Teatro & fede

Domenica 1, al Rosario di Talsano, la storia drammatizzata di Davide e Golia

30 Mag 2025

di Angelo Diofano

Domenica 1 giugno alla parrocchia Maria ss.ma del Rosario, a Talsano, al termine della santa messa delle ore 10, la ‘Compagnia culturale popolare’ presenterà la drammatizzazione del racconto biblico ‘Davide e Golia’, nell’ambito della rassegna “Ti racconto la Bibbia”. Si tratta di una iniziativa voluta dal parroco don Armando Imperato e finalizzata a rendere maggiormente comprensibile ai più piccoli la Sacra Bibbia nelle parti maggiormente significative. La “Compagnia culturale popolare”, formata completamente da giovani e che già ha allestito rappresentazioni al teatro Turoldo, quest’anno ha voluto mettersi al servizio della parrocchia per contribuire alla sua missione evangelizzatrice, specialmente dei bambini.

La rassegna si concluderà l’8 giugno, sempre alle ore 11, con la messa in scena di “Caino e Abele”.

 

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Eventi a Taranto e provincia

Problematiche dell’affettività: tavola rotonda alla Don Bosco

ph G. Leva
30 Mag 2025

Affrontare le problematiche legate all’affettività, per la nostra comunità salesiana nella tavola rotonda organizzata nella sala Paola Adamo lunedi 19 maggio, è stato come inaugurare un felice percorso di dialogo intergenerazionale da finalizzare al miglioramento delle relazioni interpersonali. E la nutrita partecipazione di giovani e meno giovani chiamati a confrontarsi, è stata la conferma grazie alla felice intuizione della commissione formazione che per la Cep parrocchiale ha coinvolto la dott.ssa Carla Violante, neurologa psicomotricista impegnata nella Asl di Taranto.
Parlare di emozioni, sentimenti, passioni nel processo educativo dell’infanzia e dei fenomeni comportamentali ad essi legati, è stato come scoprire finalmente le potenzialità umane esistenti ma non sfruttate nella formazione infantile e giovanile. E per questo si è potuto constatare come una politica di apertura al confronto con i giovani – peraltro nel solco degli insegnamenti di san Giovanni Bosco –  possa dare frutti insperati mediante il coinvolgimento collettivo. Per questo la comunità salesiana ha pensato di intensificare tali momenti, chiamando accanto professionisti di provata capacità sociale e inclini ai richiami autenticamente cristiani da valorizzare sempre di più nei programmi di formazione. Peraltro, la stessa dott.ssa Violante ha rivelato durante la tavola rotonda i risultati dei suoi incontri socio-educativi con i ragazzi dell’ oratorio salesiano, sottolineando come molti giovani siano pronti ad accogliere progetti e idee utili alla crescita delle coscienze.

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Enciclica

Papa Leone XIV e la visita a sorpresa al Borgo Laudato si’ di Castel Gandolfo

30 Mag 2025

di Giada Di Reda

Un nuovo fuori programma per papa Leone XIV che nella giornata di giovedì 29 maggio, giorno dell’Ascensione, si è recato a sorpresa nella residenza di Castel Gandolfo, per visitare il Borgo Laudato si’ e il palazzo apostolico, dal 2016 trasformato da papa Francesco in polo museale.

Significativa la scelta del pontefice, in un giorno festivo per il Vaticano, di visitare questi luoghi, fulcro di storia e progettualità, nel decimo anno dalla promulgazione dell’enciclica Laudato si’ e nell’ottavo centenario del Cantico delle creature.

Il Borgo Laudato si’ è nato nel 2023 per dare un segno concreto dell’attuabilità dei principi illustrati nell’omonima enciclica. La nascita del progetto fu sancita da due chirografi con cui Francesco ha istituito il Borgo e il Centro di Alta formazione a Castel Gandolfo. Da allora, le storiche ville pontificie, un tempo residenze estive dei papi, si sono trasformate in uno spazio di formazione, apertura, dialogo e impegno concreto per la tutela della casa comune.

