Giornata mondiale

Giornata mondiale dei bambini, papa Francesco ai bambini: “Vi aspetto nel settembre 2026”

foto Siciliani-Gennari/Sir
27 Mag 2024

100 mila bambini, provenienti da oltre 100 nazioni. Sono i numeri delle due giornate in cui si è svolta la prima Giornata mondiale dei bambini – patrocinata dal dicastero per la Cultura e l’educazione – allo Stadio Olimpico e in piazza San Pietro. La prossima – ha annunciato papa Francesco dopo il monologo di Roberto Benigni che ha concluso l’evento – si svolgerà nel settembre 2026: “Vi aspettiamo lì”. Sia allo Stadio Olimpico che in piazza San Pietro il Santo Padre ha scelto di dialogare a braccio con i bambini, nel primo caso rispondendo alle loro domande e nel secondo sotto forma di omelia dialogante.

Dialogando con i bambini allo Stadio Olimpico, per il primo atto della Giornata mondiale dei bambini, il Papa ha fatto plasticamente vedere cosa significa fare pace, stringendo lui stesso la mano di uno dei piccoli e chiedendo a ciascuno dei bambini presenti di fare altrettanto.

Poi ha dato il calcio di inizio ad una breve partita tra i campioni dello sport, capitanati da Gigi Buffon, e i piccoli protagonisti della Giornata. Molti gli artisti che si sono esibiti a bordo del campo di calcio, da Renato Zero ad Albano, da Orietta Berti a Lino Banfi.

“Se tu dovessi fare un miracolo, quali sceglieresti?”, una delle domande dei bimbi. “Che tutti i bambini abbiano il necessario per vivere, per mangiare, per giocare, per andare a scuola”, la risposta di Francesco: “Questo è il miracolo che a me piacerebbe fare: che tutti i bambini siano felici”.

“Non dobbiamo lasciare abbandonati i nonni”, il monito. Poi la rivelazione: “Io sono felice perché voi siete gioiosi, avete la speranza del futuro. Continuate ad essere gioiosi”.

“Siamo qui per pregare insieme, per pregare Dio. Preghiamo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo: uno in tre persone”: Francesco ha cominciato così l’omelia della messa per la prima Giornata dei bambini, pronunciata in piazza San Pietro. “Lo Spirito Santo è quello che ci accompagna nella vita – ha ripetuto a più riprese il papa esortando i bambini a fare lo stesso -. Il problema è chi è lo Spirito Santo”, ha detto spiegando ai piccoli cos’è la Trinità: “Non è facile, perché lo Spirito Santo è Dio, è dentro di noi: noi riceviamo lo Spirito Santo nel battesimo, nei sacramenti. Lo Spirito Santo è quello che ci accompagna nella vita. È quello che ci dice nel cuore le cose buone che dobbiamo fare. E’ quello che quando facciamo qualcosa male ci rimprovera dentro. Lo Spirito Santo è quello che ci dà la forza, ci consola nelle difficoltà”. “Siamo felici, tutti noi, perché crediamo”, ha sintetizzato il papa: “La fede ci fa felici. E crediamo in Dio che è padre, figlio e Spirito Santo. Il Padre che ci ha creato, Gesù che ci ha salvato e lo Spirito Santo che ci accompagna nella vita. Pregate per noi, pregate per i genitori, per i nonni, per i bambini ammalati – ci sono tanti bambini ammalati – e soprattutto pregate per la pace, perché non ci siano le guerre”. “Salutate i vostri genitori, i vostri amici, salutate i nonni!”, la consegna durante l’angelus recitato al termine della messa. “Un applauso ai nonni”, ha detto Francesco ringraziando gli organizzatori dell’evento.
“I bambini sono il nostro futuro, la gioia di domani”, l’esordio del monologo di Roberto Benigni, che per prima cosa ha dato un bacio al papa a nome di tutti i bambini presenti. “Se non sarete come questi bambini, non entrerete nel Regno dei cieli, ha detto Gesù”, ha proseguito: “oggi noi siamo nel Regno cieli, perché siamo tornati tutti bambini. E il più piccolo di tutti è papa Francesco”. “I bambini non sono un vaso da riempire, sono un fuoco da accendere, e voi accendete la fantasia”, l’omaggio di Benigni, soffermandosi sull’importanza delle fiabe, che ha volte hanno il pregio di diventare vere: “Inventate storie, perché diventerete unici, anche se lo siete già: ognuno di voi è protagonista di una storia che non si ripeterà più per l’eternità. Siete voi gli eroi della vostra vita. Le cose difficili dovete fare: e se sbagliate non vi preoccupate, provate e riprovate”. “Qualsiasi cosa fate, amatela: non accontentatevi di fare un buon lavoro, lo dovete fare al meglio”, ha proseguito il comico, attore e regista: “Non vi fidate di chi vi dice siate sicuri: dovete essere insicuri, più dubbi avete meglio è. Chiedete e non abbiate paura, come diceva Giovanni Paolo II. Prendete il volo, prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro. Fate diventare il mondo più bello, noi non ci siamo riusciti. Cercate di portare il vostro contributo al bene”.

