Europa

Top job, trattative in corso ma non c’è tempo da perdere

foto Consiglio europeo
25 Giu 2024

di Gianni Borsa

Calendario fitto fra Bruxelles e Strasburgo. Dopo le elezioni per il rinnovo dell’Europarlamento è tempo di serrate trattative per i cosiddetti “top Job”, ovvero le principali cariche in sede comunitaria. La cena informale dei capi di Stato e di governo del 17 giugno è stato un passaggio previsto e tutt’altro che informale. I 27 leader hanno soppesato il voto del 6-9 giugno, hanno passato la lista dei nomi dei pretendenti in vista del Consiglio europeo del 27 e 28 giugno dal quale dovranno emergere i nomi per la presidenza della Commissione (attualmente Ursula Von der Leyen, tedesca, popolare), dello stesso Consiglio europeo (Charles Michel, belga, liberale) e dell’Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune (Josep Borrell, spagnolo, socialdemocratico).
Non rientra “ufficialmente” in questi equilibri il ruolo di presidente del Parlamento europeo, che verrà votato dagli eurodeputati nella prima sessione plenaria del 16-19 luglio: eppure anche di questo hanno discusso a tavola i leader, e la candidata più accreditata a succedere a se stessa è la uscente Roberta Metsola, maltese, dei popolari.
Sulle altre cariche si dovrebbe arrivare al dunque a fine giugno, anche se le voci di corridoio a Bruxelles fanno pensare a una decisione da posporre a inizio luglio, dopo l’esito del voto in Francia, che potrebbe rafforzare oppure indebolire di molto il presidente Emmanuel Macron: l’inquilino dell’Eliseo ha tradizionalmente un peso importante nelle decisioni europee.
In corsa per la carica di capo della Commissione rimane Ursula Von der Leyen: la sua azione politica, specialmente negli ultimi mesi, è parsa altalenante, ed è riuscita a inimicarsi buona parte del suo stesso collegio di commissari. Ma forte della vittoria Ppe alle elezioni, e in mancanza di una reale figura alternativa, potrebbe risultare nominata, senza eccessivi entusiasmi, dal Consiglio europeo. In tal caso il problema arriverebbe dopo, dovendo ottenere, a settembre, il voto favorevole dell’Europarlamento. Von der Leyen potrebbe agire in modo da avere i voti della cosiddetta “maggioranza Ursula”, costituita finora da popolari, socialdemocratici e liberali; potrebbe anche tentare – se non trascurasse il Green Deal – di coinvolgere a suo favore i voti dei Verdi. Ciò che sembra improbabile è uno spostamento a destra della maggioranza all’Euroassemblea, chiedendo i voti dell’Ecr (conservatori), gruppo politico del quale fanno parte gli eurodeputati italiani di Fratelli d’Italia. Ma, come si sa, le sorprese, e le convenienze, in politica sono all’ordine del giorno.
Una volta che si avrà il nome per la guida della Commissione, e l’eventuale voto di approvazione dell’Europarlamento, allora ci si occuperà della costituzione del collegio dei commissari,i cui nomi vengono indicati dai rispettivi governi nazionali; il presidente della Commissione decide la distribuzione delle competenze, infine si passa attraverso le audizioni al Parlamento europeo e al voto di approvazione o meno del collegio.
Per le altre due cariche circolano diverse ipotesi: Antonio Costa, ex primo ministro socialista portoghese, potrebbe essere nominato alla presidenza del Consiglio europeo; ai liberali (ma finora non emergono nomi di primo piano) potrebbe essere assegnato il ruolo di Alto rappresentante.
Tutto questo dovrà avvenire entro novembre. Tempi lunghi quelli della nomenclatura Ue, soprattutto se si pensa a quali siano le urgenze che l’Unione europea ha di fronte. Tempo da perdere non ce n’è.

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Accoglienza

Corridoi umanitari: arrivati a Fiumicino 191 profughi afghani

foto Caritas italiana
25 Giu 2024

Sono arrivati venerdì 21 a Fiumicino, con un volo proveniente da Islamabad, 191 profughi afghani grazie ai corridoi umanitari promossi da Conferenza episcopale italiana (attraverso Caritas italiana), Comunità di Sant’Egidio, Federazione delle Chiese evangeliche in Italia, Tavola Valdese, Arci, d’intesa con i ministeri dell’Interno e degli Esteri.
In una nota Caritas Italiana informa che i cittadini afghani, rifugiati in Pakistan dall’agosto 2021, verranno subito trasferiti in diverse Regioni e avviati verso l’integrazione, a partire dall’apprendimento della lingua e dall’inserimento lavorativo, grazie ad un progetto totalmente a carico degli organismi proponenti, sostenuto da alcune Ong, tra cui Solidaire, che ha contribuito all’organizzazione del volo dal Pakistan, Fondazione Pangea e Nove Onlus, che per mesi hanno messo in sicurezza una parte dei nuclei familiari nelle loro safe house. I profughi saranno accolti in case e strutture messe a disposizione dalle Caritas diocesane, dalla Comunità di Sant’Egidio, dalle Chiese protestanti italiane, dai circoli Arci, nonché da associazioni e cittadini italiani, che hanno offerto i loro appartamenti per ospitare. Per quanto riguarda la rete Caritas, le diocesi coinvolte sono Catania, Milano e Oppido Mamertina Palmi, che si prenderanno cura di 21 persone.

foto Caritas italiana

Con questo arrivo – viene precisato nella nota – Caritas italiana porta a conclusione il suo impegno di trasferire in sicurezza dal Pakistan e dalla Turchia oltre 300 rifugiati afghani in due anni. “Moltissime famiglie con bambini – viene sottolineato – in questi anni hanno trovato sicurezza e serenità in Italia e in Europa, dopo lunghi periodi di precarietà vissuta nella paura e nel nascondimento. Per alcuni di loro sono stati attivati i corridoi lavorativi che si possono considerare una evoluzione dei corridoi umanitari. Grazie a questa ulteriore opportunità, i rifugiati hanno avuto una veloce e più efficace integrazione, oltre al fatto che si è potuto rispondere al fabbisogno di imprese che si sono dimostrate sensibili al tema”. Caritas evidenzia che “soprattutto i corridoi umanitari danno l’opportunità a decine di comunità di attivarsi nell’accoglienza. Ciò significa crescere in umanità, valorizzare le risorse del territorio, aprirsi a una visione globale, fare pienamente la propria parte”.
“A breve – conclude la nota – si apriranno nuovi corridoi umanitari e lavorativi dalla Giordania per dare forza e gambe ad una intuizione che con il tempo si è trasformata in un progetto che può diventare un modello europeo”.