L’area si estende su 55 ettari di zona extraterritoriale, divisi in 35 ettari di meravigliosi giardini e 20 ettari di terreno agricolo e fattoria, serre ed edifici di servizio che il Borgo si impegna a proteggere e sviluppare con premura amorosa, così da accompagnare l’investimento sull’educazione con un consistente impegno per promuovere la cultura della cura.

Il progetto si sviluppa attorno a tre assi fondamentali: l’educazione all’ecologia integrale, l’economia circolare e la sostenibilità ambientale. Un percorso concreto e partecipato per trasformare in prassi i principi enunciati nell’enciclica Laudato si’ e trasformare l’ecologia in uno stile di vita condiviso.

La visita di papa Leone a Castel Gandolfo è un segno concreto di continuità, simbolo di una Chiesa attiva e in cammino che prosegue il suo impegno per trasformare la speranza in una testimonianza viva, di amore e difesa della casa comune.

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Sport

Gioiella Prisma Taranto, la nuova vita di Pino Lorizio è una scommessa comunitaria

30 Mag 2025

di Paolo Arrivo

Una vita da allenatore. Una grande esperienza maturata nel mondo della pallavolo. Adesso Pino Lorizio è il nuovo direttore sportivo della prima squadra della Prisma Taranto. Una notizia che, tra le altre (la campagna acquisti della Gioiella prosegue a vele spiegate), non passa inosservata. Si tratta di un punto di riferimento e di una personalità reputata carismatica.

Il ritorno di Pino Lorizio a Taranto

Così, con entusiasmo, l’allenatore ha motivato la scelta e il contesto in cui la sua decisione è maturata: “Dopo quasi 500 panchine in serie A e quasi 400 in B1 stavo pensando di intraprendere la carriera di dirigente ma non pensavo di avere subito la possibilità di farlo in un grande club. Devo ringraziare il Presidente Bongiovanni, la Presidentessa Dott.ssa Zelatore e il D.G. Vito Primavera che offrendomi il ruolo di Direttore Sportivo alla Prisma hanno facilitato la mia decisione di lasciare la panchina”. “Non posso che essere felice di cominciare questa mia seconda vita nel volley proprio a Taranto – ha aggiunto il tecnico originario di Putignano – con la Prisma Volley dove ero stato secondo allenatore dal 1999 al 2001 nella prima storica Promozione e il primo anno in A1”.

Altri tempi. Altri sogni. Adesso c’è Gianluca Graziosi sulla panchina di Taranto. Con lui Pino Lorizio condivide lo stesso modo di vedere e di vivere il volley, ha detto il coach subentrato a Dante Boninfante. Aggiungendo che per fare una grande stagione questo è un buon punto di partenza. Il ritorno nel capoluogo ionico del nuovo direttore sportivo della Gioiella rappresenta un forte segnale di continuità e di appartenenza, ha sottolineato il presidente Bongiovanni.

Il messaggio

Cambiare strada? Si può fare. Non solo in ambito professionale, ma in qualsiasi contesto personale e comunitario: lo stesso Pino Lorizio può farsi interprete della volontà di riscatto della Gioiella Prisma Taranto che, dopo la dolorosissima retrocessione dalla Superlega Credem Banca, orientata alla scomparsa (sapevano di addio le parole a caldo di Tonio Bongiovanni a chiusura del campionato), ha deciso di invertire la rotta rimanendo a galla. L’obiettivo è creare una squadra altamente competitiva per la seconda categoria nazionale.  E i primi colpi messi a segno, da Ryu Yamamoto all’opposto croato Tomislav Mitrasinovic, dal ritorno di Oleg Antonov al giovane Matteo Lusetti passando per la riconferma di Jannis Hopt, dicono che si sta andando nella direzione auspicata. La città dei due mari ha appena avviato la scalata verso il massimo campionato. La strada del cambiamento dovrebbe portare a non ripetere gli errori del recente passato: ammesso che si riesca a costruire una corazzata, non si può sottovalutare l’avversario, in una stagione che si preannuncia complicata; non ci si può adagiare sugli allori e sulle false partenze – ricordiamo il secco 3-0 rifilato dalla Gioiella all’Allianz Milano nella giornata inaugurale dello scorso campionato.