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Eventi culturali in città

Canfora: la capacità dei popoli antichi di integrarsi è una lezione per tutti noi

26 Mag 2024

di Silvano Trevisani

La capacità dei popoli antichi di integrarsi tra loro è, oltre che una realtà storica, anche una lezione per i nostri tempi. È quanto ha dimostrato, nella conferenza tenuta nel Chiostro di Sant’Antonio della Soprintendenza nazionale per il patrimonio culturale subacqueo, Luciano Canfora, docente emerito di Filologia greca e latina dell’Università di Bari. Saggista, storico e filologo di fama internazionale, Canfora ha tenuto desta l’attenzione di un pubblico particolarmente numeroso, per la rassegna “Archeologia… un mare di emozione”

L’incontro è stato introdotto da Franca Poretti, presidente della delegazione tarantina dell’Associazione italiana cultura classica ed è stato aperto da un intervento musicale dell’Associazione Guitar artium con il soprano Angela Massafra, accompagnata al pianoforte dal Alessandra Corbelli.

Affrontando il tema “I Greci e gli altri”, Canfora ha proposto una revisione dell’assunto storico secondo cui i Greci, a differenza dei Romani, non svilupparono un’idea di integrazione nei confronti degli altri popoli, anche quelli da loro sconfitti, e pagarono questa scelta con una veloce decadenza.

Anche i Greci interagirono intensamente, soprattutto con le popolazioni mesopotamiche e con l’Egitto, ma anche con i Celti e naturalmente con i Greci d’Occidente. Essenziale è stato, sin dall’antichità, il concetto di integrazione, rappresentato in maniera pratica dalla diffusione e dalla conoscenza delle lingue. La diffusione della lingua scritta, e cioè dei libri, era sicuramente maggiore di quella che si potrebbe immaginare e vi sono forti dubbi che la tradizione orale fosse capace di tramandare testi orali e tradizioni con efficacia. In questo senso, Canfora ha espresso forti dubbi sulle teorie che affermano che i poemi omerici siano una raccolta di tradizioni orali, piuttosto che un’opera unitaria di un solo autore.

Abbiamo approfittato della presenza di Luciano Canfora per rivolergli alcune domande.

Che cosa abbiamo da imparare dai nostri antenati, Greci, Ellenisti?

I greci e il mondo ellenico sono una realtà enorme, la mia risposta è telegrafica: le domande che loro si posero cui noi dobbiamo ancora trovare delle risposte.

E noi mostriamo in questo periodo, di avere la forza di trovare quelle risposte?

Non lo sappiamo. È passato un po’ di tempo e noi stiamo ancora lì che arranchiamo. Però la storia è lunga e pare che gli antropologi sappiano che milioni di anni addietro già c’erano gli ominidi. Probabilmente, sempre che nel frattempo non intervenga una guerra atomica, ci saranno milioni di anni davanti a noi. Il tempo per trovare quelle risposte c’è.

Taranto ha avuto un passato molto intenso e in età ellenistica, è stata guidata da personalità come Archita, che fu legato a Platone, e vanta importanti autori. Cosa resta della nostra cultura nel sostrato umano e sociale di questo passato?

Resta tantissimo: poesia, filosofia, civismo, capacità di coesistere con mondi differenti. Poi con Roma i Tarantini ebbero un rapporto piuttosto teso. Hanno chiamato Pirro, grandissimo generale, ma i Romani hanno saputo cavarsela anche loro, tra l’altro avendo la capacità, non tanto ovvia, di coinvolgere il nemico dopo averlo sconfitto. Anche questo è un lato interessante del mondo antico che potrebbe insegnarci parecchie cose.

Però in precedenza la convivenza tra i greci d’Occidente e i popoli della Puglia non era stata mai molto facile.

Direi che questo si può notare in molte altre parti del mondo, non mi sembra una cosa peculiare.

Come mai la politica invece fa sempre gli stessi errori? Non impara mai?

Non credo! Io sono ottimista sul piano politico. Poi, naturalmente, i tempi della politica sono lunghissimi. La vita umana è molto più corta dei tempi della vita pubblica.

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Popolo in festa

Cuore Immacolato in festa, celebrando l’appartenenza

foto G. Leva
24 Mag 2024

di Angelo Diofano

“A che chiesa appartieni? ” “Alla ‘buchi buchi’”…. Mai modo di dire é più appropriato. La bellezza della nostra parrocchia sta proprio in quelle finestrelle da cui entra luce. Luce che incontra i cuori di ognuno di noi e che dona forza e movimento. La stessa dinamica che ha mosso da sempre e sempre i passi della Vergine Maria. Così, ogni nostra azione parrocchiale parte da quella stessa spinta, con quello stesso slancio del dono. Con questo spirito abbiamo organizzato il mese mariano dedicato alla nostra patrona, il Cuore Immacolato di Maria. Tante sono le iniziative laiche e non, perché questo è ciò che dobbiamo fare :incontrare e provare ad illuminare ogni angolo del cuore dei nostri parrocchiani per cercare di curare ferite, donare speranza e portare luce laddove alberga lo sconforto”.

