Uniti nel dono

Fieri potest, un progetto di speranza nel carcere di Taranto

foto Noi&Voi
24 Gen 2025

di Mimmo Laghezza

Don Francesco Mitidieri, cappellano del carcere di Taranto, è presidente dell’associazione ‘Noi&Voi’ che promuove progetti di inclusione sociale e lavorativa per i detenuti. La sua esperienza presbiterale è un forte richiamo alla corresponsabilità economica a sostegno dell’azione dei nostri sacerdoti come suggerito dalla campagna di Sovvenire della Cei, Uniti nel dono

 

Fieri potest: tutto è possibile. Don Francesco Mitidieri sa bene che prima o poi le cose accadono, quando le assoggetta alla volontà di Colui in cui ha creduto, sin da bambino. Nel laboratorio di pasticceria della casa circondariale di Taranto, dov’è cappellano, i ‘suoi ragazzi’ – così li chiama – mettono ingredienti genuini e la passione di chi vuole dire finalmente una propria parola, una parola diversa dal passato, sul piano sociale e lavorativo. È come se aggiungessero “Noi siamo quell’esperimento riuscito, quel panettone ai fichi di Puglia con il cioccolato che ha conquistato il mercato… noi siamo quella cosa lì: qualcosa di nuovo, che profuma di buono!”.
‘Fieri potest-pastry lab’ è il nome del progetto di formazione e avviamento al lavoro promosso dalla cooperativa di volontariato carcerario ‘Noi&Voi’ di cui don Francesco è presidente dal 2010: “Volevano chiudere quest’associazione che aveva seminato speranza tra gli ultimi. Ho ripreso in mano gli obiettivi che il fondatore, don Antonio Marzia, nel 1992, si era dato e a cui avevo aderito come volontario, appena diventato cappellano del carcere, nel 2001”.
A Taranto, l’associazione Noi&Voi è un punto di riferimento riconosciuto anche fuori dalle mura carcerarie.

foto Noi&Voi

Com’è nata, don Francesco, questa l’idea del laboratorio di pasticceria all’interno del carcere di Taranto, innanzitutto?

È nata un po’ di anni fa quando abbiamo fatto un primo progetto all’interno della casa-famiglia San Damiano e dove avevamo una collaborazione fra l’associazione Noi&Voi, la casa-famiglia San Damiano (struttura penitenziaria alternativa) e l’Aipd (l’Associazione italiana persone down): lì venivano i ragazzi che facevano il percorso di autonomia: erano i detenuti e gli ospiti della casa-famiglia ad insegnar loro a fare dolci e i ragazzi down facevano da educatori ‘emotivi’.
Alla fine di ogni laboratorio si faceva un cerchio ed era quello il momento in cui c’era una sorta di restituzione educativa: «Tu oggi eri attento, perché mi hai chiamato per nome; invece tu eri distratto: non mi è hai proprio calcolato; me ne sono accorto, ma ti vengo ugualmente ad abbracciare!». Un’esperienza meravigliosa che valorizzava, nella diversità, le potenzialità di ognuno: la manualità dei detenuti e degli ospiti della casa-famiglia e un’affettività educativa strepitosa da parte dei ragazzi con la loro marcia in più nel ventunesimo cromosoma.

A partire da lì, abbiamo avviato tanti altri laboratori legati al discorso gastronomico: dal ristorante ‘Articolo 21’, fino ad arrivare alla pasticceria che ha ripreso il nome di questo primo laboratorio: Fieri potest-pastry lab, che è diventato anche il nome del centro socio-educativo dove alloggiano detenuti in misura alternativa”.

Quali sono stati i primi passi?

Abbiamo iniziato nel 2019 con una piccola pasticceria per la prima colazione: quindi i cornetti, piuttosto che i bocconotti e le crostate.
Il progetto prevedeva la presenza di un pasticcere, un professionista che logicamente abbiamo fatto entrare nella struttura carceraria; un pasticcere esperto che, nonostante l’età, continuava a lavorare nelle pasticcerie, qui a Taranto, e che si è messo a disposizione per trasmettere le sue competenze e i piccoli trucchi del mestiere.
Con lui abbiamo portato avanti il laboratorio sia all’interno che all’esterno del carcere negli anni 2018 e 2019. Abbiamo capito dall’inizio che la cosa riscuoteva molto interesse!

Quanti detenuti hanno fatto richiesta di partecipare?