 

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Crimini contro l'umanità

Gaza: la resa della politica, la voce della coscienza

Il conflitto in Palestina ha raggiunto limiti intollerabili. Si può ancora immaginare la pace, che il Papa e la Chiesa continuano a invocare?

ph Afp-Sir
30 Mag 2025

Non è la guerra in sé a scandalizzare. Le guerre, da sempre, sono l’espressione ultima della violenza politica, della rottura del linguaggio, della fine della diplomazia. No, ciò che scandalizza davvero è il silenzio che la circonda. L’indifferenza calcolata. L’incapacità – o la rinuncia – di immaginare soluzioni. E così, mentre Gaza si sbriciola e il sud di Israele resta sotto assedio, ciò che si consuma davanti ai nostri occhi non è soltanto una crisi umanitaria senza precedenti: è il fallimento sistemico dell’ordine internazionale nato dopo il secondo dopoguerra.
A Gaza, ciò che si sta verificando va oltre ogni giustificazione politica o militare. Quartieri interi cancellati, ospedali colpiti, bambini sepolti sotto le macerie: non si tratta più di “danni collaterali”, ma di un’agonia collettiva che ha assunto i tratti di un crimine morale prima ancora che giuridico. La sproporzione dell’uso della forza è sotto gli occhi del mondo, e il numero delle vittime civili ha ormai raggiunto una dimensione intollerabile per ogni coscienza umana.
Da una parte un Israele ferito e isolato, che ha smarrito la lucidità strategica e si aggrappa a una superiorità militare che non è più sinonimo di deterrenza. Dall’altra, un mondo arabo frammentato e ambiguo, incapace di opporsi alla logica distruttiva di Hamas ma anche di offrire una prospettiva politica credibile ai palestinesi. E nel mezzo, il collasso della diplomazia occidentale, con un’America ondivaga e sempre più ripiegata su se stessa, e un’Europa afona, marginale, spettatrice di un dramma che non sa (e forse non vuole) decifrare.

 