Così riferisce il parroco del Cuore Immacolato di Maria, mons. Giovanni Chiloiro, ricordando le numerose attività che hanno caratterizzato il mese di maggio, che si avvia alla conclusione, fra catechesi, incontri culturali e di preghiera, musical e recital di canzoni in tema quali i momenti più significativi vissuti dalla comunità. Non mancherà, domenica 26 alle ore 18.30, un pensiero di gratitudine all’indimenticato parroco mons. Donato Palazzo, durante la santa messa celebrata nell’anniversario della scomparsa.

Lunedì 27, alle ore 19, la parrocchia vivrà l’atteso appuntamento con la processione per le vie del quartiere della statua della Madonna, portata a spalla dai confratelli dell’Addolorata, in cui la recita del santo rosario si alternerà alle musiche gioiose del complesso bandistico cittadino “Lemma”, diretto dal m. Giuseppe Pisconti. E a conclusione delle attività, sabato 1 giugno ci sarà la grande festa comunitaria sul campetto oratoriale cui tutta la comunità è invitata.

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Canonizzazioni

La peregrinatio del beato Carlo Acutis a Taranto segnata da eventi straordinari

24 Mag 2024

di Silvano Trevisani

“L’Eucaristia è la mia autostrada per il cielo”: la frase che ripeteva spesso Carlo Acutis è diventata un suo elemento distintivo. E tale è stata percepita anche nella nostra diocesi, nei giorni straordinari della preregrinatio svoltisi nel febbraio 2023. Giorni di intesa spiritualità segnati anche da alcuni eventi straordinari riferiti in quei giorni e che raccogliamo da don Francesco Manisi. Il vicerettore del seminario in quei giorni accompagnò, nel giro tra le scuole della diocesi di Taranto, padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira. Ovvero, l’allora rettore del santuario della Spogliazione di Assisi, che aveva raccolto la storia e la testimonianza di questo giovane beato.

Due eventi straordinari

Vincendo la naturale ritrosia di don Francesco, di fronte a eventi così particolari, per altro riferiti al rettore del santuario della Spogliazione, ora guidato dal nuovo rettore padre Marco Gaballo, possiamo brevemente raccontarli. La più straordinaria è la vicenda di una donna che ha riferito che, mentre era ricoverata in coma in ospedale, vide presentarsi a lei un giovane che, sorridendole dolcemente, la rassicurò circa la sua prossima guarigione. che di fatti avvenne. La donna notò, guardando quel ragazzo che non conosceva, che nella sua folta capigliatura c’era un piccolo vuoto, come se mancasse una ciocca dei capelli. Ebbene: la reliquia che sarebbe stata portata a Taranto, nei mesi successivi, per essere conservata nella cappella del seminario di Poggio Galeso, era proprio una ciocca di capelli.

La reliquia

“Una reliquia primaria – sottolinea don Francesco – in quanto direttamente prelevata dal corpo del beato Carlo”. E davanti a quella reliquia si raccolgono in preghiera singoli fedeli o gruppi in ritiro, affidando al beato le proprie intenzioni. E che ricevono l’Eucaristia, cosìcentrale nella vita e nella testimonianza di Carlo.

Un altro episodio riguarda un neonato di pochi mesi che aveva allarmato la famiglia evidenziando problemi all’udito. Era stata sua nonna a pregare, chiedendo l’intercessione del giovanissimo beato, notando di lì a poco un netto miglioramento nel bambino.

“Ma il miracolo più grande che abbiamo potuto riscontrare, e di cui anche padre Carlos si è fatto testimone, è l’attenzione dimostrata da una marea di ragazzi, che di solito non solo proprio vicini alla Chiesa o alle pratiche religiose. Ci capita ancora di incontrare docenti delle scuole in cui abbiamo portato la testimonianza di Carlo Acutis e che ci sottolineano come i ragazzi siano stati folgorati da quell’incontro. Questo ci fa capire quanta speranza dobbiamo ancora nutrire nella possibilità di annunciare il Vangelo ai giovani”.

I santi della porta accanto

La figura di Carlo Acutis fu, assieme a quella di molti altri giovani morti in concetto di santità, al centro della mostra “Il santi della porta accanto” che fu anche il tema della Settimana della fede del 2019. Tra le altre figure di giovani distintisi per fede eroica quelle di Carlotta Nobili e Nunzio Sulpizio.

