Diocesi

Paolo Simonetti è il nuovo coordinatore dell’ufficio catechistico diocesano

Nella foto, tra gli altri, don Lucangelo De Cantis e Paolo Simonetti (primo da dx)
21 Giu 2024

L’arcivescovo mons. Ciro Miniero ha nominato coordinatore dell’ufficio catechistico diocesano il prof. Paolo Simonetti, a conclusione dell’incarico di direttore affidato a don Lucangelo De Cantis.
Riportiamo di seguito il testo della nomina, a firma del vicario episcopale ad omnia mons. Alessandro Greco, emanato ieri, venerdì 20 giugno.

“Carissimi,
dopo dieci anni di lavoro come direttore, don Lucangelo De Cantis termina il suo servizio nell’Ufficio catechistico diocesano. Insieme all’equipe, don Lucangelo si è sempre impegnato a rinsaldare i legami ecclesiali e a esplorare nuovi linguaggi per la catechesi del nostro tempo. A lui tutta la nostra riconoscenza e gratitudine. Oggi stesso, S.E. rev.ma monsignor Ciro Miniero, arcivescovo di Taranto, ha nominato coordinatore dello stesso ufficio il prof. Paolo Simonetti, da anni impegnato all’interno dell’équipe diocesana. Il prof. Paolo Simonetti è insegnante di religione cattolica al liceo Galileo Ferraris di Taranto. Sposato con Teresa Di Mitri, è impegnato anche a livello regionale nella segreteria della commissione per la dottrina della fede, l’annuncio e la catechesi. Collabora con l’istituto pastorale pugliese per il progetto ‘Parrocchie sinodali e missionarie’. Al nuovo coordinatore l’incoraggiamento di tutte le comunità e il ringraziamento per aver accettato l’incarico. Siamo tutti a servizio dell’unica comunità dei battezzati e, in questo spirito, auguro alle catechiste e ai catechisti di continuare il cammino con fiducia e serenità nelle parrocchie e nei luoghi di annuncio, in compagnia dei parroci e dei sacerdoti che ringrazio e saluto fraternamente”.

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Inquinamento

Hei e Unicef: “Ogni giorno quasi 2.000 bambini sotto i cinque anni muoiono a causa dell’inquinamento atmosferico”

foto Ue-Sir
21 Giu 2024

“Alcuni dei maggiori impatti sulla salute dell’inquinamento atmosferico si registrano nei bambini. I bambini sono particolarmente vulnerabili all’inquinamento atmosferico e i suoi danni possono iniziare già nel grembo materno, con effetti sulla salute che possono durare tutta la vita. Ad esempio, i bambini inalano più aria per chilogrammo di peso corporeo e assorbono più inquinanti rispetto agli adulti mentre i loro polmoni, i loro corpi e i loro cervelli sono ancora in fase di sviluppo”. È quanto viene spiegato nella quinta edizione del Rapporto State of Global Air (SoGA), pubblicato oggi dall’Health Effects Institute (Hei, un’organizzazione di ricerca indipendente no-profit con sede negli Stati Uniti), realizzato per la prima volta in collaborazione con l’Unicef.
“L’esposizione all’inquinamento atmosferico nei bambini piccoli è legata alla polmonite, responsabile di 1 decesso su 5 di bambini a livello globale, e all’asma, la malattia respiratoria cronica più comune nei bambini più grandi. Le disuguaglianze legate all’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute dei bambini sono impressionanti. Il tasso di mortalità legato all’inquinamento atmosferico nei bambini al di sotto dei cinque anni in Africa orientale, occidentale, centrale e meridionale è 100 volte più alto rispetto alle loro controparti nei Paesi ad alto reddito”, la denuncia.
“Nonostante i progressi nella salute materna e dei bambini, ogni giorno quasi 2.000 bambini sotto i cinque anni muoiono a causa degli impatti sulla salute legati all’inquinamento atmosferico”, dichiara Kitty van der Heijden, vicedirettrice generale dell’Unicef. “La nostra inazione sta avendo effetti profondi sulla prossima generazione, con ripercussioni sulla salute e sul benessere per tutta la vita.
L’urgenza globale è innegabile. È indispensabile che i governi e le imprese prendano in considerazione queste stime e i dati disponibili a livello locale e li utilizzino per elaborare azioni significative e incentrate sui bambini per ridurre l’inquinamento atmosferico e proteggere la salute dei bambini”.
Il rapporto SoGA contiene anche buone notizie. Dal 2000, il tasso di mortalità dei bambini sotto i cinque anni è diminuito del 53%, grazie soprattutto agli sforzi volti ad ampliare l’accesso all’energia pulita per cucinare, oltre che ai miglioramenti nell’accesso all’assistenza sanitaria e alla nutrizione e a una maggiore consapevolezza dei danni associati all’esposizione all’inquinamento atmosferico domestico.
Molti Paesi, in particolare quelli che registrano i livelli più elevati di inquinamento atmosferico, stanno finalmente affrontando il problema di petto. Le azioni per la qualità dell’aria in regioni come l’Africa, l’America Latina e l’Asia, come l’installazione di reti di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, l’attuazione di politiche più severe sulla qualità dell’aria o la compensazione dell’inquinamento atmosferico dovuto al traffico con il passaggio a veicoli ibridi o elettrici, stanno avendo un impatto misurabile sull’inquinamento e sul miglioramento della salute pubblica.

