Libri

Il partigiano tradito

25 Mar 2024

È il 1944, anno di guerra e di Resistenza alla dittatura fascista e all’occupazione nazista.
Franco Passarella, diciotto anni appena, matura la scelta coraggiosa di partire per la montagna. Vuole unirsi ai partigiani, ai “ribelli per amore”, andare a combattere per la libertà di tutti.
Ma poi, misteriosamente, scompare in Val Camonica e dopo la Liberazione non farà ritorno a casa. Cosa spinge un giovane, poco più che adolescente, a rischiare la vita per i propri ideali? Cosa è realmente accaduto lassù, tra quei monti grigi, in quel tempo lontano così carico di odio e di morte?
Il libro è un appassionante viaggio alla ricerca di una verità scomoda, sepolta dal silenzio che riemerge lentamente, prepotentemente, a ottant’anni di distanza.
 
Il partigiano tradito, edizioni San Paolo 2024, pp. 233, euro 20,00

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Sport

Italia, dagli Stati Uniti una lezione di attaccamento alla maglia azzurra

Lorenzo Pellegrini - 2022 Getty Images
25 Mar 2024

di Paolo Arrivo

Non erano il Brasile e l’Argentina ma due formazioni da tenere nella giusta considerazione. Tanto più che il Venezuela aveva bloccato proprio i verdeoro, l’anno scorso, nelle qualificazioni ai Mondiali 2026. Le due squadre affrontate dall’Italia negli Stati Uniti hanno rappresentato un importante banco di prova per il gruppo diretto da mister Spalletti. Un test con vista sul campionato Euro2024, che si giocherà in Germania dal 13 giugno al 14 luglio.

La doppia amichevole

Il primo test di giovedì scorso è stato superato grazie all’italo argentino Mateo Retegui. Gli azzurri hanno dimostrato sportività, fair play, potremmo dire, regalando il goal del momento pareggio al Venezuela in modo speculare a quello regalato da loro (due pasticci delle difese); poi soprattutto hanno dimostrato di non avere più una lacuna offensiva, grazie alla presenza di un attaccante di peso. Appunto Retegui. Il quale è stato tra le note positive della prima amichevole giocata dall’Italia a Miami, insieme al portiere Gigio Donnarumma, capace di neutralizzare un calcio di rigore. Un portierone capace di fare papere e grandi numeri. Una certezza, un punto fermo, ad ogni modo.

Lo stesso Donnarumma è stato sostituito da Guglielmo Vicario, che non ha avuto problemi nel difendere la sua porta nella partita vinta 2-0, ieri, con l’Ecuador. Una squadra, quella sudamericana, ancora più insidiosa del Venezuela – nel secondo tempo l’Italia ha dovuto soffrire. Il grande protagonista è stato Lorenzo Pellegrini che ha sbloccato il risultato dopo appena tre minuti di gioco: nel post Mourinho, il capitano della Roma sta vivendo un momento d’oro.

L’Italia s’è desta, verso l’Europeo

Nonostante gli insuccessi delle ultime stagioni, le mancate qualificazioni a due Campionati del mondo, la nazionale italiana continua ad essere amata e seguita, in un Paese dove il calcio non è stato spodestato dalle altre discipline sportive. Il sentimento è forte anche oltreoceano. Lo attesta il bagno di folla che gli azzurri hanno ricevuto a New York, prima del secondo match vinto con l’Ecuador. E i tanti spettatori che hanno riempito gli spalti alla Red Bull Arena. I calciatori (bene Raoul Bellanova, tra i nuovi) hanno fatto la loro parte onorando l’amichevole: proprio gli innesti, l’assenza di “senatori”, garantiscono l’impegno sul terreno di gioco, perché nessuno ha per scontato il proprio posto.

Siamo sempre apprezzati e ben accolti. D’altronde, siamo sempre i campioni d’Europa. Almeno fino all’estate prossima. Abbiamo un allenatore filosofo capace di rendere il suo calcio filosofico. Perché sa motivare i suoi calciatori, l’ex tecnico del Napoli tricolore, spingendoli a guardare nella giusta direzione. “Siamo sempre stati squadra”, ha detto nel post gara Luciano Spalletti, sottolineando che la strada per l’Europeo è ancora lunga. Abbiamo un titolo da difendere e un grande palmares. Riconfermarsi sarà complicato, non impossibile: siamo sempre i maestri del pallone, e a ricordarlo sono gli altri, quando lo dimentichiamo o non ci crediamo più, noi.

