e fa notare come, soprattutto negli ultimi anni, questi Paesi siano diventati non più Paesi di transito ma di accoglienza. Ma all’Europa lancia un avvertimento: “L’accoglienza non deve essere imposta semplicemente per sbarazzarsi del problema” perché “presto o tardi il problema si amplifica”. Sulla questione è intervenuto anche mons. Rafic Nahara, vicario patriarcale latino per i cattolici di lingua ebraica in Israele. La Chiesa, dice, deve svolgere anche un’azione di “cambiamento di mentalità” perché, “quando ci sono molti migranti che approdano in un Paese, c’è la paura di perdere la propria identità”. Occorre quindi a lavorare non solo sul fronte dell’accoglienza per chi arriva ma anche sul fronte culturale per chi accoglie, e far capire che “l’altro non è una minaccia ma una persona che porta con sé una cultura diversa che non può non arricchire i Paesi di approdo”.

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Eventi a Taranto e provincia

“La lezione di don Milani”: venerdì 22, incontro alla San Pasquale Baylon

21 Set 2023

di Angelo Diofano

“La lezione di don Milani: ‘La scuola siede tra il passato e il futuro e deve averli presenti entrambi’” è il tema della serata dedicata all’illustre educatore e uomo di Chiesa che si terrà venerdì 22 alle ore 18 nella chiesa di San Pasquale Baylon dei frati francescani minori, a Taranto. Organizzano le sedi tarantine dell’Associazione italiana maestri cattolici e della Società Dante Alighieri.

La relazione sarà affidata al prof. Roberto Imperiale, componente del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario della nascita di don Lorenzo Milani nonché fondatore e presidente onorario del Grimed, Gruppo di ricerca Matematica e Difficoltà.

La conferenza sarà aperta dai saluti del parroco della San Pasquale Baylon, fra Vincenzo Chirico, con gli interventi della prof.ssa Mariangela Tarantino, presidente dell’Associazione italiana maestri cattolici di Puglia, e della prof.ssa Josè Minervini, presidente della Società Dante Alighieri di Taranto.

La figura di don Lorenzo Milani (Firenze27 maggio 1923 – Firenze26 giugno 1967) è legata all’esperienza didattica rivolta ai bambini poveri nella disagiata e isolata scuola di Barbiana, annessa alla piccola chiesa di Sant’Andrea. Lo scopo era quello di costituire un’istituzione inclusiva, democratica, con il fine non di selezionare ma piuttosto di far arrivare – tramite un insegnamento personalizzato – tutti gli alunni a un livello minimo d’istruzione, garantendo l’eguaglianza con la rimozione di quelle differenze che derivano da censo e condizione sociale.

La scuola era alloggiata in un paio di stanze a Barbiana, un paese con un nucleo di poche case intorno alla chiesa e molti casolari sparsi sulle pendici del Monte Giovi: con il bel tempo si faceva lezione all’aperto sotto il pergolato. La scuola suscitò immediatamente molte critiche con attacchi sia dal mondo della chiesa sia da quello laico. Le risposte a queste critiche vennero date con “Lettera a una professoressa” (maggio 1967), in cui i ragazzi della scuola (insieme a don Milani) denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico che favoriva l’istruzione delle classi più ricche.

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Viaggio apostolico

Francesco a Marsiglia: “La prima volta di un papa, per parlare di ambiente e migranti”

Il papa sarà nella città a sud della Francia il 22 e il 23 settembre per intervenire alla sessione finale dei Rencontres Méditerranées. Il programma della due-giorni

21 Set 2023

di Maria Michela Nicolais

“È la prima volta che un papa va a Marsiglia in tempi moderni”: lo ha sottolineato il direttore della sala stampa della Santa sede, Matteo Bruni, nel briefing – in sala stampa vaticana – sul 44mo viaggio apostolico internazionale di papa Francesco, che venerdì e sabato prossimo, 22 e 23 settembre, per la seconda volta in Francia: dopo Strasburgo, dunque, dove Bergoglio il 25 luglio 2014 ha tenuto un discorso al Parlamento e al Consiglio europeo, il santo padre toccherà una seconda città francese per un evento di carattere internazionale.