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Sport

Nel mare di Taranto nuoteranno i campioni del nuoto in acque libere

21 Giu 2024

Tornano a Taranto i campioni del nuoto che si cimenteranno in una tra le più importanti competizioni in acque libere. Sarà presentato venerdì 28 giugno, alle ore 10, nel salone degli specchi di Palazzo di città, “Mediterraneo Open Water-Taranto 2024”, inserito nel Grand Prix Italia Nuoto di Fondo della Fin (Federazione italiana nuoto).
Dai successi di Taranto Swimming Race e di Dominate the Water, ha preso forma un nuovo progetto voluto e organizzato dalla Mediterraneo Sport Taranto. Protagonisti, ancora una volta saranno il capoluogo ionico e il suo splendido mare. Gli atleti nuoteranno nella rada di Mar grande, sullo sfondo di uno scenario impareggiabile che abbraccia il Canale navigabile, il Castello aragonese, il Ponte girevole, il Lungomare.
Non solo gare e competizioni. Come già accaduto negli anni precedenti, l’evento intende porre l’attenzione sulla sostenibilità, sulla valorizzazione del mare, sulla promozione del territorio, sui benefici della pratica sportiva, sui valori dell’inclusione e della parità di genere. Non mancheranno, infine, momenti dedicati all’intrattenimento.

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Musica

L’oratorio sacro ‘Pescatore di uomini’ a Martina Franca, con la direzione di mons. Marco Frisina

21 Giu 2024

Il Villaggio di Sant’Agostino Anspi porta a Martina Franca ‘Pescatore di uomini’, concerto oratorio sacro sulla figura di San Pietro scritto, musicato e diretto da mons. Marco Frisina, noto per le sue composizioni di musica sacra e collaborazioni internazionali. L’evento, che ha già registrato il sold-out, si svolge venerdì 21 giugno alle ore 20.30 al Teatro Nuovo, organizzato dal Villaggio di Sant’Agostino Anspi in collaborazione con la compagnia teatrale Le Quinte. Con questa iniziativa, l’associazione consegue l’obiettivo di portare a Martina Franca la musica sacra di mons. Frisina nella forma dell’antico “oratorio”, espressione artistica che unisce voci, musica orchestrale e teatro, e le cui origini affondano nella missione della chiesa medievale di evangelizzare le comunità anche con il linguaggio più diretto delle arti e della musica. 

Sul palco saliranno circa 160 cantori provenienti da diverse corali della diocesi e oltre trenta elementi dell’orchestra, concertati dal maestro don Fabio Massimillo, assistente di Frisina, e che ha coordinato i lavori di preparazione.
‘Pescatore di uomini’ è inoltre un omaggio all’arcivescovo mons. Ciro Miniero – che ha confermato la sua presenza – che il 29 giugno incontrerà papa Francesco per ricevere il ‘pallio’, simbolo del ruolo pastorale conferitogli.

Marco Frisina dirige Soli, Cori e Orchestra. La regia è di Pasquale Nessa che, per l’iniziativa martinese, ha previsto un racconto video focalizzato sulla trasposizione contemporanea della figura di San Pietro.