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Teatro & fede

Crocevia, piece teatrale alla Santa Maria Goretti

25 Mar 2024

di Angelo Diofano

S’intitola “Crocevia”, l’azione teatrale intorno alla croce che si terrà martedì 26 marzo nella chiesa di Santa Maria Goretti, a Crispiano, con inizio alle ore 20. Il lavoro è scaturito da un’idea di Paolo Elettrico e Concetta Vitale, la quale guiderà l’azione teatrale.
Ne sono interpreti: Andrea, Chiara L., Chiara M., Claudia, Daniele, Denise, Elena, Ilaria M., Ilaria S., Martino, Mattia, Micaela, Rebecca, Riccardo, Robbie, Roberto, Tamara, Cristina e Davide.
Luci, suono e organizzazione saranno a cura dall’équipe giovanissimi della parrocchia formata da Chiara, Francesca, Mattia e Domenico.

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Eventi in diocesi

Gli incontri dei Martedì culturali alla parrocchia Sant’Antonio di Martina Franca

25 Mar 2024

di Angelo Diofano

Per i “Martedì culturali”, alla parrocchia di Sant’Antonio, a Martina Franca,  martedì 26 marzo alle ore 19.30 si parlerà sul tema ”Patì sotto Ponzio Pilato. Il processo romano a Gesù: riflessioni giuridiche, esegetiche e letterario a confronto”. Presentati dal parroco don Mimmo Sergio, interverranno il ten. col. dei carabinieri Giambattista Fumarola, il cappellano della casa circondariale ‘Magli’ don Francesco Mitidieri e l’assessore alla creatività del Comune di Martina Franca, Carlo Di Lonardo.

Inoltre mercoledì 27 marzo, sempre alla Sant’Antonio, alle ore 19.30, incontro a cura di mons. Giovanni Ancona, docente alla Pontificia Università Urbiniana, su “La liturgia della Parola nella veglia pasquale”.
A seguire, adorazione eucaristica e confessioni.

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Angelus

La domenica del papa – Il peso della croce

Francesco non legge l’omelia preparata per la cerimonia, all’inizio del rito aveva parlato con voce affaticata. Ma ha voluto pronunciare le parole che accompagnano la preghiera dell’angelus

