Francesco

Papa Francesco: “Porre limiti etici allo sviluppo dell’intelligenza artificiale”

Il messaggio per la Giornata mondiale del creato (1° settembre), esorta a una “conversione degli stili di vita, per resistere al degrado umano dell’ambiente”

28 Giu 2024

Sperare e agire con il creato significa “unire le forze e, camminando insieme a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, contribuire a ripensare alla questione del potere umano, al suo significato e ai suoi limiti”: lo spiega papa Francesco, nel messaggio per la Giornata mondiale del creato, che si celebra il 1° settembre sul tema: “Spera e agisci con il creato”.  “Il nostro potere è aumentato freneticamente in pochi decenni”, l’analisi del papa: “Abbiamo compiuto progressi tecnologici impressionanti e sorprendenti, e non ci rendiamo conto che allo stesso tempo siamo diventati altamente pericolosi, capaci di mettere a repentaglio la vita di molti esseri e la nostra stessa sopravvivenza”.

“Un potere incontrollato genera mostri e si ritorce contro noi stessi”, il grido d’allarme di Francesco: “Perciò oggi è urgente porre limiti etici allo sviluppo dell’Intelligenza artificiale, che con la sua capacità di calcolo e di simulazione potrebbe essere utilizzata per il dominio sull’uomo e sulla natura, piuttosto che messa servizio della pace e dello sviluppo integrale”.

“La speranza è la possibilità di rimanere saldi in mezzo alle avversità, di non scoraggiarsi nel tempo delle tribolazioni o davanti alla barbarie umana, ricorda il papa: “La speranza cristiana non delude, ma anche non illude. Se il gemito della creazione, dei cristiani e dello Spirito è anticipazione e attesa della salvezza già in azione, ora siamo immersi in tante sofferenze che San Paolo descrive come tribolazione, angoscia, persecuzione, fame, nudità, pericolo, spada”. In questa prospettiva, “la speranza è una lettura alternativa della storia e delle vicende umane: non illusoria, ma realista, del realismo della fede che vede l’invisibile. Questa speranza è l’attesa paziente, come il non-vedere di Abramo”. A questo proposito, Bergoglio cita “quel grande visionario credente che fu Gioacchino da Fiore, l’abate calabrese ‘di spirito profetico dotato’, secondo Dante Alighieri, il quale “in un tempo di lotte sanguinose, di conflitti tra Papato e Impero, di Crociate, di eresie e di mondanizzazione della Chiesa, seppe indicare l’ideale di un nuovo spirito di convivenza tra gli uomini, improntata alla fraternità universale e alla pace cristiana, frutto di Vangelo vissuto”. “Questo spirito di amicizia sociale e di fratellanza universale ho proposto in Fratelli tutti”, rimarca Francesco, secondo il quale “questa armonia tra umani deve estendersi anche al creato, in un antropocentrismo situato, nella responsabilità per un’ecologia umana e integrale, via di salvezza della nostra casa comune e di noi che vi abitiamo”.

“Perché tanto male nel mondo? Perché tanta ingiustizia, tante guerre fratricide che fanno morire i bambini, distruggono le città, inquinano l’ambiente vitale dell’uomo, la madre terra, violentata e devastata?”, si chiede il papa, sottolineando, sulla scorta di San Paolo, che “la lotta morale dei cristiani è connessa al gemito della creazione”: “Tutto il cosmo ed ogni creatura gemono e anelano impazientemente, perché possa essere superata la condizione presente e ristabilita quella originaria: infatti la liberazione dell’uomo comporta anche quella di tutte le altre creature che, solidali con la condizione umana, sono state poste sotto il giogo della schiavitù”. “Come l’umanità, il creato – senza sua colpa – è schiavo, e si ritrova incapace di fare ciò per cui è progettato, cioè di avere un significato e uno scopo duraturi; è soggetto alla dissoluzione e alla morte, aggravate dagli abusi umani sulla natura”, il monito di Francesco: serve una “conversione negli stili di vita, per resistere al degrado umano dell’ambiente e manifestare quella critica sociale che è anzitutto testimonianza della possibilità di cambiare”. “Questa conversione consiste nel passare dall’arroganza di chi vuole dominare sugli altri e sulla natura – ridotta a oggetto da manipolare –, all’umiltà di chi si prende cura degli altri e del creato”. “Un essere umano che pretende di sostituirsi a Dio diventa il peggior pericolo per sé stesso”, il monito sulla scorta della Laudate Deum, “perché il peccato di Adamo ha distrutto le relazioni fondamentali di cui l’uomo vive: quella con Dio, con sé stesso e gli altri esseri umani e quella con il cosmo. Tutte queste relazioni devono essere, sinergicamente, ristabilite, salvate, rese giuste. Nessuna può mancare. Se ne manca una, tutto fallisce”.