Durante la serata sarà promossa la campagna di raccolta fondi per sostenere il progetto “Fratelli Tutti”, al quale i volontari del Villaggio di Sant’Agostino tengono particolarmente. Si tratta di una casa per persone temporaneamente senza fissa dimora, per offrire loro riparo e la possibilità di riprendere in mano la propria vita, per superare con sostegno la condizione momentanea di fragilità. La struttura, che si colloca in alcuni spazi dell’ex convento delle Agostiniane, nel centro storico di Martina, si sostiene su donazioni private. I proventi della campagna sono destinati alla creazione di spazi comfort e servizi più adeguati.

L’evento sarà trasmesso in diretta su Teledehon, canale 19.
Ingresso ore 20:30, sipario ore 21.

“Pescatore di uomini” è organizzato dal Villaggio di Sant’Agostino Anspi, in collaborazione con la compagnia teatrale Le Quinte, il circolo Anspi San Michele e la Congregazione del Santissimo Sacramento e Monte Purgatorio. Gode inoltre del contributo di Fondazione Puglia e del patrocinio della Fondazione Paolo Grassi.

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Diocesi

‘A gonfie vele’, l’oratorio estivo della San Giuseppe Moscati

21 Giu 2024

di Angelo Diofano

‘A gonfie vele: un’estate in viaggio con Ulisse’: s’ispira all’Odissea l’oratorio estivo della parrocchia San Giuseppe Moscati al quartiere Paolo VI, in corso dal 10 giugno al seminario di Poggio Galeso e che si concluderà il 22 giugno con la grande festa alla quale sono stati invitati tutti i genitori.

Cosa c’entra il personaggio mitologico creato da Omero con il campo estivo? Lo spiega il parroco don Marco Crispino: ”Con l’aiuto dell’amico Valerio Capasa, docente di materie letterarie alle superiori, per le nostre attività abbiamo elaborato un testo guida prendendo spunto dalle vicende di Ulisse. Quest’ultimo, dopo le sue valorose imprese, è preso dal forte desiderio di tornare a Itaca, la sua terra, disposto per questo  a superare ogni ostacolo, lottando contro il mostruoso Polifemo, le insidie della Maga Circe e delle sirene e le seduzioni della ninfa Calipso. Alla corte del re Alcinoo, l’ultima tappa (la più insidiosa) del suo viaggio avventuroso, con la figlia Nausicaa che si innamorerà perdutamente di lui, quasi fino a fargli dimenticare il suo sogno. Ma durante il canto delle sue imprese a Troia egli, sconvolto, dichiarerà la sua identità e, fra le lacrime, riaffiorerà in lui il desiderio di riabbracciare i suoi cari. E il re Alcinoo, alla sua implorazione, gli concederà una nave per raggiungere finalmente Itaca”.

“La vicenda di Ulisse – spiega don Marco – è simbolica della nostalgia del Padre, insita in ogni uomo sin dalla nascita, con il desiderio di incontrarLo e conoscerLo. La strada ci viene indicata da Gesù, anzi è Lui stesso la strada, la via, la verità e la vita. Ma sono tanti gli ostacoli che tentano di soffocare questa nostalgia che sempre e comunque non smette di riemergere nelle vicende di ogni uomo”.

Al campo estivo partecipano cento bambini dai 5 ai 12 anni residenti nel territorio parrocchiale. “Ogni mattina, alle ore 9.30 – riferisce il parroco – un pullman navetta accompagna i partecipanti al seminario, dove hanno luogo, fino alle ore 17, giochi, laboratori, attività di animazione, con la guida di circa venti adulti educatori e una ventina di adolescenti e giovani nel compito di animatori e aiuto-animatori. A mezzogiorno si pranza tutti insieme in pineta. Importante è la collaborazione delle mamme, che, a turno, preparano per i più piccoli la merenda del pomeriggio (solitamente torte e ciambelle). Abbiamo in programma anche delle uscite, come la gita all’isola di San Pietro e una mattinata in piscina a Francavilla Fontana”

Don Marco riferisce che è il quarto anno in cui il campo estivo si svolge negli spazi del seminario, grazie alla cortese disponibilità del rettore don Francesco Maranò: “Purtroppo siamo ancora in attesa della nuova chiesa con tutte le strutture annesse. Abbiamo ripresentato per la seconda volta il progetto alla Cei, alla cui approvazione lavoreremo per quello esecutivo. Prevediamo di porre la prima pietra agli inizi del prossimo anno, dotando così di importanti servizi il nostro quartiere, per il quale l’amministrazione comunale non sempre mostra adeguata sensibilità”.