25 Mar 2024

di Fabio Zavattaro

Domenica delle Palme, Gesù entra a Gerusalemme non su un carro trainato da cavalli, come un potente capo di un esercito, ma appunto su una cavalcatura umile, da re di pace. Ingresso trionfante, tra canti e osanna; ingresso che è anche metafora dell’effimera gloria terrena, di come l’uomo possa esaltare e successivamente condannare senza porsi la domanda sul perché. Gesù entra nelle città di questo nostro mondo mentre la vita degli uomini è segnata da conflitti, violenze, emarginazioni: è il peso della croce. È un tempo difficile e ombre minacciose di guerra, terrorismo, sembrano allungarsi un po’ ovunque in questo nostro tempo. Tantissimi, poi, sono i cristiani perseguitati e uccisi nel mondo.
Papa Francesco non legge l’omelia preparata per la cerimonia, all’inizio del rito aveva parlato con voce affaticata. Ma ha voluto pronunciare le parole che accompagnano la preghiera dell’angelus per assicurare preghiere “per le vittime del vile attentato terroristico compiuto a Mosca: “il Signore li accolga nella sua pace e conforti le loro famiglie. E converta i cuori di quanti proteggono, organizzano e attuano queste azioni disumane che offendono Dio”. Non dimentica il papa la “martoriata Ucraina”, i morti le sofferenze e il “rischio di una catastrofe umanitaria”. E prega per Gaza, per i due operatori di pace uccisi in Colombia.
In piazza San Pietro c’erano circa 60 mila fedeli, 400 persone hanno portato palme e ramoscelli d’ulivo. Memoria di quell’ingresso gioioso, degli osanna a Gesù che sono “la voce del figlio perdonato, del lebbroso guarito o il belare della pecora smarrita che risuona forte in questo ingresso. È il canto del pubblicano e dell’impuro; è il grido di quello che viveva ai margini della città”, diceva papa Francesco nell’omelia della messa della Domenica delle Palme celebrata, sul sagrato della basilica vaticana, il 25 marzo 2018. Osanna che risultano scandalosi e assurdi, affermava sempre il vescovo di Roma, per “quelli che si considerano giusti e ‘fedeli’ alla legge e ai precetti rituali”. Così quel ‘crocifiggilo’ è il grido “di chi non ha scrupoli a cercare i mezzi per rafforzare sé stesso e mettere a tacere le voci dissonanti”; è il “grido fabbricato dagli ‘intrighi’ dell’autosufficienza, dell’orgoglio e della superbia”.
Celebrazione che, com’è tradizione, ha fatto rivivere gli ultimi momenti della vita terrena di Gesù, quel salire al Calvario per adempiere alla volontà del Padre perché, ricordava Benedetto XVI nell’omelia del 5 aprile 2009, il regno di Cristo passa attraverso la Croce e “Gesù si dona totalmente, può come Risorto appartenere a tutti e rendersi presente a tutti”. Abbiamo davvero capito cosa significhi che il suo regno non è di questo mondo, si chiedeva Benedetto XVI. Si tratta, nella realtà, non di riconoscere un principio, “ma di vivere la sua verità, la verità della croce e della risurrezione”.
Il popolo attendeva un “condottiero trionfante, dispensatore di gloria e di potenza, di ricchezza e felicità”, ricordava papa Paolo VI nell’omelia dell’11 aprile 1965, e invece quel Cristo “doveva venire nel dolore, nella umiliazione, nella morte. E la misteriosa contraddizione si rinnova e si perpetua. Infatti, ogniqualvolta noi aspettiamo una eredità di elevazione e di prestigio da Cristo, egli ci lascia delusi e ci si mostra ancora con le sue braccia distese, le mani inchiodate e il capo chino del morente e del morto”.
Non sembri irriverente se in conclusione ricordo una scena di un film che sicuramente è entrato nell’immaginario collettivo attraverso l’interpretazione di due grandi attori: Fernandel e Gino Cervi. La scena è nel racconto di Giovannino Guareschi il quale propone un don Camillo che attraversa il paese sulle rive del Po, Brescello, portando la croce. E dialoga, come sempre, con Gesù: “potevano farla un po’ più leggera” afferma; e si sente rispondere: “dillo a me che me la sono portata fino al Calvario, e non avevo la forza che hai tu”.
La Croce “norma costitutiva della nostra vita” diceva Benedetto XVI: “senza il ‘sì’ alla Croce, senza il camminare in comunione con Cristo giorno per giorno, la vita non può riuscire”.

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Settimana santa a Taranto

I giovani e i Riti della Settimana Santa: convegno alla scuola Europa

25 Mar 2024

di Angelo Diofano

“I giovani e i Riti della Settimana Santa” è il titolo della manifestazione organizzata dal Comitato per la qualità della vita che si terrà martedì 26 marzo alle ore 10 alla scuola Europa (in via Pio XII). Dedicata al confratello del Carmine, prematuramente scomparso, Francesco Carlucci, l’iniziativa avrà come titolo “Itinerari di Passone…Iubilaeum Fratum Penitentiae”: perdune, troccolecchie e piatti di paradiso”.Con il prof. Carmine Carlucci, presidente del Comitato per la Qualità della Vita, quale moderatore, interverranno il direttore della Biblioteca Acclavio, Gianluigi Pignatelli,e il vicario episcopale per le confraternite mons. Paolo Oliva, che parlerà sul tema della giornata. Seguiranno le relazioni su “La corona di spine nella iconografia statuaria della Settimana Santa” e su “Il pellegrinaggio del Venerdì Santo: una tradizione da recuperare”, a cura dello storico e ricercatore prof. Antonio Fornaro, con poesie e cenni storici sulla Settimana Santa da parte di vari relatori. Quindi avrà la cerimonia di consegna de “’A crone de spine” alla Biblioteca Acclavio, per la sua attività di custode delle pubblicazioni sulla Settimana Santa. Previsti anche momenti musicali intervallati dal rumor di troccola del confratello Antonio Gemmino.