 “La terra è affidata all’uomo, ma resta di Dio”. Per questo “pretendere di possedere e dominare la natura, manipolandola a proprio piacimento, è una forma di idolatria”, tuona il papa. “È l’uomo prometeico, ubriaco del proprio potere tecnocratico che con arroganza mette la terra in una condizione ‘dis-graziata’, cioè priva della grazia di Dio”, prosegue Francesco, che cita Benedetto XVI:  “Non è la scienza che redime l’uomo. L’uomo viene redento mediante l’amore, l’amore di Dio in Cristo, da cui niente e nessuno potrà mai separarci”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Pianeta verde

Scarp de’ tenis: 140 cammini fra natura, spiritualità e percorsi terapeutici in Italia

28 Giu 2024

“A passo lento”: è il titolo di copertina del nuovo numero (luglio) della rivista di strada “Scarp de’ tenis”, promossa dalla Caritas, in vendita on line – shop.scarpdetenis.it – e in distribuzione nel fine settimana davanti alle parrocchie.

“L’estate si avvicina, e con essa la voglia di stare all’aperto, di camminare, di respirare aria salubre”, scrive il direttore, Stefano Lampertico. “Anche per questo dedichiamo la copertina di questo numero ai viandanti 2.0, eredi dei pellegrini medievali i cui passi hanno segnato alcuni tra i più importanti cammini della nostra Europa”. Il direttore specifica: “Nel nostro Paese esistono più di 140 cammini mappati e sono decine le associazioni che organizzano veri e propri percorsi terapeutici: con ragazzi autistici, con non vedenti, con malati psichici o giovani che affrontano un cammino come alternativa al carcere. E qui c’è l’idea della viandanza, non un semplice trekking ma un vero e proprio viaggio interiore alla riscoperta di se stessi e delle proprie potenzialità. Camminare diventa, dunque, una terapia, come quella che prescrivono i medici anglosassoni con la ricetta che prende il nome di ‘the green prescription’”.
All’interno del giornale anche l’inchiesta #DesertDumps. Migranti abbandonati in mezzo al deserto, “buttati come spazzatura”. Un’inchiesta internazionale rivela il sistema che in Tunisia, Marocco e Mauritania viene usato per limitare i flussi di persone verso l’Europa. “Con il sostegno dell’Ue e dei suoi Stati, tra cui l’Italia, i migranti – sostiene Scarp – vengono respinti verso zone isolate nel deserto”.
Fra gli altri temi, si parla di economia sociale con la deforestazione importata. “Per la Fao sono 420 milioni gli ettari di foreste scomparsi negli ultimi 30 anni. L’80% della deforestazione è dovuta alla necessità di far posto ai terreni per la produzione di carne, soia e olio di palma, richiesti dai Paesi occidentali”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Oratori estivi

Faggiano, i bambini al centro dall’attività parrocchiale

28 Giu 2024

di Angelo Diofano
“L’oratorio estivo non è altro che la continuazione dell’attività formativa condotta tutto l’anno in parrocchia, con un particolare accento sul gioco e sullo svago, in una piacevole pausa dopo gli impegni scolastici e del catechismo” – così esordisce il parroco dell’Assunta di Faggiano, don Francesco Santoro, commentando le attività del Grest iniziate lunedì 24 giugno (si concluderanno il 6 luglio) nei locali sulla via per Roccaforzata, dove fino a qualche tempo fa alloggiavano le suore. Vi sono coinvolti circa settanta ragazzi dai sei ai dodici anni, dal lunedì al venerdì, con l’aiuto di animatori ed educatori della parrocchia, seguendo il sussidio proposto dall’Anspi, che ha per titolo “A gonfie vele, incentrato sulle vicende di Ulisse nel ritorno ad Itaca”.
Le attività hanno inizio alle ore 9, iniziando con una drammatizzazione di un episodio dell’Odissea secondo il sussidio dell’Anspi, con riflessione su una delle parole chiavi che guidano l’esperienza. Fanno seguito un momento di preghiera, la merenda preparata a turno dalle mamme (alcune delle quali presenziano e collaborano con gli animatori), concludendo con giochi vari sempre in tema. È prevista anche un’uscita, domani, venerdì 28, con una visita al Museo diocesano di Taranto.
“I più piccoli sono fra i maggiori protagonisti delle attività parrocchiali per tutto l’anno, non limitandoci soltanto alla preparazione e all’amministrazione dei sacramenti, grazie alle quali cerchiamo di ottenere il coinvolgimento dell’intera famiglia” – dice don Francesco.
“A simboleggiare questo impegno della parrocchia verso questa fascia di età, che ci sta donando tanta soddisfazione, – conclude – siamo partiti in duecento (fra piccoli e grandi) da Faggiano per recarci a Roma in occasione della Giornata mondiale dei bambini indetta da papa Francesco il 25 e 26 maggio. Con noi c’era anche una rappresentanza della vicina San Crispieri, dove una buona parte dei partecipanti al nostro Grest proseguirà l’attività estiva”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Formazione

Al via la formazione del progetto ‘Giardini digitali’

28 Giu 2024

Al via la formazione di “Giardini digitali”, il progetto selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica digitale – Impresa sociale, che mira a qualificare o riqualificare con un percorso formativo gratuito disoccupati o inoccupati che si trovano ai margini del lavoro e che risiedono in Puglia.

