Mondo

Terra Santa: violenze dei coloni israeliani

chiesa di san Giorgio attaccata dai coloni israeliani - ph Nabd ElHaya.jpg
11 Lug 2025

Ferma condanna di mons. William Shomali, vicario patriarcale per Gerusalemme e Palestina, dell’attacco contro la comunità cristiana di Taybeh. Il 7 luglio scorso alcuni coloni israeliani hanno appiccato un incendio nei pressi del cimitero e della chiesa di San Giorgio del V secolo. Un gesto che si colloca all’interno di una lunga serie di violenze e intimidazioni dei coloni contro gli abitanti di numerosi villaggi palestinesi della Cisgiordania. Molte organizzazioni non governative e attivisti per i diritti umani denunciano, tra le varie cose, crescenti restrizioni all’accesso all’acqua e al pascolo che rendono quasi impossibile la permanenza delle famiglie. Non si tratta, affermano, di episodi isolati ma di una più ampia strategia di coercizione – caratterizzata anche dalla diffusione di avamposti illegali e dalla complicità dello Stato di Israele – che sta rendendo la vita impraticabile per i palestinesi. Gli sfollamenti che ne risultano equivalgono a trasferimenti forzati, una grave violazione del diritto internazionale umanitario. Per Angelita Caredda, direttrice regionale del Norwegian Refugee Council (Nrc) per il Medio Oriente e il Nord Africa “si sta assistendo all’annessione della Cisgiordania da parte di Israele, mentre intere comunità palestinesi vengono cacciate dalle loro terre attraverso la violenza, l’intimidazione e un ambiente deliberatamente plasmato per costringere le persone ad andarsene”. Sul tema il Sir ha intervistato mons. Shomali, che annuncia che lunedì prossimo il card. Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme e quello greco ortodosso, Teofilo III,” sono attesi a Taybeh per un atto di solidarietà, non violento. La solidarietà è importante, non solo nelle parole, ma anche nei fatti, con la presenza”.

ph Patriarcato di Gerusalemme

Eccellenza, quale significato attribuisce a questi attacchi ripetuti dei coloni, l’ultimo contro il villaggio cristiano di Taybeh?
Con questi attacchi i coloni israeliani vogliono ribadire che sono presenti, che sono forti, che possono fare quello che vogliono. Lo ripetono spesso e chiaramente: questa è la nostra terra. Dunque, a detta loro, hanno il diritto di entrare, uscire liberamente. Anche i loro animali possono entrare e uscire. Infatti, il bestiame è entrato e ha mangiato dagli ulivi e dai terreni di Taybeh. Hanno appiccato il fuoco per ricordare ai palestinesi: noi siamo i più forti, non provate a opporvi a noi. Dicono di avere il potere e il diritto.

L’esercito israeliano non interviene mai per fermare queste violenze. Come spiega questa impunità?
C’è un silenzio dell’esercito, questo è sicuro. Non fanno nulla o fanno molto poco per impedire questi attacchi, per due motivi. Primo, non hanno interesse a difendere i palestinesi. Secondo, i coloni sono armati e i soldati non vogliono avere confronti e problemi con loro. Dunque, fanno finta di non vedere, di non sapere. C’è una locuzione latina che recita, ‘Qui tacet, consentire videtur’, che significa ‘chi tace sembra acconsentire’.

Si tratta di una strategia deliberata?
Questa violenza vuole rendere la vita impossibile ai palestinesi, per spingerli a partire, a sfollare. È la stessa strategia del 1948, quando l’esercito entrava nei villaggi dicendo: uscite per salvare la vostra vita. La gente era terrorizzata e usciva. Settecentomila palestinesi lasciarono Haifa, Jaffa, Akko, Ashkelon, con la speranza sempre di ritornare. Oggi si ripete: vogliono la terra e allontanarne gli abitanti.

Israele ha provato con Gaza, spingendo i gazawi nel Sinai. La Cisgiordania potrebbe essere la seconda fase di questa strategia. Ma prima c’è Gaza, gestire le due fasi insieme sarebbe troppo per Israele che così preferisce agire più lentamente.

ph Afp-Sir

Nella totale impunità e nel silenzio della comunità internazionale che resta impotente di fronte a tutto questo…
Tutto è nelle mani degli americani, i più grandi amici di Israele. Finora hanno sostenuto al 100% questa ideologia. L’Europa oggi ha poca influenza, ha poco peso. La comunità internazionale è spettatrice. Anche le Nazioni Unite: quante volte il segretario generale dell’Onu, Anton Guterres ha chiesto di fermare questa guerra e di dare da mangiare alla popolazione di Gaza allo stremo. Inutilmente.

Israele si presenta sempre come vittima, giustificando ogni atto come autodifesa. Ogni cittadino di Gaza è visto come un potenziale terrorista. Questa è la logica che prevale.