 

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Diseguaglianze sociali

Giornata contro desertificazione, Coldiretti: “La siccità ha bruciato 33mila posti di lavoro nei campi del Sud”

foto Sir
25 Giu 2024

“La siccità ha bruciato 33mila posti di lavoro nei campi del Sud, tra Sicilia e Puglia, con il caldo record e la mancanza di pioggia che hanno impedito le principali operazioni colturali”: è quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi all’occupazione nel primo trimestre del 2024 che evidenzia come i cambiamenti climatici, al centro della Giornata contro la desertificazione che si è celebrata il 17 giugno, incidano anche sull’occupazione. “Non a caso – si legge in una nota – la quasi totalità dei posti in meno registrati complessivamente nel settore agricolo tra gennaio e marzo riguarda le campagne del Sud Italia (al Nord i lavoratori aumentano, al Centro calano di un migliaio) ancora oggi in piena emergenza idrica”. “L’assenza di precipitazioni e le carenze delle infrastrutture che dovrebbero garantire alle aziende l’acqua necessaria – viene rilevato – ha di fatto bloccato i lavori nelle campagne meridionali, a partire da quelli necessari per la predisposizione dei terreni, secondo il monitoraggio della Coldiretti, con molte aziende agricole che hanno dovuto rinunciare alle assunzioni, costrette anche dall’esplosione dei costi, dalle bollette idriche ai foraggi necessari per l’alimenta è nelle zone più colpite da una siccità che non sta lasciando scampo a decine di aziende”. Per l’associazione, “la situazione nelle campagne del Sud è il simbolo di come la desertificazione sia diventata una minaccia per l’agricoltura nazionale”. Dalla Sicilia alla Puglia, dalla Basilicata alla Sardegna, si moltiplicano i danni legati alla mancanza di pioggia, che sta praticamente azzerando i raccolti a partire dal grano, dove si stimano cali fino al 70%, campi di foraggi e ed erba medica letteralmente bruciati, coltivazioni di frutta e ortaggi in difficoltà e nubi persino sulla vendemmia e sul raccolto delle olive, secondo il monitoraggio della Coldiretti, mentre nelle stalle continuano a morire gli animali. “Ad aggravare gli effetti dei cambiamenti climatici ci sono le carenze infrastrutturali, divenute ormai croniche – denuncia Coldiretti – con reti colabrodo che disperdono anche la poca acqua disponibile. Una situazione contro la quale sono scesi oggi in piazza gli agricoltori della Sardegna, con una grande mobilitazione con centinaia di trattori e di agricoltori in due cortei da Nord a Sud dell’isola, in particolare tra Sarrabus, Sud Sardegna, Ogliastra, Baronia e Gallura, le zone più colpite da una siccità che non sta lasciando scampo a decine di aziende”.

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Comece

Bracciante morto a Latina, mons. Crociata (Comece): “Espressione di una feroce indifferenza e di una mentalità corrente”

foto Ansa-Sir
25 Giu 2024

di Maria Chiara Biagioni

“La cosa grave sarebbe considerare questo un caso come un fatto isolato, come un’eccezione. No, non è vero. Questa è ipocrisia perché l’espressione di questa ferocia indifferenza è frutto di una mentalità corrente”: mons. Mariano Crociata, vescovo di Latina, ritorna sulla drammatica morte di Satnam Singh, 31 anni, cittadino indiano scaricato davanti casa con un braccio mutilato da un macchinario e deceduto dopo 48 ore. “Purtroppo, non è l’unico caso né il primo. È un caso che si verifica da tanto tempo nelle campagne e non solo”, dice il vescovo. “È un fatto tragico, dolorosissimo per ogni coscienza sensibile. Ed è l’esito drammatico dell’assenza di sensibilità umana e di consapevolezza della dignità di essere umano”. Mons. Crociata rileva come ci sia “questa convinzione sottesa secondo al quale un immigrato, che peraltro è assunto in condizioni lavorative precarie e indegne, costretto a lavorare in condizioni di scarsa sicurezza, non sia veramente uomo come noi. È qualcosa di meno, di non degno e che quindi si può trattare come si vuole, addirittura abbandonare. Questo è il punto. Ma questo è il segno di un degrado culturale prima che morale”. Mons. Crociata allarga quindi il discorso al panorama europeo. “Questo è il pericolo più grande che stiamo correndo come cultura di popoli dalla grande tradizione morale e ideale: questa perdita di sensibilità, questa mentalità che si diffonde e non riesce a guardare più oltre al proprio piccolo orizzonte e interesse”.

 

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Ricorrenze

Cinquant’anni di sacerdozio per mons. Marco Morrone

Nella foto, don Marco Morrone con don Michele Castellana
25 Giu 2024

di Angelo Diofano

Il 28 giugno mons. Marco Morrone festeggerà i cinquant’anni di sacerdozio con un pellegrinaggio in Polonia, dove celebrerà la santa messa giubilare al santuario di Czestochowa, conosciuto per l’icona sacra della Madonna Nera, e, il giorno dopo, in quello della Divina Misericordia a Cracovia. Lo accompagneranno nel viaggio i parrocchiani del Santissimo Crocifisso, dove attualmente collabora con il parroco don Andrea Mortato.

Nato a Lizzano il 14 luglio del 1947, don Marco è stato ordinato sacerdote il 28 giugno del 1974 dall’arcivescovo mons. Guglielmo Motolese, di cui è stato segretario particolare.
Fra i suoi incarichi, quello di parroco al Carmine, a San Cataldo, alla Santissima Croce-Lido Azzurro (e contemporaneamente rettore a San Domenico), alla Santa Teresa nel santuario della Madonna della Sanità a Martina Franca e di direttore dell’ufficio diocesano di pastorale della famiglia.