Il Ciofs/FP-Puglia ets, in collaborazione con Associazione SurfHERS aps, Visionari ets – aps, e Stella Marina aps, ha avviato il primo giorno di lezione presso la sua sede in Via Umbria, 162, con due testimonianze online di eccellenza: 𝐆𝐢𝐚𝐧𝐥𝐮𝐜𝐚 𝐃𝐞𝐭𝐭𝐨𝐫𝐢, Chairman e General Partner di Primo Ventures  e 𝐌𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐂𝐡𝐢𝐫𝐢𝐚𝐭𝐭𝐢, cto di Lenovo Italia.

La prima giornata di formazione si è aperta con la presentazione del percorso da parte del progettista e formatore dott. Francesco Giuri, anche presidente dell’associazione Stella Marina aps, che ha sottolineato come la formula innovativa del percorso didattico permetta di accogliere, anche a corso iniziato, nuove iscrizioni.

A seguire i due relatori hanno condiviso la loro visione e competenza, preparando il terreno per un percorso formativo unico. In particolare Dettori ha parlato delle sfide e delle prospettive nel mondo delle start up e dell’innovazione, soffermandosi sulla passione che porta uomini e donne a diventare imprenditori/imprenditrici. Chiriatti ha offerto una panoramica sulle ultime tendenze tecnologiche e sulle opportunità nel settore IT. La formazione digitale deve essere intesa come approfondimento del proprio interesse e come proposizione della propria formazione per il miglioramento dell’azianda stessa.

Le lezioni continuano in presenza con Andrea Giannì, responsabile marketing del Gruppo Sizzi S.r.l. e Digital Marketing Specialist di Techloop.it, che approfondirà strategia e operatività del digital marketing.

Info a: www.giardinidigitali.it, o al numero 351 6557817.

 

Il progetto Giardini digitali è stato selezionato e sostenuto dal Fondo per la Repubblica digitale – Impresa sociale. Il Fondo per la Repubblica digitale è nato da una partnership tra pubblico e privato sociale (Governo e Associazione di Fondazioni e di Casse di risparmio – Acri) e, in via sperimentale per gli anni 2022-2026, stanzia un totale di circa 350 milioni di euro. È alimentato da versamenti effettuati dalle Fondazioni di origine bancaria. L’obiettivo è accrescere le competenze digitali e sviluppare la transizione digitale del Paese. Per attuare i programmi del Fondo – che si muove nell’ambito degli obiettivi di digitalizzazione previsti dal PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) e dall’Fnc (Fondo Nazionale Complementare) – a maggio 2022 è nato il Fondo per la Repubblica Digitale – Impresa sociale, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata da Acri. Per maggiori informazioni:www.fondorepubblicadigitale.it.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Popolo in festa

San Marzano, festa della Madonna delle Grazie al santuario rupestre

28 Giu 2024

di Angelo Diofano

“Ci prepariamo a lodare la Celeste Madre che veglia su di noi figli che camminiamo nella vita spesso stanchi, bisognosi, ma col desiderio che la luce della speranza non si spenga (papa Francesco). A lei chiediamo di prenderci per mano, aggrappati a lei riscopriremo i legami che ci uniscono e, sotto il suo manto, la tenerezza dell’amore vero! La Madonna delle Grazie vegli su tutti noi e ci doni sempre Gesù, frutto benedetto del seno suo, nostro unico e solo Salvatore. A tutti noi, figli e fratelli carissimi, auguriamo un fruttuoso cammino di fede”: cosi il parroco don Cosimo Rodia annuncia i solenni festeggiamenti in onore di Maria SS.ma delle Grazie, compatrona di San Marzano, che si terranno lunedì 1 e martedì 2 luglio nell’omonimo santuario rupestre (a circa tre chilometri dal paese) affacciantesi su una lama del territorio, in uno splendido scenario di gravine.

Lunedì 1 luglio alle ore 18.30 il simulacro della Madonna delle Grazie percorrerà le vie del paese in processione accompagnata dalla banda “Armonia” di San Marzano”, con sosta in piazza Maria Santissima delle Grazie per la celebrazione della santa messa e la consegna delle chiavi da parte del sindaco alla compatrona; alle ore 21, sul piazzale del santuario, spettacolo con la Vasco Rossi tribute band ‘Fronte del Blasco’.