Per motivi che ignoro, l’Europa e l’America non riescono a opporsi a questa ideologia, forse per la memoria ancora viva dell’Olocausto.

Taybeh – ph Terrasanta.net

In questa situazione, cosa vorrebbe dire ai cristiani della Terra Santa?
Prima di tutto una verità: quello che è capitato a Taybeh è meno grave di quanto accaduto a Kfar Malik, dove sono stati uccisi tre giovani palestinesi che hanno tentato di opporsi ai coloni. A Taybeh non si sono opposti perché conoscono le conseguenze. Hanno solo filmato e fotografato da lontano. Non voglio alimentare false speranze ma solo dire la verità: reagire potrebbe essere peggio.

Noi dobbiamo perseguire la via diplomatica e dire sempre la verità che è tagliente come una spada. Dobbiamo farlo davanti a Dio, nella preghiera, perché il Signore è l’Onnipotente. Noi dobbiamo praticare la nonviolenza: questa è la nostra strategia.

Parliamo, ci opponiamo con la parola, diciamo la verità e preghiamo. Lunedì il card. Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme e quello greco ortodosso, Teofilo III, sono attesi a Taybeh per una visita di solidarietà. La solidarietà è importante, non solo nelle parole, ma anche nei fatti, con la presenza.

 

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Tracce

Aspettando il “Marte Party”

Da Avvenire (fotogramma)
11 Lug 2025

di Emanuele Carrieri

La previsione aveva pochi margini di errore: la collaborazione fra Trump e Musk, appena cominciata, è già finita. La scelta di Musk di fondare un nuovo partito è l’attuazione della previsione, tanto è vero che il nome è tutto un proposito, perché l’“America Party”, appena lanciato da Musk nello scenario da sempre bipartitico del suo paese di naturalizzazione, somiglia a una nuova forza politica inventata per sferrare un tiro mancino a Trump. Musk aveva pure contribuito a farlo eleggere e Trump lo aveva nominato capo del Dipartimento per la efficienza governativa. Ma da Trump, adesso, lo divide il concetto di libertà economica, alimentato dal conflitto fra due “ego” troppo grandi per sopportarsi e addirittura abitare nella stessa casa, quel Partito repubblicano, che il tycoon mette a soqquadro con le sue stranezze. Da diverso tempo ormai, in tutto l’Occidente, le grandi tradizioni delle storie politiche hanno perso sia attrattiva che consenso. Nel vuoto, nella inconsistenza e nella vacuità, crescono a vista d’occhio le formazioni caratterizzate da una centralità del leader, da una mancanza di identità ideologica e da una scarsa autonomia degli organismi interni. Sono i partiti “do it yourself”, i cosiddetti partiti fai-da-te, che spuntano qua e là con lo scopo di conquistare il favore di una sempre più sperduta opinione pubblica, che ha la tendenza di essere sempre a caccia di novità. Alla luce di quanto detto, rimangono gli interrogativi di fondo: che cosa sogna di ottenere l’“America Party” ma, prima di tutto, che cosa, in definitiva, ricaverà? Musk e qualche suo alleato – Mark Zuckerberg, Jeff Bezos, Sundar Pichai e altri notabili delle big tech – potranno investire un oceano di danaro nel proposito, che si incardina su un preciso obiettivo, mirato ma non modesto. Mirato perché punta a raccogliere una dozzina di rappresentanti, fra Camera dei rappresentanti e Senato, alle midterm election, le elezioni di medio termine del novembre del prossimo anno; non modesto perché l’“America Party” potrebbe, ottenendo due o tre senatori e una decina di rappresentanti, togliere la maggioranza al Partito repubblicano e diventare, di fatto, il perno della politica americana, almeno di quella parlamentare. Detto in altre parole, avrebbe un potere di veto tale da costringere sia i democratici sia i repubblicani a trattare per far passare qualsiasi norma di legge. Tutto ciò potrebbe avvenire – l’uso del condizionale è necessario – mentre si accavallano “rumor”, indiscrezioni e voci di corridoio, non confermate e non smentite, che Trump voglia adoperare la maggioranza che ha al Congresso per stravolgere la Costituzione e farsi confermare, nel 2028, per un terzo mandato. A prima vista, l’iniziativa di Musk sembra fatta quasi solo a dispetto, vale a dire per danneggiare Trump e i suoi progetti. Pure il modo in cui si è arrivati fino a questo punto potrebbe indurre a pensarlo, fra mille sfrenate accuse reciproche. Ma dietro le quinte c’è un retroscena meno banale. L’“America Party” non ha un vero programma, ma solo una lista di buone intenzioni, comandata, però, da un punto cruciale: ridurre il debito pubblico. Ma un conto è dire, come dice Musk (non a caso aveva la funzione di “tagliare” la spesa pubblica come capo del Dipartimento per la efficienza governativa) che è obbligatorio spendere meno. Altro è fare ciò che fa Trump, con la sua la legge di riconciliazione di bilancio approvata dalla Camera: tagliare le tasse ai redditi alti e tagliare la spesa per i redditi bassi e medio-bassi. Tutto ciò nella speranza di una reazione a catena: i ricchi hanno più danaro, spendono e investono di più, e questo si traduce in un rilancio dell’economia che va a vantaggio pure dei meno ricchi. La cartina al tornasole della inconsistenza delle loro tesi la si trova in tema di Difesa: la scelta di impegnare oltre mille miliardi di dollari in armamenti la dice lunga e fa pure capire che la spirale del debito corre il rischio di avvitarsi ancor più, invece di risanarsi. Questo scenario è di grande inquietudine e rispecchia una crisi totale della politica e delle sue forme di rappresentanza, prima di tutto e al di sopra di tutto negli Stati Uniti, di cui Trump è, nello stesso tempo, sia origine che effetto. Lo sa perfettamente l’Unione europea, alle prese con gli sbandamenti statunitensi su ogni tema all’ordine del giorno: dall’Ucraina, che Trump vorrebbe abbandonare al suo destino cioè allo zar di tutte le Russie, fino ai dazi, con cui il tycoon vorrebbe colpire tutte le importazioni sotto l’insegna di un anacronistico protezionismo “made in Usa”. Dalla consapevolezza che dell’alleato di oltre oceano non ci si deve più fidare, né nella sfera della politica internazionale, né per i rapporti economici, compromessi a colpi di dazi, è giunta la coalizione dei “volenterosi”, cioè paesi europei e, più in generale, dell’occidente, pronti a sostenere Kiev di fronte al disimpegno di Trump. Perché a molti, ma non a tutti, non sfugge che l’Ucraina delinei l’estrema frontiera di quella pace e di quella libertà a fondamento dei valori dell’Unione europea. Non è un caso se ieri si è tenuto a Londra il summit coordinato dal premier inglese Starmer e dal presidente francese Macron. E, sempre ieri, a Roma si è aperta la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina voluta dalla presidente Meloni, a cui hanno partecipato la presidente della Commissione europea von der Leyen e il presidente ucraino Zelensky. Segnali rilevanti? È un azzardo rispondere a questa domanda. Certo è che – dopo aver assistito al processo di disgregazione che implicò il sistema economico e politico e la struttura sociale del blocco filosovietico – stiamo assistendo allo sbriciolamento di quello filoamericano e alla pericolosa corsa del turbocapitalismo verso l’autodistruzione. Anni fa cantava De Gregori: “la storia dà i brividi, perché nessuno la può fermare”. Ed è meglio rassegnarsi.

