Settimana santa in diocesi

Settimana Santa a Talsano con le confraternite del Santissimo Rosario e del Carmine

10 Apr 2025

di Angelo Diofano

Le confraternite del Carmine e del Santissimo Rosario di Talsano sono le gelose custodi dei riti tradizionali della Settimana Santa. Questi eventi, che beneficiano dalla reciproca collaborazione di confratelli e consorelle, non solo rinnovano la fede, ma rafforzano anche il legame comunitario, rendendo tangibile il valore della tradizione per le generazioni future.
Talsano trova così nelle due confraternite non solo un simbolo di devozione, ma un faro di identità e appartenenza.
Di seguito i rispettivi programmi.

Confraternita del Santissimo Rosario

Fondata nel 1896, la confraternita del Santissimo Rosario rappresenta un importante punto di riferimento spirituale e culturale per la comunità di Talsano. Dopo un periodo di inattività che ha avuto inizio a cavallo delle due guerre mondiali, il sodalizio sembrava destinato a svanire nel ricordo. Ma nel 1994, grazie alla determinazione del commissario arcivescovile Pasquale Quaranta e del padre spirituale don Vittorio Emanuele Marilli, la confraternita è stata brillantemente ripristinata, dando nuova vita a una tradizione religiosa che affonda le proprie radici nel passato.
Il rinnovato entusiasmo ha portato all’organizzazione dell’antica processione dell’Addolorata, nota come Via Matris, che si tiene il Venerdì di Passione, quello prima della Domenica delle Palme. Questa ritualità non è solo un momento di riflessione sui sette dolori di Maria, ma anche un’occasione per la comunità di unirsi in fede e devozione.
Un altro momento significativo è il pellegrinaggio dei confratelli il Giovedì Santo, che fino al 1994 era organizzato solo dalla confraternita del Carmine e ora anche da quella del Rosario. 

Confraternita del Carmine

La confraternita del Carmine nasce nel 1905 da un antico culto proveniente da una edicola, che si trova alle spalle della omonima chiesa in cui è raffigurata la Vergine del Carmine.
Questo il programma confraternale:

Domenica delle Palme: ore 9.30, ci sarà la benedizione solenne delle palme presso l’oratorio del Carmine, seguirà la processione verso la chiesa parrocchiale per la solenne celebrazione eucaristica.

Giovedì Santo: ore 17, benedizione e uscita della prima delle ‘poste’ verso gli altari della reposizione; ore 17, in parrocchia, celebrazione della messa in Coena Domini; ore 22.30, adorazione comunitaria.

Venerdì Santo: dopo tanti anni, ritorna anche in questa mattinata il pellegrinaggio parte delle due confraternite all’altare della reposizione allestito nella chiesa del Rosario. Questo, partendo dall’oratorio del Carmine e percorrendo solo su via Garibaldi.

Sempre Venerdì Santo, alle ore 12: liturgia dell’ora media e oscuramento del repositori; ore 15 liturgia della Passione di Gesù; ore 17, dall’oratorio del Carmine, processione dei Misteri, accompagnata dalla banda musicale ‘Maria SS. Addolorata’ di Talsano e da quella di Pulsano.

Il tutto si concluderà Sabato santo, in parrocchia alle ore 22.30 con la solenne, solenne celebrazione eucaristica della Resurrezione.

 

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Mysterium festival

Mysterium Festival: ‘Dalla culla alla croce’, venerdì 11 alla Santa Famiglia

10 Apr 2025

Altro appuntamento particolarmente atteso per l’undicesima edizione del Mysterium Festival è quello di venerdì 11 alle ore 20.30 nella chiesa della Santa Famiglia (quartiere Salinella) con “Dalla culla alla croce – La vita di Cristo nel presepe di San Francesco”, da un’idea del Maestro Piero Romano e commissionato dal Mysterium Festival per celebrare gli ottocento anni del presepe di Greccio (24 dicembre nel 1223), su ispirazione di Francesco d’Assisi.