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Sport

Gioiella Prisma Taranto, comincia presto chi fa sul serio

Foto Legavolley (Luca Giuliani photo)
24 Mag 2024

di Paolo Arrivo

Neanche il tempo di festeggiare il traguardo della salvezza che la società presieduta da Tonio Bongiovanni si è messa al lavoro. Perché nulla si improvvisa in Superlega: la Gioiella Prisma Taranto pensa alla prossima stagione con l’allestimento del nuovo roster. Tante le notizie di mercato che si sono susseguite negli ultimi due mesi. L’ultimo arrivo è quello di Andrea Santangelo, opposto molisano classe 1994 resosi protagonista di una bella stagione in serie A2 a Pineto. Al netto del possibile innalzamento del livello tecnico, ovvero coniugato allo stesso, la sensazione è che la programmazione tempestiva e l’esperienza accumulata nel campionato più difficile del mondo possano rafforzare la validità di un progetto sostenibile: la Prisma è e resta la massima espressione dello sport nel capoluogo ionico, dopo essere tornata nel gotha del volley nell’immediato post pandemia.

Un nuovo coach per la Gioiella Prisma

La prima novità è rappresentata dal cambio tecnico. Se n’è data notizia già il quattordici marzo: il nuovo allenatore della Gioiella Prisma Taranto per la stagione 2024-25 sarà Davide Boninfante, che ha preso il posto di Ljubomir Travica, e proprio questa settimana è stato accolto in riva allo Jonio. Per arrivare dove? L’obiettivo, ha dichiarato Davide Boninfante al suo arrivo, sarà partire bene, puntando a un netto miglioramento a fine stagione. Cercando di riempire il PalaMazzola. Auspicio quest’ultimo da condividere: vorremmo vedere più spettatori, non solo nelle partite di cartello, o quelle decisive, ma nell’intera regular season. Occorre sostenere la squadra anche quando i risultati non arrivano. C’è da pazientare, perché certamente servirà tempo per trovare l’amalgama giusta. Sono tanti i nomi nuovi. Volti da conoscere e da riconoscere sul parquet di gioco. Gli appassionati del grande volley già conosceranno Wout D’Heer, centrale belga proveniente da Trento; lo schiacciatore canadese Brodie Hofer, che si è messo in evidenza con la sua nazionale e in Polonia. Ma il primo acquisto, ribadiamo, è il successore di coach Travica. A lui il compito di testare e guidare l’autovettura nel grande Circus della Superlega.

Il ritorno

Vestirà la maglia della Gioiella Prisma anche Fabrizio Gironi. Un giocatore che, nella stagione 2020-21, aveva dato un contributo fondamentale nella promozione della squadra nella massima divisione, continuando a fare il proprio dovere anche nell’annata successiva. Il suo ritorno emoziona. Ed è utile al collettivo, perché l’opposto può mettere a disposizione non solo il suo talento e l’esperienza ma anche la grinta e la determinazione per cui è conosciuto. In Superlega c’è da lottare sino all’ultima partita. Servono, allora, giocatori motivati, i guerrieri più dei campioni. Lo dimostra anche Catania. Che nonostante la retrocessione in serie A2, ha battagliato lungo tutto il percorso, anche quando veniva data per spacciata prima che finissero i giochi. I tarantini e gli abitanti del Meridione dovrebbero fare il tifo per il ritorno dei siciliani nella massima categoria. Perché i ritorni, a livello individuale o di squadra, sono il sale dell’emozione sportiva.

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Popolo in festa

Festeggiamenti in onore di Maria Regina Mundi e San Michele Arcangelo

A Martina Franca, la parrocchia guidata da don Martino Mastrovito propone momenti di fede, catechesi, festa, giochi e musica

24 Mag 2024

di Donatella Gianfrate

Si prospetta un fine settimana di festa, comunità e preghiera per la parrocchia Regina Mundi di Martina Franca. Domenica 26 maggio si svolgono, infatti, i festeggiamenti in onore di Maria Santissima Regina Mundi e San Michele Arcangelo. Nel programma, iniziative religiose e civili che coinvolgono grandi e piccoli, per la cui realizzazione si spende con dedizione la ricca rete parrocchiale di volontari, già consolidata nelle edizioni precedenti della festa.

Nel programma religioso, il triduo si svolge alle ore 20.30 con il santo rosario e l’invocazione a San Michele Arcangelo, fino a venerdì 25 maggio. Durante la celebrazione delle ore 19 di venerdì è previsto anche il rito di vestizione dei ministranti. Sabato 25 maggio, appuntamento importante con la catechesi mariana dal titolo ‘Maria è la Chiesa’ con la giornalista Stefania Falasca, il cui curriculum professionale contempla una lunga collaborazione con Avvenire, Rai Storia e numerose pubblicazioni internazionali, tra le quali il recente “Illustrissimi” su Giovanni Paolo I (di cui è postulatrice della causa di canonizzazione), che terrà un incontro sulla figura di Maria come prima discepola, centrale nella storia della Chiesa. L’appuntamento è alle ore 19.30 nella sala parrocchiale Antonella. Domenica 26 maggio alle ore 19.30 si svolgerà la processione per le vie del quartiere, animata dal coro parrocchiale e dal complesso bandistico “Armonie d’Itria Città di Martina Franca”.