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Diocesi

La festa della Madonna del Carmine a Grottaglie

11 Lug 2025

di Angelo Diofano

“Maria splende nel nostro cammini come segno di consolazione e di sicura speranza. La sua presenza nella vita della Chiesa e di ciascun battezzato come segno fulgente illumina il percorso della vita, offrendo direzione, protezione e incoraggiamento. Guardiamo a Lei come Madre e Maestra spirituale affinché Ella volga le sue pupille misericordiose a noi ancora pellegrini su questa terra. Con tali affetti vi invito alla novena e ai festeggiamenti in suo onore”: così a Grottaglie don Alessandro Giove, parroco al Carmine e padre spirituale della omonima confraternita invita a partecipare ai festeggiamenti della Madonna del Carmine che prevedono la predicazione della novena da parte di don Mimmo Rizzo, parroco alla Santa Maria Goretti di Crispiano, ogni sera alle ore 19.

Domenica 13 luglio, sempre alle ore 19, la celebrazione eucaristica sarà presieduta da mons. Salvatore Ligorio, arcivescovo emerito di Potenza; in serata, alle ore 21, sul piazzale della chiesa, spettacolo musicale intitolato ‘La scaletta falla tu’ di Carmine Fanigliulo con la collaborazione di Giuseppina Nigro (Associazione Areté).

Lunedì 14, sempre alle ore 21, sul piazzale della chiesa, ‘Musica e spettacolo’ a cura dell’associazione musicale ‘Revival 2000’’ con M. Pierri, R. Lenti, A. Grippa e S. Scatigna.

Martedì 15, la santa messa sarà sempre alle ore 19, con al termine la consegna delle benemerenze ai congregati con 25 e 50 anni di iscrizione; alle ore 21, sempre sul piazzale, spettacolo musicale del gruppo ‘Amici della Musica’.