Per l’anniversario mons. Marco Morrone ha chiesto agli amici di collaborare con lui al sostegno di un progetto per l’istruzione dei bambini in Kenya, attraverso padre Marino Gemma, dei missionari della Consolata.

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Salute

Sulla sanità, Italia spaccata in due. Cure insufficienti per 26 milioni di abitanti

I dati del Centro per la ricerca economica applicata in sanità, nel rapporto 2024 “Opportunità di tutela della salute: le performance regionali”

24 Giu 2024

di Giovanna Pasqualin Traversa

Un’Italia spaccata in due sulle performance sociosanitarie delle regioni: al Nord e al Centro si registrano gli indici più alti, al Sud i peggiori, ma con alcune distinzioni. Lo sostiene il Crea Sanità (Centro per la ricerca economica applicata in sanità) nel Rapporto 2024 “Opportunità di tutela della salute: le performance regionali”, aggiornato agli ultimi dati disponibili per ogni regione, realizzato dai 104 esperti riuniti dal Crea in cinque gruppi: utenti, istituzioni, professionisti sanitari, management di aziende sanitarie e industria medicale, e presentato il 20 giugno a Roma.

Mappa delle performance

Nel dettaglio, quattro regioni del Centro-Nord – Veneto, Piemonte, PA Bolzano e Toscana (oltre 13,3 milioni di abitanti)raggiungono i livelli migliori con un indice di performance superiore al 50% del massimo ottenibile (rispettivamente 60%, 55%, 54% e 53%); sette regioni – Friuli Venezia Giulia, PA Trento, Emilia-Romagna, Liguria, Valle d’Aosta, Marche e Lombardia (19,3 milioni di abitanti) – si attestano fra il 45 e il 50%. “Rimandate” invece, con livelli fra il 37 e il 44%, Sardegna, Campania, Lazio, Umbria, Abruzzo e Puglia (circa 18,9 milioni di abitanti). Fortemente insufficienti, con livelli di performance inferiori al 35%, quattro regioni del Sud – Sicilia, Molise, Basilicata e Calabria (circa 7,5 milioni di abitanti). La misurazione delle performance regionali in sanità non si limita alla valutazione degli aspetti sanitari ed economici, ma analizza anche quelli sociali e di equità dell’assistenza ed è stata condotta in base a 20 indicatori (con dati e numeri raccolti dalle principali banche dati sanitarie) divisi per cinque aree: equità, appropriatezza, esiti, innovazione, economico-finanziaria e sociale.

Sud alla rincorsa

Anche se il Sud è ancora indietro in termini di livello di performance sanitarie regionali, è proprio il Sud a registrare i maggiori miglioramenti negli ultimi cinque anni, rivela ancora il report che quest’anno offre una novità: la dinamica nel medio periodo delle opportunità di tutela della salute nelle regioni. Negli ultimi cinque anni “si è registrato un miglioramento del 46% della performance, che ha interessato tutte le ripartizioni geografiche e, in maggior misura le Regioni del Mezzogiorno (+75,9% in media),poi quelle del Nord-Est (+44,9%), quelle del Nord-Ovest (+40,9%) e infine del Centro (+37,4%)”, si legge nel Rapporto. Per il Crea, “anche se il Sud è ancora indietro in termini di livello di performance e i suoi indici”, pur “in forte miglioramento rispetto alle altre aree geografiche, sono ancora bassi”, tra Mezzogiorno e Settentrione si stanno riducendo le distanze in termini di opportunità di tutela della salute. Questo anche perché, nonostante vi siano i margini di azione per raggiungere il 100% del valore dell’indice di performance, “non sembra – spiega il Rapporto – che le regioni con performance migliori riescano a registrare significativi passi avanti”, probabilmente per “l’esistenza di limiti strutturali nell’attuale assetto del sistema sanitario”.

Monitorare l’autonomia differenziata

La mattina del 20 giugno, all’indomani dell’approvazione in via definitiva del disegno di legge sull’autonomia differenziata, è stato presentato anche un meccanismo messo a punto dal Crea per monitorarne gli effetti sulla sanità, che darà i primi risultati non appena l’autonomia differenziata verrà concessa ad una o più Regioni. “Nella prima fase di implementazione – è stato spiegato – sono state calcolate e poi comparate, per il periodo 2017-2022, le dinamiche su dieci indicatori in gruppi di Regioni: il gruppo delle Province/Regioni autonome o a statuto speciale (Sicilia, Sardegna, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Trentino-Alto Adige con Trento e Bolzano) verso le altre, quelle in piano di rientro (Abruzzo, Calabria, Campania, Lazio, Molise, Puglia, Sicilia) sempre verso le altre, e quello delle Regioni che hanno richiesto l’autonomia differenziata nel 2017 (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna), ancora una volta verso le altre. I risultati, aggregati in aree di miglioramento e peggioramento, sono stati sintetizzati per ogni gruppo di Regioni in un indice numerico: l’Indice sintetico ponderato (Isp), misura del rapporto tra le aree di peggioramento e di miglioramento nel periodo considerato. “Il valore 0 – spiega ancora il Crea – indica una complessiva compensazione fra i miglioramenti e i peggioramenti regionali, il valore 1 un miglioramento per tutte le Regioni del gruppo, il -1 un loro peggioramento”. Nel primo confronto, per le Province/Regioni autonome o a statuto speciale l’Isp è di 0,38 e 0,40 per le altre. Quindi, nel periodo 2017-2022, afferma il Crea, “la dinamica nelle Province/Regioni autonome o a statuto speciale è stata (leggermente) peggiore che nel gruppo delle altre”. Nel secondo confronto, le Regioni in piano di rientro registrano un Isp pari a 0,44, verso lo 0,37 delle altre, quindi, osserva il Crea, “sono andate meglio delle altre”. Infine, nel terzo confronto, le Regioni che hanno chiesto l’autonomia differenziata registrano un Isp pari a 0,36 verso lo 0,40 delle altre.