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Settimana santa

Le 7 parole di Nostro Signore Gesù Cristo

25 Mar 2024

di Angelo Diofano

Oggi, 25 marzo – Lunedì Santo – alle ore 19, nella chiesa di San Domenico Maggiore, la confraternita dell’Addolorata terrà la solenne funzione delle “7 parole di Nostro Signore Gesù Cristo (3 ore di agonia)”. Pronunciate durante il supplizio sulla Croce, esse sono: Padre, perdona loro, poiché non sanno quello che fanno (Lc 23,34); In verità, ti dico, oggi tu sarai con me in paradiso (Lc 23,43); Donna, ecco tuo figlio. Figlio, ecco tua madre Gv 19,26); Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? (Mt 27,46; Mc 15,34); Ho sete (Gv 19,28); Tutto è compiuto (Gv 19,30) Padre, nelle tue mani consegno il mio spirito (Lc 23,46).

La funzione sarà guidata dal padre spirituale della confraternita, mons. Emanuele Ferro, con i canti animati dal coro “Alleluja”. Seguirà la benedizione dei ceri dei torcianti che parteciperanno al pellegrinaggio della Beata Vergine Addolorata, la notte del Giovedì Santo.

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Diocesi

Settimana Santa 2024: le celebrazioni di mons. Ciro Miniero

foto G. Leva
23 Mar 2024

Celebrazioni della Settimana Santa 2024

presiedute da mons. Ciro Miniero

arcivescovo metropolita di Taranto

 

 

24 Marzo

DOMENICA DELLE PALME
PASSIONE DEL SIGNORE

 

Cortile del Palazzo Arcivescovile
Ore 9.30
Mons. Arcivescovo benedice i rami di ulivo e di Palma.

 

Concattedrale “Gran Madre di Dio”
Ore 11.30

Mons. Arcivescovo presiede la Commemorazione
dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme e la Messa.

 

 

28 Marzo

GIOVEDÌ DELLA SETTIMANA SANTA

Messa del Crisma

Concattedrale Gran Madre di Dio
Ore 10.00

 

Mons. Arcivescovo presiede la Messa del Crisma concelebrata da tutti i presbiteri dell’Arcidiocesi di Taranto. Durante la celebrazione i sacerdoti rinnoveranno le promesse della loro ordinazione e saranno benedetti gli olii santi per l’amministrazione dei sacramenti nel corso dell’anno. L’olio è dono della comunità parrocchiale san Marco evangelista in Torricella.
Durante la messa gli oli saranno presentati da alcune categorie specifiche:

  • Olio degli infermi: un medico e un membro dell’UNITALSI;
  • Olio dei catecumeni: due responsabili della formazione degli adulti che si preparano a ricevere il Battesimo;
  • Santo Crisma: 1 catecumeno adulto prossimo alla celebrazione del Battesimo e 1 cresimando adulto;
  • Il balsamo per il Santo Crisma è portato da un seminarista che il prossimo 6 aprile riceverà l’Ammissione tra i candidati all’Ordine Sacro del diaconato e del presbiterato;
  • Le offerte del pane e del vino da due coppie: 1 famiglia e 1 coppia che si prepara a celebrare il matrimonio nel corso dell’anno.


TRIDUO PASQUALE

28 Marzo
GIOVEDÌ SANTO

Messa nella Cena del Signore

Basilica Cattedrale San Cataldo
Ore 18.00

Mons. Arcivescovo presiede la Messa nella Cena del Signore dando così inizio al Triduo Pasquale. Durante la celebrazione avrà luogo il rito della lavanda dei piedi; Mons. Arcivescovo laverà i piedi ad alcuni sacerdoti, ad alcuni membri delle Confraternite, a dei pescatori e a dei Cavalieri del Santo Sepolcro. Al termine della celebrazione avrà luogo la solenne reposizione del Santissimo Sacramento presso l’altare della reposizione per l’adorazione dei fedeli.

 

29 Marzo

VENERDÌ SANTO

Celebrazione della Passione del Signore

Concattedrale Gran Madre di Dio
Ore 18.00

 

Mons. Arcivescovo presiede la Celebrazione della Passione del Signore.

 

DOMENICA DI PASQUA


30 marzo

Veglia Pasquale nella notte Santa

Concattedrale “Gran Madre di Dio”
Ore 22.00

Mons. Arcivescovo presiede la Veglia Pasquale nella notte santa.

31 marzo

Messa del giorno

Concattedrale Gran Madre di Dio
Ore 11.30

Mons. Arcivescovo presiede la Messa del giorno di Pasqua al termine della quale impartirà la benedizione papale con l’indulgenza plenaria.