Per quanto riguarda i festeggiamenti civili, il programma di domenica dedica la mattinata ai piccoli, con la terza edizione dei ‘Giochi di Quartiere’ con postazioni di giochi, bolle di sapone, origami, balli, letture ad alta voce e una caccia al tesoro che riempiranno il sagrato e gli spazi circostanti delle chiese dalle ore 9 alle 11. Nel frattempo, il gruppo sbandieratori e musici ‘Rione San Basilio’ di Oria animerà le strade del quartiere a partire dalle ore 11 e si esibirà sul sagrato alle ore 12:30, al termine della messa dei fanciulli. L’animazione musicale della serata sarà a cura dei Rockstar, con la loro spettacolare selezione di musica rock dal vivo a partire dalle 21, il top per gli amanti del rock classico dagli anni ’80 ai 2000. A seguire, djset animato dall’emergente Gianpaoloabb, che chiuderà la serata in musica con proposte dance per i giovani. Alle 23.30, infine, occhi all’insù per il tanto atteso spettacolo dei fuochi pirotecnici, che saranno lanciati direttamente dal tetto della chiesa. L’animazione civile si svolgerà nel nuovo parcheggio antistante la parrocchia, dove sarà possibile ascoltare musica dal vivo e divertirsi degustando un buon panino – la sagra è a cura del gruppo parrocchiale dei volontari – e altre delizie di street food in stand appositamente allestiti.

«La festa parrocchiale è certamente un’occasione consolidata di gioia e ritrovo della comunità – dichiara il parroco don Martino Mastrovito – che si riunisce non solo nei giorni dei festeggiamenti ma anche, e soprattutto, nella precedente preparazione che gli eventi richiedono. Per noi è anche un importante momento ‘“territoriale’, un’occasione in cui tutti i parrocchiani, sia dell’agro che del quartiere urbano, collaborano fianco a fianco condividendo la propria devozione per la Madonna e San Michele, molto sentita».

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L'argomento

A don Antonio Panico il premio ‘Anello di San Cataldo’

24 Mag 2024

di Angelo Diofano

Dopo aver ricevuto il “Cataldus d’argento” in cattedrale, un altro prestigioso riconoscimento attende don Antonio Panico, direttore della Lumsa. Si tratta del premio “Anello di San Cataldo 2024” (17.ma edizione) che verrà consegnato al sacerdote, noto anche per il suo impegno quale vicario episcopale per la società e la custodia del Creato, dalla Cisl Taranto-Brindisi e dall’Adiconsum nel corso di una cerimonia che si terrà martedì 28 maggio alle ore 17.30 nell’aula magna della Lumsa, in piazza Santa Rita.

Il programma della serata prevede le presentazioni di Emilio Di Conza, presidente Adiconsum Puglia, e di Gianfranco Solazzo, segretario generale Cisl Taranto-Brindisi. Quindi, la lettura della motivazione da parte di Antonio Bosco, presidente Adiconsum Taranto-Brindisi. La cerimonia proseguirà con gli interventi di Antonio Castellucci, segretario generale Cisl Puglia, e dell’arcivescovo mons. Ciro Miniero.

Nelle passate edizioni il premio è stato conferito a: Guardia di Finanza (2008), Basile Petroli (2009), Corriere del Giorno (2010); Nas dei Carabinieri (2011); mons. Filippo Santoro (2012); dott. Salvatore Pisconti direttore della struttura complessa di oncologia medica, ospedale San Giuseppe Moscati (2013); Caritas Diocesana (2014); Udd Cardiochirurgia Casa di Cura Villa Verde (2015); Avv. Sergio Prete, commissario straordinario dell’Autorità Portuale (2016); Domenico Palmiotti, capo servizio della Gazzetta del Mezzogiorno – edizione di Taranto e dott.ssa Daniela Fumarola, segretaria generale Cisl Puglia Basilicata (2017); dott. Giampiero Marchesi, coordinatore struttura di missione – responsabile unico del Cis di Taranto – presidenza Consiglio dei Ministri (2018); dott.ssa Eva Degl’innocenti direttrice del Museo archeologico nazionale di Taranto (2019); dott. Michele Conversano responsabile Dipartimento prevenzione Asl/Ta e dott. Giovanbattista Buccoliero, dott. Giancarlo D’Alagni, dott. Martino Saltori, dott.ssa Vittoria Maria Vinci della squadra Emergenza centro Covid-19 ospedale G. Moscati di Taranto (2020); dott. Giuseppe Bellassai, questore di Taranto (2021); Anna Fiore, presidente Croce Rossa Italiana – comitato di Taranto (2022); dott. Vito Alfonso, dirigente Ufficio scolastico regionale per la Puglia e Ufficio scolastico provinciale di Taranto (2023).