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Ecclesia

Naufragi nel Mediterraneo, mons. Savino: “Nessuno di noi è innocente!”

foto di Petros Giannakouris Ansa/Sir
24 Giu 2024

“Mentre vi scrivo sto sopportando, insieme a voi, il peso dell’ennesima tragedia che si è consumata nelle acque del Mar Ionio. Il nostro mare, che, in questa stagione, si prepara ad accogliere turisti e villeggianti, a regalare emozionanti tramonti e qualche selfie pieno di sorrisi, è ancora una volta teatro della mostruosità umana. Oggi, dopo poco più di un anno dalla strage di Cutro, Roccella è il palcoscenico dell’orrore e, nonostante gli sforzi di questa bella ed ospitale comunità, ci si ritrova a censire morti sulle sue spiagge”: è quanto ha scritto il vescovo di Cassano all’Jonio e vice presidente della Cei, mons. Francesco Savino, in una lettera inviata ai partecipanti alla veglia di preghiera svoltasi a Roccella jonica sabato sera per ricordare le vittime del recente naufragio, non potendo essere presente .

“Ve lo dico subito: nessuno di noi è innocente!”, ha scritto il presule al vescovo di Locri-Gerace, mons. Francesco Oliva che ha presieduto la veglia: “Dobbiamo ammettere il nostro fallimento. Abbiamo fallito ogni qual volta che ci siamo girati dall’altra parte; quando non siamo riusciti ad essere il ‘salvagente’ di questi esseri umani abbandonati al loro destino; quando ci siamo abituati a questa barbarie. Lasciatemi anche essere provocatorio: se siamo vinti dall’abitudine di queste morti, le nostre preghiere oggi non servono che a riempire i vuoti dei sagrati ed i silenzi delle cattedrali”. Per mons. Savino quella dei migranti “non è una emergenza ma una sconfitta e ne siamo complici perché anche tra di noi serpeggia lo spirito divisivo che caratterizza le ormai obsolete politiche migratorie: ‘aiutiamoli a casa loro’ è nascondere il sintomo ma non curare il morbo. E che dire delle leggi fin qui messe in campo: dalla legge Fini-Bossi al decreto di Cutro per non dimenticare i decreti sicurezza, dispositivi di legge, che, come abbiamo detto in altre occasioni, sono inadeguati e inefficaci”. Da qui l’appello di mons. Savino: “Non smarriamo il senso della compassione e della giustizia, lottiamo per garantire la dignità ai bambini mai nati perché ogni morto in mare è una ferita nel costato di Cristo, un atto di disumanità che finirà per distruggerci tutti”. Dopo Cutro, ha ricordato, “avevamo detto ‘mai più’ e lo ripetiamo anche in questo circostanza ‘mai più’. La ragione ancora una volta è naufragata con queste vittime come sono naufragate, ancora una volta, le politiche italiane ed europee”.

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Tracce

L’Unione e la destra fuorigioco

Foto Commissione Europea from https://www.agensir.it/
24 Giu 2024

di Emanuele Carrieri

Non è necessaria una particolare capacità di prevedere gli sviluppi del presente, né l’attitudine di captare e capire ciò che è sottinteso in un discorso, in una intervista o in una dichiarazione alla stampa. È sufficiente solo leggere. “È evidente che nel Parlamento europeo non deve esserci un sostegno per il presidente della Commissione europea che si basi su partiti di destra e su populisti di destra”. È il segnale lanciato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz a cui è seguito un messaggio ugualmente “poco” light. “La Commissione europea condanna la simbologia fascista, e la crede inappropriata ed errata moralmente”. Così ha detto Eric Mamer, portavoce principale della Commissione, rispondendo a una domanda in conferenza stampa sulla videoinchiesta di Fanpage.it che ha fatto vedere membri del movimento giovanile di Fratelli d’Italia e alcuni deputati del partito mentre fanno il saluto romano. Infine, analogamente “poco” soft il terzo. “Non è mio compito convincere Giorgia Meloni, abbiamo già una maggioranza con popolari, liberali, socialisti e altri gruppi e la mia sensazione è che sia già più che sufficiente”. E queste sono le parole, abbastanza liquidatorie, del premier polacco, Donald Tusk, mediatore per i popolari con il premier greco, Kyriakos Mitsotakis, per le più alte cariche al vertice dell’Unione. La maggioranza di cui ha parlato Tusk è quella per riconfermare sia Ursula von der Leyen che Roberta Metsola, entrambe dei popolari, partito egemone nel Parlamento europeo. Così i popolari sarebbero ancora alleati con i socialisti – a cui andrebbe la presidenza del Consiglio europeo con il portoghese Costa – mentre quella di rappresentante per gli affari esteri andrebbe a una esponente liberale dell’Estonia. È l’intesa fra Macron, Scholz, Sanchez siglata al G7 nell’incontro a tre da cui non a caso Giorgia Meloni, la padrona di casa, è stata esclusa. Anche se Meloni ha vinto le elezioni e Macron e Scholz le hanno perse, resta il fatto che, a Bruxelles, l’equilibrio politico esclude dalla stanza del potere qualunque partito di destra. E così come era stato previsto da molti osservatori, Giorgia Meloni, con il suo ECR, ossia il Gruppo dei Conservatori e dei Riformisti Europei – un tempo in prevalenza di centrodestra, ora di estrema destra –, è rimasta completamente ai margini della mediazione per le nomine europee. I risultati delle elezioni hanno attestato la poco decisiva crescita delle destre, che hanno conquistato un numero di seggi insufficiente a imporre un cambiamento radicale nelle strategie dei gruppi principali. Così, la nuova Europa sognata da Meloni, che sarebbe dovuta scaturire da una nuova coalizione capace di sostituire quella, per lei, innaturale fra popolari, socialisti e liberali, non sembra realizzabile. L’alleanza fra i popolari e i due gruppi di destra si avvicina ma non raggiunge la metà dei seggi nel Parlamento europeo, mentre ci riesce quella “innaturale” fra socialisti, popolari e liberali. Ma l’alleanza più solida è proprio quella nel Parlamento, nel quale le dimensioni principali della competizione politica sono due: oltre a quella economica sul piano sinistra-destra c’è anche quella politico-istituzionale a livello europeismo-sovranismo. Rispetto a questa seconda dimensione la convergenza di punti di vista fra i popolari e gli altri due gruppi del nucleo europeista è massima e bilancia le non decisive divergenze sulla dimensione economica. Il tentativo di Meloni di essere ancor più determinante rendendo possibile la conferma della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, non ha riscosso successo nonostante l’esito del voto di giugno. Certo, c’è sempre la possibilità che, nel segreto dell’urna, proprio Ursula – che conta su un vantaggio di quasi una quarantina di voti oltre la maggioranza richiesta di 361 sì – possa essere impallinata dai “franchi tiratori”, e allora vari giochi si potrebbero riaprire. In questa situazione, e con queste condizioni, all’Italia non rimane grande spazio di manovra. Può continuare a chiedere, così come è stato fatto fino a ora, uno o due posti nella futura Commissione europea: una vice presidenza e l’incarico di commissario europeo per gli affari economici – ossia quello attualmente ricoperto da Paolo Gentiloni – o, nella peggiore delle ipotesi, l’incarico di commissario europeo per la concorrenza. Per quelle posizioni, la Meloni potrebbe proporre dei nomi politici che però porrebbero problemi di rimpasto di governo, o di tecnici tenuti in grande considerazione nel quadro europeo, ma è nota la avversione, o meglio, la idiosincrasia della presidente del Consiglio verso tecnici e incaricati. Ma, probabilmente, questa è una partita che si giocherà a porte chiuse, a stadio vuoto, a telecamere spente e con il campo coperto dal tetto per il timore di ipotizzabili riprese dall’alto con i droni. Forse anche questo è un motivo per meditare su quanto detto da chi di Europa se ne intende, Romano Prodi. In una intervista a Repubblica, ha spiegato: “Meloni ha un problema: non è di destra, è ambidestra … Deve scegliere con quale destra si vuole alleare, e non è semplice”. Ma, a partita finita, avremo ampie assicurazioni del fatto che un ruolo nelle nomine europee le destre lo avranno avuto. Ma se come parti attive, lo capiremo da soli.

