Crimini contro l'umanità

Striscia di Gaza: bombe israeliane su ospedale battista al Ahli

Il fatto che sia avvenuto la Domenica delle Palme, accresce indignazione e dolore

ph Afp-Sir
15 Apr 2025

di Maria Chiara Biagioni

Anche il Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc) condanna il bombardamento dell’ospedale Ahli Arab di Gaza. Il segretario generale del Wcc, rev. Jerry Pillay, denuncia “con la massima fermezza”, in un comunicato diffuso in questi giorni, che dall’inizio della guerra, è la quinta volta che l’ospedale Ahli Arab di Gaza è preso di mira. E aggiunge: “Il fatto che questo attacco sia avvenuto la Domenica delle Palme, all’inizio della Settimana Santa, accresce l’indignazione e il dolore.
Gli ospedali non devono mai essere bersagli”.
Pillay ha osservato che i ripetuti attacchi a questa struttura medica gestita dalla Chiesa riflettono “l’insopportabile sofferenza patita dal popolo di Gaza, la cui dignità e umanità continuano a essere violate.
Mentre celebriamo la Pasqua, la resurrezione di Cristo afferma che la morte e l’ingiustizia non avranno l’ultima parola
– ha affermato Pillay -. Di fronte alla distruzione, proclamiamo la vita”.
Pillay ha poi concluso: “Invitiamo la comunità internazionale ad agire con urgenza per proteggere i civili, far rispettare il diritto internazionale e contribuire a porre fine a questa brutale guerra”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Intervista esclusiva

Patrizia Conte e il trionfo televisivo “Ho vinto puntando solo su me stessa”

14 Apr 2025

di Silvano Trevisani

È la parabola che non immagini quella che ha portato finalmente a un successo di grande livello la “nostra” Patrizia Conte. Semplicemente perché una cantante raffinata e dotata delle sue enormi potenzialità dovrebbe costantemente essere alla ribalta. Così come ha dichiarano Gigi D’Alessio già al primo impatto nella puntata d’esordio di “The Voice Senior”, il talent di Rai 1 condotto da Antonella Clerici, quando ha chiesto, prima di tutto a se stesso, dov’era “nascosta”. Il talent l’ha consacrata vincitrice, semplicemente fornendole finalmente l’occasione di una ribalta nazionale. Lei che, invece, le sue ribalte le aveva sempre ritagliate in settori di nicchia, seppure di grande rilievo internazionale. Ma trovare il successo del grande pubblico a 61 anni significa anche avere la giusta voglia e la consapevolezza dei propri mezzi. Quali certamente Patrizia Conte ha sempre avuto, collaborando con mostri sacri della musica jazz come il grande Tullio D’Episcopo o  come Bobby Durham, mitico batterista di Ella Frtizgerard, considerata tra le due / tre massime interpreti mondiali del soul. E con tanti altri, come il maestro Paolo Lepore, con quale sarà presto a Taranto. Eppure poteva essere un rischio per una come lei. È quello che le abbiamo chiesto, trovandola, come sempre, solare e ironica allo stesso tempo.

Ora che hai smaltito la gioia di un successo clamoroso, cosa ti rimane di questa esperienza?

Bella domanda! Direi: la soddisfazione di aver fatto la scelta giusta, mettendomi in gioco. E poi la gioia di aver vissuto un bel momento, grazie a un’esperienza come quella del grande pubblico televisivo, per me del tutto nuova. Il mio è stato sempre un pubblico di nicchia, certamente di bocca buona, ma limitato. E questo per una mia scelta precisa.

Ma avevi immaginato, decidendo di partecipare alla competizione, di poterla vincere?

Assolutamente no. Non sono propensa a illudermi, in genere, ma avrei accettato comunque l’esperienza, per me sempre arricchente e nuova.

Non hai avuto paura, quindi, di riproporti come “senior”.

No! Un po’ perché, come ho detto, non sono mai stata una grande illusa, come magari lo sono altri che, infatti, sono rimasi malissimo. Un po’ perché canto da così tanti anni da aver maturato una buona esperienza, che mi ha spinto a proporre dei brani particolarmente impegnativi, che sono stati apprezzati. Insomma: prima di buttarmi ci ho pensato. Ho scommesso su di me e sulle mie potenzialità. Non ho avuto bisogno di bigliettini da visiti e ottenere l’apprezzamento di tanti grandi musicisti mi ha reso orgogliosa.

Ora riceverai tante proposte, potrai scegliere le occasioni giuste. Cosa farai? Come sceglierai?