Mercoledì 16, sante messe alle ore 7.30-9-11 (quest’ultima, con professione solenne dei nuovi confratelli e delle nuove consorelle e supplica al termine); alle ore 18, celebrazione eucaristica solenne presieduta da don Alessandro Giove e alle ore 19 processione per le seguenti vie: Mastropaolo, Ricchiuti, piazza Santa Lucia, Bucci, Vittorio Emanuele II, piazza Regina Margherita, San Francesco De Geronimo, arciprete Maranò, Balestra, Castello, largo Immacolata, delle Torri, Marconi, Catalani, Calò, piazza Principe di Piemonte, viale Matteotti, Battisti, piazza Vittorio Veneto, Duca di Genova, Lazio, Foggia, Santa Maria in Campitelli, Diaz, Garibaldi, Pignatelli. Vi parteciperanno i confratelli e le consorelle del Carmine, con l‘animazione musicale della banda ‘Città di Grottaglie’ diretta dal m° Antonio L’Assainato.
Al rientro, alle ore 22, in largo Mastropaolo, spettacolo di giochi pirici della ditta Truppa di Latiano.

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Sport

Tennis, la fortuna aiuta gli audaci. E pure i numeri uno

Sinner e Dimitrov - ph Instagram @grigordimitrov
11 Lug 2025

di Paolo Arrivo

Martedì otto luglio 2025. Non sappiamo come andrà a finire l’appuntamento clou del tennis, Wimbledon, il torneo del Grande Slam giunto alla seconda e decisiva settimana, ma di certo Jannik Sinner ha corso un gran bel rischio non preventivabile: sotto di due set nel match che lo ha contrapposto a Grigor Dimitrov, il numero uno del mondo ha passato il turno senza dover rimontare, faticare, e portare l’incontro al quinto parziale. Ovvero è approdato ai quarti di finale grazie all’infortunio capitato al bulgaro. L’episodio può avere una duplice chiave di lettura: la dea bendata ha sorriso all’altoatesino, oppure lo stesso ha avuto giustizia, beneficiato di una sorta di compensazione divina per quanto gli era capitato – se consideriamo un’ingiustizia lo stop di tre mesi dovuto al caso Clostebol.

Il torneo

Nelle ore che precedono la pubblicazione di questo articolo, dai campi di tennis in erba sono arrivate queste sentenze non definitive, dagli incontri giocati: Carlo Alcaraz, il principale avversario di Sinner, ha confermato di saper giocare alla grande su qualsiasi terreno, e non solo sulla terra rossa dove è il re incontrastato; Novak Djokovic è una mina vagante, tutt’altro che intenzionato ad appendere la racchetta al chiodo, mosso dal desiderio di vincere un altro Slam (il 25esimo in carriera) alla soglia dei quarant’anni; Flavio Cobolli è la grande sorpresa azzurra, in crescita esponenziale, ottavo italiano a essere arrivato almeno ai quarti di finale a Wimbledon in singolare. Al netto di quello che potrà accadere sino alla finale, i risultati restano scritti in campo: sono già storia, non cancellabili. Nemmeno si possono ignorare i flop di tennisti quotati. Come Daniil Medvedev, Stefanos Tsitsipas e Matteo Berrettini – quest’ultimi due hanno abbandonato Wimbledon al primo turno. Ognuno per motivi diversi, più o meno dichiarati. Ognuno ha i suoi guai. Ma dopo ogni crisi si può rinascere.

Il tennis come metafora di vita

Con riferimento allo stesso match Sinner – Dimitrov, l’insegnamento che se ne può trarre è il dovere di lavorare e di non disperare. Perché l’inconveniente nella vita capita. E non è sempre negativo, grazie a Dio. Alle volte, la fortuna gira dalla parte auspicata. A patto di perseverare in un impegno che sia continuativo e massimale. Jannik in questo può essere considerato un maestro: è un maniaco dell’allenamento, si sa; ed è proprio grazie al lavoro, oltre al talento innato, che è riuscito a regnare sul trono del tennis mondiale in giovanissima età. Ha già dimostrato di saper superare i momenti più complicati. Ha ricevuto un colpo di fortuna preceduto da uno di sfortuna, a inizio settimana: l’infortunio al gomito destro, provocato da una caduta al primo game, sul 40-40, lo aveva condizionato proprio in quei due set non giocati al massimo delle sue possibilità. Il resto lo conosciamo. Lunga è la carriera dell’italiano, nella quale i suoi successi e gli eventuali momenti altalenanti vanno contestualizzati.

 

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Diocesi

Continuano a Talsano i festeggiamenti per la Madonna del Carmine

ph confraternita del Carmine di Talsano
11 Lug 2025

di Angelo Diofano

Continuano a Talsano i festeggiamenti in onore della Madonna del Carmine a Talsano, a cura della omonima confraternita (priore, Domenico Curci e padre spirituale don Armando Imperato).