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Medimex

Il Medimex si conclude dando appuntamento a Taranto dal 17 al 21 giugno 2025

L’edizione 2024 si è chiusa con numeri importanti: grande partecipazione ai 75 appuntamenti in programma, ottima visibilità mediatica, oltre 1 milione e 350mila utenti raggiunti sui social, strutture ricettive sold out

24 Giu 2024

Ancora una volta Taranto epicentro della musica internazionale con un’edizione eccezionale del Medimex, International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio regionale per le Arti e la Cultura, che si è svolta dal 19 al 23 giugno. Medimex 2024 ha registrato grande partecipazione a tutti gli appuntamenti, sold out delle strutture ricettive di Taranto, importante visibilità mediatica, con inviati delle principali testate italiane, biglietti venduti in oltre 30 Paesi, 300 operatori musicali che hanno partecipato alle attività professionali e una copertura globale  – ad oggi, dati in continua crescita – di più di 1 milione 350mila utenti raggiunti, con una fascia d’età che attraversa le generazioni, con prevalenza tra i 25 e i 50 anni. Utenza social principalmente internazionale proveniente da Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Irlanda, Olanda, Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Svizzera, Belgio (in ordine di copertura e interazione) e importante copertura nazionale con prevalenza pugliese e alta interazione da Lombardia, Lazio, Basilicata, Emilia-Romagna e Piemonte. E ancora oltre 500mila interazioni con i post e 250mila condivisioni e circa 3mila stories condivise dagli utenti indicizzate tramite l’utilizzo dell’hashtag #Medimex2024. Appuntamento a Taranto dal 17 al 21 giugno 2025.

Medimex torna a Taranto dal 17 al 21 giugno 2025 – annuncia il presidente Michele Emiliano – l’edizione appena conclusa è stata travolgente e ha raccolto consensi unanimi da parte del pubblico, che ormai arriva da ogni angolo del pianeta, e degli addetti ai lavori. Per cinque giorni Taranto è stata il centro della musica internazionale e ha mostrato tutta la sua bellezza al mondo. Il mio ringraziamento va all’insostituibile squadra di Puglia Sounds/Teatro Pubblico Pugliese che ancora una volta è riuscita a costruire una manifestazione straordinaria che ha aperto, nel migliore dei modi, la grande estate pugliese della cultura e dello spettacolo dal vivo “.

“È stato il miglior Medimex da quando ci siamo trasferiti a Taranto. Un’edizione ambiziosa, centrata sul tema dell’intelligenza artificiale, che ha alzato ancora una volta l’asticella con una proposta live davvero importante, showcase con un livello musicale molto alto, una grande partecipazione a tutti gli appuntamenti, un bellissimo video mapping che ha illuminato le notti di Taranto e una programmazione complessiva che ha funzionato molto bene – il commento di Cesare Veronico, coordinatore Medimex/Puglia Sounds – E il merito è del gruppo di persone che anche quest’anno hanno lavorato al Medimex e alle migliaia di spettatori che hanno partecipato ai 75 appuntamenti che abbiamo proposto in questa settimana così calda, da tutti i punti di vista. A loro va il mio ringraziamento insieme a Regione Puglia e al suo presidente Michele Emiliano. E vorrei sottolineare che quest’anno tra sponsorizzazioni, incassi e altri introiti un abbattimento dei costi pari a quasi 1 milione di euro, un dato rilevante che rende il Medimex più sostenibile.  Insomma grande stanchezza ma anche grande soddisfazione ed energia che ci proietta al 2025. Siamo pronti, come sempre”.