Oratorio per voci, coro, orchestra e strumenti popolari, con versi e musica di Mario Incudine, con arrangiamenti del Maestro Valter Sivilotti, “Dalla culla alla croce” sarà eseguito dall’Orchestra della Magna Grecia diretta dal m° Michele Nitti e il L.A. Chorus diretto dal m° Alessandro Fortunato, con Anita Vitale (voce e pianoforte), Antonio Vasta (fisarmonica, zampogna e pianoforte), Michele Piccione (ghironda, lira, chitarra battente, tamburi a cornice e fiati etnici), Pino Ricosta (ukulele basso, contrabbasso e percussioni) e Francesco Buongiorno (batteria e percussioni). Maestri collaboratori sono Antonio Vasta e Francesco Buongiorno.

Con tale opera si intende non soltanto celebrare la ricorrenza degli ottocento anni da quello straordinario avvenimento, ma anche raccontare la vita di Cristo attraverso lo sguardo inedito dei personaggi che affollano il presepe. Attraverso una tessitura musicale serratissima, la drammaturgia poetica si snoda in un susseguirsi di flashback e visioni, ricordi e rivelazioni. Un’opera corale in versi in cui l’orchestra classica dialoga con gli strumenti popolari come ghironda, zampogna, chitarra battente, flauti popolari, tammorre, lira e duduk, alternando voci soliste e coro.

Ingresso gratuito, con prenotazione facoltativa su evenbrite (la prenotazione garantisce il posto a sedere). 

nfo: Orchestra Magna Grecia Taranto – via Ciro Giovinazzi 28 (392.9199935).

sitimysteriumfestival.it e orchestramagnagrecia.it

 

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Settimana di Passione

In San Domenico, i Sette Dolori di Maria

ph Pasquale Pasculli
10 Apr 2025

di Angelo Diofano

Appuntamento di spicco della Settimana di Passione  è quello della ‘Compassio Virginis’, la commemorazione dei ‘Sette Dolori di Maria’ (la cosiddetta ‘festa piccola’) che si terrà venerdì 11 aprile alle ore 18.30 in San Domenico Maggiore a cura della confraternita dell’Addolorata. La predicazione sarà affidata a mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo emerito di Potenza.
Per l’occasione la statua della Addolorata sarà sistemata su un tosello davanti all’altare maggiore con ai lati i confratelli in abito di rito.

Dopo commento sui Sette Dolori (Profezia di Simeone, Fuga in Egitto, Smarrimento di Gesù, Incontro sul Calvario, Morte di Gesù, La Deposizione, Gesù nel sepolcro) un confratello e una consorella recheranno una luce davanti alle relative rappresentazioni. Il canto de “La Desolata” di padre Serafino Marinosci concluderà la funzione, che prevede anche la consegna del crocifisso all’Addolorata, davanti al cui simulacro e a quello del Crocifisso i devoti potranno deporre i ceri.

Tradizionalmente legata al Venerdì di Passione, dalla solenne funzione ebbe inizio la grande devozione dei tarantini alla Beata Vergine Addolorata. Il tutto risale alla metà del XVIII secolo quando il padre spirituale della confraternita di San Domenico il canonico abate Vincenzo Cosa introdusse il culto dell’Addolorata, donando la statua e la relativa “cassa delle robbe”. In seguito alla pratica devozionale dei Sette dolori di Maria il sodalizio ricevette nel 1794 dalla Real Camera di Santa Chiara di Napoli il permesso di solennizzare la festa della Madonna Addolorata (‘festa grande’) con solenne processione della statua. Con la crescente devozione all’Addolorata e alla predicazione dei Servi di Maria, i confratelli chiesero all’arcivescovo Giuseppe Rotondo di fondare la confraternita di Maria SS.ma Addolorata: la richiesta fu accolta nel 1870 e il nuovo sodalizio fu aggregato a quella preesistente di San Domenico.