ph Afp-Sir


Israele oggi è prigioniero della propria forza. Dopo l’attacco del 7 ottobre 2023, il più grave nella sua storia recente, il governo Netanyahu ha risposto con una violenza sproporzionata e sistematica, convinto che l’annientamento di Hamas equivalga alla restaurazione della sicurezza. Ma questa equazione, ormai, non regge più. Perché non si possono distruggere ideologie con i droni, né vincere guerre urbane con gli F-16.
Nel frattempo, decine di ostaggi israeliani restano ancora nelle mani di Hamas, vittime silenziose di un cinismo che non risparmia nemmeno le vite più innocenti. […]
La realtà è che la deterrenza israeliana si sta sgretolando proprio mentre si manifesta in tutta la sua potenza. E dietro l’apparato bellico, emerge un vuoto politico impressionante: nessuna visione per il futuro di Gaza, nessun interlocutore palestinese riconosciuto, nessuna strategia regionale. Solo una lunga, costosa e pericolosa occupazione militare, che logora il consenso interno e isola il Paese sul piano internazionale.
Sul versante palestinese, la situazione è drammaticamente compromessa. Hamas ha scelto la via del martirio ideologico, portando un’intera popolazione al suicidio politico. Il suo cinismo è pari soltanto alla sua efficacia retorica: si nutre del dolore, lo trasforma in propaganda, e costringe Israele a reagire secondo il copione più favorevole alla propria narrazione.
Ma ciò che impressiona è l’assenza totale di leadership politica alternativa. L’Autorità Nazionale Palestinese non è solo debole: è ormai delegittimata, scollegata dal territorio e incapace di parlare a nome del proprio popolo.
[…]
In questo contesto di cinismo e disillusione, le parole della Chiesa risuonano con una forza inattesa. Papa Leone XIV, parlando con una fermezza profetica, ha denunciato “l’idolatria della forza” e ha invocato una pace giusta, non imposta ma costruita nel dialogo tra i popoli: “In un mondo diviso e ferito dall’odio e dalla guerra siamo chiamati a seminare la speranza e a costruire la pace! È sempre più preoccupante e dolorosa la situazione nella Striscia di Gaza. Rinnovo il mio appello accorato a consentire l’ingresso di dignitosi aiuti umanitari e porre fine alle ostilità, il cui prezzo straziante è pagato dai bambini, dagli anziani e dalle persone malate”. Parole che non sono retorica, ma denuncia. Il Patriarca Pizzaballa, da Gerusalemme, ha chiesto di non rassegnarsi al conflitto come destino, rifiutando l’idea che la convivenza sia ormai un’utopia.
È forse proprio la Chiesa, oggi, a rappresentare uno degli ultimi spazi di mediazione autentica. Non per ambizioni politiche, ma per vocazione universale. Non per offrire soluzioni tecniche, ma per ricordare che la dignità umana – da entrambe le parti – viene prima di ogni frontiera.
Quale soluzione, davvero? Qualcuno dirà che è troppo tardi. Che l’odio ha scavato solchi troppo profondi. Ma la diplomazia nasce proprio quando tutto sembra perduto. Un primo passo è possibile: cessate il fuoco immediato, corridoi umanitari, liberazione degli ostaggi, e una roadmap internazionale che preveda la presenza di una forza di interposizione sotto egida Onu o araba. Poi, l’apertura a un nuovo dialogo israelo-palestinese, fondato non più su illusioni bilaterali, ma su un sistema multilaterale rinnovato, inclusivo anche di Cina e potenze regionali.
Non sarà facile. Ma se la politica vuole ritrovare sé stessa, dovrà passare di nuovo da Gerusalemme. Perché chi governa il destino della Terra Santa governa, in fondo, l’anima stessa del mondo.

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Diocesi

Alla Sant’Antonio, catechesi su Maria nell’arte e nella devozione

ph G. Leva
30 Mag 2025

Sabato 31 maggio alle ore 19.30, nella chiesa di Sant’Antonio da Padova, a Taranto, a conclusione del mese mariano, il parroco don Ciro Santopietro informa che terrà un momento di catechesi sul tema ‘Maria nell’arte e nella devozione’, che sarà tenuto da Giulia Acquaviva e Teresa Barberio con la partecipazione del gruppo giovani.

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Diocesi

SS. Crocifisso: celebrazioni a conclusione dell’anno pastorale e del mese mariano

foto G. Leva
30 Mag 2025

di Angelo Diofano

A conclusione dell’anno pastorale e del mese mariano, la parrocchia santuario del Santissimo Crocifisso ha organizzato solenni celebrazioni per la serata di sabato 31 maggio. Alle ore 17.55 ci sarà la preghiera del santo rosario; alle ore 18.30 il parroco don Andrea Mortato celebrerà la santa messa e alle ore 19.30 uscirà la processione per le vie del Borgo con il quadro della Madonna della Salute, portato a spalla dai confratelli del SS. Crocifisso-Purgatorio nell’abito di rito, e con la partecipazione di tutte le realtà parrocchiali. Si percorrerà la discesa SS. Crocifisso, via De Cesare, via D’Aquino, piazza Immacolata, con sosta davanti alla sacra icona mariana posta all’angolo con via Mignogna per la recita di una decina del rosario, assieme alle suore vincenziane, e dell’atto di consacrazione alla Madonna della comunità parrocchiale. Quindi la processione rientrerà in chiesa attraverso via D’Aquino, via De Cesare e discesa SS. Crocifisso. I momenti di preghiera saranno intervallate dalle musiche eseguite dalla banda ‘Città di Crispiano’ diretta dal m° Franco Bolognino.