“Taranto si riconferma palcoscenico sofisticato ed attrattivo per la grande musica internazionale e gli addetti ai lavori – dichiara Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto – Il Medimex, come gli altri importanti eventi di questa estate 2024, si inscrivono precisamente in quella strategia per una transizione giusta e per quel processo che insieme alla Regione Puglia abbiamo fatto partire nel 2017, di crescita sostenibile, di diversificazione produttiva, di emancipazione culturale, di innovazione ed opportunità per i giovani e le imprese, di riposizionamento dell’immagine della città dei due mari, in poche parole gli obiettivi e i concetti alla base del piano Ecosistema Taranto e del piano strategico regionale ad esso collegato. Ancora una volta la comunità ionica tutta si è fatta trovare pronta, accogliente ed operosa, oltremodo interessata ai momenti di contaminazione artistica e di positivo sviluppo. Dietro l’eco della musica di qualità, Taranto ha mostrato il suo volto migliore, una città stupenda, efficiente, invasa di gente festante e alla ricerca di contenuti di valore, mai disattenta a messaggi riferibili a un mondo in continua evoluzione. Dal Medimex la voce resiliente e di cambiamento di Taranto si è udita forte e chiara. Un grazie sentito a tutti gli organizzatori, le Autorità e il personale che hanno reso possibile questa magnifica vetrina”.

Indimenticabili, potenti, emozionanti i concerti sul palco della rotonda del lungomare sabato 22 giugno dei The Smile,  prima data in Italia,  e domenica 23 giugno dei Pulp, unica data italiana,  e The Jesus and Mary Chain,  unica data Sud Italia). Grande partecipazione per gli showcase allo Spazioporto con Accasaccio, Eleonora Bordonaro, Francesco Moramarco, Kyoto, Salvio Vassallo e Monica Pinto, Sandro Joyeux, Comrad, Leland Did It, Nebüla, PinhDAR, Rareș, Samia, Antonello Losacco, Evita Polidoro // NEROVIVO, Jacopo Ferrazza, Maladè, Pasquale Calò, Valentina Fin Cohors, Wasted Generation. Importante partecipazione al Teatro Fusco per la prima nazionale del film AngelHeaded Hipster. The Songs of Marc Bolan & T.Rex e per gli incontri the Notorious B.I.G. & Tupac Shakur con Tormento, Michael Jackson & Prince, The Beatles & The Rolling Stones e Lou Reed & David Bowie con Manuel Agnelli. Successo per il video mapping Infinite Loop, AI Endless Exploration, opera originale di Roberto Santoro e Blending Pixels, e per la mostra Bob Gruen: John Lennon, The New York Years, visitabile al 14 luglio al MArTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Circa 300 gli operatori che hanno partecipato alle attività, che quest’anno hanno proposto un focus sull’intelligenza artificiale e numerosi panel, presentazioni e workshop su internazionalizzazione, parità di genere nell’industria musicale italiana, rivoluzione digitale, cooperazione internazionale, Sync, Artistic Centric Model e nuove prospettive della musica live. Ottimi risultati anche per Puglia Sounds Musicarium, scuola dei mestieri della musica, Medimex Music Factory, realizzata in collaborazione con Sony Music Publishing Italy e le numerose attività in programma.

 

Medimex è un progetto Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio regionale per le Arti e la Cultura, cofinanziato dall’Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Puglia, assessorato al Turismo con Pugliapromozione. POC Puglia 2014-2020 Asse VI, Azione 6.8 in collaborazione con Assessorato alle Politiche Giovanili Regione Puglia/ARTI realizzato con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, con il contributo di Birra Raffo, birra ufficiale del Medimex, media partner Radio Rai. Evento realizzato in collaborazione con Ministero del Turismo – Fondo Unico Nazionale Turismo.

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Medimex

Il Medimex si conclude con una promessa: sarà nuovamente a Taranto nel 2025

L’edizione 2024 si è chiusa con numeri importanti: grande partecipazione ai 75 appuntamenti in programma, ottima visibilità mediatica, oltre 1 milione e 350mila utenti raggiunti sui social, strutture ricettive sold out

24 Giu 2024

Ancora una volta Taranto epicentro della musica internazionale con un’edizione eccezionale del Medimex, International Festival & Music Conference promosso da Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio Regionale per le Arti e la Cultura, che si è svolta dal 19 al 23 giugno. Medimex 2024 ha registrato grande partecipazione a tutti gli appuntamenti, sold out delle strutture ricettive di Taranto, importante visibilità mediatica, con inviati delle principali testate italiane, biglietti venduti in oltre 30 Paesi, 300 operatori musicali che hanno partecipato alle attività professionali e una copertura globale  – ad oggi, dati in continua crescita – di più di 1 milione 350mila utenti raggiunti, con una fascia d’età che attraversa le generazioni, con prevalenza tra i 25 e i 50 anni. Utenza social principalmente internazionale proveniente da Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Irlanda, Olanda, Francia, Germania, Grecia, Portogallo, Svizzera, Belgio (in ordine di copertura e interazione) e importante copertura nazionale con prevalenza pugliese e alta interazione da Lombardia, Lazio, Basilicata, Emilia-Romagna e Piemonte. E ancora oltre 500mila interazioni con i post e 250mila condivisioni e circa 3mila stories condivise dagli utenti indicizzate tramite l’utilizzo dell’hashtag #Medimex2024. Appuntamento a Taranto dal 17 al 21 giugno 2025.

Medimex torna a Taranto dal 17 al 21 giugno 2025 – annuncia il presidente Michele Emiliano – l’edizione appena conclusa è stata travolgente e ha raccolto consensi unanimi da parte del pubblico, che ormai arriva da ogni angolo del pianeta, e degli addetti ai lavori. Per cinque giorni Taranto è stata il centro della musica internazionale e ha mostrato tutta la sua bellezza al mondo. Il mio ringraziamento va all’insostituibile squadra di Puglia Sounds/Teatro Pubblico Pugliese che ancora una volta è riuscita a costruire una manifestazione straordinaria che ha aperto, nel migliore dei modi, la grande estate pugliese della cultura e dello spettacolo dal vivo “.