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Canonizzazioni

Carlo Acutis, giovanissimo venerato anche a Taranto, sarà presto santo

23 Mag 2024

di Silvano Trevisani

Carlo Acutis sarà presto santo. Durante l’udienza concessa al cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle Cause dei Santi, il Papa ha autorizzato la promulgazione, tra gli altri, dei decreti relativi al miracolo attribuito alla sua intercessione, riguardante la guarigione miracolosa di Matheus, un bambino brasiliano di sei anni affetto da pancreas anulare, una rara anomalia congenita del pancreas evidenziata da un esame clinico nel 2012, che avrebbe potuto essere corretta solo con un intervento chirurgico.

Carlo Acutis è particolarmente venerato a Taranto che, lo ricordiamo, conserva anche una sua reliquia, custodita nella cappella del seminario di Poggio Galeso.

Quando morì, il 12 ottobre 2006, Carlo, che era nato a Londra il 3 maggio 1991, aveva solo quindici anni. Una leucemia fulminante se l’era portato via in tre giorni. Ma lui lo sentiva: due mesi prima aveva registrato un video nel quale, sorridendo, diceva di essere pronto e chiedeva d’essere sepolto ad Assisi. Carlo Acutis, era stato proclamato beato poco meno di quattro anni fa e ora sarà santo, il primo santo dei millennials e della Rete. Già da tempo annunciato anche in Vaticano come il futuro patrono di Internet, o almeno co-patrono visto che un santo protettore esiste già, seppure assai meno aggiornato: il grande Isidoro di Siviglia.

La peregrinatio

Ricordiamo che circa un anno fa, nel febbraio 2023, la Chiesa di Taranto dedicò una settimana alla peregrinatio nelle parrocchie della diocesi della reliquia del Beato Carlo Acutis. Evento che culminò con una grande manifestazione che si svolse nella Concattedrale Gran Madre di Dio. Una veglia di preghiera conclusiva venne promossa dall’Ufficio diocesano di pastorale giovanile.

Più di 700 studenti avevano partecipato al mattino, nelle scuole, agli incontri con padre Carlos Acácio Gonçalves Ferreira, rettore del santuario della Spogliazione di Assisi, che ha raccolto la storia e la testimonianza di questo giovane beato. Accompagnato, in questo suo tour dal rettore del del seminario, don Francesco Maranò e dal vicerettore don Francesco Manisi, che lo aveva accompagnato nelle scuole. Tantissimi hanno poi preso parte agli incontri serali, ogni giorno in una vicaria diversa.

La reliquia, una ciocca di capelli di Carlo, è rimasta a Taranto, all’interno della cappella del seminario minore di Poggio Galeso, dove ogni 12 del mese, per tutto il 2023, venne organizzato un momento di preghiera comunitaria. Ma dove sono ancora in tanti a ritirasi in preghiera. “Sono commosso nel vedere la risposta della diocesi di Taranto. Tantissima gente tutti i giorni. Persone assetate di ascolto e preghiera e tanti ragazzi non iscritti alle lezioni di religione hanno partecipato nelle scuole. È un segno immenso di quanto il beato Carlo Acutis, tocchi i cuori e parli ai più giovani”. Era stato il commento di padre Gonçalves Ferreira.

Sul giovanissimo santo e sul suo “straordinario” incontro con Taranto torneremo ancora, intanto ricordiamo che presto santo, grazie al riconoscimento del miracolo, anche don Giovanni Merlini, moderatore generale della Congregazione dei Missionari del Preziosissimo Sangue. Nato a Spoleto il 28 agosto 1795 morì a Roma il 12 gennaio 1873. Nella stessa udienza, il Santo Padre ha autorizzato i decreti riguardanti le virtù eroiche dello scienziato e politico Enrico Medi, che diviene così Venerabile.

Gli altri decreti autorizzati dal Papa

Gli altri decreti autorizzati dal Papa sono quelli relativi al martirio del servo di Dio Stanislao Kostka Streich, sacerdote diocesano, nato il 27 agosto 1902 a Bydgoszcz (Polonia) e ucciso in odio alla fede il 27 febbraio 1938; il martirio della serva di Dio Maria Maddalena Bódi, laica, nata l’8 agosto 1921 a Szgliget (Ungheria) e uccisa in odio alla fede il 23 marzo 1945. Proclamate le virtù eroiche del servo di Dio Guglielmo Gattiani (al secolo: Oscar), sacerdote professo dell’Ordine dei Frati minori cappuccini, nato l’11 novembre 1914 a Badi, frazione del Comune di Castel di Casio (Bologna) e morto a Faenza il 15 dicembre 1999. Lee virtù eroiche del servo di Dio Ismaele Molinero Novillo, detto Ismael de Tomelloso, laico; nato il 1° maggio 1917 a Tomelloso (Spagna) e morto a Saragozza (Spagna) il 5 maggio 1938.