All’inizio erano cinque all’interno – dove per ovvie ragioni non si possono avere grossi numeri – e quindici detenuti in misura alternativa, all’esterno, a Casa madre Teresa di Calcutta e al centro Fieri potest: questo laboratorio era in sinergia con Caritas italiana.

Poi è arrivato il covid?

Una grossa batosta che non ci ha permesso di entrare all’interno dell’istituto penitenziario, bloccando qualsiasi attività e quindi anche il progetto Fieri potest-pastry lab.
Ma il successo riscosso dal nostro progetto non era passato inosservato: anche in quella fase così difficile, la direzione dell’istituto penitenziario aveva ottenuto dal Comune di Taranto un finanziamento dai fondi ex-Ilva e con quel denaro voleva implementare il laboratorio di pasticceria, con macchinari nuovi, spazi attrezzati più ampi e – con percorsi travagliati – si giunse all’affidamento alla cooperativa NoieVoi e non più all’associazione, perché il nuovo carattere commerciale, con vendita dei prodotti, imponeva che non fosse più l’associazione a occuparsene.

Noi&Voi è articolata in rete, oramai.

Sì, accanto all’associazione abbiamo creato la cooperativa Noi&Voi e adesso la cooperativa Kairos, che collaborano in maniera stretta con tutte le costole dell’associazione.
La gestione da parte della coop. Noi&Voi ha permesso – oltre alla commercializzazione dei prodotti da forno – l’assunzione di tre detenuti, frutto dell’implementazione della formazione sulla produzione e sull’utilizzo di questi macchinari.
Abbiamo assunto anche il formatore, un giovane pasticcere con trascorsi in panetteria: sicché ora si sfornano prodotti sia dolci che salati (panini, focacce, saltinbocca…)

Oramai sono decine i detenuti che si sono formati in questi anni, alternandosi nei vari periodi, e sono pronti ad affrontare con competenza le chances offerte dal mondo del lavoro, una volta scontata la loro pena.
Cosa che non è una condizione imprescindibile, grazie all’articolo 21 dell’ordinamento penitenziario che permette di uscire dal carcere per lavorare, facendo poi ritorno a fine giornata lavorativa, perché il lavoro è fondamentale anche nel percorso di inclusione sociale.

Don Francesco, le difficoltà che affronti quotidianamente non hanno scalfito il tuo entusiasmo nel metterti a disposizione di chi ha sbagliato. Cosa ti permette di proseguire, proponendo orizzonti nuovi a quelli che chiami ‘i tuoi ragazzi’?

La caparbietà rispetto alle difficoltà. Anche con alti e bassi, bisogna avere caparbietà perché altrimenti, all’interno del carcere, non si riesce a realizzare nulla. Essere caparbi sapendo che l’inclusione sociale e lavorativa è la strada maestra. Se non si rimane lì a proporre progetti di questo genere, quelle persone torneranno a delinquere una volta usciti dal carcere, perché non hanno fatto un loro percorso acquisendo competenze e mantenendo la propria famiglia già durante la detenzione, con uno stipendio.

Dal tuo osservatorio privilegiato, quanto cambia il percorso futuro di un detenuto che riscuote l’orgoglio della famiglia per la retribuzione del suo lavoro?

C’è questa forte disparità fra una detenzione vissuta lasciando passare il tempo – e quindi senza stimoli – e una detenzione che fornisce l’occasione di acquisire delle competenze. Si percepisce chiaramente nei colloqui con le mogli e ancor di più con i figli: non sono più un peso per la famiglia, ma sono orgogliosi di contribuire alle spese mensili, all’acquisto dei libri scolastici e alle loro piccole esigenze quotidiane.
Quel lavoro, quello stipendio, prim’ancora che denaro, restituisce dignità alle persone.

Dall’orgoglio dei detenuti e delle loro famiglie a quello della coop. Noi&Voi: i panettoni artigianali sono ricercatissimi in città e non solo qui…

Nell’ambito della pasticceria, i panettoni artigianali sono il prodotto con cui abbiamo rilanciato il progetto; non posso negare che è l’articolo con cui abbiamo fatto il botto, vendendo tutti i tremila prodotti per questo Natale: oltre ai classici, ne abbiamo creato di originali: cioccolato fondente; pere e cioccolato; fichi e cioccolato; mandarino e caramello salato; crema al San Marzano… I ragazzi si sono sbizzarriti con la fantasia e ora tocca alle colombe pasquali!