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Libri

Il poeta Daniele Giancane si confessa in una plaquette: “Anch’io, qualche volta, sono un mistico”

22 Mar 2024

di Silvano Trevisani

La terza plaquette poetica uscita dai progetti dell’Università della poesia J.R.Jiménez raccoglie il frutto di un sapiente momento ispirativo di Daniele Giancane. Poeta e saggista a tutti noto, da sempre animatore culturale e per anni ispiratore del gruppo della Vallisa e della rivista che ne portava il nome, è stato anche educatore nonché docente di Letteratura per l’infanzia all’Università di Bari. Ha all’attivo un grandissimo elenco di pubblicazioni, che comprende anche i recenti due volumi de “Il meglio di me”, con un’ampia antologia delle sue poesie. Ma, leggiamo nella nota biografica: “Si è dedicato anima e corpo alla poesia, fondando gruppi, comunità letterarie, riviste. Ma forse si salvano una decina di poesie e qualche studio. (…) Ha già pensato all’epigrafe, sul suo loculo: “Visse per la poesia. E fu un’esistenza esaltante”.” Noi possiamo dire, conoscendolo, che gran parte del suo tempo lo ha speso per far amare la poesia, dando agli altri certamente molto più di quel che ha raccolto, anche per la sua grande tolleranza e disponibilità. Forse anche questa consapevolezza gli fa guardare ora a un orizzonte metatemporale.

La plaquette fresca di stampa si intitola Anch’io, qualche volta, sono un mistico e reca in esergo un distico del poeta spagnolo Jiménez: “Tu non toccarla più / perché così è la rosa”, e consta di dieci poesie. Anch’io, qualche volta, sono un mistico è anche il titolo della poesia centrale di questa minuscola, intensa raccolta, che è anche una preghiera provocatoria: “…Io ti prego, / Dio della mente e della poesia, / del sesso e di ogni latitudine // Dio dei tendaggi sulfurei / e dei cocainomani inebetiti, / dei porti coi marinai / dalle facce di bonzo (…) Fammi lasciare questo mondo / all’emozione di un verso “troppo forte” / per il mio fragile cuore (…) Scopriranno che esisti davvero. / Che ci ascolti, / molte volte a modo tuo. / Ma che ci sei, ci sei”. E la sua ricerca in versi propone anche metafore come il “Il faro”: “Dal fondo del mare in tempesta, / nella notte assassina di pioggia, / s’intorpidiva il cuore / e il futuro apparve tremebondo. // all’improvviso vidi! / (Fu come una visione) / la luce tenue del faro / Sono quei momenti in cui l’anima s’allegra, / come quando appaiono / tutte le epifanie / e il mondo appare degno e buono // Così fu per me il faro”.

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Domenica delle Palme, a Lizzano, La Passione di Gesù Cristo

22 Mar 2024

di Angelo Diofano

Domenica delle Palme, 24 marzo, a Lizzano appuntamento con la “Passione di Gesù Cristo”, giunta alla 52.ma edizione, prenderà avvio dal piazzale del convento  alle ore 17.

L’edizione 2024 della “Passione”, organizzata come sempre dall’associazione “Pietre vive”, si annuncia piena di novità con una sapiente regia, nuove scenografie, nuovi arredi ed efficienza tecnica: insomma tutto ciò che necessita per offrire agli spettatori un momento di riflessione e preghiera collettiva.

Scene itineranti visibili da ogni punto, con accurate scenografie, trasformeranno il paese nei suoi angoli più anonimi nel luogo più affascinante del mondo.  Dagli “Osanna” ai “Crocifiggilo”, dall’esultanza alla sofferenza, dalla vita alla morte, dalle scene festose dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme agli ultimi giorni di vita del Figlio dell’Uomo fino alla gloriosa Resurrezione: il tutto verrà rivissuto dagli interpreti e dai presenti come fossero protagonisti e testimoni dell’accaduto. Saranno complessivamente quattro ore di rappresentazione con i testi quasi interamente tratti dai quattro Vangeli, in particolare da quello di Giovanni, con l’inserimento di alcuni dialoghi tratti dal “Gesù” di Zeffirelli.