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Musica

Grottaglie ricorda il suo “amico messicano” e famoso organista Victor Urbàn

23 Mag 2024

Si è spento a 90 anni, il 18 maggio scorso, Victor Urbàn, organista e concertista di larga fama, riconosciuto per la sua maestria e il suo virtuosismo a livello internazionale. Nato a Tultepec in Messico, il maestro lascia una grande eredità culturale nel campo organistico.

A Grottaglie viene ricordato con ammirazione per aver tenuto, grazie alla forte amicizia col Maestro Nunzio dello Iacovo, alla sensibilità del parroco D. Eligio Grimaldi e del presidente della Pluriassociazione S. Francesco de Geronimo dott. Ciro De Vincentis, due memorabili concerti al prezioso e ormai famoso Organo Rinascimentale della Chiesa Madre Collegiata Maria SS.ma Annunziata: concerti che hanno lasciato un ricordo indelebile. Al termine del primo concerto tenuto il 5 maggio 2019, lo stesso maestro così commentava la sua esperienza sul registro dei concertisti: “…è stato un onore suonare questo magnifico organo che è una autentica gioia storica. Grazie a tutti e spero di rivederci presto. Il vostro amico messicano Victor Urbàn”.

E in effetti egli mantenne la promessa, tornando a Grottaglie il 20 novembre 2022 per un altro concerto tenuto insieme alla figlia Margarita Ornella Urbàn Flores. Un concerto straordinario che Victor Urbàn volle concludere con una soave “Preghiera alla Vergine” composta da suo padre V. Manuel Urbán e cantata appunto dalla figlia, a testimonianza anche della loro splendida signorilità unita a una amabile semplicità e a una grande sensibilità religiosa. A questo proposito il maestro Dello Iacovo ricorda pure che, sempre “nel suo secondo soggiorno a Grottaglie avvenuto insieme alla famiglia nel 2022, egli tenne, oltre al ricordato concerto all’organo della chiesa madre, anche un altro magnifico concerto insieme alla figlia, nella significativa cornice del santuario di S. Francesco De Geronimo”.

Nel corso della sua lunga vita ha tenuto, infatti, numerosissimi concerti di organo e pianoforte, oltre che in Messico, anche negli Stati Uniti, Italia, Svizzera, Germania, Giappone e molti altri paesi. Il suo valore artistico è stato riconosciuto con numerosi premi, tra i quali la Medaglia dello Stato del Messico e una medaglia di Papa Paolo VI. Victor Urbàn ha insegnato al Conservatorio nazionale e in altre istituzioni; ha tenuto corsi internazionali ed è stato giudice in concorsi organistici e pianistici; ha inciso diversi album e partecipato a registrazioni per radio e televisioni, tra cui la Radio Vaticana. È stato inoltre direttore del Conservatorio nazionale di Musica e della Scuola di Belle Arti del Messico.

Nella foto: Il M° Urbàn con la figlia Margarita Ornella e il M° Nunzio Dello Iacovo

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Società

La scuola non è una scatola sigillata

foto Siciliani Gennari-Sir
23 Mag 2024

di Silvia Rossetti

Ultimi giorni di scuola, ma c’è da faticare ancora prima di arrivare al traguardo.

Gli ultimi voti nelle caselline del registro elettronico decreteranno l’esito dell’anno scolastico per molti studenti ancora con il fiato sospeso, “appesi” al risultato dell’interrogazione last minute o della verifica di recupero.

L’anno scolastico si chiude, ma restano aperte molte domande e non soltanto quelle relative alle promozioni e alle bocciature. Da settembre a oggi il tempo è volato, eppure è stato denso, pieno di nuovi spunti e di vecchie questioni.

La novità più rilevante ha riguardato l’istituzione di docenti tutor e orientatori, figure nuove che catalizzano in realtà attività già avviate da alcuni anni nelle scuole. In molti istituti, nonostante le candidature di diversi docenti, si è faticato un po’ a progettarne le azioni in maniera efficace e tempestiva, anche perché – soprattutto nel campo dell’orientamento – molto spesso gli interventi si intersecano su diversi piani, mettendo in gioco l’intero consiglio di classe. Insomma, un cambiamento ancora in divenire e sperimentato per ora solo nel triennio della secondaria di secondo grado.