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Reliquie in diocesi

La reliquia di Giovanni Paolo I a Martina Franca

24 Gen 2025

di Angelo Diofano

Domenica 26 gennaio giungerà alla chiesa Regina Mundi di Martina Franca la reliquia del beato Giovanni Paolo I, che resterà esposta alla venerazione dei fedeli fino al 2 febbraio. Durante tutta la settimana sarà possibile visitare in chiesa la mostra biografica sul papa del sorriso e della semplicità, in un percorso per conoscerlo meglio e avvicinarsi con devozione alla sua reliquia. “Saranno giorni di grazia, preghiera, approfondimento, comunità e scoperta di questo grande Pastore della Chiesa, nonostante la breve durata del suo pontificato” – spiega il parroco don Martino Mastrovito.

L’accoglienza avverrà domenica 26 alle ore 10 in contrada Ferrari, da dove la reliquia sarà portata alla Regina Mundi, dove arriverà alle ore 11.30; alle ore 17.30 ci sarà la recita del santo rosario, alle ore 18 la santa messa e alle ore 19 la catechesi ; infine alle ore 19.45 sarà rappresentata “La Parola Speranza dell’umanità” con la compagnia teatrale ‘Le Quinte’. Ogni giorno, sante messe alle ore 8 e alle ore 18, quest’ultima preceduta dal santo rosario alle ore 17.30.

Lunedì 27, alle ore 19 recita del santo rosario con riflessioni di papa Luciani.

Martedì 28, alle ore 8.30 pellegrinaggio della reliquia all’ospedale Moscati, dove sarà accolta alle ore 9 per la santa messa nella cappella; seguirà la visita nei reparti; alle ore 15, rientro della reliquia alla Regina Mundi.

Mercoledì 29, alle ore 18.45 e alle ore 20.15 proiezione in sala Antonella della prima parte della miniserie ‘Papa Luciani – Il sorriso di Dio’.

Giovedì 30, in mattinata la reliquia verrà portata nelle case degli ammalati che ne faranno richiesta; alle o𝑟𝑒 18.45 e alle ore 20.15 proiezione in sala Antonella della seconda parte della miniserie ‘Papa Luciani – Il sorriso di Dio’.

Venerdì 31, alle ore 20.30 santo rosario aux flambeaux, animato dal coro parrocchiale

Sabato 1 febbraio, santa messa alle ore 8.30; dalle ore 16 fino alle ore 17, ‘Giovanni Paolo I incontra i bambini e i ragazzi’; alle ore 19 (in sala Antonella) incontro con Stefania Falasca, vice presidente della Fondazione vaticana Giovanni Paolo I e postulatrice della causa di canonizzazione.

Domenica 2, festa della Presentazione di Gesù al Tempio, sante messe alle ore 8.30-10-11.30 (con benedizione ed esposizione del quadro del beato Giovanni Paolo I) e alle ore 18. Durante tutte le celebrazioni vi sarà la benedizione delle candele; alle ore 19, incontro con Lina Petri, nipote del beato papa Luciani; alle ore 19.45, rappresentazione de ‘Albino Luciani, il suo magistero, la sua visione dell’uomo’ a cura della compagnia teatrale ‘Le Quinte’ per la regia di Pasquale Nessa.

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Lavoro

Vendita dell’ex Ilva, la perplessità superano, al momento, le certezze

23 Gen 2025

di Silvano Trevisani

Il futuro dell’ex Ilva è sempre più avvolto dall’incertezza. E all’indomani della scadenza imposta per la presentazione delle offerte d’acquisto, le reazioni, soprattutto da parte sindacale, sono piuttosto allarmate. Anche per quanto affermato da uno dei gruppi proponenti.

Le offerte

Tre, com’è noto, le proposte vincolanti per l’acquisto dell’azienda pervenute al ministero dell’Impresa, provenienti dall’India, dall’Azerbaijan e dagli Usa (in questo caso da un fondo finanziario). Altre proposte riguardano alcuni asset dell’azienda, e non tutta l’ex Ilva. Questo non sembrano suscitare entusiasmo a nessun livello di interlocuzione.

Ma delle offerte sono si sa ancora niente, né il ministero ha riferito in merito, tranne ciò che uno dei tre offerenti ha fatto conoscere per propria iniziativa.

Così Jindal

Ci riferiamo a Jindal Steel International, il cui direttore per le operazioni europee ha spiegato, in varie interviste “proposte” in questi giorni, le intenzioni del gigante indiano. Che possiam riassumere brevemente così: l’intenzione è quella di chiudere subito le cokerie e importare il semilavorato (DRI) dall’Oman. In seguito si produrrebbe il DRI a Taranto, se però ci saranno gas e sovvenzioni a sufficienza. A medio termine, è prevista la chiusura degli altoforni entro il 2030 e la loro sostituzione con due grandi forni ad arco elettrico che garantirebbero la produzioni di circa 6 tonnellate di acciaio. Bei propositi vengono espressi, poi, per l’occupazione, l’attrazione di industria verde e di imprese che utilizzano acciaio. Tutto ovviamente da verificare.