Martedì 2 luglio, giorno della festa, alle ore 5 si terrà il tradizionale pellegrinaggio dal paese al santuario con le autorità civili e religiose e le confraternite; all’arrivo, alle ore 6.30, il parroco don Cosimo Rodia celebrerà la santa messa; altre celebrazioni eucaristiche si terranno alle ore 10 in parrocchia e alle ore 19 al santuario; a quest’ultima seguirà una breve processione di ringraziamento e, alle ore 21, s la scenografica fantasia pirotecnica della ditta Itria Fireworks di Martina Franca. Concluderà i festeggiamenti  alle ore 21.30 il concerto dell’associazione ‘Giovani Musicistii di Ceglie Messapica diretta dal maestro Michele Vitale.

L’artistica illuminazione sarà curata dalla ditta Perrotta di Squinzano. 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Ecclesia

Sabato 29, il nostro arcivescovo riceverà il pallio da papa Francesco

A mons. Ciro Miniero l’augurio sincero e la preghiera dell’intera comunità diocesana

foto G. Leva
27 Giu 2024

Sabato 29 giugno, solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, nella celebrazione eucaristica presieduta dal Santo Padre Francesco nella basilica di San Pietro, l’arcivescovo di Taranto mons. Ciro Miniero riceverà dal Papa il pallio, insegna liturgica dei vescovi metropoliti.
Il pallio è un paramento liturgico usato nella Chiesa cattolica, costituito da una striscia di stoffa di lana bianca avvolta sulle spalle. Rappresenta la pecora che il pastore porta sulle sue spalle come il Cristo ed è pertanto simbolo del compito pastorale di chi lo indossa. Il suo nome deriva dal latino pallium, mantello di lana tipico della cultura romana.

Il pallio usato oggi comunemente dagli arcivescovi metropoliti inizialmente era riservato soltanto al vescovo di Roma, successivamente i papi lo concedettero ad alcuni vescovi e arcivescovi. In epoca più tarda il pallio divenne prerogativa degli arcivescovi metropoliti, come simbolo della giurisdizione in comunione con la Santa Sede.
La metropolia di Taranto è costituita dalle chiese suffraganee di Oria e Castellaneta.

Una significativa rappresentanza di sacerdoti e fedeli tarantini accompagnerà mons. Miniero. All’arcivescovo l’augurio sincero e la preghiera dell’intera comunità diocesana.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Settimana sociale

Varagona (Ucsi): “Alla Settimana sociale di Trieste, il position paper sulle 5M del giornalismo”

foto Marco Calvarese-Sir
27 Giu 2024

di Francesca Cipolloni

In vista della 50^ Settimana sociale dei cattolici in Italia, abbiamo intervistato Vincenzo Varagona, presidente nazionale dell’Unione cattolica stampa italiana (Ucsi). L’intervista, oltre a raccontare la presenza Ucsi a Trieste, è stata l’occasione per parlare anche del futuro del giornalismo, tra Ai ed etica.

Presidente, si apre a Trieste la 50^ Settimana sociale dei cattolici in Italia. Un appuntamento, come sempre, di rilevante importanza per la Chiesa e per l’associazionismo impegnato in ambito culturale. Anzitutto, in che termini l’Ucsi sarà presente alle cinque giornate?
Abbiamo una nostra delegazione, ma soprattutto ci presentiamo, per la prima volta, con un evento specifico, che si propone anche come occasione formativa, con crediti riconosciuti dall’ordine dei giornalisti. L’evento si inserisce in un percorso nel quale, oltre all’Odg, abbiamo coinvolto la Federazione nazionale stampa italiana (Fnsi), quindi istituzioni di categoria, ma anche Movimenti che stanno crescendo, come il Constructive Network, Slow News, Mezzopieno. Un percorso verso un nuovo stile professionale. Il nostro contributo è sintetizzato in un position paper che abbiamo consegnato in anteprima al presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, e che presenteremo ufficialmente a Trieste.

foto Siciliani-Gennari/Sir

Oltre alle 5W, nasce da parte vostra un’ulteriore proposta a veicolare le 5M (“More”), per promuovere un giornalismo responsabile: tra diritto all’informazione e rispetto dell’opinione pubblica, come attuare concretamente questo position paper?
Questo lavoro parte da lontano, precisamente dalla Scuola Ucsi di Assisi: è stato curato da un gruppo di colleghi giovani che non si arrende davanti alla crisi di fiducia e credibilità che ci sta attraversando. Papa Francesco ci chiede di più e questa è una nostra prima risposta. La interpretiamo come una sfida per tutta la categoria, ma anche per l’opinione pubblica, sul cui aiuto contiamo moltissimo.