Per le iniziative religiose, lunedì 14, alle ore 18.15, recita del rosario e alle ore 19 santa messa su via Garibaldi presieduta dall’arcivescovo emerito di Scutari, mons. Angelo Massafra.

Mercoledì 15, dopo il santo rosario. alle ore 19 su via Garibaldi, celebrazione eucaristica solenne presieduta dal padre spirituale della confraternita del Carmine, don Armando Imperato, con il rito di aggregazione dei nuovi confratelli e delle nuove consorelle.

Mercoledì 16, sante messe alle ore 8, alle ore 10 (celebrata da don Maurizio Donzella), alle ore 11.15 (con supplica a mezzogiorno e offerta del cero da parte dei vigili del fuoco). Alle ore 18, vespri solenni presieduti dal diacono don Antonio Acclavio e a seguire la processione che percorrerà corso Vittorio Emanuele, via Cacace, via Giardini, via Margherita, via Cellini, via Madonna delle Grazie, corso Vittorio Emanuele, via Margherita, via Adua, via Garibaldi e rientro nella chiesa del Carmine. Presterà servizio di giro in mattinata e durante la processione il complesso bandistico ‘Maria SS.Ma Addolorata’ di Talsano diretto dal m° Vito Bucci.

Per le iniziative esterne, venerdì 11, alle ore 19.30, conferenza sulla ‘Rerum novarum: l’impegno della Chiesa per la giustizia sociale’: approfondimento sull’enciclica di papa Leone XIII a cura della prof.ssa Giada Di Reda, docente all’istituto teologico ‘San Giovanni Paolo II’ di Taranto.

Sabato 13, alle ore 20, torneo di calciobalilla.

Lunedì 14, su via Garibaldi, alle ore 20, si terrà la sfilata di moda a cura della sartoria ‘Maria Cristina’.

Martedì 15, alle ore 16.30, sul piazzale della chiesa, stazionerà l’autoemoteca del ‘Bambino microcitemico’ per la donazione del sangue, mentre, alle ore 20, esibizione della scuola di ballo Juilliard Academy di Valentina Asciolla; a seguire serata con balli di gruppo e karaoke.

Infine mercoledì 16, alle ore 21, dopo la processione, concerto della cover band’Vasconnessi’.

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Eventi in diocesi

Premio Mcl Torricella Terra d’amare: quarta edizione con ospiti d’eccezione

10 Lug 2025

Il circolo Movimento cristiano lavoratori di Torricella annuncia la quarta edizione del Premio Mcl Torricella Terra d’amare che si terrà domenica 13 luglio alle ore 20.30 a Torricella a ‘La ’nchianata’, strada provinciale 131 – km 4, col patrocinio del presidente del Consiglio regionale, di quello della Provincia di Taranto e di importanti aziende del territorio.

Il premio è un appuntamento imperdibile per celebrare l’eccellenza nella splendida cornice della terra jonica che quest’anno riconoscerà il notevole impegno di sette personalità del mondo istituzionale, culturale e delle attività produttive della terra ionica per il contributo alla promozione del territorio. Nella serata di gala, condotta dal direttore di Antenna Sud, Gianni Sebastio, interverranno, tra gli altri, parlamentari ionici, consiglieri regionali, sindaci dell’Unione dei Comuni Terre del mare e del sole, autorità civili, militari e religiose.

Questi i premiati: don Antonio Coluccia, fondatore dell’Opera Don Giustino; dott. Michele Davide Sinigaglia, questore; dott. Vincenzo Cesareo, presidente Camera di Commercio di Brindisi e Taranto e imprenditore; dott. Donato Metallo (alla memoria) consigliere della Regione Puglia; dott.ssa Maria Luisa Paciulli, presidente Osmairm e di Arsota; dott.ssa Chiara Turco, cantautrice; Unione sportiva Lecce, squadra di calcio Serie A.
Ad animare la serata ci sarà la ‘90GradiBand’.

La IV edizione del ‘Premio Mcl Torricella Terra d’amare’ rappresenta un evento in continua crescita: “Un segno di affetto e riconoscimento verso donne e uomini che si impegnano nella diversità per il bene comune – ha dichiarato la presidente Grazia Pignatelli – Un’occasione per ricostruire per far vincere sempre il noi e, in questo tempo di guerre e grandi contrasti, dobbiamo farci protagonisti di una pace disarmata e disarmante così come ci ricorda papa Leone XVI”.

Un ringraziamento speciale per l’organizzazione dell’evento è rivolto al direttivo del circolo, composto da Annamaria Campa, Maria Antonietta D’Elia, Cotrina Orlando, Maddalena Sabatelli, e a tutti gli sponsor

Per informazioni: presidente Grazia Pignatelli 3701385044.