Dichiarazioni Fiom e Cgil

Niente si sa invece delle altre due proposte d’acquisto e proprio per questo Fiom e Cgil hanno tenuto una conferenza stampa (nella foto) che parte da un presupposto: lo Stato deve mantenere una quota nella nuova Ilva. Loris Scarpa, responsabile nazionale siderurgia della Fiom Cgil, ha spiegato che “in tutto il mondo, qualunque Stato nella siderurgia svolge un ruolo attivo ed è direttamente partecipe nel capitale delle aziende più importanti”.

Quindi come già dimostrato in diversi casi, Beko su tutti, la Golden Power non dà nessuna garanzia sull’occupazione e sugli assetti industriali. Serve il coinvolgimento diretto come, del resto, più volte sostenuto.

Per il segretario della Fiom Taranto, Francesco Briganti, è necessario “che il governo ci convochi al più presto per renderci partecipi di quelli che sono i contenuti delle offerte vincolanti di acquisto in vista. Soprattutto, di quelli che saranno gli ulteriori rilanci. Resta il fatto che, per noi, i ragionamenti andranno fatti sulle tre proposte di acquisto che puntano all’acquisizione di tutti gli stabilimenti ex Ilva e non su quelle riferite a semplice asset”.

Drastica la Uilm

Drastico era stato anche il commento del segretario nazionale della Uilm, Rocco Palombella, riferito alle dichiarazioni del rappresentante di Jindal: “Questo piano lo abbiamo già visto a Piombino, quando nel 2014 fu chiuso l’altoforno con la promessa di costruire forni elettrici che ad oggi ancora non ci sono. Per noi la transizione all’elettrico e la decarbonizzazione devono avvenire in maniera graduale, con gli altoforni in marcia adeguati dal punto di vista ambientale. Contemporaneamente avviare la costruzione di forni elettrici e impianti di pre ridotto che andranno a sostituire l’attuale produzione a carbone. Solo così sarà possibile salvaguardare l’ambiente, l’occupazione, diretta e indiretta, e la produzione. Il risanamento ambientale potrà essere realizzato solamente con gli impianti in marcia e la continuità produttiva”.

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Diocesi

Pierangelo Capuzzimati, santa messa a chiusura dell’istruttoria diocesana

foto famiglia Capuzzimati
23 Gen 2025

Come precedentemente annunciato (https://www.nuovodialogo.com/2025/01/09/pierangelo-capuzzimati-si-conclude-la-fase-diocesana-del-processo-per-la-beatificazione/), ci si appresta a vivere, venerdì 24 gennaio, alle ore 18, nella chiesa Maria Santissima Assunta di Faggiano, la celebrazione dell’eucaristica presieduta dall’arcivescovo Ciro Miniero per la chiusura dell’istruttoria diocesana del Servo di Dio, Pierangelo Capuzzimati.

Sarà possibile seguire la diretta della celebrazione sul canale YouTube di TeletrioTV al link: https://www.youtube.com/@TeletrioTV