 

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Diocesi

Madonna delle Grazie a Grottaglie: una festa dai molti contenuti

29 Mag 2025

di Silvano Trevisani

Si avvicina la festa della madonna delle Grazie di Grottaglie (https://www.nuovodialogo.com/2025/05/29/grottaglie-celebra-la-madonna-delle-grazie/), che sta vivendo momenti molto intensi, sia dal punto di vista religioso che dal punto di vista culturale. Ne abbiamo parlato con il parroco, don Emidio Dellisanti.

La novena, che va completandosi e che avrà il suo culmine sabato prossimo, vede eventi diversi, molto seguiti. La presenza di sue sacerdoti molto amati, che curano la novena, è stata affiancata, domenica scorsa, da un concerto particolare, che ha riscosso una partecipazione di pubblico incredibile. Iniziamo dalla novena. Si può ancora verificare l’attualità di questo servizio messo a disposizione della comunità, con la partecipazione dei fedeli?

Vi è una partecipazione apprezzabile, legata a una tradizione profonda, che vede le persone apprendere un messaggio che aiuti a vivere la fede e aiuti nella vita. Lo colgo dall’attenzione che mettono: non è una presenza passiva, legata a un dovere, a un atto sacro da compiere, ma è proprio un desiderio di ricerca che emerge e che riscontra la profondità spirituale realizzata dai predicatori. La predicazione rimane elemento importante nell’evangelizzazione. Avere il dono di sacerdoti che sanno spezzare bene la parola di Dio, renderla attuale è qualcosa per cui rendere grazie a Dio. Don Francesco Nigro e monsignor Franco Semeraro si confermano tali.

Questo mese di maggio 2025 cade in momento particolare per la Chiesa: il passaggio del mandato tra due pontefici, da un papa molto amato dal popolo a un nuovo papa. Questo avvicendamento ha avuto un’eco tra i fedeli?

C’è una sensazione di sollievo percepita, perché la successione a papa Francesco, molto amato e seguito, faceva sì che si vivesse quasi con apprensione l’attesa di un futuro papa. C’è serenità nel popolo di Dio perché trova già in Leone XIV un riferimento sicuro. Si percepisce la sua capacità di guidare la Chiesa e questo è un gran sollievo non solo per il popolo di Dio nel suo insieme. Ma anche per noi sacerdoti che abbiano bisogno, a volte più del popolo di Dio, di una chiarezza al riguardo, di una parola che ci rinfranchi e ci indichi.

Domenica scorsa si è tenuto in chiesa un concerto molto accorsato, segno dell’attenzione della gente verso la cultura e anche verso un suo rappresentante molto amato come il maestro Nunzio Dello Iacovo.

Il tutto è nato da un mio desiderio espresso al maestro Dello Iacovo mentre usciva dalla sua preghiera personale. Gli ho espresso il bisogno di un momento culturale e spirituale insieme, che fosse di evangelizzazione ma che uscisse anche fuori dal circuito ordinario della catechesi o della liturgia, in genere limitata ai parrocchiani. Lui ha detto che ci avrebbe pensato e poi ha portato una proposta che è andata al di là della più rosea aspettativa. Un sogno che si è realizzato: un vero percorso culturale e spirituale che, tenendo in Bach e in Listz grandi autori di riferimento, ha tratto dalle loro musiche, la spiritualità che ha animato la loro vita

Molto apprezzata la formula, che ha visto il maestro Nunzio al pianoforte e il maestro Massimiliano Conte come voce narrante, o voce orante come si può benissimo definire. Un percorso di spiritualità vissuto mediante l’esecuzione pianistica. La chiesa della Madonna delle Grazie, che è molto capiente, era piena. A significare un’attesa, di un desiderio. Sono venute persone anche da Taranto e da altri paesi. Questo sta a dire come si può provare a dire la fede grazie a questi grandi contributi del passato, di uomini e donne di fede che hanno messo nell’arte il loro patrimonio spirituale.

Segno che anche la musica che noi consideriamo classica, seria e distaccata, può avere un fascino enorme anche oggi.

