Il testo dell’omelia per la Messa crismale, preparato da papa Francesco

“In Gesù si apre il libro della storia e lo si può leggere. Anche noi sacerdoti abbiamo una storia: rinnovando il Giovedì Santo le promesse dell’Ordinazione, confessiamo di poterla leggere soltanto in Gesù di Nazaret”: lo scrive papa Francesco, nell’omelia da lui preparata per la messa del Crisma e letta dal card. Domenico Calcagno, presidente emerito dell’Apsa, che la presiede nella basilica di San Pietro.
“Quando lasciamo che sia Lui a istruirci, il nostro diventa un ministero di speranza, perché in ognuna delle nostre storie Dio apre un giubileo, cioè un tempo e un’oasi di grazia”, sostiene Francesco. “Chiediamoci: sto imparando a leggere la mia vita? Oppure ho paura a farlo? È un popolo intero a trovare ristoro, quando il giubileo inizia nella nostra vita: non una volta ogni venticinque anni – speriamo! – ma in quella prossimità quotidiana del prete alla sua gente in cui le profezie di giustizia e di pace si adempiono.
Gesù legge e ci insegna a leggere il sacerdozio ministeriale come puro servizio al popolo sacerdotale, che abiterà presto una città che non ha bisogno di tempio”, spiega il Papa, secondo il quale “l’anno giubilare rappresenta, per noi sacerdoti, una specifica chiamata a ricominciare nel segno della conversione. Pellegrini di speranza, per uscire dal clericalismo e diventare annunciatori di speranza”.
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