Sì le proposte cominciano già ad arrivare. Ma io la selezione la faccio col mio cachet (ride di cuore perché come al solito non le manca mai l’humor). Quello che mi piacerebbe fare è portare il giro la mia voce. L’ho fatto sempre e questo è stato il mio vantaggio ma anche il mio limite, perché, come dicevo, propongo una musica seria, impegnata. Non la musica leggera che asseconda più facilmente i gusti del pubblico o che passa attraverso gli strumenti congeniali ai ragazzi.

E infatti insegni canto jazz. Ti piace farlo?

Molto. Confesso, anzi, che mi piacerebbe entrare nel ruolo, perché vedo che gli studenti seguono con grande interesse. In questi anni ho avuto corsi in tre diversi conservatori.

Ora gli studenti potranno vantarsi di avere un’insegnante di successo. E magari si appassioneranno ancora di più. E anche a livello dirigenziale dovranno valutare il tuo successo come curriculum. Non credi?

Me lo auguro. Mi piace molto l’insegnamento e ci tengo a portarlo avanti.

E Taranto? La porti con te.

Taranto è la mia città. Forse attraverso la trasmissione mi ha riscoperta, perché ho notato con gioia che mi ha seguito e appoggiato in pieno. Il che mi ha fatto molto piacere.

Ora riposerai per qualche giorno, ma immagino che sarai presto impegnata.

Proprio così, ma non posso dirlo perché chi programma pretende sempre grande riservatezza.

Ma intanto uno dei suoi primi concerti Patrizia Conte lo terrà a Taranto, per la festa patronale, il 10 maggio prossimo, con la Jazz Studio Orchestra diretta da Paolo Lepore, con il quale collabora da anni, e che per molti anni ha diretto il liceo musicale, ora conservatorio di Taranto.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Mostra d'arte

I luoghi e i riti della Settimana Santa

14 Apr 2025

di Angelo Diofano

Sabato scorso, 12 aprile, nell’ex chiesetta della Madonna della Scala, in via Duomo 178 (nei pressi della cattedrale) è stata inaugurata la collettiva d’arte ‘I luoghi e i riti della Settimana Santa’, giunta alla quarantesima edizione, con il taglio del nastro inaugurale effettuato dalla prof.ssa Pierina Marturano e la presentazione del prof. Antonio Fornaro, critico d’arte.
Questi sono gli espositori:
Antonella Airò, Sara Andriolo, Fernando Caracuta, Renato Caracuta, Lina Calia, Evangelina Caso, Ornella De Filippo, Oscar Galasso, Maria Girardi, Nicola Giudetti, Angela Lasorella, Egidia Lentini, Alessandro Lobello, Ida Luzzi, Lina Mannara, Pasquale Moretti, Paolo Occhinegro, Maria Panico, Tina Pugliese, Angelo Ramundo, Maria Stella Ruggiero, Francesco Russo, Anna Sturino, Pietro Antonio Tocci, Michele Traja, Spyridon Trousas.

L’ex chiesetta resterà aperta nei giorni feriali dalle ore 17.30 alle ore 19.30 (il Giovedì Santo fino alle ore 23.30) e nei giorni festivi dalle ore 10 le ore 12.

La mostra chiuderà i battenti il 26 aprile.

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Mysterium festival

Il tocco di Jacob De Haan alla San Nunzio e alla Sant’Egidio

14 Apr 2025

Per la rassegna ‘Mysterium Festival’, stasera, lunedì 14 alle 20.30, alla San Nunzio Sulprizio, e domani, martedì 15 aprile, alla stessa ora, alla Sant’Egidio , sarà eseguito “The Gospel Mass” di Jacob De Haan, con il L.A. Chorus e l’Orchestra giovanile – Città di Taranto, diretti dal m° Graziano Leserri. Ingresso gratuito, con prenotazione facoltativa su evenbrite, che garantisce il posto a sedere.

«’The Gospel Mass’ di Jacob de Haan – spiega Pierfrancesco Semeraro, codirettore del Mysterium Festival – è una composizione sacra moderna che fonde il tradizionale ordinario della Messa cattolica con le sonorità e l’energia tipiche della musica gospel; scritta per coro, ensemble strumentale e solisti, quest’opera si distingue per il suo approccio vivace, spirituale ed emotivamente coinvolgente, capace di trasportare l’ascoltatore in un’esperienza liturgica intensa e al contempo accessibile».