Marsiglia, la città più grande del Sud della Francia, ricca di una storia che ha visto la presenza, in fasi diverse, di romani, liguri, arabi, saraceni, presenta oggi un’identità variegata che continua ad arricchire la storia francese, con la presenza dell’immigrazione, anche per il ritorno dalle colonie. Città accogliente fin dalle origini, se come vuole la tradizione ha accolto Marta, Maria e Lazzaro, gli amici di Gesù. Grazie al suo antico porto commerciale, è una base fondamentale del Mediterraneo: lo dimostra l’antica presenza della Madonna della Guardia, Notre dame de- la-garde, la “Bonne mére” a cui si sono sempre rivolti e si rivolgono ancora oggi marinai e i naviganti, così come i missionari che devono partire per le terre lontane. Porto, fede e mare: “Mediterraneo come mare che unisce e non che divide, come teatro di confronto tra religioni e popoli diversi”: sono questi, ha spiegato Bruni, i motivi per cui per i Rencontres Méditerranéenns è stata scelta l’arcidiocesi di Marsiglia, come ha spiegato il cardinale Jean-Marc Aveline nei giorni scorsi. Il solco è quello tracciato a Bari nel 2020 e a Firenze nel 2022, con gli incontri “Mediterraneo frontiera di pace”, nati su iniziativa della Conferenza episcopale italiana e sulla scia dei ‘Colloqui’ organizzati da Giorgio La Pira a Firenze dal 1958 al 1974. Il riferimento indiretto, ha ricordato il portavoce vaticano, è il precedente incontro di Bari, voluto dal papa nel luglio 2018, in uno dei momenti più critici della guerra in Siria. Una giornata di dialogo con i rappresentanti di tutta l’area: “già allora si parlava di guerra, di migrazioni e di vicinanza tra le chiese tutte terre affacciate sul Mediterraneo”, con una particolare attenzione al discorso ecumenico e alla fraternità. Temi, questi, che saranno presenti anche a Marsiglia, ha anticipato Bruni scorrendo nel dettaglio la “due giorni” papale.
Novità delle giornate marsigliesi che precederanno l’arrivo di Francesco, il coinvolgimento dei giovani, in numero uguale ai vescovi: sono loro “i protagonisti del futuro, i decisori del domani e del dopodomani”, le parole di Aveline. Parallelamente alle due giornate di incontri dei vescovi e dei giovani – che sono cominciati mercoledì e sono proseguiti giovedì – a Marsiglia è stato allestito un Festival con esposizioni, concerti, testimonianze e veglie di preghiera.

I temi del viaggio

La questione dell’ambiente e quella della vita dei migranti. Sono questi i possibili temi del viaggio papale, evocati già dalla parola “sponde” che caratterizza il Mare nostrum. “Il Mediterraneo è il punto caldo in cui si avvertono con forza i cambiamenti recenti legati alla questione ambientale, e le relative tensioni”, ha detto Bruni: quelli di Marsiglia saranno “incontri tra mondi diversi ma vicini, uniti dallo stesso mare, e uniti in questa vicinanza”. Al centro, la vita dei migranti, “persone costrette lasciare casa e famiglia alla ricerca di un futuro, di un qualsiasi futuro”, solcando il Mediterraneo che è diventato il più grande cimitero del mondo. Senza contare l’orrore delle rotte sulla terra, denunciato da Francesco a Lampedusa e a Lesbo ed evocato anche nell’Angelus di domenica scorsa. Nel quattro discorsi che terrà Francesco a Marsiglia, è inoltre “verosimile” per il portavoce vaticano “che il pensiero vada anche ai molti santi che hanno attraversato la Francia e che da qui hanno un’eco particolare anche per l’Europa”. In questo senso, Marsiglia può rivestire “una missione speciale in Francia e nel Mediterraneo”. La guerra, in Ucraina ma più in generale, resta infine sullo sfondo del viaggio “per il dolore che provoca al Santo Padre e le conseguenze dolorose per i popoli mediterraneo”.