E sono proprio le parole del pontefice, pronunciate al recentissimo G7 in Puglia a non essere passate inosservate: “La scienza e la tecnologia sono prodotti straordinari del potenziale creativo di noi esseri umani”. Come operatori della comunicazione, quali sono le vie percorribili per un giornalismo che sappia misurarsi, costruttivamente, con le potenzialità dell’Ia senza subirne il contraccolpo etico?
La radio era data per morta. I libri erano dati per morti. Questi media non solo continuano a esistere, ma in qualche modo vivono una nuova ‘giovinezza’, perché hanno saputo ritagliarsi un ruolo originale, rispetto alla melassa dominante. Ecco, l’uomo, la donna, rispetto all’intelligenza artificiale, sono chiamati a evitare alcuni rischi importanti: la paura, innanzitutto. Sappiamo che le scelte più pericolose si compiono proprio sull’onda del timore, ad esempio, che il nostro lavoro sia soppiantato da una macchina. Ci sono tuttavia stili, sfere di comportamento, dove l’Ai non potrà mai arrivare.Certo, occorre porsi in modo molto veloce il problema della governance umana dell’algoretica, così definita da padre Paolo Benanti. La posta in gioco è molto alta, ma occorre che su questa si cimentino livelli decisionali internazionali.

Parliamo della scuola nazionale Ucsi di Assisi, un appuntamento formativo che raccoglie, anno dopo anno, sempre più consensi e partecipazione da parte dei giovani motivati a spendere i propri talenti comunicativi e mediatici nel contesto ecclesiale…
È uno dei momenti più alti della nostra vita associativa, intitolata a Giancarlo Zizola, con uno sguardo aperto sull’Europa e sui grandi temi informativi internazionali. Non per niente il nostro riferimento, anche dopo la sua scomparsa, è David Sassoli. La Scuola di formazione è un’esperienza forte, con la partecipazione di giovani colleghi da tutte le regioni ed è la nostra scommessa sul futuro. In ogni edizione noto un crescente entusiasmo. La prossima si svolgerà dal 18 al 20 ottobre.

Guardando in prospettiva, quali iniziative sono in programma in vista del Giubileo 2025?
È tutto collegato: Sinodo, Settimana sociale, Giubileo. Lo vediamo, non a caso, come occasione di cambiamento.Chi frequenta Roma in questi mesi, assiste, non senza disagio, a una rivoluzione logistica. Chiediamo ai nostri colleghi che si preparano al Giubileo di vivere questa stagione come straordinaria opportunità di cambiamento. Parteciperemo alla tre giorni che si sta preparando con il dicastero della Comunicazione, ma anche con la Conferenza episcopale italiana. Il cuore del Giubileo sarà l’incontro con il santo padre la mattina del 25 gennaio. Da tre anni come Ucsi celebriamo san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, con un evento nazionale: vorremmo, in questa circostanza, condividerlo insieme alle Istituzioni di categoria e ai Movimenti con cui abbiamo cominciato un percorso. Un momento bellissimo lo abbiamo vissuto il 12 giugno scorso, con una contaminazione molto energetica fra giornalismo costruttivo e mondo del counseling. Siamo in un work in progress, in cui il Giubileo può essere un’occasione unica, di novità e di rinascita.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Magna Grecia festival