Pierangelo Capuzzimati nasce a Taranto il 28 giugno 1990. Vive con la sua famiglia a Faggiano, piccolo paese a pochi chilometri dal capoluogo di provincia. Frequenta il primo anno della scuola materna nella vicina San Giorgio Jonico, gli altri due a Faggiano: è un bambino come tanti, sereno e tranquillo, ma che si distingue dai suoi coetanei per la profondità dello sguardo e la serietà dei ragionamenti. Nel 1995 nasce Sara, la sua adorata sorellina. Nel 1996, a 6 anni, inizia il suo percorso scolastico presso la scuola elementare “G. Granata” di Faggiano, dove frequenta i cinque anni, stupendo tutti per la straordinaria capacità di apprendere e l’incredibile sete di conoscenza. Terminata la scuola elementare, nel 2001 si iscrive alla scuola media “Alfieri” di Taranto, che frequenta con grandissimo impegno e ottimo profitto, e comincia a coltivare l’amore per la lettura. Nel 2003 gli viene amministrata la Santa Cresima. Nell’estate del 2004 Pierangelo si ammala di leucemia. La sua vita e quella della sua famiglia vengono completamente stravolte. Iscritto al IV ginnasio presso il Liceo Classico “Archita” di Taranto, è costretto dai continui ricoveri ospedalieri e dai lunghi periodi di convalescenza a frequentare saltuariamente, pur tenendosi sempre in contatto con compagni e professori: studia a casa con l’aiuto di un insegnante latino e greco, materie completamente nuove, si prepara da autodidatta nelle altre materie. Nei brevissimi periodi in cui riesce a frequentare, svolge i compiti in classe, si fa interrogare: i risultati lasciano senza parole compagni e professori. Pierangelo rivela una straordinaria capacità di rielaborazione personale, oltre che una incredibile cultura, frutto anche delle letture sempre più impegnative, divenute per lui insostituibili compagne di interminabili giornate. Promosso a pieni voti alla classe successiva, durante l’estate del 2005 si sottopone a trapianto del midollo: l’intervento sembra essere riuscito bene, ma il protocollo post-operatorio prevede una lunga convalescenza che non gli consente di frequentare la V ginnasio. Continua a studiare per suo conto e a maggio del 2006 sostiene gli esami di idoneità alla I liceo: viene promosso con la media del nove. Un’altra estate tra alti e bassi e un altro anno scolastico, quello della prima liceale, frequentato a singhiozzo: i risultati sono comunque lusinghieri e la sua preparazione risulta sempre superiore alla media. Nell’agosto del 2007 si sottopone a un secondo trapianto: stesso iter, stesso protocollo e stesso continuo impegno per non perdere l’anno scolastico. Lo studio e la lettura riempiono le sue giornate. Purtroppo la malattia ha il sopravvento: il 30 aprile 2008 Pierangelo vola via. A giugno avrebbe compiuto diciott’anni. Quella di Pierangelo sarebbe stata una storia drammatica come tante altre se il protagonista non fosse stato un ragazzo animato da una fede immensa, pur cresciuto in un ambiente familiare piuttosto indifferente ai temi religiosi. In questa storia, la malattia e la sofferenza costituiscono l’humus all’interno del quale il soffio dello Spirito fa nascere e sviluppare una fede che porta un figlio a diventare “padre” dei propri genitori. Pierangelo, che fin dai primi momenti della malattia ha visto in essa un progetto di Dio, abbandonandosi totalmente al suo “amico Gesù”, genera alla fede molti di coloro cha ha intorno, a iniziare dai suoi genitori. Le sue affermazioni sulla malattia come dono, sulla limitatezza della mente umana a comprendere i progetti divini, sull’importanza dell’appartenenza alla Chiesa e della preghiera comune e altre che pronunciò a suo padre e sua madre negli ultimi giorni della sua vita hanno costituito le fondamenta di un cammino di conversione continuo che sta indirizzando la vita dei suoi genitori dopo la sua nascita in Cielo. L’8 settembre 2018 durante il pellegrinaggio a San Giovanni Rotondo, organizzato dalla diocesi di Taranto per dare avvio all’anno pastorale, l’arcivescovo monsignor Filippo Santoro annuncia di aver ricevuto da Roma il decreto che autorizza a cominciare il processo di beatificazione per Pierangelo Capuzzimati e per un’altra giovane, Paola Adamo.

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Ricorrenze

Ecologia integrale: dal 30 gennaio un corso online per i dieci anni della Laudato si’

23 Gen 2025

In preparazione al decimo anniversario dell’enciclica Laudato Si’ (24 maggio 2015), il Collegium Maximum della Pontificia Università Gregoriana promuove due percorsi formativi online, in lingua italiana e in lingua inglese, aperti e a tutti, sul tema: “Ecologia integrale: sfide ed opportunità per rispondere alla crisi della sostenibilità”. Il corso, in lingua italiana, è promosso dalla Facoltà di Scienze sociali insieme all’Osservatorio Laudato Si’ e alla Fondazione Dusmet. È articolato in dieci moduli, ciascuno articolato in due parti di tre ore, che si svolgeranno dal 30 gennaio al 16 maggio 2025; saranno condotti da esperti e personalità del mondo cattolico e non, in prima linea nei settori della sostenibilità. “Si affronteranno ambiti quali il ruolo dell’educazione, del dialogo ecumenico e interreligioso, per poi passare ad analizzare le prospettive e sfide all’ecologia integrale nell’ambito giuridico, del cambio climatico e della difesa del suolo, della sicurezza alimentare e sanitaria, della gestione dell’energia, dell’acqua e della biodiversità, del lavoro e della finanza, dell’economia circolare, della cybersecurity, della comunicazione e del benessere psicologico. Il corso si svolge in modalità online e asincrona”, si legge in una nota. È prevista la consegna di un elaborato finale.
La partecipazione è aperta a tutti.