Jacob de Haan, noto compositore olandese, riesce a coniugare sapientemente il rispetto per la forma classica della Messa con una sensibilità contemporanea, utilizzando ritmi sincopati, armonie ricche e melodie ispirate alla tradizione afroamericana; ogni sezione dell’opera — Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Benedictus e Agnus Dei — è trattata con uno stile personale che oscilla tra il contemplativo e il festoso, rendendo la composizione adatta sia al contesto liturgico che a quello concertistico.

«“The Gospel Mass” – conclude Semeraro – rappresenta un ponte tra culture e generi musicali, offrendo una rilettura fresca e gioiosa del rito cristiano. La forza espressiva del gospel si unisce al linguaggio musicale raffinato di de Haan, dando vita a un’opera che celebra la fede con entusiasmo, speranza e vitalità. È una scelta ideale per cori che desiderano esplorare repertori innovativi e coinvolgenti, mantenendo un forte legame con la tradizione spirituale».

Info: Orchestra Magna Grecia Taranto – Via Ciro Giovinazzi 28 (392.9199935). Siti: mysteriumfestival.it e orchestramagnagrecia.it

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

8xmille

8xmille: al via la nuova campagna della Cei che racconta la ‘Chiesa in uscita’

Dal 13 aprile sono tornati gli spot che mostrano l’impegno quotidiano della Chiesa cattolica al fianco dei più fragili

foto 8xmille Cei
14 Apr 2025

Una firma che si traduce in accoglienza, solidarietà e speranza. È on air, da ieri domenica 13 aprile, la nuova campagna di comunicazione dell’8xmille alla Chiesa cattolica, con l’obiettivo di mostrare il valore di questa scelta che ognuno di noi può fare e il suo impatto nelle vite di tanti. È il racconto di una Chiesa in uscita che risponde alle nuove povertà e ai bisogni sempre più complessi di fasce di popolazione diverse. Poliambulatori che erogano cure gratuite, dormitori, mense, doposcuola, stanziamenti per calamità naturali, guerre ed emergenze umanitarie nel mondo: sono solo alcuni esempi della rete capillare di solidarietà che non lascia indietro nessuno. Grazie all’8xmille alla Chiesa cattolica, dal 1990, ogni anno vengono realizzati migliaia di progetti, secondo tre direttrici fondamentali di spesa: culto e pastorale, sostentamento dei sacerdoti diocesani, carità in Italia e nei Paesi in via di sviluppo.

L’8xmille: un moltiplicatore di risorse e servizi per il bene comune
Nel 2024 sono stati assegnati oltre 275 milioni di euro per interventi caritativi (di cui 150 destinati alle diocesi per la carità, 45 ad esigenze di rilievo nazionale di cui circa la metà destinati a Caritas Italiana e 80 ad interventi a favore dei Paesi più poveri). Accanto a queste voci figurano 389 milioni di euro per il sostentamento degli oltre 32mila sacerdoti che si spendono a favore delle comunità e che sono spesso i primi motori delle opere a sostegno dei più fragili. E oltre 246 milioni di euro per esigenze di culto e pastorale, voce che comprende anche gli interventi a tutela dei beni culturali ed ecclesiastici per continuare a tramandare arte e fede alle generazioni future oltreché rappresentare indirettamente un volano per l’indotto economico e turistico locale.

L’8xmille come un vero e proprio moltiplicatore di risorse e servizi
Le iniziative sviluppate con i fondi 8xmille ritornano sul territorio a beneficio di tutti. La Chiesa cattolica non si limita all’assistenzialismo, ma promuove percorsi di crescita personale e reinserimento sociale. Basta osservare i numerosi progetti promossi dalle diocesi per rendersi conto delle opportunità offerte dalla carità locale. La Chiesa, infatti, si dedica con grande impegno agli anziani, ai disabili e ai malati, offrendo assistenza e cure in casa o in strutture residenziali dedicate (20 milioni di euro). Aiuta le persone senza fissa dimora, le famiglie in difficoltà e i poveri accompagnandoli e sostenendoli nelle difficoltà economiche quotidiane (40 milioni di euro).
La Chiesa è attenta all’educazione dei giovani, prevenendo l’abbandono scolastico e il disagio giovanile, attraverso attività di supporto didattico, centri diurni socioeducativi per minori (16 milioni di euro). Non meno importante è l’attenzione rivolta agli ultimi, ai bisognosi e ai dimenticati. Grazie all’8xmille, vengono donati pacchi alimentari, vestiti, farmaci e aiuti concreti (82 milioni di euro). Con l’8xmille, la Chiesa cattolica offre anche percorsi di orientamento e inserimento lavorativo per chi è disoccupato, supportando i precari, in particolare giovani e donne, con attività di formazione e reinserimento lavorativo (9 milioni di euro). Ancora, attraverso l’8xmille, vengono attivati percorsi di protezione e accoglienza per donne vittime di tratta, si offre sostegno materiale e spirituale ai detenuti, e si è al fianco delle vittime del racket e dell’usura, con progetti di tutela, consulenza e assistenza per liberarsi dai debiti e ritrovare serenità (6 milioni di euro). Senza dimenticare le tragedie nel mondo, come ad esempio quella della guerra in Congo: per l’emergenza umanitaria è stato stanziato un milione di euro.