Dal 5 luglio al 4 agosto i concerti al tramonto del Magna Grecia Festival

27 Giu 2024

Isola di San Pietro, Yachting Club e Mon Reve, proseguendo con l’Oasi dei battendieri e il Molo Sant’Eligio, tutte location suggestive per l’atteso Magna Grecia Festival 2024. Anche quest’anno concerti ed eventi con inizio alle 20.15 (unica eccezione, il concerto di Enzo Gragnaniello, alle ore 20), per rivolgere con la musica e l’Orchestra della Magna Grecia una dedica al nostro tramonto. Sei appuntamenti per offrire al pubblico e ai turistimomenti di alto profilo culturale, con protagonisti siti e villaggi fra i più noti e apprezzati della nostra provincia.
Il Magna Grecia Festival è una manifestazione diventata negli anni uno dei brand più autorevoli del nostro territorio, grazie ad un lavoro di squadra, al Comune di Taranto e al sindaco Rinaldo Melucci; alla Marina Militare, all’ammiraglio di squadra, Vincenzo Montanaro; a titolari e direttori dei lidi che anche in questa occasione offriranno ospitalità all’intero programma manifestando ancora una volta massima vicinanza a progetti culturali di grande interesse.
«Il Magna Grecia Festival – dice Angelica Lussoso, assessore alla Cultura del Comune di Taranto – è molto più di un semplice evento musicale; è un viaggio emozionale attraverso generi diversi che si fondono grazie alle splendide interpretazioni di grandi artisti accompagnati dall’Orchestra della Magna Grecia. Questa manifestazione, sostenuta con entusiasmo dal sindaco Rinaldo Melucci, ci permette di valorizzare il nostro paesaggio e di promuovere la cultura, coinvolgendo musicisti di talento e creando un’esperienza indimenticabile per tutti. Questa rassegna estiva, che toccherà anche alcuni fra i luoghi più iconici del litorale tarantino, rappresenta un’opportunità imperdibile per i cittadini e i tanti turisti, che in questo periodo stanno affollando la nostra città».
Come per le scorse rassegne, anche quest’anno il direttore artistico, il maestro Piero Romano, prevede grande partecipazione di pubblico. «Il Magna Grecia Festival, giunto alla ventunesima stagione, rappresenta un appuntamento storico con la città – dice Romano – diventato negli anni elemento di valorizzazione del nostro territorio: non è un caso che siano concerti al tramonto, luoghi ricercati e individuati per raccontare attraverso la musica scorci suggestivi di cui la nostra città è ricca. Grazie al progetto dell’Orchestra della Magna Grecia, condiviso con il Comune di Taranto, riusciamo, a toccare litorali e lidi, importanti per la loro specificità naturalistica».
«È il caso dello Yachting, del Mon Reve – prosegue il direttore artistico del Magna Grecia Festival – lidi di grande fascino; dell’appuntamento sull’Isola di San Pietro, un evento possibile grazie all’ospitalità della Marina Militare, che lo scorso anno per la prima volta ha aperto al pubblicoospitando un concerto del MAP Festival; gli altri eventi musicali: al Molo Sant’Eligio, nel cuore dell’isola della città vecchia, e nell’Oasi dei battendieri, per godere un altro momento di straordinaria bellezza paesaggistica».
Il Magna Grecia Festival, con la direzione artistica di Piero Romano, è a cura dell’Orchestra della Magna Grecia in collaborazione con il Comune di Taranto, con il patrocinio della Regione Puglia, realizzato anche grazie al sostegno di Banca BCC di San Marzano di San Giuseppe, Teleperformance, Varvaglione Vini, Ninfole Caffè, Programma sviluppo, Baux cucine, Five Motors.
Sarà un Magna Grecia Festival che raccoglierà come sempre stili ed esperienze musicali diverse, visitando momenti suggestivi, dalla tradizione popolare al suono mediterraneo, dalla classica d’oltralpe al rock, con un altro favoloso tributo ad una delle band più iconiche degli Anni 70.
Il “via” alla rassegna venerdì 5 luglio allo Yachting Club con il concerto “Anima pop”. Insieme con l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Giacomo Desiante, Gaia Gentile (voce) e Beppe Delre (voce narrante). Venerdì 12 luglio, “Vibrazioni mediterranee”, Orchestra della Magna Grecia diretta dal Maestro Angelo Nigro, con Davide Russell Blamires (chitarra e voce), Martino De Cesare (chitarra), Antonio Onorato (chitarra), Paki Palmieri (percussioni) e Marco Zurzolo (sax).
Venerdì 19 luglio, ancora Yachting Club, con “Suggestioni parigine x2”, con l’Orchestra della Magna Grecia e il duo pianistico Sergio Marchegiani & Marco Schiavo. Venerdì 26 luglio al Mon Reve, “Strange kind of women”, omaggio ai Deep Purple, con la band Strange Kind of Women, l’Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Valter Sivilotti.
I concerti proseguono con “Tiempo ‘e veleno”, in programma mercoledì 31 luglio. Orchestra della Magna Grecia diretta dal maestro Piero Romano, con Enzo Gragnaniello (voce e chitarra), Marco Caligiuri (batteria) e Martino De Cesare (chitarra). Ingresso gratuito.
Infine, domenica 4 agosto al Molo Sant’Eligio, “Romanticismo all’italiana”, con l’Orchestra giovanile della Magna Grecia diretta dal maestro Giuseppe Stillitano, con Elly Suh (violino). Dopo il concerto all’interno del Magna Grecia Festival, l’Orchestra giovanile sarà impegnata in un breve tour italiano e un concerto in Francia.