Di fatto l’orientamento resta ancora una questione aperta. Nel primo biennio della secondaria di secondo grado sono ancora molti gli studenti che vivono il disagio di aver sbagliato indirizzo di studi, o di non essere riusciti negli anni a impostare un metodo di studio adeguato. Spesso si ritrovano in classi troppo affollate e complesse, che non consentono una cura e un’attenzione realmente individualizzata. Sono proprio gli allievi del biennio a essere maggiormente interessati dal tasso di dispersione e abbandono scolastico. I dati Istat del 2023 hanno registrato in Italia la presenza di circa 1,7 milioni di giovani (quasi un quinto di chi ha tra 15 e 29 anni), che non studia, non lavora e non è inserito in percorsi di formazione (i cosiddetti Neet). Un numero preoccupante che interessa in misura maggiore le ragazze (20,5%) e, soprattutto, i residenti nelle regioni del Mezzogiorno (27,9%) e gli stranieri (28,8%).

Ciò che maggiormente impensierisce è lo scollamento che pare sempre più evidente tra didattica e interessi degli studenti, il divario fra i linguaggi, i valori e i codici di riferimento antitetici. La scuola è nel pieno della crisi che investe l’intera società e cerca di attraversarla con i suoi mezzi di fortuna, spesso finendo ingenuamente tra le spire di attacchi mediatici strumentali.
Ma l’istituzione scolastica è anche un po’ vittima di sé stessa, chiusa e arroccata ancora in posizioni anacronistiche. C’è bisogno di una comunicazione più chiara, di metodologie più efficaci, di ambienti più stimolanti e inclusivi, di formazione di qualità, di un sistema di reclutamento più incentrato sull’attitudine alla professione. Occorre una revisione dei contenuti e del sistema delle discipline, una maggiore flessibilità e soprattutto è urgente uscire dal magico perimetro della cattedra.
Serve “motivazione” e questo aspetto non riguarda soltanto i ragazzi.

Sempre più complesso anche il rapporto con le famiglie che tende alla contrapposizione più che al dialogo costruttivo, lo testimoniano le crescenti aggressioni ai danni del personale della scuola e anche i numerosi ricorsi amministrativi. C’è un fraintendimento di fondo sul ruolo della stessa istituzione da parte dei genitori, che sembrano essere più preoccupati di dove sistemare i propri figli nei mesi estivi che della qualità dei servizi che il sistema di istruzione e formazione offre, e anche da parte degli insegnanti che tendono a volte ad arroccarsi su posizioni di una scuola d’altri tempi.

In attesa dei delicati sviluppi delle prossime settimane, delle indicazioni riguardo al Piano scuola estate e dell’edizione 2024 degli Esami di Stato, cerchiamo di ricordare che la scuola non è una scatola sigillata. Essa ha il preciso dovere di interagire con il mondo senza preconcetti e inserirsi nel flusso vitale della popolazione a cui si rivolge. Il gioco dei ruoli non funziona più, ma la preparazione e la professionalità sono ancora riconosciute e valorizzate da studenti e famiglie. Portano buoni frutti se applicate al cambiamento e sono in grado di dare a esso un volto umano.

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Musical

“Maria, la storia di un Sì”

23 Mag 2024

di Angelo Diofano

La parrocchia del Carmine di Grottaglie annuncia la messa in scena di “Maria, la storia di un Sì”, il titolo del musical che il gruppo “I Giullari di Dio”, guidato da Fabiola Laino, presenterà sabato 25 e domenica 26 maggio alle ore 20 nel teatro Monticello, a conclusione del mese di maggio dedicato alla Madonna. 

Ispirato alla vita della Beata Vergine Maria, il lavoro teatrale è tratto dall’opera “Eccomi, sono sempre qui” di Francesco Miceli ed è realizzato in collaborazione con l’Avis di Grottaglie.

Per informazioni, contattare il numero whattsapp 099.5610425

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Rigenerazione sociale

Isola che accoglie: a San Vito l’ultima lezione della Scuola di architettura per bambini

23 Mag 2024

Si conclude al mare la prima edizione di SOUx Taranto – Scuola di Architettura per bambini che da novembre scorso – due sabati al mese – si è tenuta nel Centro san Gaetano, in città vecchia. Un percorso inserito nel progetto l’Isola che accoglie, che vede capofila l’associazione Symbolum nel processo di rigenerazione e trasformazione di un luogo abbandonato in un hub sociale, grazie al sostegno di Fondazione Con il Sud.
Sabato 25 maggio dalle 10.00 alle 12.00 da città vecchia i bambini si sposteranno in viale del Tramonto, all’altezza del faro di segnalazione per l’ultimo incontro dell’anno di Soux, in collaborazione con Jonian Dolphin Conservation.
I piccoli partecipanti scopriranno il litorale sabbioso della zona con le docenti di Jdc Linda Portulano e Sabrina Positano. Come novelli esploratori, andranno alla scoperta dei reperti della spiaggia in compagnia di microscopi, stetoscopi e binocoli per l’avvistamento dei delfini. Non mancheranno telo da mare e costume per un bagno finale e un saluto festoso a dopo l’estate.

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