Quanto è avvenuto mi dice che è così. Che la musica colta è una possibilità che ci viene offerta e che dispone di un uditorio attento e piuttosto raffinato. Pertanto, la realtà forse è migliore di quella che può apparire dalle esperienze comuni che facciamo: c’è qualcosa di ulteriore che non dobbiamo lasciarci sfuggire.

La festa classica, con il suo consueto apparato popolare, può essere sempre arricchita di nuovi segni.

Può essere arricchita ed essere apostolicamente feconda. Si chiuderà, tutto questo percorso, con la processione, che vede la presenza della confraternita di San Cataldo, che per il terzo anno la viene a curare, portando l’immagine della Madonna, e la santa Messa che sarà celebrata da monsignor Filippo Santoro. In un momento delicato, per la città di Grottaglie, che ha registrato un atto intimidatorio avvenuto pochi giorni fa contro l’assessore Stefani, cui ho espresso la mia vicinanza, ci dice che è una città che deve essere vigile. E la comunità cristiana, che vigile deve essere per natura, è chiamata a essere capace di vedere con attenzione quanto accade, ed essere presente perché non metta radici il fenomeno malavitoso che toglierebbe libertà e prospettive.

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Ecclesia

Dottrina sociale della Chiesa: appello a mettere al centro dignità, dialogo e giustizia

29 Mag 2025

Un appello a “ricostruire le basi etiche della governance globale mettendo al centro dignità, dialogo e giustizia sociale” è stato lanciato al termine della conferenza internazionale promossa e organizzata dalla Fondazione Centesimus Annus – pro Pontifice, sul tema: ‘Superare le polarizzazioni e ricostruire le basi etiche della governance globale’, svoltasi a Roma al Pontificio istituto Patristico Augustinianum venerdì scorso. Il giorno dopo, si è tenuta l’udienza concessa da papa Leone XIV; a conclusione dell’evento, Paolo Garonna, presidente della Fondazione, in un comunicato ha affermato: “È emerso con chiarezza l’avvio di una stagione particolarmente feconda per la nostra Fondazione, la cui missione si fonda sulla promozione della Dottrina sociale della Chiesa. Questa dimensione, alla luce anche del nome scelto dal nuovo papa, Leone XIV, diventa un punto focale destinato a caratterizzare profondamente il pontificato appena iniziato”.

“Oggi – ha proseguito Garonna – si registra una forte domanda di dottrina sociale della Chiesa, proveniente non solo dal mondo cattolico, ma anche da quello laico e non credente. Tale esigenza nasce dalla necessità impellente di superare le polarizzazioni che si stanno aggravando nella nostra società, e che sono state al centro dei lavori della conferenza alla quale hanno partecipato circa 350 persone provenienti da ogni parte del mondo”. Le sessioni parallele hanno offerto una panoramica articolata sul contributo della dottrina sociale della Chiesa nei diversi contesti geografici, sviluppando le prospettive dell’approccio di papa Francesco all’evangelizzazione e alla diffusione del pensiero sociale cristiano nei Paesi del Sud globale, emergenti e sviluppati. Si è parlato anche delle “sfide etiche per il dialogo nel mondo occidentale” e della “dottrina sociale del Mediterraneo” con l’intervento, tra gli altri, dell’arcivescovo di Marsiglia, card. Jean-Marc Aveline.
A chiusura dell’evento, è stato letto un messaggio rivolto ai partecipanti da parte del cardinale Jean-Claude Hollerich, arcivescovo di Lussemburgo, dicastero per la Cultura e l’educazione e per il dialogo interreligioso.