Biglietti online su Vivaticket. Info: Orchestra Magna Grecia Taranto – Via Ciro Giovinazzi 28 (392.9199935): orchestramagnagrecia.it .
Il Magna Grecia Festival è presente anche su Facebook e Instagram

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Libri

Presentata a Bari la silloge poetica di Silvano Trevisani “Il poeta scomparso e altre storie”

27 Giu 2024

di Margherita Bufi
“Il poeta scomparso e altre storie” è il titolo del libro di Silvano Trevisani presentato a Bari, presso la storica Libreria Roma, all’interno dei Lunedì letterari, ideati e condotti dal professor Daniele Giancane. Penultimo appuntamento (l’ultimo sarà dedicato alla presentazione del n.122 della rivista La Vallisa) prima della pausa estiva.
Trevisani, poeta, scrittore, saggista, giornalista professionista, autore di numerose pubblicazioni, dedica questo suo ultimo testo (Puntoacapo Editrice, 2024) all’amico, poeta tarantino, Pasquale Pinto, operaio dell’Italsider “scomparso alla città d’acciaio”, lo fa per restituirlo alla sua Taranto, perché possa rivivere ed essere conosciuto e apprezzato per la profondità dei suoi versi e non solo perché “poeta-operaio”.
“Silvano – ha suggerito Daniele Giancane aprendo l’incontro – è un punto di riferimento importante per la letteratura in Puglia, è infatti il massimo esperto di cultura letteraria tarantina e quest’ultimo suo testo, dedicato a Pasquale Pinto, è un libro di forti emozioni. L’autore e Pinto sono stati molto amici e grande è la volontà di Trevisani di ricordarlo. Pinto è un poeta intenso, degno di essere riletto e valorizzato, un poeta di notevole profondità”.
“Il poeta scomparso e altre storie” è un libro che si caratterizza per compattezza linguistica – continua Giancane- suddiviso in due sezioni. La prima è dedicata a Pasquale Pinto, la seconda, invece, a personaggi emarginati con cui in qualche modo Trevisani, anche per il lavoro di giornalista svolto negli anni, è entrato in contatto. Il taglio sociale, d’altronde, caratterizza le opere del Nostro, per l’occhio attento all’umanità, per lo sguardo lungo sugli ultimi, sui derelitti, per le domande che interrogano e i dubbi che superano le risposte, mai certe e assolute (“io che sono sopraffatto da morali stabili e provvisorie”, “gli scaraventerei addosso la verità che non posseggo”).
E quando Roberta Positano è invitata a leggere i versi sulla pornodiva (“il corpo recita da solo, non richiede la mia presenza”) subito emerge il delicato equilibrio tra cruda realtà e poesia.
Poesia concreta, realistica, dolorosa, poesia potente, come sottolinea Elisabeth Ferrero, che ha partecipato all’incontro il collegamento dagli Usa, poesia metastorica come la definisce l’autore.
Una poesia che analizza realisticamente, che anche in pochi versi è capace di raccontare e far riflettere.
E, come comunità dell’Università della poesia “J.R Jiménez”, in presenza e a distanza (dagli Usa, da Siena e da Cosenza) si dibatte, prendendo spunto dalle poesie lette.
Segue il racconto su Pasquale Pinto, metafora del poeta che non viene riconosciuto, come succede d’altronde a molti poeti del Sud e com’è accaduto a tanti bravi poeti tarantini. “Giorgio Caproni era convinto che Pasquale fosse un grande poeta – asserisce Trevisani – che sarebbe diventato famoso, e glielo scrisse, ma Pasquale non fece in tempo a divenire celebre, perché uscì di scena prima. Uomo dalla penna veloce, per un periodo curò “Siderbohème”, rubrica visionaria, che avevamo ideato insieme, amico di grandi poeti, tra cui la coppia Alda Merini e Michele Pierri, “uomo città” come mi piace definirlo. In questo libro – continua l’Autore – l’ho immaginato proprio così, a vagare tra i luoghi a lui cari (il bar, la biblioteca, la panchina del giardino), ad attraversare gli spazi cittadini in lungo e in largo, scrivendo versi ovunque ne avesse l’opportunità”.
La serata si conclude con la lettura della penultima poesia della prima sezione “Tu vivi nell’estate” ( Cosa ci posso fare se un mondo dislessico ignora/quanto d’amore hai dato nei tuoi versi) e con la sensazione che Trevisani, cercando il poeta amico, abbia scelto in qualche modo di restituircelo, proprio d’estate, “in un giaciglio di grano che acceca le siepi” (da Siderboheme, Pasquale Pinto, inedita) , accecando anche noi.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Cei