“È stato il miglior Medimex da quando ci siamo trasferiti a Taranto. Un’edizione ambiziosa, centrata sul tema dell’intelligenza artificiale, che ha alzato ancora una volta l’asticella con una proposta live davvero importante, showcase con un livello musicale molto alto, una grande partecipazione a tutti gli appuntamenti, un bellissimo video mapping che ha illuminato le notti di Taranto e una programmazione complessiva che ha funzionato molto bene – il commento di Cesare Veronico, coordinatore Medimex/Puglia Sounds – E il merito è del gruppo di persone che anche quest’anno hanno lavorato al Medimex e alle migliaia di spettatori che hanno partecipato ai 75 appuntamenti che abbiamo proposto in questa settimana così calda, da tutti i punti di vista. A loro va il mio ringraziamento insieme a Regione Puglia e al suo presidente Michele Emiliano. E vorrei sottolineare che quest’anno tra sponsorizzazioni, incassi e altri introiti un abbattimento dei costi pari a quasi 1 milione di euro, un dato rilevante che rende il Medimex più sostenibile.  Insomma grande stanchezza ma anche grande soddisfazione ed energia che ci proietta al 2025. Siamo pronti, come sempre”.

“Taranto si riconferma palcoscenico sofisticato ed attrattivo per la grande musica internazionale e gli addetti ai lavori – dichiara Rinaldo Melucci, sindaco di Taranto – Il Medimex, come gli altri importanti eventi di questa estate 2024, si inscrivono precisamente in quella strategia per una transizione giusta e per quel processo che insieme alla Regione Puglia abbiamo fatto partire nel 2017, di crescita sostenibile, di diversificazione produttiva, di emancipazione culturale, di innovazione ed opportunità per i giovani e le imprese, di riposizionamento dell’immagine della città dei due mari, in poche parole gli obiettivi e i concetti alla base del piano Ecosistema Taranto e del piano strategico regionale ad esso collegato. Ancora una volta la comunità ionica tutta si è fatta trovare pronta, accogliente ed operosa, oltremodo interessata ai momenti di contaminazione artistica e di positivo sviluppo. Dietro l’eco della musica di qualità, Taranto ha mostrato il suo volto migliore, una città stupenda, efficiente, invasa di gente festante e alla ricerca di contenuti di valore, mai disattenta a messaggi riferibili a un mondo in continua evoluzione. Dal Medimex la voce resiliente e di cambiamento di Taranto si è udita forte e chiara. Un grazie sentito a tutti gli organizzatori, le Autorità e il personale che hanno reso possibile questa magnifica vetrina”.

Indimenticabili, potenti, emozionanti i concerti sul palco della rotonda del lungomare sabato 22 giugno dei The Smile,  prima data in Italia,  e domenica 23 giugno dei Pulp, unica data italiana,  e The Jesus and Mary Chain,  unica data Sud Italia). Grande partecipazione per gli showcase allo Spazioporto con Accasaccio, Eleonora Bordonaro, Francesco Moramarco, Kyoto, Salvio Vassallo e Monica Pinto, Sandro Joyeux, Comrad, Leland Did It, Nebüla, PinhDAR, Rareș, Samia, Antonello Losacco, Evita Polidoro // NEROVIVO, Jacopo Ferrazza, Maladè, Pasquale Calò, Valentina Fin Cohors, Wasted Generation. Importante partecipazione al Teatro Fusco per la prima nazionale del film AngelHeaded Hipster. The Songs of Marc Bolan & T.Rex e per gli incontri the Notorious B.I.G. & Tupac Shakur con Tormento, Michael Jackson & Prince, The Beatles & The Rolling Stones e Lou Reed & David Bowie con Manuel Agnelli. Successo per il video mapping Infinite Loop, AI Endless Exploration, opera originale di Roberto Santoro e Blending Pixels, e per la mostra Bob Gruen: John Lennon, The New York Years, visitabile al 14 luglio al MArTA, Museo Archeologico Nazionale di Taranto. Circa 300 gli operatori che hanno partecipato alle attività, che quest’anno hanno proposto un focus sull’intelligenza artificiale e numerosi panel, presentazioni e workshop su internazionalizzazione, parità di genere nell’industria musicale italiana, rivoluzione digitale, cooperazione internazionale, Sync, Artistic Centric Model e nuove prospettive della musica live. Ottimi risultati anche per Puglia Sounds Musicarium, scuola dei mestieri della musica, Medimex Music Factory, realizzata in collaborazione con Sony Music Publishing Italy e le numerose attività in programma.

 

Medimex è un progetto Puglia Sounds, il programma della Regione Puglia per lo sviluppo del sistema musicale regionale attuato con il Teatro Pubblico Pugliese – Consorzio regionale per le Arti e la Cultura, cofinanziato dall’Unione Europea, Repubblica Italiana, Regione Puglia, assessorato al Turismo con Pugliapromozione. POC Puglia 2014-2020 Asse VI, Azione 6.8 in collaborazione con Assessorato alle Politiche Giovanili Regione Puglia/ARTI realizzato con il sostegno di SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori, con il contributo di Birra Raffo, birra ufficiale del Medimex, media partner Radio Rai. Evento realizzato in collaborazione con Ministero del Turismo – Fondo Unico Nazionale Turismo.

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Angelus

La domenica del Papa – Gesù ci aiuta ad affrontare le difficoltà

foto Vatican media-Sir
24 Giu 2024

di Fabio Zavattaro

Gesù ha appena terminato di raccontare alle folle, attraverso le due parabole del seme e del granello di senape, che cos’è il Regno di Dio, e l’importanza di ascoltare la parola che ci aiuta a comprenderlo, e Marco descrive, nel suo Vangelo, la scena che si vive sulle rive del mare di Galilea, e che conclude con poche parole: “passiamo all’altra riva”.

L’evangelista ci dice che, venuta la sera e congedata la folla, i discepoli lo presero nella barca. Ma è notte e la paura di una navigazione al buio deve aver toccato la mente dei suoi e di quanti lo seguirono. E la traversata a un certo punto diventa davvero un’impresa ardua: c’è tempesta, la barca si riempie d’acqua. La notte, la paura e il Signore che dorme tranquillo a poppa della barca. Lo svegliarono e gli dissero: “maestro non t’importa che siamo perduti?”

Innanzitutto, soffermiamoci sulla barca che attraversa il lago per raggiungere l’altra riva. La barca è l’immagine della Chiesa e la navigazione è invito a andare sempre oltre noi stessi, raggiungere altre terre, incontrare altri popoli, allargare i nostri stretti orizzonti. Nel Vangelo di Marco l’altra riva è la riva dei pagani, in quella Galilea delle genti.