 

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Diocesi

La festa della Madonna del Carmine a Faggiano

10 Lug 2025

“Ci apprestiamo a vivere la festa della Beata Vergine del Carmelo. Viviamo un anno importante, quello giubilare, e il tema ‘Pellegrini di speranza’ ci riporta all’antica preghiera carmelitana di San Simone Stock, ‘Povero pellegrino’, che ogni devoto rivolge a Maria. La vita è un pellegrinaggio, un cammino, ma non siamo mai soli e Gesù, nostra meta, si fa strada e compagno di viaggio. In questo pellegrinaggio ci dona Sua Madre, Stella del mare e Fiore del Carmelo. Camminare con Gesù e Maria ci insegni come camminare insieme, essere comunità, essere testimoni di speranza in un mondo disperato. La salita al Monte Carmelo ci aiuti nel cammino di conversione personale e comunitario. Maria Madre nostra, Stella del mare, Fiore del Carmelo, interceda per noi. Buona festa a tutti”: con queste parole il parroco don Francesco Santoro invita a partecipare ai festeggiamenti, in corso a Faggiano, in onore della Beata Vergine del Monte Carmelo, a cura della parrocchia di Maria ss.ma Assunta e della confraternita del Carmine.
Ogni sera, fino a lunedì 14, alle ore 18.30 recita del santo rosario e alle ore 19 la santa messa.
Martedì 15, durante la santa messa delle ore 19, vestizione della nuova novizia e rinnovo della promessa confraternale.
Mercoledì 16, alle ore 11.30 recita del santo rosario, a mezzogiorno la supplica e alle ore 18 la celebrazione eucaristica. Seguirà la processione accompagnata dalla banda musicale di Crispiano diretta dal m° Francesco Bolognino. Non mancheranno i fuochi pirotecnici a cura della ditta Friscira Fireworks.

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Ricorrenze

Taranto ricorda Paola Clemente, morta di lavoro

A dieci anni dalla scomparsa della bracciante agricola di Crispiano, stroncata da un malore mentre lavorava nelle campagne

10 Lug 2025

Il 13 luglio del 2015 Paola Clemente moriva stroncata da un malore sopraggiunto mentre lavorava nelle campagne di Andria. Pochi giorni fa, il 26 giugno, un altro bracciante, Vincenzo Conversano di 49 anni, è deceduto nelle campagne a ridosso di Castel del Monte. La storia si ripete. A dieci anni dalla scomparsa di Paola Clemente, la Flai Cgil di Taranto ha organizzato per domenica 13 luglio 2025, una cerimonia per commemorare e ricordare la bracciante agricola di Crispiano. L’iniziativa si svolgerà nel suo paese natale, in collaborazione con il Comune di Crispiano, l’istituto professionale Elsa Morante, Spi Cgil Taranto e con la partecipazione della Flai regionale e nazionale.
Il programma prevede due momenti. Il primo si svolgerà, alle 18.30, al cimitero comunale di Crispiano, con la deposizione di una corona sulla tomba di Paola Clemente. Interverranno: Valentina Mastronuzzi, assessore Rapporti con istituzioni scolastiche di Crispiano; Anna Barbara Maria Sgobbio e Luca Lopomo, rispettivamente vicesindaco e sindaco di Crispiano; Giovanna Bruno, sindaco di Andria; Silvia Guaraldi, segretaria Flai Cgil nazionale. Alle 19, nella villa Giovanni Falcone, avrà luogo la consegna di 12 borse di studio agli studenti dell’istituto professionale Elsa Morante a cura di Rosaura Di Giuseppe, dirigente scolastico istituto “Elsa Morante”; Giovanni D’Arcangelo, segretario generale Cgil Taranto; Paolo Peluso, segretario generale Spi Cgil Taranto; Lucia La Penna, segretaria generale Flai Cgil Taranto.
“A dieci anni dal sacrificio di Paola Clemente la situazione del lavoro agricolo nelle nostre campagne non è molto cambiata – denuncia Lucia La Penna –  come testimonia drammaticamente la morte di Vincenzo Conversano solo pochi giorni fa. Eppure, a seguito dell’indignazione sollevata dal dramma di Paola, fu varata la legge 199/2016, una legge di civiltà, contro lo sfruttamento lavorativo che presenta  luci ed ombre nella corretta e piena applicazione. Come Flai di Taranto, grazie all’entrata in vigore della legge 199, con gli avvocati Stefania Pollicoro e Claudio Petrone, ci siamo costituiti parte civile in otto procedimenti penali per caporalato e riduzione in schiavitù dei braccianti. Processi complicati che hanno evidenziato condizioni estreme come aggressioni, minacce, sequestro di documenti, percosse, estorsioni, subite dai lavoratori e dalle lavoratrici”.
Secondo la segretaria della Flai ionica, “tra le inadempienze più clamorose della legge 199/2016 c’è il mancato utilizzo di 500 mila euro stanziati dalla Regione Puglia per il trasporto dei lavoratori agricoli. Secondo quanto emerso nelle riunioni  in prefettura, ciò si deve al fatto che le aziende eludano l’iscrizione alla rete del lavoro agricolo di qualità per timore di ricevere controlli e ispezioni. Un atteggiamento irresponsabile e incomprensibile che denota come le aziende agricole non riescano ancora a rispettare gli indici di legalità che permetterebbero, invece, di beneficiare di risorse pubbliche e renderebbero il settore agricolo realmente etico”.
La Penna denuncia anche i ritardi nella convocazione della sezione provinciale della rete del Lavoro Agricolo, istituita presso l’Inps. “Questo importante organo – sottolinea – ha svolto il suo ultimo incontro nel 2023. Si tratta di una mancanza gravissima perché viene meno  la possibilità di utilizzare uno strumento grazie al quale mettere in campo azioni concrete per il settore agroalimentare della provincia di Taranto difendendo e tutelando i lavoratori e le lavoratrici. Lo abbiamo denunciato anche lo scorso 26 maggio in occasione della mobilitazione della Flai sotto le prefetture di tutta Italia, ma ad oggi non abbiamo avuto riscontro alla nostra richiesta”.