“Firmare per la Chiesa cattolica – afferma il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica, Massimo Monzio Compagnoni – significa essere parte di un enorme circuito di solidarietà attraverso il quale è possibile portare aiuto a migliaia di persone, sia in Italia che nei Paesi più poveri del mondo. La Chiesa, infatti, è accogliente e aperta a tutti, non solo i credenti, e non lascia indietro nessuno: malati, disoccupati, anziani, giovani, donne sole e famiglie vulnerabili. In una sorta di welfare parallelo che offre però non solo sostegno materiale ma anche relazionale operando in sinergia con altre realtà del territorio per costruire reti di supporto integrate ed efficaci. Se non ci fosse la Chiesa e il lavoro straordinario svolto dalla macchina del volontariato – aggiunge Monzio Compagnoni – ci sarebbe un vuoto enorme”.

Una campagna multicanale per un messaggio di corresponsabilità
La campagna 8xmille Cei è ideata dall’agenzia VML, la regia è di Edoardo Lugari, le foto sono di Francesco Zizola e la casa di produzione è Casta Diva/Masi Film. Pianificata su tv e web con otto soggetti nei formati 20”, 15” e 6”, a seconda del canale e dei diversi target, la campagna si svilupperà anche su stampa, affissione, radio, display e video strategy. Nel sito www.8xmille.it sono disponibili i filmati di approfondimento sulle singole opere, al centro della campagna, mentre un’intera sezione è dedicata al rendiconto storico della ripartizione 8xmille, a livello nazionale e diocesano, nel segno della trasparenza.

I social 8xmille

https://www.8xmille.it/

https://www.facebook.com/8xmille.it

https://twitter.com/8xmilleit

https://www.youtube.com/8xmille 

https://www.instagram.com/8xmilleit/

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Fede & cultura

Cammino nella storia della Passione tarantina: mostra all’Archivio di Stato

14 Apr 2025

Sarà inaugurata martedì 15 alle ore 11  nella sala conferenza dell’Archivio di Stato  la mostra ‘Settimana Santa. Cammino nella storia della Passione tarantina’. Saranno esposti antichi documenti originali come l’atto con cui il nobile Francesco Antonio Calò nel 1765 donò alla confraternita del  Carmine le statue di Cristo Morto e dell’Addolorata, dando il via alla tradizione della processione del Venerdì Santo, e quello del 1795 con cui il canonico Vincenzo Cosa donò alla congregazione di San Domenico, di cui era prefetto, la statua e “le robbe” della Vergine SS. Addolorata, portata in processione della notte del Giovedì Santo.
Sarà possibile ammirare inoltre una serie di oggetti provenienti dalla collezione donata all’Archivio di Stato da Ottavio Guida (di cui fu direttore dal 1968 al ’97) come abiti confraternali, miniature delle due processioni maggiori e fotografie. Alcuni strumenti musicali, resi disponibili dal liceo Archita,  affiancheranno gli spartiti dei brani eseguiti dalle bande musicali che accompagnano i riti, tra cui “Per Emilia” unico caso di una marcia funebre dedicata a una persona ancora in vita, cioè la prof.ssa Emilia Giacullo. Quest’ultima interverrà all’inaugurazione della mostra, introdotta da Valentina Esposto, direttrice dell’Archivio di Stato, insieme ai priori della confraternita della SS.ma Addolorata e San Domenico, Giancarlo Speranza Roberti, e dell’arciconfraternita del Carmine, Antonello Papalia.
Porterà il suo saluto il soprintendente archivistico e bibliografico della Puglia, dott. Marco Giacomo Bascapè.
Gli orari delle visite: 16 aprile, ore 9-13;  17-18 aprile, ore 9-19; 22-24 e 28-30 aprile, ore 9-13.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Sport

Sinner, il numero uno anche quando non gioca

14 Apr 2025

di Paolo Arrivo

Si professa innocente, ma ha accettato con sportività la sentenza dolorosa, ingiusta, sul caso Clostebol. Si allena e si mantiene in forma praticando anche altri sport – lo abbiamo visto in versione ciclista, nei giorni scorsi, in compagnia del prof Giulio Ciccone, di Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi. È un atleta che sa dare sempre il meglio di sé, Jannik Sinner, in qualsiasi circostanza. Il grande assente del torneo di Montecarlo ha benedetto la prestazione di Matteo Berrettini. Perché facendo fuori il numero 2 del mondo Alexander Zverev, il romano ha dato all’altoatesino la certezza della ripresa dell’agonismo dalla vetta della classifica.