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Nomine

Baggio (Aiart): “Grati alla Cei per la nomina di don Oronzo Marraffa come nuovo consulente ecclesiastico

23 Gen 2025

“Ringrazio la Conferenza episcopale italiana per la nomina riservata all’Aiart in segno di stima e di vicinanza e sono certo che il contributo di don Oronzo Marraffa sarà di alto profilo e ci aiuterà e sosterrà nel cammino che ci vede sempre più impegnati nelle sfide di attenzione allo sviluppo costante, continuo e a tratti problematico del mondo della comunicazione e dei social network”. Lo afferma Giovanni Baggio, presidente nazionale dell’Associazione cittadini mediali, in riferimento alla nomina di don Marraffa come nuovo consulente ecclesiastico dell’Aiart, nominato dalla Cei a margine del Consiglio permanente svoltosi a Roma dal 20 al 22 gennaio sotto la guida del cardinale presidente Matteo Maria Zuppi.
Don Oronzo Marraffa – sacerdote della diocesi di Castellaneta e segretario della Commissione regionale cultura e comunicazioni sociali della Conferenza episcopale pugliese – succede a don Walter Insero. L’apprezzamento sincero dell’Aiart per questa “staffetta” alla guida dell’Associazione italiana ascoltatori radio-televisivi, oggi associazione cittadini mediali: una bussola nel mondo della comunicazione costituita nel 1953. Settant’anni di tutela, formazione e informazione tra radio, multimedialità e intelligenza artificiale.
“Siamo sicuri che il contributo e la professionalità di don Oronzo – conclude Baggio – ci aiuti e incoraggi anche verso le nuove e grandi sfide tracciate dall’Intelligenza artificiale, individuando insieme una strada intelligentemente critica ed equilibrata tra protezione e innovazione, a salvaguardia del bene comune, della persona e della cultura millenaria di cui noi umani facciamo tesoro ogni giorno”.
Il ringraziamento di tutta l’Aiart al suo nuovo consulente ecclesiastico per avere accettato l’invito ad accompagnarla nei prossimi anni, lungo i sentieri indicatigli dal Santo Padre (formazione, tutela e testimonianza) da “protagonisti attivi, consapevoli e responsabili per la crescita di un mondo più giusto, fraterno e, speriamo, presto in pace”.

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Eventi culturali in città

La corte degli aranci, il nuovo libro di Antonella Albano

23 Gen 2025

di Angelo Diofano

‘La corte degli aranci’, il nuovo libro della tarantina Antonella Albano (edito dalla barese ‘Edizioni di pagina’, 308 pagine, 19 euro) sarà presentato sabato 25 alle ore 17 alla biblioteca Acclavio nel corso di una serata patrocinata dall’assessorato alla cultura del Comune.
Dialogherà con l’autrice il giornalista Pippo Mazzarino.

La storia. Due donne si innamorano della stessa casa, ma in epoche differenti: a distanza di decenni: una ragazza di tredici anni e una donna di trentasette che abiteranno in epoche diverse in quella che una volta era una masseria nei pressi del mare, ormai immersa fra i palazzi di via Mazzini a Taranto, che ancor oggi custodisce un bellissimo agrumeto.
La prima, Arcangela, in una Taranto fascista e classista, vuole studiare e costruirsi un futuro migliore, anche se è povera, non ha mai conosciuto suo padre mentre sua madre è in carcere. Benché gli eventi mettano alla prova le sue aspirazioni e la stima che ha di sé, la ragazza trova forza e consolazione negli alberi della sua corte, che continueranno a esistere grazie a lei e dopo di lei.
Dal canto suo, Sabella, la donna più grande, eredita la casa e la corte dalla donna a cui è stata affidata come servetta sin dall’infanzia, una ricamatrice che le insegnerà il suo mestiere. Agli albori degli anni Settanta, quando l’emancipazione femminile è ancora una chimera, lei sceglierà l’indipendenza, coltivando il sogno di produrre, grazie all’agrumeto, canditi per le pasticcerie del circondario.