 

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Diocesi

Taranto, arciconfraternita del Carmine: proseguono le celebrazioni

ph G. Leva
10 Lug 2025

di Angelo Diofano

Dopo la rinnovazione delle promesse confraternali con la partecipazione dei sacerdoti aggregati all’arciconfraternita, svoltasi nella serata di lunedì 7 luglio, inizio della novena, proseguono a Taranto le celebrazioni al Carmine in onore della Beata Vergine del Monte Carmelo, così presentate dal parroco e dal padre spirituale mons. Marco Gerardo: “La festa della Madonna del Carmine di quest’anno è segnata da molti eventi importanti: la conclusione del Giubileo straordinario, che ci è stato concesso dal Santo Padre Francesco di venerata memoria per i 350 anni di fondazione e la elezione del Santo Padre Leone XIV. Accanto ai motivi di gioia permangono motivi di grande preoccupazione per la situazione della guerra che non accenna a cessare in Ucraina e in Palestina. Abbiamo bisogno – tutti! – di ritrovarci attorno a Gesù, insieme a Maria, Decoro del Carmelo e Regina della Pace. Lo faremo ascoltando la voce e l’insegnamento del Papa, per stare cum Petro e sub Petro (con Pietro e sotto Pietro) visto il particolare legame che la nostra comunità e la nostra Chiesa hanno con la memoria petrina pugliese. Su tutti invochiamo, per intercessione di Maria, la benedizione e la pace di Dio!”

Ogni sera, alle ore 19, mons. Gerardo celebrerà la santa messa con una riflessione sul pensiero di papa Leone XIV. In particolare venerdì 11, sempre durante la celebrazione eucaristica, ci sarà la presentazione del gruppo dei bambini dell’arciconfraternita, la loro consacrazione e la processione in piazza.

Domenica 13, alle ore 20, si terrà la cerimonia di consegna dei riconoscimenti ai confratelli e alle consorelle anziani e delle borse di studio agli studenti meritevoli.

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Intelligenza artificiale

Don Peyron: “L’intelligenza artificiale interroga la fede, serve un’antropologia profetica”

Dopo il discorso di papa Leone XIV alla Cei, abbiamo raccolto il commento del sacerdote torinese, teologo esperto di cultura digitale

ph Siciliani Gennari-Sir
09 Lug 2025

di Riccardo Benotti

“La fede ha ancora una pertinenza con la vita”. Don Luca Peyron, sacerdote torinese e teologo esperto di cultura digitale, commenta uno dei passaggi più densi del discorso rivolto da papa Leone XIV ai vescovi italiani: quello sull’antropologia e sulle sfide poste dall’intelligenza artificiale. Un intervento, afferma, “profetico e non di circostanza”, che rilancia la missione della Chiesa in un tempo segnato dalla tecnocrazia. “La sfida – dice – è pensare cristianamente il nostro tempo, per custodire e annunciare la dignità della persona come creatura e mistero”. La persona non è un sistema di algoritmi: è creatura, relazione, mistero.

Nel suo discorso alla Cei, Leone XIV ha detto che “la persona non è un sistema di algoritmi: è creatura, relazione, mistero”. Come interpreta questo passaggio?
Non è un invito formale, ma una scelta sostanziale. Non è un discorso di circostanza. Il Papa desidera che questo tema entri nel cuore della riflessione delle Chiese, non solo di quella italiana. Fin dall’inizio del suo ministero ha posto l’intelligenza artificiale tra i segni dei tempi. Leone XIV non parla solo di tecnologia, ma intreccia pastorale e antropologia. Quando insegniamo il catechismo ai bambini, ci rivolgiamo a nativi digitali. Quando parliamo di carità, dobbiamo tenere conto anche del divario esistenziale generato dai social media. E quando diciamo “salvare”, i nostri contemporanei pensano a un file. Tutto questo ci lascia pensosi.