Il ritorno di Sinner

La presenza del numero 1 al mondo è confermata agli Internazionali d’Italia 2025. Il torneo si giocherà al Foro Italico, dal 7 al 18 maggio. Sinner, ribadiamo, può presentarsi a Roma da numero uno: per scalzarlo, Zverev avrebbe dovuto aggiudicarsi dapprima il Master 1000 di Montecarlo, poi quello di Madrid, e l’ATP 500 di Monaco di Baviera. Ma il tedesco ha già fallito il primo obiettivo. A riprova, da un lato della rinascita di Berrettini, dall’altro della grandezza dello stesso Sinner. Perché la conquista della prima posizione nel ranking ATP è un percorso lungo e difficile. L’obiettivo di Jannik è restare in vetta il più a lungo possibile. E difendersi anche dagli astri nascenti, come il brasiliano Joao Fonseca, Mattia Bellucci, o il palermitano 18enne Federico Cinà. Quest’ultimo è la nuova promessa del tennis italiano. E ben vengano i duelli, l’agonismo sano. Anche i derby italiani.

Il sogno di Musetti

Tornando a Montecarlo, c’è da sottolineare l’uscita di scena di Novak Djokovic, scusatosi con il pubblico per aver giocato molto male contro il cileno Alejandro Tabilo: il campione serbo sembra aver accusato il colpo, dopo aver visto sfumare la possibilità di conquistare a Miami il centesimo titolo. Ma guai a darlo per morto. A proposito di derby, è stato bellissimo quello di Lorenzo Musetti, che ha avuto la meglio su Berrettini. L’azzurro poi si è superato sconfiggendo in rimonta il campione uscente Stefanos Tsitsipas. Ovvero raggiungendo la sua prima semifinale in un 1000. Partita fotocopia quella vinta contro Alex de Minaur. Peccato che in finale si sia dovuto arrendere a Carlos Alcaraz. O meglio, al guaio muscolare che gli ha fatto alzare bandiera bianca nel terzo set. Ad ogni modo, il torneo ha evidenziato il percorso di crescita di un tennista che ha nel repertorio una gran varietà di colpi. E che ha imparato a gestire i momenti difficili superandoli con caparbietà.

Il countdown

Chi è cresciuto spaventosamente negli ultimi anni è proprio Sinner. Che da oggi potrà allenarsi liberamente, dove e con chi vuole. Perché durante il periodo di squalifica gli era proibito pure di allenarsi contro tennisti del suo livello. Avversari che lo temono. “Quando potrà scendere di nuovo in campo, sarà difficile affrontarlo per tutti, non solo per me – ha ammesso Daniil Medvedev – lui fino allo stop ha sempre vinto tantissime partite. Il suo ritorno, comunque, sarà fantastico per il circuito Atp”. Lo stop può avergli lasciato un po’ di ruggine, ha detto lo stesso tennista russo. Ma la professionalità di Jannik, capace di allenarsi duramente, per tutto l’anno, non viene messa in dubbio dai suoi fan né dagli avversari.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Settimana santa a Taranto

La liturgia penitenziale delle confraternite del Carmine e dell’Addolorata

foto fp Occhinegro
14 Apr 2025

Martedì 15 aprile nella chiesa di San Pasquale Baylon, al Borgo, dalle ore 19.30, avrà luogo la liturgia penitenziale comunitaria delle confraternite del Carmine e dell’Addolorata per i partecipanti al pellegrinaggio agli altari della reposizione, alla processione della Beata Vergine Addolorata e a quella dei Sacri Misteri.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Domenica delle Palme

Papa Francesco: “Quanti cirenei straziati dalla guerra”