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Settimana santa a Taranto

Le ‘Sette Parole di Nostro Signore in croce’ in San Domenico

10 Apr 2025

di Angelo Diofano

Lunedì Santo, 14 aprile, alle ore 19, nella chiesa di San Domenico, la confraternita dell’Addolorata terrà la consueta funzione de ‘Le Sette Parole di Nostro Signore in croce – Le tre ore di agonia’ (Padre perdona loro, Oggi sarai con me, Ecco tua Madre, Dio mio perché mi hai abbandonato, Ho sete, Tutto è compiuto, Nelle Tue mani rimetto il mio spirito).
La funzione sarà presieduta dal padre spirituale del sodalizio, mons. Emanuele Ferro. Al termine avrà luogo la benedizione dei ceri dei torcianti partecipanti al pellegrinaggio della Beata Vergine Addolorata nella notte del Giovedì Santo.

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Diocesi

San Marzano: Via Matris verso il santuario giubilare della Madonna delle Grazie

09 Apr 2025

A San Marzano di San Giuseppe, in occasione dell’Anno santo, la comunità parrocchiale intitolata a San Carlo Borromeo si ritroverà unita per vivere, venerdì 11 aprile, la Via Matris, un forte momento di fede e di comunione. Si tratta della solenne processione della statua della Vergine Addolorata verso il santuario giubilare della Madonna delle Grazie, in un cammino spirituale sotto lo sguardo materno di Maria.

Il programma prevede alle ore 18 in chiesa madre la santa messa presieduta dal parroco don Cosimo Rodia al termine della quale muoverà la processione per via Roma, via margherita, via mons. Bello, via mons. Importuno fino al santuario.
Inoltre da sabato 17 a domenica 27 aprile, dalle ore 17 alle ore 20.30, la parrocchia ha organizzato nell’oratorio in via Addolorata (dietro la chiesa madre) ‘La Passione di Cristo in diorama dinamico e statico’ a cura di Tony Zecca e Cosimo Di Maglie.

 

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Settimana santa in diocesi

A Lizzano, la 53ª edizione de La Passione di Gesù Cristo

09 Apr 2025

di Angelo Diofano

Come tradizione vuole, Domenica delle Palme, 13 aprile, l’associazione ‘Pietre vive’ metterà in scena a Lizzano la 53.ma edizione de ‘La Passione di Gesù Cristo. Scene itineranti visibili da ogni punto trasformano anonimi angoli del paese nel luogo più affascinante del mondo. Dagli “Osanna” ai “Crocifiggilo”, dall’esultanza alla sofferenza, dalla vita alla morte, da Gerusalemme in festa al Calvario insanguinato, gli ultimi giorni di vita di Gesù vengono rivissuti dagli interpreti e dai presenti come protagonisti e testimoni dell’accaduto. La gloriosa Resurrezione del Cristo e l’annuncio dato dall’apostolo Pietro a tutti gli uomini di buona volontà sono la giusta e più degna conclusione della rappresentazione.

“I lavori di preparazione vanno avanti ormai da giorni e c’è grande fermento e tanta emozione, come capita sempre tutti gli anni nell’immediata vigilia dell’evento – spiega Angelo Nisi, presidente dell’associazione organizzatrice, Pietre vive -. Ogni volta è come la prima volta! Siamo consapevoli della responsabilità che ci prendiamo: non è facile portare in scena e far rivivere gli ultimi giorni di vita del Figlio di Dio”.

Quest’anno la rappresentazione lizzanese avrà come ospite Thomas Hummel di Salmunster (Germania), presidente di Europassion, il sodalizio europeo al quale aderiscono 90 associazioni di 16 Paesi europei, il cui scopo è quello di salvaguardare, valorizzare e promuovere sacre rappresentazioni della Passione di Cristo e i riti della Settimana Santa in Europa. “Ci verrà a trovare – conclude Nisi – in compagnia di un altro amico di Pietre Vive, Lukas Komherr, per stare qualche giorno nel nostro paese e per assistere alla rappresentazione della Passione di Gesù Cristo il 13 aprile, alla quale invitiamo tutti ad assistere”.

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Infanzia negata

Sabato 11, al Tarentum ‘Un sipario di note ed emozioni’ per l’Unicef

09 Apr 2025

Prosegue l’impegno a sostegno dell’Unicef e dei programmi di sviluppo e tutela dell’infanzia: sabato 11 aprile al teatro Tarentum, in via Regina Elena 122, Giuliano Ciliberti, autore, cantattore e art director, insieme al cantautore tarantino Francesco Contessa, presenteranno ‘Un sipario di note e di emozioni’, evento patrocinato dal Comune e dalla Provincia di Taranto.