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Cinema

Il film su Carlo Acutis, Moriarty (regista): “La sua fede è un antidoto alla solitudine”

foto Castletown media
29 Mag 2025

di Riccardo Benotti

“Per Carlo Acutis, l’Eucaristia non è un simbolo, ma il cuore pulsante del reale. È lì che Dio si rende presente, nella concretezza del sacramento”. Tim Moriarty (nella foto), regista e fondatore della nuova piattaforma CREDO, racconta così l’intuizione alla base del documentario “Carlo Acutis. La via al reale”, in uscita il 28 maggio in streaming. Dopo il successo nei cinema americani, dove è diventato il documentario religioso più visto dell’anno, il film sarà distribuito a livello globale su web, dispositivi mobili e smart tv, con sottotitoli in italiano, spagnolo, francese e portoghese. “Attraverso il suo catalogo online dei miracoli eucaristici – spiega – Carlo crea un ponte: invita a uscire dal mondo filtrato degli schermi per entrare nella realtà viva della presenza di Cristo”. Il film segue un gruppo di giovani in pellegrinaggio verso la sua tomba. Ragazzi abituati a passare ore col telefono in mano che scelgono invece il silenzio, l’amicizia, la preghiera: “Mettendo a confronto l’illusione digitale e l’incontro sacramentale, il film mostra come la libertà autentica nasca dalla comunione, non dall’isolamento. Carlo lo aveva compreso: la santità è concreta, quotidiana, incarnata”.

 

 

 

 

Una figura luminosa nella cultura digitale

Nato a Seattle in una famiglia irlandese-cattolica, Moriarty ha studiato filosofia a Boston College, ha vissuto tre anni tra i gesuiti e si è formato come attore a New York. Dopo esperienze in serie come “House of Cards”, “The Blacklist” e “Manifest”, ha fondato Castletown Media. “La filosofia mi ha insegnato a porre le domande giuste – aggiunge -: chi siamo, cosa cerchiamo, cosa ci rende liberi. Il teatro mi ha dato l’empatia. La spiritualità gesuitica, infine, mi ha offerto una bussola: la cura della persona, la ricerca di Dio in tutte le cose, il discernimento come stile di vita”. Il documentario su Carlo ha colpito anche chi non ha un riferimento esplicito alla fede:

“Credo che abbia toccato una ferita collettiva. Viviamo in un’epoca in cui gli adolescenti passano ore e ore sui social e confessano solitudine e tristezza. Carlo era sereno, generoso, vicino ai poveri. La sua figura offre un’alternativa concreta e luminosa. Il pubblico americano ha colto questo contrasto. E questo ha riacceso una speranza profonda”.

CREDO, una piattaforma per scelte consapevoli

Da questa visione è nata CREDO, piattaforma streaming per contenuti ispirati alla fede, fondata da Moriarty. Il modello è semplice: niente abbonamenti, contenuti on demand, pagamento singolo. “CREDO nasce dal desiderio di spezzare la logica del consumo passivo. Oggi siamo abituati a guardare senza scegliere, a lasciarci trascinare dall’algoritmo. Con CREDO vogliamo l’opposto: ogni visione dev’essere una decisione, un atto di discernimento.

Non ci limitiamo all’intrattenimento. Vogliamo che i film diventino occasioni di riflessione, di apertura al mistero. Che aiutino a tornare alla comunità, alla liturgia, al servizio. Il nostro scopo è riabituare lo sguardo all’essenziale”.

Tra i prossimi contenuti, anche “Leone XIV: il cammino di un Pontefice”, film sul nuovo Papa: “Come Leone XIII parlava alla società industriale del suo tempo, oggi Leone XIV parla a una società digitale, cercando di salvare la dignità umana dal dominio tecnologico. È un Papa che invita a riscoprire la meraviglia”.

Una narrazione che semina in profondità

Il cinema cattolico, secondo Moriarty, ha una responsabilità decisiva: seminare nel tempo: “Oggi il compito del cinema cattolico non è reagire all’attualità, ma seminare nella profondità. I contenuti effimeri cercano clic, ma non formano. Noi vogliamo costruire racconti che restino: che tocchino il cuore, che spingano all’azione. Se un film riesce a far spegnere un telefono, a far riscoprire la comunità, a far cercare Dio nella preghiera… allora ha compiuto il suo scopo. Ci ha ricordato che ciò che conta davvero non si misura in visualizzazioni, ma in trasformazioni”. Una visione controcorrente, radicata nella bellezza e nella verità, che invita ogni spettatore a tornare a ciò che è essenziale: la relazione, la presenza, la fede vissuta.