14 Apr 2025

“Buona domenica delle Palme, Buona settimana Santa!”. E’ il doppio augurio per l’inizio della Settimana Santa formulato da papa Francesco, arrivato a sorpresa sul sagrato di piazza San Pietro, al termine della messa della Domenica delle Palme, presieduta dal card. Leonardo Sandri, vice decano del Collegio cardinalizio e suo delegato. Oltre 20mila le persone radunate in piazza San Pietro, che in risposta al saluto del Santo Padre hanno applaudito e agitato i ramoscelli d’ulivo. Accompagnato dal suo infermiere personale, Massimiliano Strappetti, e da uno dei suoi segretari particolari, don Juan, papa Francesco è arrivato in carrozzella e senza i naselli per l’ossigeno. Rientrato poi in basilica, si è fermato in preghiera alla tomba di Pietro e al monumento dedicato a Benedetto XV. Quella di oggi è la seconda sorpresa papale che ha come scenario piazza San Pietro, dopo quella di domenica scorsa al termine della messa presieduta da mons. Fisichella per il Giubileo degli ammalati e del mondo della sanità. Giovedì scorso, invece, sempre fuori programma il Santo Padre è entrato in carrozzella nella basilica di San Pietro per pregare, mentre ieri ha raggiunto la basilica di Santa Maria Maggiore per raccogliersi in preghiera davanti alla venerata icona di Maria Salus Populi Romani, a lui molto cara e davanti alla quale prega anche in occasione di ogni suo viaggio apostolico. Prosegue, intanto, la convalescenza papale nell’appartamento al secondo piano di Casa Santa Marta.

Il testo dell’omelia

“Nella storia della salvezza, nessuno è straniero, nessuno è estraneo”, si legge nel testo dell’omelia preparato dal Papa e letto dal card. Sandri durante la messsa in piazza San Pietro. “Seguiamo il passo di Simone, perché ci insegna che Gesù viene incontro a tutti, in qualsiasi situazione”, l’invito sulla scorta della figura del Cireneo: “Quanti cirenei portano la croce di Cristo! Li riconosciamo? Vediamo il Signore nei loro volti, straziati dalla guerra e dalla miseria?”.
“Davanti all’atroce ingiustizia del male, portare la croce di Cristo non è mai vano, anzi, è la maniera più concreta di condividere il suo amore salvifico”, la tesi del Papa, secondo il quale “la passione di Gesù diventa compassione quando tendiamo la mano a chi non ce la fa più, quando solleviamo chi è caduto, quando abbracciamo chi è sconfortato”.
“Per sperimentare questo grande miracolo della misericordia, scegliamo lungo la Settimana Santa come portare la croce: non al collo, ma nel cuore”, l’esortazione papale: “Non solo la nostra, ma anche quella di chi soffre accanto a noi; magari di quella persona sconosciuta che il caso – ma è proprio un caso? – ci ha fatto incontrare. Prepariamoci alla Pasqua del Signore diventando cirenei gli uni per gli altri”.

Il testo dell’Angelus

“Sorelle e fratelli, vi ringrazio tanto per le vostre preghiere!”, l’omaggio contenuto nel testo dell’Angelus della Domenica delle Palme. “Tutti abbiamo dolori, fisici o morali, e la fede ci aiuta a non cedere alla disperazione, a non chiuderci nell’amarezza, ma ad affrontarli sentendoci avvolti, come Gesù, dall’abbraccio provvidente e misericordioso del Padre”, assicura Francesco, che poi confida: “In questo momento di debolezza fisica mi aiutano a sentire ancora di più la vicinanza, la compassione e la tenerezza di Dio. Anch’io prego per voi, e vi chiedo di affidare con me al Signore tutti i sofferenti, specialmente chi è colpito dalla guerra, dalla povertà o dai disastri naturali”.
Poi l’appello per il Sudan e il Libano e l’auspicio finale: “Venga finalmente la pace nella martoriata Ucraina, in Palestina, Israele, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Sud Sudan. Maria, Madre Addolorata, ci ottenga questa grazia e ci aiuti a vivere con fede la Settimana Santa”.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Diocesi

Stella Maris – Apostolato del Mare, Via crucis per le realtà portuali

14 Apr 2025

di Angelo Diofano

Lunedì 14 aprile la ‘Stella Maris-Apostolato del mare’ svolgerà in due modalità differenti l’annuale Via crucis del porto per tutte le realtà portuali.

Don Massimo Caramia e padre Matthew Kilamlya guideranno la funzione in inglese sulla motovedetta della Guardia costiera messa a disposizione dalla Capitaneria di porto, sostando vicino a tutte le navi attraccate nei vari sporgenti per pregare con  tutti gli equipaggi delle navi. Don Ezio Succa, invece, guiderà la Via crucis in italiano per le realtà portuali, partendo dal primo sporgente dalla sede della Stella Maris fino alla statua di San Cataldo. Nell’occasione saranno consegnati ai volontari i manifesti della Festa dei popoli, da distribuire  alle parrocchie, scuole e associazioni.