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Ricorrenze

Giornata della memoria: lunedì 27 la celebrazione delle Acli di Taranto

23 Gen 2025

“La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi”: queste parole di Mario Rigoni Stern sono la traccia che le Acli provinciali di Taranto hanno voluto seguire per celebrare la Giornata della Memoria e per tramandarne il significato alle generazioni più giovani, ad ottant’anni esatti dall’apertura dei cancelli di Auschwitz e dalla liberazione degli ebrei sopravvissuti.
Per la mattinata di lunedì 27 gennaio, le Associazioni cristiane lavoratori italiani hanno organizzato un cineforum – il cui ingresso è gratuito – con la visione di “Sobibor – La grande fuga”, un film sulla Shoah del 2018 di Konstantin Jur’evič Chabenskij, nell’auditorium Bellarmino (in corso Italia 184, a Taranto).
“Abbiamo pensato di coinvolgere – dice il vicepresidente delle Acli, Fabiano Biallo, che ha organizzato la commemorazione – quattro classi di diversi istituti superiori della nostra provincia. Siamo molto contenti che la nostra proposta sia stata accolta con entusiasmo e immediatezza dai dirigenti scolastici a cui abbiamo spedito il nostro invito, nei mesi scorsi. È fondamentale tenere la memoria, attraverso i nostri ragazzi, di ciò che è accaduto: questo principio vale sempre, ma soprattutto in momenti come questi nei quali, in tutt’Europa, spirano venti che richiamano alla xenofobia e all’intolleranza verso qualsiasi diversità”.
L’evento prevede la proiezione del film (di circa due ore) e un successivo dibattito di circa un’ora alla presenza del presidente Anpi di Taranto, Riccardo Pagano, della docente in Pedagogia generale e sociale del Dipartimento jonico di Studi giuridici dell’Università di Bari, Adriana Schiedi, e del ricercatore in Pedagogia generale e sociale del Dipartimento jonico di Studi giuridici dell’Università di Bari, Pierluca Turnone.
I ringraziamenti finali saranno affidati al presidente provinciale delle Acli, Giuseppe Mastrocinque.

 

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Azione cattolica

La Pace in Azione

23 Gen 2025

L’Azione Cattolica ragazzi terrà sabato 25 e domenica 26 gennaio, con il patrocinio del Comune, la ‘Festa della pace’ che quest’anno sarà intitolata ‘La Pace in Azione’.

Sabato 25, l’appuntamento sarà al santuario Nostra Signora di Fatima , a Talsano, alle ore 18.30, dove le équipe dei giovani e adulti aspetteranno i partecipanti per un ‘aperi-scambio’.

Domenica 26 ci si vedrà alle ore 10 in piazza Castello, davanti palazzo di città, per le iscrizioni; alle ore 10.30 inizierà la festa con la marcia-pellegrinaggio (ore 11.30) verso la cattedrale per il passaggio della porta santa; alle ore 12 celebrazione della santa messa.

 

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Formazione cristiana

Al seminario una ‘tre giorni’ di studio biblico

23 Gen 2025

Da lunedì 27 a mercoledì 29 al seminario di Poggio Galeso (ore 16-18.30) si terrà la ‘tre giorni’ di studio biblico a cura dell’ufficio diocesano per la catechesi diretto da don Simone De Benedittis. Il tema che verrà affrontato sarà un’introduzione con passi scelti di esegesi delle cinque Megilloth, cioè i cinque libri che vengono letti per intero durante alcune feste ebraiche: Rut, Ester, Qohelet, Lamentazioni, Cantico dei Cantici.
Le conferenze saranno tenute dal prof. don Sebastiano Pinto, docente di Sacra Scrittura della Facoltà teologica pugliese e referente per l’Apostolato biblico. In ogni giornata, al termine della seconda presentazione, è previsto uno spazio per le domande ed eventuali condivisioni.

Questo il programma degli incontri:
Lunedì 27 gennaio:, ore 16, cenni storico-compositivi sui Cinque rotoli e il loro uso nella liturgia ebraica, a cura di don Simone De Benedittis;
ore 17: introduzione e passo d’esegesi scelto al libro di Ester, a cura di don Sebastiano Pinto.

Martedì 28: ore 16, saluto e benedizione da parte dell’arcivescovo mons. Ciro Miniero; seguirà l’introduzione al libro del Qohelet;
ore 17, passi d’esegesi scelti dal libro di Qohelet.

Mercoledì 29: ore 16, introduzione al Cantico dei Cantici;
ore 17, passi d’esegesi scelti dal Cantico dei Cantici.

Prossimamente saranno rese note le informazioni relative al convegno catechistico che si terrà prima dell’inizio della Quaresima.