 

Chi è Carlo Acutis

Nato a Londra nel 1991 e cresciuto a Milano, Carlo Acutis ha vissuto una fede profonda fin da bambino. Appassionato di informatica, ha usato il web per evangelizzare, realizzando un catalogo online dei miracoli eucaristici riconosciuti dalla Chiesa. Amava l’Eucaristia, che definiva “la mia autostrada per il cielo”, e si donava con generosità verso i poveri e i compagni in difficoltà. Colpito da una leucemia fulminante, è morto nel 2006 a soli 15 anni. Le sue spoglie sono custodite ad Assisi, nel Santuario della Spogliazione. È stato beatificato il 10 ottobre 2020. È considerato il primo “influencer di Dio” della generazione digitale.

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Diocesi

Grottaglie celebra la Madonna delle Grazie

29 Mag 2025

di Angelo Diofano

Sono in corso a Grottaglie i solenni festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie, a cura della parrocchia intitolatale guidata da don Emidio Dellisanti.
Dopo il triduo predicato da don Francesco Nigro e da mons. Franco Semeraro, le celebrazioni culmineranno sabato 31 maggio con il seguente programma: alle ore 11, santa messa con benedizione delle mamme in attesa; ore 17, ‘Un fiore per Maria’, consistente nell’omaggio floreale dei bambini e nella consegna dei fiocchi della nascita; ore 18.30, processione con la statua della Titolare per piazza Vittorio Veneto, via Diaz, via Marconi, via Leoncavallo, via Grandi, via Deledda, via Colombo, via Parini, viale Matteotti, via Manzoni e piazza Vittorio Veneto, con la partecipazione della confraternita tarantina di San Cataldo e della banda ‘Città di Grottaglie’ diretta dal m° Antonio L’Assainato.

Al rientro, alle ore 20.15, la solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dall’arcivescovo emerito mons. Filippo Santoro.

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Diocesi

Le celebrazioni della Madonna delle Grazie, a Taranto

ph G. Leva
29 Mag 2025

di Angelo Diofano

“Quella in onore della Madonna delle Grazie è una festa molto attesa da tutta la città, cui chiede attenzione materna e aiuto divino. Ci affideremo a Lei perché interceda presso il Divin Figlio per far cessare i conflitti che in questo periodo insanguinano il mondo e provocano il grande sterminio degli innocenti”: così il parroco della Madonna delle Grazie, don Pino Calamo, annuncia i festeggiamenti in onore della titolare che si terranno venerdì 30 e sabato 31 maggio. “Chiederemo – ha continuato don Pino – l’intervento della Beata Vergine per la nostra città perché l’aiuti a recuperare quello spirito civico che sta purtroppo scomparendo, elevando il livello di vita umano e cristiano e intervenendo in favore dei poveri, il cui numero è in continuo aumento”.

“I festeggiamenti – ha poi evidenziato – saranno anche una preziosa opportunità per un consuntivo dell’anno pastorale in via di conclusione da parte della comunità, costituita da 7.550 residenti, appartenenti in gran parte a una fascia sociale medio-alta, così come l’età. È stato un anno ricco di soddisfazione ma non privo di difficoltà, tutte superate grazie alla collaborazione di tutti e all’intercessione della Madonna”.

Il programma dei festeggiamenti prevede per venerdì 30 alle ore 17 la benedizione dei bambini, alle ore 17.30 la recita del santo rosario e alle ore 18 la santa messa solenne presieduta dall’arcivescovo mons. Ciro Miniero; al termine uscirà la processione (accompagnata dalla banda cittadina ‘Lemma’) il cui quadro sarà portato dai rappresentanti delle varie realtà parrocchiali.

Sabato 31, alle ore 18 ci sarà la recita del santo rosario, alle ore 18.30 la celebrazione eucaristica presieduta dal parroco don Pino Calamo e alle ore 19.30, sul sagrato, la preghiera e la testimonianza con Maria.

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