La ‘Stella Maris-Apostolato del mare’ venerdì 11 aprile ha anche tenuto la santa messa di Pasqua in inglese per gli equipaggi di tutte le navi mercantili ancorate nel porto di Taranto, celebrata da don Massimo Caramia e padre  Matthew Kilamlya.

Infine va riferito che la presidente di ‘Stella Maris-Apostolato del mare’, la dott.ssa Marisa Metrangolo, l’8 aprile, nella sede della Cei a Roma, ha partecipato all’assemblea nazionale della Federazione delle Stelle Maris. Nel corso dell’incontro la dott.ssa Metrangolo ha ricevuto dal presidente dott. Luigi Leotta, alla presenza del direttore nazionale dell’ufficio dell’Apostolato del Mare, don Bruno Bignami, una targa di ringraziamento “per l’importante contributo di crescita e visibilità dato alla rete delle Stelle Maris d’Italia sempre al servizio della gente di mare” per l’incarico di vice presidente nazionale mantenuto per venti anni.

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Formazione

Anche a Taranto i corridoi universitari guardando al futuro dell’Africa

11 Apr 2025

di Silvano Trevisani

Taranto non poteva non ritagliarsi un proprio ruolo all’interno di un rapporto di convivenza, collaborazione e sviluppo reciproco tra le sponde del Mediterraneo. Da questo presupposto è partito il progetto, fortemente voluto dal Centro di cultura Giuseppe Lazzati, che se n’è fatto interprete e promotore, dei corridoio universitario destinato a studenti rifugiati. Nell’ambito del progetto nato sette anni fa sotto l’egida dell’alto commissariato per i rifugiati dell’Onu, che vede attive alcune università italiane. L’obiettivo è consentire a studenti in fuga da guerre o persecuzioni, di perfezionare gli studi compiendo in Italia il biennio magistrale.

Il progetto

Il progetto venne presentato a Taranto nel settembre scorso, nel corso del convegno nazionale “Dal Mediterraneo grembo e frontiera di nuova umanità”. E ha trovato il sostegno di un’ampia rete di enti e istituzioni: Università di Bari Aldo Moro, Politecnico di Bari, Camera di Commercio Brindisi-Taranto, Caritas Diocesana, Centro di Cultura G. Lazzati, Fondazione Taranto25, Abfo e l’Istituto Superiore di Scienze Religiose Metropolitano San Giovanni II.

La presentazione dell’adesione di Taranto, che registra la sottoscrizione del protocollo d’intesa tra Università di Bari, Poliba ed enti che collaborano, è stata l’occasione per un importante libroforum. Incentrato sul libro “Piano Mattei. Come l’Italia torna in Africa” scritto da Mario Giro, l’incontro si è svolto nel Dipartimento jonico in sistemi iridici ed economici del Mediterraneo dell’Università Aldo Moro.

Il libroforum

Il libroforum, coordinato da Fabio Adamo del Centro di cultura, ha visto l’intervento di Mario Giro, che ha approfondito i temi ricompresi nel suo saggio. Internazionalista, docente all’Università per stranieri di Perugia, più volte membro di governo al ministero degli Esteri, Giro è anche membro della Comunità di Sant’Egidio, protagonista nella solidarietà e nella cooperazione internazionale, nonché della diplomazia dei popoli. Partendo dalle osservazioni da più parti rivolte al Piano Mattei, Giro ha ricordato che quando è stato lanciato il Global gateway, cioè il grande programma per l’Africa dell’Unione Europea, le critiche sono state le stesse che sono state rivolte all’inizio al Piano Mattei: pochi soldi (150 miliardi rispetto ai 5 del Piano Mattei) e vecchi progetti riciclati. “Quello che i dirigenti africani hanno apprezzato è stato l’atteggiamento italiano, paritario e non predatorio. L’Africa è diventata più “matura” più indipendente. Per questo sono state mandate 5 missioni in cinque stati chiedere quali programmi vogliono attuare. Finora l’unico interesse degli europei era di fermare la migrazione. Anche il Piano Mattei evidentemente ci conta, ma non è fondamentale”.