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Ecclesia

Il clero di Cerignola in visita a Taranto per un’esperienza di aggiornamento

22 Gen 2025

di Angelo Diofano

Come ogni anno il clero di Cerignola-Ascoli Satriano si riunisce con il suo vescovo, mons. Fabio Ciollaro, per un’esperienza di aggiornamento e di formazione, vissuta questa volta, nelle giornate del 20 e 21 gennaio, nella nostra Arcidiocesi di Taranto, precisamente a Casa San Paolo-Martina Franca, partecipando ad incontri serviti a conoscere e a confrontarsi sulle nuove sfide che la Chiesa è chiamata a vivere. Si sono così apprese nuove conoscenze servite a completare meglio il proprio ministero, trascorrendo nel contempo delle giornate di fraternità che porranno poi consentire una relazione più serena nell’ambito del presbiterio cerignolese.

Nella prima giornata, a Casa San Paolo-Martina Franca, si è svolto l’incontro con l’arcivescovo emerito mons. Filippo Santoro che ha parlato della sua esperienza di pastore sia nella Chiesa tarantina, sia in quella brasiliana, precisamente a Petropolis dov’è stato dapprima vescovo ausiliare e poi anche vescovo titolare. Mons. Santoro si è soffermato su quello che ha vissuto nei vari congressi svoltisi in Sudamerica negli anni 90 e agli inizi del 2000, illustrando poi l’esperienza tarantina, con ampi riferimenti alla questione Ilva. Con il vescovo emerito si è parlato dei processi sociali attuali e di quelli che si prevedono per il futuro, confrontandosi sulle sfide che la Chiesa è chiamata ad affrontare. “I presbiteri – ha detto – possono fare tanto a livello sociale, antropologico e pedagogico, mai dimenticando che per il nostro ministero ci impone di essere latori di un messaggio che può essere ben diverso da quello che la società si aspetta, proprio perché siamo cristiani e che dobbiamo impegnarci su quello che ci chiede il Vangelo, diffondendolo”.


Dopo il pranzo si è vissuta un’ulteriore opportunità di formazione, grazie a mons. Emanuele Ferro che sta portando avanti un’interessante pastorale formativa con i nubendi. In particolare, egli si è soffermato sulla sua esperienza di parroco nella Basilica Cattedrale in città vecchia, presentando anche l’esperienza avvincente con i corsi di preparazione al matrimonio effettuati in forma residenziale, in cui si lavora per far comprendere meglio il sacramento del matrimonio ai fini di una vita sacramentale ben diversa da quella che ci si potrebbe attendere.

La sera, accolto in maniera calorosa dal parroco mons. Giuseppe Montanaro, il presbiterio di Cerignola e il suo vescovo hanno concelebrato nella basilica di San Martino, sempre a Martina Franca. 
Nella giornata successiva, a Taranto, dopo la santa messa, si è tenuto un incontro con il sociologo don Antonio Panico, che ha illustrato quelli che possono essere i nuovi rituali sociali che interpellano l’essere pastori in questo tempo, di come il rito fa parte della nostra vita, illustrandone gli aspetti sociologici, antropologici e, quindi, cristiani. 

Dopo il pranzo i sacerdoti si sono recati in visita alla Cattedrale di Taranto, accolti dal parroco mons. Emanuele Ferro e assistendo alla proiezione di un videomapping sulle meraviglie storiche della nostra città. Al termine della visita, i sacerdoti hanno potuto incontrare l’arcivescovo di Taranto mons. Ciro Miniero, dialogando con lui e ricevendo la sua paterna benedizione. Il pomeriggio è proseguito con la visita della terrazza panoramica della Cattedrale e infine, concludendo l’esperienza presso il museo nazionale MarTa. In serata, il rientro in diocesi, ben felici dell’esperienza fraterna vissuta.

 

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Diocesi

Regina Mundi, giornata di spiritualità in onore dello Spirito Santo

22 Gen 2025

di Angelo Diofano

Stasera, mercoledì 22 gennaio, si terrà alla Regina Mundi di Martina Franca una giornata di spiritualità in onore dello Spirito Santo organizzata dall’associazione laicale ‘Potenza Divina d’Amore’ e dai religiosi ‘Discepoli e Apostoli dello Spirito Santo’ di Palestrina (Roma), in collaborazione con il gruppo di preghiera allo Spirito Santo della parrocchia.

 S’inizierà alle ore 16 con la presentazione dell’Opera a cura del presidente Mario Busca; alle ore 16.30 si terrà il cenacolo di preghiera allo Spirito Santo guidato da suor Alma; alle ore 17, catechesi e meditazione a cura di padre Basito; alle ore 18, celebrazione eucaristica e commiato.

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