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Salute

Sanità: già 3mila senza medico di base E per la domiciliare ancora ritardi

20 Giu 2024

di Silvano Trevisani

Assistenza domiciliare e assistenza sanitaria sono due diverse facce, altrettanto decisive, della sanità pubblica. Che sta subendo un duro attacco dal ridimensionamento finanziario deciso dal governo, e che potrebbe peggiorare ancora, dopo l’attuazione dell’autonomia differenziata.

La situazione nel territorio tarantino resta complicata: se per l’assistenza domiciliare qualche passo avanti, finora almeno sulla carta, lo si è compiuto almeno nel capoluogo, per l’assistenza sanitaria la situazione si fa complicata.

Su entrambe le questioni, che riguardano tutta la popolazione, ma soprattutto gli anziani e i fragili, intervengono con una nota congiunta la segreteria territoriale della Cisl e la segreteria dell’organizzazione del pensionati Cisl.

Assistenza sanitaria

Iniziamo dalle prestazioni sociosanitarie pubbliche che registrano: lunghe liste di attesa, la continua emorragia di personale sanitario che spesso sceglie il settore privato, il mancato accesso alle cure per insufficienza di medici specialisti, il crescente fenomeno dei medici di medicina generale che vanno in quiescenza.

Al riguardo – scrivono i sindacati – il caso di Manduria è il tema del giorno, perché circa tremila persone dall’1 giugno sono senza medici di base e, quotidianamente, intasano gli sportelli del locale Distretto sanitario n.7, le guardie mediche ed i pronto soccorso. La Asl di Taranto appena in queste ore ha concesso, sebbene per soli sei mesi, di poter aggiungere ulteriori 300 unità al massimale di assistiti in carico ai medici curanti ancora in servizio”.

Si tratta di una misura-tampone ma un analogo fenomeno, potrebbe  interessare prossimamente anche i comuni di Grottaglie, Massafra, Palagianello. “Gravissime ripercussioni specie su quei pazienti con patologie croniche per i quali l’assistenza medica è fondamentale per vivere e non può essere interrotta”.

Assistenza anziani

Per quanto riguarda l’assistenza domiciliare, i sindacati tornano sul tema della sostenibilità economica dl servizio da parte delle famiglia. Questione posta agli interlocutori amministrativi coinvolti nei piani di zona. Se per Taranto, si è riusciti ad annullare le esose richieste economiche pervenute dall’amministrazione e a portare da 2mila a 15mila la soglia di reddito Isee, da prendere a riferimento per l’esenzione dai costi di fruizione del servizio (che resta però da verificare), altrove i problemi restano. A Massafra e a Martina Franca la soglia minima di Isee resta ancora di 2mila euro, mentre il piano sociale di zona nell’Ats di Grottaglie è ancora in alto mare.

Ma l’iniziativa sindacale proseguirà con decisione, puntando ad una concertazione sociale che promuova i diritti legittimi di una platea oggi particolarmente ampia e, sul versante economico socialmente debole”.

Cgil Cisl e Uil hanno convocato per mercoledì 26 una conferenza stampa.

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Ricordo

Sabato 22, il torneo tra arbitri pugliesi di basket

20 Giu 2024

Si rinnova sabato 22 l’appuntamento con il torneo di pallacanestro tra arbitri delle province pugliesi nel ricordo di due esponenti tarantini del settore arbitrale ovvero Lello Aurora e Dante Bianchi.
Anche quest’anno gli organizzatori Vincenzo Monteforte (osservatore nazionale  Cia), Nico Valzani (delegato provinciale Fip) e Maria Giuliana Maggi (ufficiale di campo nazionale) con la collaborazione del presidente regionale Cia, Carmelo D’Alessio, e dei delegati provinciali arbitri della Puglia hanno inteso ricordare scendendo in campo queste due figure scomparse, che tanto hanno dato al basket nel corso della loro lunga carriera sui campi di gioco.
Il quadrangolare si svolgerà al Palafiom di Taranto con inizio alle ore 16.

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Povertà

Antonio Russo (Acp): “Il Reddito di cittadinanza ha contribuito a contrastare la povertà; ora occorre reintrodurre una misura universalistica”

foto d'archivio Sir
20 Giu 2024

“È indubbio che il Reddito di cittadinanza sia stato cruciale per far uscire dalla povertà centinaia di migliaia di famiglie e di persone. Adesso occorre capire l’impatto dei nuovi sussidi. Perché se solo un terzo dei poveri ha potuto beneficiare del Reddito di cittadinanza è fondamentale sapere che cosa hanno prodotto le due nuove misure che l’hanno sostituito – Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro –, rispetto alle quali non abbiamo ancora nessun dato”: così Antonio Russo, portavoce dell’Alleanza contro la povertà, commenta i contenuti della “Seconda relazione del comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza” diffusa nei giorni scorsi.

Antonio Russo (portavoce di Alleanza contro la povertà)

Tra i dati più significativi richiamati c’è quello relativo ai beneficiari che, nel periodo di vigenza (aprile 2019-dicembre 2023), è stato per almeno una mensilità pari a circa 2,4 milioni di nuclei familiari e 5,3 milioni di persone. Circa un terzo dei beneficiari ha percepito il sussidio per l’intero periodo. L’importo della spesa pubblica impegnata è superiore ai 34 miliardi di euro. Le “stime – si legge nel documento – evidenziano la mancata partecipazione di un numero rilevantissimo di famiglie e di persone in condizione di povertà assoluta e il contemporaneo accesso al sostegno al reddito di una consistente quota di beneficiari, costantemente superiore al 40%, che non riscontrano le condizioni di povertà stimate dall’Istat”.

Dall’osservatorio dell’Alleanza contro la povertà sono dati e valutazioni nuovi o già conosciuti?
Potrebbe risultare antipatico dire che l’avevamo previsto, però bisogna riconoscere che eravamo stati profeti. Quando il governo Meloni si stava apprestando a modificare il Reddito di cittadinanza, promuovemmo un position paper con 8 punti, la cui analisi introduttiva descrive lo stesso scenario sintetizzato nella Relazione del Comitato scientifico per la valutazione del Reddito di cittadinanza. E anche le Raccomandazioni indicate ricalcano alcuni dei punti che noi avevamo suggerito nello stesso position paper.

Quali aspetti per voi sono più significativi?
Mi lasci fare una premessa: non siamo mai stati innamorati del Reddito di cittadinanza. Una misura imperfetta che, per esempio, non ha prodotto i risultati attesi perché l’accompagnamento al lavoro non ha funzionato come previsto. I dati contenuti nella Relazione però confermano che il Rdc ha salvato un milione di persone nell’anno della pandemia. Una misura che ha aiutato 2,4 milioni di famiglie, cioè più o meno 5 milioni e mezzo di persone, in un periodo assai triste nella storia del mondo, non soltanto dell’Italia. Più in generale il Reddito di cittadinanza ha contribuito a contrastare la povertà assoluta, attraverso l’erogazione di 34 miliardi di euro tra aprile 2019 e dicembre 2023.
In diverse occasioni come Alleanza contro la povertà mettemmo in guardia rispetto al fatto che non tutti i poveri assoluti avevano accesso alla misura. Nella Relazione viene confermato questo dato.

Le nuove misure introdotte con la legge 85/2023 riformando il Reddito di cittadinanza rischiano di peggiorare la situazione?
Difficile dirlo con certezza. BankItalia, per esempio, ha affermato che sono 900mila le famiglie che rimarranno senza sussidio nel passaggio dal Reddito di cittadinanza all’Assegno di inclusione. Altri pochi numeri li conosciamo attraverso la stampa.
Continuiamo a chiedere al ministro Calderone la cortesia di fornirci i dati relativi ad Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro. Che valutazione possiamo fare se oggi non sappiamo ancora quali sono le ricadute a sei mesi dall’entrata in vigore? Perché – è bene ricordarlo – dietro quei numeri c’è la vita di molte persone che evidentemente vivono in una situazione di estrema difficoltà.

La Relazione contiene anche alcune raccomandazioni…
L’indicizzazione dell’Isee per ampliare la fascia di persone che possono accedere alla misura, il nodo dei Centri per l’impiego che vanno potenziati sono alcuni dei punti che noi avevamo offerto alla riflessione del Governo. Politiche attive e politiche di welfare vanno potenziate perché non si può agire soltanto con politiche monetarie.

Come valuta la fase attuale?
Viviamo in un Paese che registra la crescita del numero dei poveri assoluti di anno in anno, un processo che sta diventando quasi cronico. E siamo l’unico Paese dell’Unione europea che non ha più una misura diretta di contrasto alla povertà. Se la platea per la quale si prevede una misura è ristretta, categoriale, allora è difficile immaginare un possibile passo in avanti. Continuiamo a chiedere che si ripristini il principio universalistico. Invece, si sta diffondendo una “sottocultura” per la quale uno se si ritrova nella condizione di povertà è perché un po’ se l’è cercata e se la deve risolvere da sé la questione. Questo mi preoccupa di più del quadro normativo che andrebbe modificato. Non abbiamo forse una Costituzione e anche una cultura dei diritti per la quale dovrebbe essere impossibile consentirci di dire che chi è povero si arrangi un po’ da solo? La mia impressione è che, in questa fase storica, dei poveri non vogliamo occuparci. Ma siamo segnati da povertà minorile, energetica, economica, alimentare, sanitaria… Non basta non parlarne perché il problema si risolva. Bisogna rimettere al centro delle attenzioni della politica il tema della povertà, nella sua forma assoluta e nelle sue declinazioni. Anche perché con 1,4 milioni di bambini che vivono in povertà assoluta in Italia se non si interviene si fa un danno al futuro di questo Paese.

Cosa la preoccupa?
Non vorrei che la paura che si è diffusa in questo Paese si trasformi in rabbia. Nella mia organizzazione, chi mi ha formato mi ha insegnato che il patto sociale è una cosa delicatissima. Idealmente lo si firma ed è il collante attraverso il quale ci si sente parte attiva di una comunità. Oggi questo è a rischio e non è poi così difficile dimostrare come anche il voto alle ultime Elezioni europee è rivelatore di questo.
Le persone non sono andate a votare in maggioranza laddove evidentemente hanno avvertito l’incapacità da parte del sistema politico di risolvere i problemi che sono cruciali per la vita di ogni giorno. Nel Mezzogiorno, la gente ha votato pochissimo. La povertà, è bene sottolinearlo, non è più soltanto un problema geografico. Ma ha a che vedere con la democrazia.

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A Taranto

Emergenza caldo: i servizi in città

20 Giu 2024

Anche l’amministrazione Melucci ha partecipato, con l’assessore ai Servizi sociali, Gabriella Ficocelli, all’incontro informativo e alla conferenza stampa organizzata dall’Asl di Taranto per mettere a sistema e diffondere le linee guida per fronteggiare l’emergenza caldo.
La Protezione civile regionale, infatti, ha informato i cittadini che l’arrivo di temperature molto elevate (potrebbero toccare punte comprese fra i 34 ed i 37 gradi) determinerà un incremento termico nella nostra Regione soprattutto nelle giornate del 19 e del 20 giugno 2024, circostanza che ha indotto il ministero della Salute ad emettere il livello 2 per la giornata di domani, giovedì 20 giugno. A seguito di quanto si sta prefigurando, si desidera evidenziare i consigli e le prescrizioni diffuse dall’Azienda sanitaria locale di Taranto e tutte le attività di sostegno che l’amministrazione Melucci svolge a favore di coloro che sono privi di rete familiare e ai senza fissa dimora attraverso i servizi appaltati e le squadre dei volontari delle Associazioni.
Gli interventi che saranno intensificati nei giorni in cui le temperature faranno registrare un significativo incremento sono i seguenti:
Pronto intervento sociale (Pis) e alloggio sociale gestito dalla cooperativa Noi e Voi, interventi su segnalazione dei servizi sociali, polizia municipale o delle forze dell’ordine forniscono assistenza e aiuto i senza fissa dimora per far fronte alle situazioni di emergenza dovute al caldo di questi giorni;
Centro Bassa Soglia gestito dalla Comunità Emmanuel, via Pupino 1, aperto tutti i giorni dalla 8:30 alle 13:00 e nel pomeriggio dalle 15:30 alle 19:30, sabato dalle 8:30 alle 14:00 fornisce indumenti, colazione, doccia, colloqui di conoscenza per eventuali altre richieste ed opportunità;
Mense per i bisognosi e dormitorio della Caritas, sono forniti pasti e ristoro ai più bisognosi;
Pasto per anziani a domicilio per coloro che sono soli e in condizioni di disagio (se ne occupa la Cooperativa solidarietà e lavoro).
Da rimarcare anche il grande lavoro dei volontari della Protezione civile, Croce Rossa Italiana, di Abfo, della Cooperativa Isola, e delle altre associazioni che sono impegnati in città con le loro attività di aiuto a coloro che preferiscono dormire all’aperto, invece di usufruire dei centri di accoglienza.
L’assessore Ficocelli nel ribadire che l’amministrazione guidata dal sindaco Melucci mantiene sempre alta l’attenzione verso chi ha bisogno di maggiori tutele ha inteso ringraziare “la Asl di Taranto nella persona del direttore generale, Vito Gregorio Colacicco, e di tutti i suoi collaboratori, le associazioni e le cooperative del Terzo settore che ci aiutano a fronteggiare al meglio le situazioni di povertà, la direzione Servizi sociali, impiegati amministrativi, assistenti sociali, psicologhe, sempre impegnati per l’attivazione dei servizi e delle attività di prossimità”.
Di seguito segnaliamo il piano di sorveglianza diffuso dall’Asl di Taranto:

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Diocesi

Martina Franca, celebrazioni per il Divino Amore

20 Giu 2024

di Angelo Diofano

Si svolgerà domenica 23, a Martina Franca, la festa finale del Divino Amore, organizzata dalla omonima parrocchia, che non si è tenuta domenica 19 maggio – solennità di Pentecoste – a causa delle inclementi condizioni atmosferiche. Il programma prevede alle ore 19 la celebrazione della santa messa; alle ore 19.45 uscirà la processione con la sacra immagine del Divino Amore, accompagnata dalla banda musicale cittadina“Armonie d’Itria”, per le vie del territorio parrocchiale, il cui rientro sarà salutato da una pioggia di fontane d’argento. Infine alle ore 21, sul piazzale Giubileo 2000, dove sarà allestito uno spazio dedicato allo ‘street food’, avrà luogo il concerto della band Billie Hard, con estrazione del biglietto vincente della lotteria.

“Con questa festa affidiamo allo Spirito Santo il lavoro compiuto nell’ anno pastorale, affinché il seme piantato possa fruttificare con abbondanza” – ha dichiarato il parroco mons. Giuseppe Ancora.

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Diocesi

Crispiano, compie dieci anni il centro pastorale “Santi Francesco e Chiara”

20 Giu 2024

In occasione del decennale il centro pastorale “Santi Francesco e Chiara” in Crispiano, la parrocchia San Francesco d’Assisi (parroco don Santo Guarino) organizza, in collaborazione con il Comune e la Proloco di Crispiano, una serie di iniziative e celebrazioni che svolgeranno venerdì 21, sabato 22 e domenica 23 giugno.

L’area del centro pastorale fu ceduta in permuta alla parrocchia dal Comune di Crispiano nel 1997, dopo una lunga serie di trattative avviate nel 1992dall’allora parroco don Vito Magno; il 9 dicembre 2012 con il suo successore don Francesco Imperiale venne finalmente posta la prima pietra.

Il centro nasce come un ambiente di pubblica utilità con finalità educative, di accoglienza e d’incontro tra persone di tutte le età. Per questo motivo, oltre ad essere utilizzato per le attività pastorali della parrocchia, la struttura concede la possibilità a cittadini, associazioni ed enti del territorio di utilizzarne gli spazi interni ed esterni per ospitare attività formative, culturali e ricreative.

Le tre serate saranno aperte alle ore 19 dalle celebrazioni eucaristiche, sul piazzale esterno del Centro, presiedute rispettivamente da don Vito Magno e don Francesco e da don Santo Guarino; proseguiranno poi con l’intrattenimento nel piazzale della scuola elementare ‘P. Mancini’ con la possibilità di degustare cibi e bevande.

Venerdì 21 alle ore 20 ci saranno testimonianze storiche con foto e video dell’edificazione del centro pastorale con l’intervento di don Vito Magno e don Francesco Imperiale, seguirà alle ore 21 con il concerto dei “Senza tempo”, band che proporrà musica italiana dagli anni ’80; nella seconda serata alle ore 20.30 andrà in scena il musical “Il viaggio con il piccolo principe” cantato, ballato e interpretato dai giovanissimi di Azione Cattolica della parrocchia; domenica 23 alle ore 20.30 chiuderanno i festeggiamenti il violino del maestro Francesco Greco con il suo Ensemble e i tradizionali fuochi artificiali. Per l’occasione sarà possibile parcheggiare all’interno del viale della scuola

“Quello che stiamo festeggiando – dichiara il parroco don Santo Guarino – è un bel traguardo per la nostra parrocchia che ha scommesso molto su questo centro, il quale offre la possibilità di una distribuzione equilibrata della nostra pastorale per tutte le fasce d’età. La struttura, inoltre, sta assumendo un ruolo determinante per tutta la comunità crispianese per la capacità di accogliere iniziative di ogni genere anche dall’esterno, tutte orientate all’apporto di momenti importanti di formazione”.

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Scuola e università

La prima prova della ‘maturità’: tra ‘classicità’ e rischi del presente

foto Ansa-Sir
20 Giu 2024

E così l’oltre mezzo milione di maturandi hanno iniziato la loro avventura: il primo scritto, quello che ha a che fare con la scelta amletica tra le sette tracce messe a diposizione dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, tra analisi del testo (altrimenti detta tipologia A, due), testo argomentativo, tipologia B, con tre tracce, o il tema di attualità, vale a dire di tipologia C, con la possibilità di scegliere tra due.
A dire il vero qualcuno se lo aspettava Ungaretti (andatevi a rivedere le interviste in tv agli esaminandi: quasi tutti si auguravano che uscisse il suo nome dalla busta), uno dei nomi per eccellenza della poesia del Novecento, l’ispiratore dell’Ermetismo; come molti avrebbero scommesso d’altronde per un ritorno di Pirandello, che è pur sempre l’immagine stessa del teatro italiano, oltre che premio Nobel nel 1934. Anche se i “Quaderni di Serafino Gubbio operatore” non sono esattamente l’opera più celebre o studiata a scuola: uscita una prima volta nel 1915 con un titolo diverso, “Si gira”, è la narrazione del profondo disagio di un uomo che deve fare i conti con la inautenticità della vita e la sua confusione con la finzione. Se non altro attualissima.
La traccia che prende spunto dall’Elogio della imperfezione di Rita Levi di Montalcini sarà letta da molti come il tentativo di riequilibrare una maturità in cui gli autori che simpatizzarono per il fascismo, almeno all’inizio sembrano avere più peso. Se però non si dimentica che la poesia ungarettiana “Pellegrinaggio” fu composta in trincea, nel 1916, durante la Grande Guerra, quando il mito bellico di un poeta arruolatosi volontariamente iniziò a vacillare sotto il peso dello strazio della sofferenza indicibile. Il libro di Levi Montalcini ha, tra i tanti, il merito di far capire, in una società efficientista come la nostra, come si possa ricominciare dagli errori per raggiungere i propri obiettivi: lo stesso progresso scientifico deve molto alle cadute e ai fallimenti.
È stato proposto anche un brano di Giuseppe Galasso, storico impegnato in politica (fu sottosegretario durante due governi Craxi, nel 1983 e 1987) e promotore di decreti ministeriali a tutela dei beni culturali e ambientali oltre che autore di una celebre Storia dell’Europa, da cui è stata tratta la traccia: nel brano proposto per la maturità di parla del terribile rischio di un uso sconsiderato dell’atomica.
Inevitabile la proposta di approfondimento dei vantaggi e dei rischi del net, soprattutto nell’uso della propria privata immagine e delle nuove forme di diario, attraverso la proposta del brano di un vero esperto del settore, Maurizio Caminito: “Profili, selfie e blog. La forma del diario nell’epoca di Internet”. La necessità di tornare ad un sano silenzio è suggerita anche dal testo di Nicoletta Polla-Mattiot tratto da «Riscoprire il silenzio, arte musica e poesia. Natura tra ascolto e comunicazione», che segna anche un meritevole ammonimento ad ascoltare la voce della natura, prima che cemento e rumore la costringano davvero al silenzio.
Anche il brano della costituzionalista Maria Cristina Cabiddu, che tra l’altro è tra gli oppositori alla riforma del premierato, è attuale: la bellezza è riportata al suo legame profondo con la natura e con una economia a misura d’uomo. Anche perché ha a che fare con la tanto declamata identità, stavolta quella autenticamente umana nel suo rapporto con la natura, e con la memoria, individuale e collettiva.
Una prima prova della maturità che in fondo si inserisce in una ricerca di equilibrio tra “classicità” novecentesca (Ungaretti e Pirandello) e contemporaneità con un occhio di riguardo verso le grandi, irrisolte questioni dell’ecologia e del rischio della guerra. Che oggi potrebbe significare la tanto temuta atomica di Galasso.

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