Una serata all’insegna della musica, delle arti performative, per offrire un momento di svago e condivisione culturale, promuovendo quei talenti da sempre impegnati sul territorio, con l’obiettivo di supportare il lavoro che l’Unicef da oltre 50 anni porta avanti a favore dell’infanzia svantaggiata, soprattutto nelle aree più depresse del pianeta. Una necessità che alla luce degli sviluppi attuali, diviene ancora più urgente.
A riempire il palco di ‘note ed emozioni’ ci saranno le musiche di Enzo Mignogna al pianoforte, Roberto Inciardi al contrabbasso, Pino Picchierri al sax e Massimo Nigro alla batteria.
Condurranno la serata Barbara Galeandro e Valentina Castellaneta.

L’evento ha un costo di 18 euro per la galleria e di 14 euro per la platea.

Per info e ticket, è possibile contattare il Comitato Unicef di Taranto:
comitato.taranto@unicef.it
3346898542 – 3463603414

 

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Fede & cultura

San Cataldo: Un libro di Lucio Pierri cerca di mettere ordine nelle tradizioni

09 Apr 2025

di Silvano Trevisani

San Cataldo tra storia e leggenda” è il titolo di un saggio scritto da Lucio Pierri e pubblicato dalle edizioni Scorpione, che sarà presentato il 5 maggio prossimo nella Basilica cattedrale da Piero Massafra. A coordinare sarà monsignor Emanuele Ferro, interverrà l’autore. Rivolgerà i saluti l’arcivescovo Ciro Miniero. Il volume è il quarto della Collana di studi storici e archeologici degli Amici del Castello Aragonese di Taranto OdV.

Siamo in grado di anticipare alcuni dei contenuti principali del volume di Pierri che alle tradizioni agiografiche e storiche riguardanti il santo patrono della città e della diocesi di Taranto si dedica da tempo. Una questione, quella della vicenda umana e storica di Cataldo, che da anni interessa e interroga studiosi e devoti, impegnati nel non semplice scopo di chiarire almeno le origini del santo vescovo. Come spesso accade per i santi vissuti molti secoli fa, le tradizioni sforano spesso nella leggenda, in carenza di documenti storici coevi esaurienti.

Così il saggio

Il saggio di Pierri si muove, infatti, sullo scivoloso tema della agiografia, tentando di discernere, attraverso un esame della documentazione antica, quanto si possa attribuire alla storia e quanto alla leggenda, circa la vita e le opere di san Cataldo. Le fonti sono varie, a volte coincidenti, a volte discordanti, ma tutte concordano su un dato centrale: il luogo di sepoltura del santo è nel soccorpo della cattedrale. Quello è un avvenimento certo e documentato che dà inizio alla storia, scandita con precisione nelle sue date, come sintetizzato dall’arcivescovo Capecelatro nell’Officium del 1787: Drogone nel 1071 rinviene il corpo e lo colloca sotto l’altare maggiore del Duomo. Rainaldo nel 1107 ne cura un migliore sepolcro. Gerardo nel 1151 fabbrica un mirabile sacello e vi ripone le reliquie custodite in una urna d’argento. Rogerio nel 1346 fonde l’urna di argento per ricavarne una statua a mezzo busto.

Sui dati storici “noti” l’autore non si dilunga, concentrandosi sulla ricerca delle narrazioni antiche, intessute dalla pietà popolare e dalla fede, sulla vita di san Cataldo, e come una di queste, recepita dalla chiesa e ufficializzate nella liturgia, abbia oscurato un’altra tradizione. Che era forse più antica e narrava in maniera diversa quelle vicende facendo di Cataldo un santo vescovo, sepolto in antiquo in una chiesa rurale posta fuori le mura della città di Taranto.

Le due narrazioni sono in apparenza inconciliabili. Le riassumiamo brevemente, così come riportate da Pierri.

La prima narrazione

La prima, fondata probabilmente dal Berlengerio nel XII/XIII secolo, recepita nei libri liturgici della Chiesa tarantina che si leggevano in occasione delle festività del santo, venne consolidata attraverso la pubblicazione nel 1555 dell’Officium beati Cataldi archiepiscopi Tarentini, de eius vita, miraculis, canonizatione ac translatione, ad opera Giovan Battista Argerius.

Quando quella liturgia nel 1580 venne portata a Roma dall’arcivescovo Brancaccio per ottenerne l’approvazione, non venne accettata in toto. Il Cardinale Sirleto, incaricato della revisione, ne tagliò la parte più poetica: la nascita a somiglianza di Cristo con l’apparizione della stella cometa, la profezia di una nascita prodigiosa e la resurrezione della madre morta di parto da parte del piccolo infante Cataldo.

Il ridimensionamento fu accettato ob torto collo dalla liturgia ufficiale, ma non dalla storiografia tarantina, che volle sempre mantenere viva la tradizione degli antichi libri, ad iniziare dal Giovan Giovine. Il quale, nove anni dopo, nel 1589, diede alle stampe il De antiquitate et varia tarentinorum fortuna, riportando integra la narrazione tradizionale. E così nei secoli successivi, sino a tutto il secolo XIX con la pubblicazione della Storia di Taranto del De Vincentiis nel 1887. Si dava per certa la nascita in Irlanda e l’episcopato irlandese, il viaggio in Terra santa, l’arrivo successivo a Taranto. Quindi: morte e seppellimento a Taranto nella cappella di San Giovanni in Galilea, ritrovamento del corpo dopo diversi secoli da parte dell’arcivescovo Drogone nel rifacimento dalle fondamenta della chiesa.

La seconda narrazione

Questa sistemazione del culto determinò l’abbandono di una memoria più antica che narrava in maniera diversa quelle vicende. Memoria contenuta in una misconosciuta “cronaca” scritta intorno al 1150, conservata in un codice custodito presso la Biblioteca nazionale di Austria. Di essa sino ad ora se ne era avuta solo qualche parziale e non sempre pertinente citazione. Se ne conservava però in maniera frammentaria il nucleo fondamentale. Che fa riferimento al ritrovamento del corpo di Cataldo in una chiesa rurale presso Taranto a opera di un monaco longobardo e la sua traslazione nella chiesa di San Biagio all’interno città, prima del trasferimento in cattedrale.

Il reperimento integrale di quella memoria, il Sermo de inventione corporis sancti Kataldi, è stato reso possibile attraverso il rinvenimento sul mercato antiquariale, della trascrizione che venne operata nel 1924 da Adolf Hofmeister in occasione di un convegno organizzato dalla Biblioteca di Monaco.

Nel suo saggio Lucio Pierri tenta di conciliare le due diverse narrazioni, e ipotizza come dalla prima si sia passati alla seconda, dal ritrovamento del corpo in una chiesa rurale da parte di un monaco di origine longobarda, a un ritrovamento in cattedrale a opera di un arcivescovo normanno.

In che modo? È quello che approfondiremo prossimamente interpellando lo stesso autore. Il quale, come vedremo, rimarca il ruolo avuto nell’accreditamento e diffusione delle tradizioni da parte delle diverse provenienze “geografiche” degli “attori” religiosi.

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Solidarietà

La Colletta di Venerdì Santo sarà devoluta anche nella nostra diocesi alla Terra Santa

L’appello dell’arcivescovo Ciro Miniero alla nostra diocesi

09 Apr 2025

Un appello rivolto a sostenere la tradizionale Colletta del Venerdì Santo, 18 aprile, che quest’anno andrà in favore della Terra Santa, così martoriata dalla guerra, viene rivolto alla nostra diocesi dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero, accogliendo così l’accorato appello dal Commissario Generale di Terra Santa.

Ecco il testo dell’appello di mons. Miniero:
“Carissimi sacerdoti, religiosi, religiose e fedeli, ogni anno il Venerdì Santo, celebrando la liturgia della Passione e della morte del Signore, pensiamo alla terra di Gesù che, purtroppo, anche quest’anno vive il dramma della guerra. Mi è pervenuto un accorato appello dal Commissario Generale di Terra Santa per sostenere la tradizionale Colletta del Venerdì Santo che rappresenta un segno tangibile di solidarietà e vicinanza ai nostri fratelli e sorelle che vivono in quei luoghi, in situazioni di grave difficoltà economica e sociale, soprattutto a motivo della distruzione causata dalla guerra. Faccio mio l’appello del Commissario Generale di Terra Santa, esortandovi alla generosità che avete sempre dimostrato per sostenere, oltre che con la preghiera, anche con le offerte, i fratelli e le sorelle che vivono in quei luoghi”.

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Mysterium festival

‘The Chosen’, giovedì 10 ultimo appuntamento del Mysterium film

09 Apr 2025

Giovedì 10 aprile alle ore 20 al cinema-teatro Orfeo, ultimo appuntamento con ‘Mysterium Film’, la breve ma intensa rassegna di titoli cinematografici a cura di Adriano Di Giorgio e realizzata all’interno del Mysterium Festival, l’undicesima edizione di eventi di Fede, Arte, Storia, Tradizione e Cultura. In programmazione, “The Chosen: Ultima cena” di Dallas Jenkins, dialogo con monsignor Emanuele Ferro, parroco della basilica Cattedrale di San Cataldo.

Il Mysterium Festival 2025, diretto dai maestri Piero Romano e Pierfranco Semeraro, è una rassegna realizzata da ico Magna Grecia, L.A. Chorus, Le Corti di Taras, ARCoPu, Arcidiocesi di Taranto, Comune di Taranto, Regione Puglia e Ministero della Cultura, in collaborazione con BCC San Marzano di San Giuseppe, Caffè Ninfole, Varvaglione Vini, Baux Cucine e Living, TP Italia, Programma Sviluppo, Comes e Chemipul. Gli eventi in programma sono stati selezionati e condivisi dal comitato scientifico del Mysterium Festival presieduto dal dott. Donato Fusillo.

Dopo la proiezione di “Padre Pio” di Abel Ferrara e “Amore a Mumbai” di Payal Kapadiya, con dialoghi con il critico cinematografico Massimo Causo, ecco il terzo titolo in programmazione: “The Chosen: Ultima cena” di Dallas Jenkins (2025), con Elizabeth Tabish, Jonathan Roumie, Shahar Isaac e Paras Patel. Questa volta il dialogo con la platea dell’Orfeo spetterà a monsignor Emanuele Ferro.

La trama, in breve. Gesù entra nella Città Santa accolto come un re, ma trova il Tempio trasformato da spazio di preghiera in un mercato, luogo di scambio di denaro e traffico di merci. Mentre il Sommo Sacerdote trama contro di lui, Gesù agisce per primo e ribalta la situazione, denunciando la corruzione e il degrado di Gerusalemme. Dialogo con Monsignor Emanuele Ferro.

Mysterium Film, cinema-teatro Orfeo: ‘The Chosen: Ultima cena’ di Dallas Jenkins giovedì 10 aprile alle 20.00. Ingresso: 5euro.

Info: 0994533590.

 

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Appuntamenti di Quaresima

Al Carmine, venerazione del simulacro dell’Addolorata

foto G. Leva
08 Apr 2025

di Angelo Diofano

“Carissime consorelle, ci prepariamo a vivere un momento emozionante: la venerazione della Beata Vergine Addolorata. Un momento di preghiera, riflessione e profonda venerazione durante il quale avrete il privilegio di avvicinarvi alla Vergine Addolorata, lasciandovi cullare dal suo sguardo, simbolo di more e misericordia materna”: così il priore dell’arciconfraternita del Carmine, cav. Antonello Papalia, invita alla partecipazione a questo toccante momento di venerazione che avrà luogo in chiesa mercoledì 9 aprile alle ore 19.30, durante il quale le consorelle potranno rendere il loro personale omaggio di preghiera e di devozione alla Beata Vergine Addolorata.
Al termine, i confratelli potranno effettuare l’offerta dell’incenso.

 

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