Sottolineando le varie criticità avvertite finora, come Covid, crisi climatica e guerre incidono, ha rimarcato la diminuzione dei contributi internazionali. Gli unici due paesi che non hanno diminuito i fondi della cooperazione sono la Spagna l’Italia. “Ci riuscirà questo governo ad attuare il piano? Lo spero, anche per gli impatti delle crisi geopolitiche. Le imprese africane sono fragili, le imprese italiane sono piccole e non hanno più il sostegno di una banca italiana. Il grande problema geopolitico futuro è la gioventù africana. L’80% è al di sotto dei 25 anni e pare che entro la fine del secolo saranno 4 miliardi. Mentre la nostra società è vecchia, elemento che alimenta la paura. L’Africa è creativa e vogliosa di fare e di “muoversi” per il mondo. La migrazione non è un’emergenza, l’abbiamo considerata tale per finalità politiche elettorali, ma non lo è. Oggi l’Africa è un soggetto e se vuole può cacciare anche i cinesi. In noi non vedono un partner minaccioso. Sono formati, molti qualificati”.

Gli interventi

Numerosi gli interventi al dibattito: Ivan Ingravallo del dipartimento jonico Uniba, Aimé Lay Ekuakille dipartimento d’ingegneria dell’innovazione dell’Università del Salento, Francesca Sanesi per Camera di commercio Brindisi-Taranto, don Francesco Nigro, direttore dell’Istituto superiore di scienze religiose metropolitano San Giovanni Paolo II, Fiorella Occhinegro per la Fondazione Taranto25 e l’Abfo, Barbara Scozzi, Ttec Poliba.

La conclusioni

La conclusioni sono state tratte da Mimmo Amalfitano, presidente del Centro di cultura per lo sviluppo G. Lazzati aps-ets Taranto che ha e l’intento di consentire, attraverso l’università, di consolidare un diritto di formazione che diventa diritto di cittadinanza. A dimensione mediterranea.

“Iniziamo un cammino. . Ha detto – L’aspirazione è diventare una città migliore, all’altezza dei problemi che viviamo, una città aperta. Vogliamo offrire perché vogliamo avere”

Ricordando i suoi vent’anni di presidenza della Croce Rossa di Taranto, ha aggiunto: “Ho assistito come presidente a sbarchi superiori alle 40.000 unità, e ho verificato il globalismo della comunicazione era, nei giovani che arrivavano, più avanzato di quello dei nostri giovani. Oggi il nostro lavoro è la nostra capacità di riconnettere, relazionale. È l’apertura di un cammino”.

In conclusione ha citato Moro, che a Taranto ha vissute per undici anni, e qui sicuramente ha messo a punto la sua visione aperta verso il Mediterraneo. “Moro e Mattei sono uniti da una morte drammatica, ma che in qualche modo ha esaltato le loro visioni. E noi vogliamo colloquiare con la responsabilità di questo piano Mattei”

(le foto sono di Beppe Leva)

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO

Settimana santa a Taranto

Il Crocifisso in processione alla Salinella

11 Apr 2025

di Angelo Diofano

La parrocchia di San Lorenzo da Brindisi dei frati francescani cappuccini (in viale Magna Grecia) annuncia la processione del Crocifisso, dal titolo ‘Ancorati a Cristo, nostra Speranza’ (dalla bolla papale per l’indizione del Giubileo) che si terrà il Venerdì di Passione, 11 aprile, subito dopo la santa messa delle ore 17 presieduta dal ministro provinciale dei padri cappuccini fra Gianpaolo Lacerenza. Questo l’itinerario: via Lago di Como, da ed. 1 a 4/C; via Lago di Como, da ed. 6/C a piazzetta San Lorenzo da Brindisi; via Lago di Como ed. 15; via Lago di Como (strada della scuola Livio Tempesta); Via Lago di Lesina, da ed. 2 a 10 (i civici pari); via Istria, da ed. 55 a 106; via Ancona; via Lago di Como ed. 16 C/B/A (bocciodromo); via Lago di Como, ed. 14 A/B/C; via Lago D’Iseo ed. 18 C/B/A; via Lago di Bolsena ed. 23 A/B/C/D; via A. Savino da ed. 2 a ed 4; via Lago di San Giuliano (intorno alla piazzettina); via Emilia da ed. 233 a ed. 215; viale Magna Grecia 339, con rientro in chiesa attorno alle ore 22.

Durante il percorso la sacra immagine sarà fatta sostare per un momento di preghiera davanti ai quadri delle Stazioni della Via crucis appesi ai balconi e illuminati da lampade ad olio. Non mancheranno le tradizionali marce funebri, affidate anche quest’anno al complesso bandistico Santa Cecilia-Città di Taranto, diretto dal m° Giuseppe Gregucci, che si alternerà con i canti del coro parrocchiale.
Per l’organizzazione la parrocchia si avvale della collaborazione del gruppo “SS.Crocifisso”, con proprio abito di rito.

 

VISITA IL MENÙ DEL GIUBILEO