Cei: domenica 30 giugno si celebra la Giornata per la Carità del Papa

Papa Francesco a pranzo con i poveri - foto Vatican media-Sir
27 Giu 2024

Domenica 30 giugno, il giorno dopo la solennità dei santi Pietro e Paolo, la Chiesa in Italia celebra la Giornata per la Carità del Papa. Si tratta di un appuntamento tradizionale che, attraverso le offerte raccolte durante le celebrazioni eucaristiche, permette di sostenere papa Francesco nel suo intervento generoso nelle situazioni di bisogno, personali e comunitarie. “L’immagine della Chiesa ‘ospedale da campo’ resta sempre impressa nella nostra mente e nei nostri cuori, chiedendo di essere concretizzata. Questo, ancora una volta, ci stimola a fare la nostra parte per raggiungere i più bisognosi, anche grazie alla carità del Papa”, scrive mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, in una lettera inviata a tutte le parrocchie italiane assieme ad Avvenire e alla locandina dell’evento. “La raccolta – aggiunge mons. Baturi – si apre anche alla creatività delle nostre comunità immaginando occasioni e momenti di incontro per sensibilizzare i parrocchiani e le persone che guardano alla Chiesa con rispetto e interesse”.
La Giornata, sottolinea il segretario generale della Cei, diventa così un modo per portare “lontano la chiamata del Papa alla speranza”. Soprattutto in un momento in cui “sentiamo il bisogno di rivolgerci a Dio implorando il dono della pace, accogliendo nel nostro cuore il dolore inaudito dei popoli che patiscono nella loro quotidianità lo scempio di operazioni belliche di incomprensibile violenza”. Il pontefice, spiega mons. Baturi, “ci educa a non perdere mai la speranza, l’irrinunciabile materia prima di cui tutta l’umanità oggi ha più che mai bisogno, e per molteplici ragioni: dall’attesa di futuro dei giovani al loro sogno frustrato di generare nuova vita, dagli anziani sempre più soli e scartati alle famiglie povere che chiedono condizioni dignitose”. “La Chiesa – conclude – si muove nella storia come una comunità spirituale, che non vuole sottrarsi alle sfide del suo tempo”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Popolo in festa

Nel segno dei sofferenti le celebrazioni per San Paolo, a Martina Franca

27 Giu 2024

di Angelo Diofano

San Paolo apostolo viene celebrato sabato 29 a Martina Franca, in contrada Lanzo, nella parrocchia intitolatagli ed eretta dall’arcivescovo mons. Ferdinando Bernardi il 7 ottobre del 1949. A cura del parroco don Vito Magno, i festeggiamenti quest’anno saranno solo religiosi, con momenti di meditazione sulla figura del santo e delle sue lettere.

I festeggiamenti sono iniziati domenica 23 giugno, negli spazi antistanti la chiesa dei Santi Medici allo Scagno, con la benedizione degli ammalati e dei volontari impegnati nell’ambito socio-assistenziale che vi hanno partecipato in modo considerevole e con grande devozione; in tale circostanza sono state esposte le statue dei Santi Medici e, per la prima volta, quella dell’apostolo Paolo.

“Fra le circa trecento famiglie residenti nel territorio parrocchiale, sono molti gli anziani e gli ammalati. È una realtà che mi sta molto a cuore e alla quale riservo tutte le mie energie e tutto il mio tempo, con visite frequenti per amministrare i sacramenti e per una parola di conforto – dice don Vito –. A questi vanno aggiunti i ricoverati in fase terminale della San Bartolomeo, gli ospiti della casa di riposo Villa Bianca, e i giovani delle comunità di recupero Emmanuel e Airone, cui presto assistenza spirituale. A tutti loro va la mia preghiera quotidiana con la paterna benedizione assieme a tanta gratitudine al personale e ai volontari che sono loro accanto”.

Momento significativo di queste celebrazioni sarà la partecipazione dei neo sacerdoti don Paolo Martucci e don Federico Marino, con i quali il parroco concelebrerà sabato 29 alle ore 20. Seguirà un momento di convivialità con i residenti e con i familiari dei due presbiteri con i quali don Vito Magno, in gioventù, ha percorso, nella parrocchia del Carmine di Martina Franca, un significativo tratto del percorso spirituale.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

Sentenza della Corte europea, mons. Ciro Miniero: “Si restituisca ai tarantini la fiducia nel futuro”

foto G. Leva
26 Giu 2024

La sentenza della Corte europea di Giustizia pone un definitivo punto fermo in merito alla produzione di acciaio di ex Ilva e ribadisce quanto anche la Chiesa di Taranto, in sintonia con le indicazioni di papa Francesco contenute nell’enciclica Laudato si’, ha più volte ribadito: la salute non può essere sacrificata sull’altare del profitto.
La Valutazione del danno sanitario sia parte fondante dell’Autorizzazione integrata ambientale e basata su studi scientifici terzi rispetto alle parti.

Le istanze che provengono da tanta parte della città sono state pienamente recepite; spetta ora allo Stato italiano far sì che le normative europee vengano rispettate e che l’azienda si uniformi ad esse nei tempi consentiti.
È necessario che questo avvenga non solo perché è stato messo nero su bianco da emeriti giudici, ma soprattutto per restituire ai tarantini fiducia nelle istituzioni e nella possibilità di costruire un futuro che li veda artefici principali e all’altezza delle loro aspettative.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO