Ecologia integrale

Un successo la prima Summer school di ecologia integrale del Mediterraneo

08 Ago 2024

A cura di ‘Oikos del Mediterraneo’, ‘Intrecci di speranze: tra terra e mare, cambiamo il presente’ e ‘Contatto’, la prima Summer School di ecologia integrale del Mediterraneo, dal titolo “Intrecci di speranze. Tra terra e mare cambiamo il presente”, ha riportato Taranto al centro della riflessione su nuove visioni del futuro, coniugando locale e globale e innescando nuovi processi che possano rigenerare la speranza, con lo sguardo al Mediterraneo. Non è stata solo un’occasione formativa, ma anche una grande opportunità per immaginare il futuro del Mediterraneo insieme ai giovani, partendo dalla nostra città, trasformando le vulnerabilità in punti di forza, in spinta di cambiamento.

Il percorso ha avuto inizio giovedì 25 luglio con l’inaugurazione al castello aragonese ed è terminato mercoledì 31 luglio. Allinaugurazione sono intervenuti il comandante Fabio Dal Cin, fra Francesco Zecca, presidente di Oikos, la dott.ssa Laura Mazza di Federformazione, il dott. Vincenzo Cesareo, presidente della Camera di Commercio di Brindisi-Taranto, il prof. Stefano Vinci per l’Università – Polo jonico, il dott. Lelio Miro, presidente Bcc di Bari Taranto e la dott.ssa Cristelle Ollandet, ambasciatrice per la pace nel mondo.

Circa 15 docenti di altissimo profilo, di diverse università del Mediterraneo (Parigi, Nizza, Barcellona, Pisa, Milano, Roma, Loppiano, Al-Alzhar…) sono stati impegnati nelle attività formative con i 27 giovani partecipanti, tutti molto motivati, provenienti da Italia, Egitto, Libano, Francia, Spagna, Bosnia. È stata presente anche una ong francese, Gaia First, che si occupa di oceani e di preservare gli ecosistemi marini, insieme a imprese che promuovono l’ecologia integrale. I temi che hanno animato la summer school sono stati: Mediterraneo, tra terra e mare. Il pensiero meridiano nel tempo della complessità; La città integrale. L’abitare civico, i luoghi delle relazioni; L’economia integrale. Lavoro, impresa, finanza; Le sfide del Mediterraneo, luogo di speranza sociale e ambientale. Proprio per l’importanza dei temi e per la qualità dei docenti coinvolti, sono state aperte al pubblico le sessioni mattutine.

Venerdì 26 luglio sono intervenuti nella sede dell’Università – polo jonico, via Duomo a Taranto, i prof.ri Mauro Magatti, Ugo Bellagamba, Anne Alombert e ha moderato il prof. Stefano Vinci. Anne Alombert, prof.ssa di filosofia – Università di Parigi, ha trattato il tema su: “Tre ecologie nell’Entropocene: come potrebbe essere una transizione ecologica integrale in un mondo complesso?”. Ugo Bellagamba, prof. di Storia del Diritto – Università di Nizza, ha accompagnato in una riflessione su “Utopie e mari: dalle antiche talassocrazie e isole perfette dei tempi moderni, fino alle città sottomarine sognate dalla fantascienza.” Il rapporto tra il mare e l’utopia, attraverso il modello delle isole ideali, nato dall’immaginazione di Sir Thomas More, sviluppato nel corso dei Tempi Moderni, in particolare attraverso la Città del Sole di fra Tommaso Campanella, e la Nuova Atlantide di Sir Francis Bacon per poi trasformarsi, nel corso dei secoli, alla luce della rivoluzione industriale e delle sfide climatiche dei nostri tempi, per diventare il sogno degli architetti visionari e degli autori di fantascienza. Le utopie marittime permettono anche di porre la questione delle basi della nostra socialità, tra condivisione delle risorse e uso moderato della tecnica per il governo delle città.  La riflessione è divenuta, nel pomeriggio, stimolo a lavorare in gruppi viaggiando idealmente in una Taranto speculativa, dalla costituzione perfetta, per meglio concepire la necessità dell’utopia mediterranea di “dopodomani”. Mauro Magatti, prof. di sociologia – Università Cattolica di Milano, ha guidato la riflessione su “La questione della relazione e la percezione del vivere in un ritardo cognitivo.”  Nel pomeriggio giovani e docenti sono stati accompagnati nell’escursione in mar Piccolo sulla Motonave Cala Junco, dal racconto di Giuseppe Portacci (ricercatore Cnr) e di Stefano Vinci  (prof. di Storia del diritto medievale e moderno – Università di Bari) sul tema del “Il Mare urbano”.