E in questa nostra traversata, tra momenti di tempesta, paure e dubbi, nella barca dobbiamo prendere con noi Gesù. È Benedetto XVI che facendo memoria dell’apertura del Concilio Vaticano II, l’11 ottobre 2012, ha utilizzato l’immagine della barca: “abbiamo visto che nella rete di Pietro si trovano anche pesci cattivi. Abbiamo visto che la fragilità umana è presente anche nella chiesa, che la barca della chiesa sta navigando anche con vento contrario, con tempeste che minacciano la nave e qualche volta abbiamo pensato: il Signore dorme e ci ha dimenticato”. Ma il Signore non ci dimentica. Così nella barca con i discepoli calma il vento e placa le onde, e dice ai suoi: “perché avete paura? Non avete ancora fede?”.

Mette alla prova questi esperti marinai, Gesù; e quando si scatena la bufera, ricorda papa Francesco all’angelus, “con la sua presenza li rassicura, li incoraggia, li incita ad avere più fede e li accompagna oltre il pericolo”.

Ma perché si comporta così, si chiede Francesco? “Per rafforzare la fede dei discepoli e per renderli più coraggiosi” risponde il Papa, “più consapevoli della potenza di Gesù e della sua presenza in mezzo a loro, e dunque più forti e più pronti ad affrontare gli ostacoli, le difficoltà, compresa la paura di avventurarsi ad annunciare il Vangelo”.

Altra immagine, la tempesta. Sono i tempi difficili in cui ci sentiamo perduti, incapaci di trovare risposte alle tante domande che affollano la nostra mente nel vedere le tragedie dei morti in mare, le guerre che uccidono, l’insignificanza della vita umana, e la pace che continua a essere lontana in Ucraina, Palestina, Gaza, Israele e nord del Congo. “Preghiamo per la pace” dice il Papa nelle parole che pronuncia dopo l’angelus; chiede per l’Ucraina, “che soffre tanto, che sia la pace! Lo Spirito Santo illumini le menti dei governanti, infonda in loro saggezza e senso di responsabilità, per evitare ogni azione o parola che alimenti lo scontro e puntare invece con decisione a una soluzione pacifica dei conflitti. Ci vuole negoziazione”.

Terza immagine, il Signore che dorme. Ricordando le parole di papa Francesco possiamo dire che il Signore non ci lascia soli nella barca, “non si arrende nemmeno di fronte alla nostra infedeltà”; nell’eucaristia ci riunisce attorno a sé, ci dona “la sua parola e ci nutre con il suo Corpo e il suo Sangue, e poi ci invita a prendere il largo, per trasmettere a tutti quello che abbiamo sentito e condividere con tutti quello che abbiamo ricevuto, nella vita di ogni giorno, anche quando è difficile”.

Gesù non ci risparmia le contrarietà, afferma il vescovo di Roma, ma “senza mai abbandonarci, ci aiuta ad affrontarle. Ci fa coraggiosi. Così anche noi, superandole con il suo aiuto, impariamo sempre più a stringerci a lui, a fidarci della sua potenza, che va ben oltre le nostre capacità, a superare le incertezze e le esitazioni, le chiusure e i preconcetti, con coraggio e grandezza di cuore”.

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Diocesi

Alla Salinella è partito ‘Piazzallegra 2024’ a cura della parrocchia Santa Famiglia

24 Giu 2024

di Angelo Diofano

A Taranto l’oratorio circolo Anspi della parrocchia Santa Famiglia  propone l’iniziativa estiva ‘Piazzallegra2024-l’estate giù alla Salinella’ per tutte le fasce d’età, a cominciare dai più piccoli, per i quali è in corso il campo estivo del Grest dal titolo “A gonfie vele”. Vi sono impegnati quaranta di bambini dai sei ai quattordici anni che dal 17 giugno si ritrovano ogni mattina dalle ore 8.30 alle 13 negli spazi all’aperto del oratorio, in via Lago di Garda 54, guidati da una decina di educatori e animatori. “Tante le attività in cui sono impegnati: da quelle ludiche ai laboratori di riciclo, dalla drammatizzazione del racconto di Ulisse, cui si ispira il campo estivo, alle animazioni varie. E il sabato un può mancare il tuffo refrigerante nelle nostre piccole piscine gonfiabili con divertenti giochi d’acqua – spiega l’amministratore parrocchiale don Alessandro Solare, il quale evidenzia con soddisfazione la presenza e la collaborazione di non pochi genitori, con cui è possibile riallacciare e rinforzare il tessuto relazionale e comunitario della parrocchia. A conclusione, il 29 giugno, la grande festa con le famiglie.

Don Alessandro intende evidenziare anche i quattro appuntamenti che caratterizzeranno il mese di luglio, il venerdì sera con inizio alle ore 20.30, anche questi negli spazi oratoriali all’aperto. “Vogliamo  creare occasione di socializzazione e fraternità trasversali tra persone di ogni età, in un ambiente sano, quello del quartiere Salinella, che vuole splendere per il bene e per il bello di cui è fatto”- dice il parroco don Alessandro Solare.

S’inizierà il 5 luglio con ‘Dance Night’, balli di gruppo caraibici e swing a cura della ‘Mascaretti school dance academy’; a seguire, il 12, ‘Dr. Why’-Live game quiz’ a cura Francesco Cassano; il 19, ‘Karaoke & Dj set’ a cura di Danilo Laterza; infine il 26, ‘321 Zero-Tribute Band’.

“Manifesti affissi in tutta la città – conclude don Alessandro – pubblicizzeranno il ciclo delle serate, invitando tutti i tarantini a parteciparvi, facendo comprendere che ‘giù alla Salinella’, come si usa dire, c’è tanto, ma tanto di buono”.

Per informazioni, tel. 099.9945798.

Fra gli altri eventi dell’estate alla Santa Famiglia, il pellegrinaggio parrocchiale a Fatima dall’8 al 11 agosto e la partecipazione al campo estivo di Azione Cattolica a Marina di Pulsano (ex Fata Morgana) dal 23 al 25 dello stesso mese.

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