Tra gli interpreti principali di questa edizione :Antonio Leggieri (Gesù), Anna Maria Perrone (Maria), Michele Rizzo (Pietro), Angelo Iozzi (Pilato), Antonio Briganti (Erode), Christian Rizzo (Giuda), Piera Lecce (Maddalena), Edoardo Salvatore (Giovanni), Antonio Sansonetti (Caifa), Cosimo Cirillo (Zera), Giuseppe Marino (Aronne), Pasquale Cavallo (Centurione), Maurizio My (Giuseppe D’Arimatea), Leonardo Franco (Nicodemo), Veronica Leogrande (Erodiade) e Graziana Renna (Claudia Procula).

Anche quest’anno la rappresentazione avrà  patrocinio morale dell’arcidiocesi, della Provincia e della Regione Puglia. Infine gli organizzatori rivolgono anche quest’anno un ringraziamento particolare all’amministrazione comunale di Lizzano per il sostegno morale ed economico da sempre assicurato.

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Sport

Serie C, il Taranto chiede strada al Brindisi per consolidare la zona playoff

Mamadou Kanoute nel match col Sorrento - foto G. Leva
22 Mar 2024

di Paolo Arrivo

Un punto in due gare. Che sommato alla penalizzazione fa meno 3: è il verdetto impietoso che inchioda il Taranto in un momento di palese difficoltà. La squadra di mister Capuano non è riuscita a sconfiggere il Sorrento nell’ultima partita giocata tra le mura amiche. Oltre a non trovare il goal, fallito clamorosamente da De Marchi nella ripresa, non riesce più a fare quel gioco efficace, se non spumeggiante – continua comunque a lottare sino all’ultimo minuto dell’incontro. Lo stesso tecnico Eziolino ha parlato di sfortuna. Che certamente è stata un elemento decisivo: oltre all’episodio che ha visto protagonista De Marchi in negativo (a sua difesa, va ricordato che lo stesso attaccante era stato il match winner della gara vinta con il Catania), altre occasioni sono state fallite durante la stessa partita. Il Taranto adesso non può più sprecare altre opportunità di vittoria. Domenica prossima ventiquattro marzo è atteso sul campo del Brindisi per la 33esima giornata di campionato. L’obiettivo degli ionici non può che essere il successo sul fanalino di coda della serie C – girone C.

La grana penalizzazione

Nei giorni scorsi la società ha comunicato di aver affidato all’avvocato Eduardo Chiacchio il compito di presentare ricorso dinanzi alla Corte federale d’Appello della Federazione italiana giuoco calcio. La vicenda, nota, è la penalizzazione di quattro punti inflitta in primo grado, ai danni della classifica del Taranto: l’intervento preannunciato, la volontà di impugnare la sentenza del Tribunale del 7 marzo scorso, è stato confermato, una volta che sono state depositate le motivazioni. L’auspicio è che la stessa penalità venga ridotta. La squadra e lo staff hanno ribadito la compattezza con il club presieduto da Massimo Giove, il quale non avrebbe inadempienze nei loro confronti. La promessa fatta alla tifoseria ionica è quella di continuare ad essere tra le migliori realtà della Lega Pro. Il terzo posto raggiunto, prima della penalizzazione, racconta i meriti di un gruppo riconosciuto come la rivelazione del torneo.

Il derby col Brindisi

Se il Taranto ha problemi con la giustizia, le altre pugliesi, eccetto il Foggia (in ripresa i rossoneri, hanno sconfitto pure la Juve Stabia capolista), non si trovano in una posizione migliore. Mal comune mezzo gaudio, potremmo dire: anche il Brindisi è stato penalizzato di quattro punti, a seguito di violazioni di natura amministrativa. Così la squadra affidata a Nicola Losacco è sprofondata in classifica con un distacco di 12 lunghezze da Virtus Francavilla e Monterosi. Anche il club biancazzurro ha annunciato di aver dato mandato ai propri legali di presentare formale ricorso. Intanto dovrà vedersela, sul campo di gioco, contro la formazione ionica. L’esito sembrerebbe scontato: il Taranto è superiore al Brindisi. Ma un derby è sempre un derby. Una storia a sé, imprevedibile. La parola al campo, tra due giorni, con calcio di inizio alle ore 18.30, allo stadio “Franco Fanuzzi”.

Taranto-Sorrento, l’ultimo match allo Iacovone nel racconto fotografico di Giuseppe Leva

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