Il programma

Venerdì 22 settembre l’aereo con a bordo il papa partirà alle 14.35 dall’aeroporto di Fiumicino, per atterrare a Marsiglia alle 16.15, orario dell’accoglienza ufficiale. Francesco sarà accolto dal primo ministro francese, Élisabeth Borne, che poi si tratterrà con lui per un breve incontro. Alle 16.45 il Il trasferimento alla basilica di Notre-Dame de la Garde con arrivo alle 17.15 per la preghiera mariana con il clero diocesano in un luogo emblematico della città, a sud del Porto vecchio su un picco calcareo costruito nella seconda metà dell’Ottocento, dal vescovo dell’epoca, nel punto più alto di Marsiglia. Nella parte alta della basilica, Francesco sarà accolto al cardinale Aveline, insieme al rettore, e percorrerà la navata centrale fino all’altare, dove reciterà una preghiera silenziosa davanti alla statua della Vergine, deporrà una candela e pronuncerà un saluto.
Alle 17.45 il trasferimento a piedi al Monumento per i marinai e i migranti spariti in mare, dove alle 18 ci sarà il momento e di raccoglimento con i leader religiosi e il l’intervento del papa, che al termine si reca davanti al monumento citato per deporre una corona. Dopo il saluto ai leader religiosi, alle 19 il rientro in arcivescovado. La giornata del 23 comincerà con l’incontro privato con alcune persone in situazione di disagio economico: “la sede si sta valutando, era in arcivescovado ma probabilmente si sposterà dalle suore di Madre Teresa”, ha reso noto Bruni.

Poi Francesco si recherà al Palais du Pharo, dove interverrà alle 10 alla sessione conclusiva dei Rencontres Méditerranéenns, alla presenza di circa 900 persone, tra vescovi francesi vescovi del Mediterraneo, giovani e autorità politiche. Il papa sarà accolto dal presidente francese Emmanuel Macon e dalla moglie Brigitte, che incontrerà alle 11.15.
Alle 12 il ritorno in arcivescovado. Nel pomeriggio, alle 15.15 il trasferimento in auto prima chiusa e poi aperta per il Velodrome, per la messa – in francese, con omelia in italiano – in programma alle 16.15. Alle 17.15 il trasferimento all’aeroporto, dove alle 18.45 si terrà la cerimonia congedo con il presidente della Repubblica.
L’aereo papale partirà da Marsiglia alle 19.15, con rientro a Roma Fiumicino previsto per le 20.50.

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Popolo in festa

Le celebrazioni per San Pio in alcune parrocchie della diocesi

ph Sir
21 Set 2023

di Angelo Diofano

Come anticipato, molte sono le iniziative nelle parrocchie, soprattutto dove sono attivi i gruppi di preghiera di Padre Pio, per commemorare il beato transito del frate stimmatizzato, avvenuto la notte tra il 22 e il 22 settembre del 1968. Eccone alcune.

A Pulsano, venerdì 22, alle ore 19 sarà celebrata la santa messa con lettura del Transito; sabato 23 ci si ritroverà in piazza Municipio alle ore 18.30 per la recita del santo rosario e della supplica; alle ore 19, la santa messa.

A San Giorgio Jonico, il 22, nella chiesa di Santa Maria del Popolo, la veglia di preghiera si terrà alle ore 21.30.

Nel capoluogo, fra le tante celebrazioni, sempre per venerdì 22, segnaliamo la veglia di preghiera alla San Nunzio Sulprizio alle ore 22, e al Santissimo Crocifisso (ore 20.30) il santo rosario con meditazioni di Padre Pio, con la successiva lettura del Transito e la celebrazione eucaristica.

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Popolo in festa

Montemesola: si concludono venerdì 29 i festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo

21 Set 2023

di Angelo Diofano

Riportiamo il programma degli appuntamenti di preghiera in chiusura ai festeggiamenti in onore di San Michele Arcangelo, a Montemesola, a cura della parrocchia di Santa Maria della Croce (parroco, don Andrea Casarano) e della confraternita intitolatagli (priore, Vincenzo Saracino).

Venerdì 22, memoria del transito di San Pio da Pietrelcina, alle ore 20.30 inizio della veglia e alle ore 22 la santa messa; martedì 26, alle ore 19, santa messa solenne in memoria dei Santi Medici Cosma e Damiano; mercoledì 27, santa messa solenne e inaugurazione dell’anno pastorale.

Venerdì 29, solennità di San Michele Arcangelo, sante messe si terranno alle ore 8 e alle ore 9; alle ore 19, solenne celebrazione eucaristica e al termine processione per le vie del centro storico, accompagnata dalla banda dell’associazione musicale cittadina “Francesco Trani”. Alle ore 21, a conclusione, grande spettacolo di fuochi artificiali della ditta Itria Fireworks di Martina Franca.

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