La seconda giornata di studio si è tenuta nella sede della Bcc di Taranto e Bari su ‘La città integrale: l’abitare civile, i luoghi delle relazioni’. Sono intervenuti i proff. Johnny Dotti (sociologo ed imprenditore sociale), Chiara Giaccardi (prof.ssa di sociologia dei processi culturali e comunicativi alla Cattolica), Isabella Corradini (psicologa sociale e del lavoro), con la dott.ssa Alessandra Schmid (PhD Università degli studi Aldo Moro, Bari – architetto) che ha moderato l’incontro, tra riflessioni e confronto con l’uditorio di giovani ed appassionati della tematica. Secondo Chiara Giaccardi “abitare” è un verbo tipicamente umano, che non si addice a nessun altro essere vivente. E qual è la caratteristica dell’abitare? L’abitare veramente umano è “poetico”: interpreta, rigenera, rimane aperto all’avvenire, all’alterità, alla trascendenza. Per questo ci vogliono muri (per custodire), ma anche aperture: porte, finestre, soglie, spazi di incontro che mantengano viva la dialettica tra “dentro” e “fuori”, senza la quale l’abitare diventa difesa e attacco, quindi guerra. L’abitare davvero umano non separa ma congiunge, non frammenta ma ricuce, non ghettizza ma mescola e così dalle criticità in relazione nascono vie inattese.

Per Johnny Dotti servono nuove forme dell’abitare per generare luoghi di vita, contesti abitativi in cui le relazioni possano fiorire, non negando i conflitti, le differenze e le diverse sensibilità personali e culturali. L’uomo è relazione, tutto è in relazione e in molte lingue “vivere” è sinonimo di “abitare”. Per Isabella Corradini è sempre più necessario sviluppare la capacità di adattamento al cambiamento, adottando un approccio consapevole per vivere in equilibrio con l’ambiente fisico e sociale. Johanna Auguin ha presentato l’attività di Gaia First la cui mission è proteggere la biodiversità, ridurre l’inquinamento negli oceani e nelle acque territoriali, organizzando eventi di pulizia, sensibilizzando a ripristinare ecosistemi marini e supportando la ricerca su nuove tecnologie. Successivamente si è svolta una visita nella città vecchia guidata dalla dott.ssa Alessandra Cotugno.

Il 28 luglio il gruppo di giovani e docenti ha condiviso una giornata in fraternità per incontrare altri luoghi di bellezza come “cura”. Qualche ora al mare di Castellaneta Marina è stata l’occasione di gioco e relax, prima di raggiungere Nadia Giannico a Laterza, che ha accolto il gruppo nella sua casa per una degustazione di prodotti tipici e buon vino con le pesche. Come sempre, il momento della convivialità a tavola, ha aperto le danze e ha liberato il canto dei diversi paesi di provenienze dei giovani presenti. A Laterza hanno, poi, si è visitato l’azienda agricola “La Valle degli asini partecipando al laboratorio di produzione del sapone con latte d’asina. La giornata si è conclusa con una visita alla città di Matera.

Il 29 luglio sono riprese le sessioni formative e di lavoro, sui temi dell’ecologia integrale dalla prospettiva delle imprese e della finanza, ospitati dalla Camera di commercio di Brindisi – Taranto. Sono intervenuti Andrea Piccaluga (professore di Innovation Management alla Scuola Superiore Sant’Anna – Pisa), Carlos Rey (professore dipartimento di Economia e Business Organization, Università della Catalogna – Barcellona), Lelio Miro (avvocato, presidente Bcc di Bari e Taranto). Sergio Barbaro (professore di Diritto dell’Università Sophia) ha moderato il confronto tra docenti e partecipanti. Andrea Piccaluga ha approfondito il tema del contributo delle imprese al bene comune mentre Carlos Rey ha affermato che le aziende investono tempo e sforzi nell’ideazione di uno scopo aziendale elaborato e ben confezionato. Tuttavia, il compito più impegnativo è che tocchi davvero i cuori e le menti dei dipendenti. Questo lavoro richiede una definizione più ampia di scopo basata su tre dimensioni: conoscenza, motivazione e azione, e può attivare un processo che fa la differenza tra la semplice implementazione di un “piano di scopo” e l’impegno costante per essere fedeli allo scopo dell’azienda nel tempo. Lelio Miro ha affrontato il tema della finanza per il lavoro che può ridurre le disuguaglianze, mostrando i risultati di studi sulle Bcc che fanno registrare una riduzione delle disuguaglianze di reddito sui territori, lo sviluppo di capitale sociale, un più agevole accesso al credito per le micro-piccole imprese e una migliore capacità di accompagnarle nei percorsi Esg.

Nel pomeriggio la ConTatto Impresa Sociale ha presentato il percorso “Con-Cura” rivolto alle imprese, che ha sperimentato in una rete di imprese, avviando una nuova riflessione sui modelli di transizione verso l’ecologia integrale. Anche l’imprenditore Stefano Palombini ha portato la sua esperienza sul campo confrontandosi con gli studenti. Dopo i lavori in gruppo, i giovani si sono incontrati  sulla terrazza della cattedrale per condividere un momento di musica animato da alcuni studenti e da fra Gabriele Graniello.

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