Chi è don Luca Peyron
Sacerdote della diocesi di Torino, don Luca Peyron è uno dei principali esperti italiani di teologia e cultura digitale. Fondatore e coordinatore del Servizio per l’apostolato digitale dell’arcidiocesi di Torino, è docente all’Università Cattolica di Milano e all’Università di Torino. Da anni studia l’impatto delle tecnologie emergenti, in particolare dell’intelligenza artificiale, sull’antropologia cristiana e sulla pastorale. Ha partecipato a diversi sinodi e convegni nazionali sul rapporto tra fede e innovazione.

Quindi non basta un’etica della tecnologia. Serve altro?
Esatto. Non possiamo limitarci a fornire criteri per governare le tecnologie. Dobbiamo offrire un’antropologia profonda, che sia guida e profezia. Non basta dire “attenzione, ci sono dei rischi”. Siamo chiamati a indicare un orizzonte di senso e una meta per l’umanità immersa nel digitale. Non possiamo semplicemente adattare il noto al nuovo. Serve un discernimento spirituale che nasce dalla Scrittura.

In questo discorso si intravede una sintesi dei Papi precedenti?
Mi pare evidente. Leone XIV prosegue il cammino di Francesco e, per certi aspetti, recupera intuizioni di Benedetto e Paolo VI. Ciò che emerge è un’antropologia cristologicamente fondata: il punto di incontro autentico con il mondo. L’umanità di Cristo è un patrimonio condivisibile anche da chi non ne riconosce la divinità. E non si può spezzare Cristo: annunciando la sua umanità, annunciamo tutto il Vangelo.

Perché Leone ha scelto proprio la Cei come prima Conferenza episcopale a cui rivolgere questo appello?
Credo sia una sorta di “sperimentazione pastorale”. È vescovo di Roma e ha scelto la sua Conferenza episcopale per rilanciare un tema già affidato da Francesco a università cattoliche e diocesi. Ma ora è evidente a chiunque che è tempo di agire. Serve animare un dibattito culturale che abbia un’anima: l’antropologia teologica, centrata su Cristo.

Le parole di Leone XIV
Nel discorso rivolto alla Conferenza episcopale italiana il 17 giugno 2025, Papa Leone XIV ha dedicato un passaggio centrale al tema dell’intelligenza artificiale. “La dignità dell’umano – ha affermato – rischia di venire appiattita o dimenticata, sostituita da funzioni, automatismi, simulazioni. Ma la persona non è un sistema di algoritmi: è creatura, relazione, mistero”. Il Papa ha chiesto alle Chiese italiane di assumere la visione antropologica come strumento essenziale del discernimento pastorale, per evitare che l’etica si riduca a codice e la fede diventi disincarnata.

Quali ricadute vede sul piano pastorale?
La ricaduta è enorme. Ogni battezzato che rende ragione della sua fede è invitato a ripensare la propria testimonianza. Non possiamo semplicemente adattare il noto al nuovo. Serve rivisitare Scrittura e Tradizione affinché lo Spirito ci suggerisca elementi utili a discernere e guidare il tempo attuale.

Ha un esempio concreto?
Nel Vangelo di Matteo, Gesù è definito “facitore di tecnologia”. Non è un dettaglio. È un titolo cristologico, che per secoli non abbiamo granché esplorato. Se oggi una macchina imita l’umano, allora quel titolo acquista un peso nuovo. I Vangeli contengono tesori che parlano ad ogni stagione culturale. Non è tempo di nostalgie, ma di profezie. La Chiesa ha una responsabilità storica: ridire l’umano.

Quindi non si tratta di aggiornare l’esistente, ma di avviare una nuova esplorazione?
Proprio così. Non dobbiamo fare la glossa di ciò che è già stato detto, ma riprendere la Scrittura con occhi nuovi. Non è questione di colpe o mancanze, ma di un novum che chiede di essere scoperto.

Serve anche un cambio di mentalità nel modo di fare pastorale?
Dobbiamo uscire dalla logica del “cercare colpevoli” per ciò che non ha funzionato. Non è tempo di nostalgie, ma di profezie. E oggi manca profezia. Non ci sono più profeti né di ventura né di sventura. La Chiesa ha una responsabilità storica rinnovata: offrire parole e gesti che ridicano la pienezza dell’umano a un umano smarrito e in cerca di identità.

La Chiesa può ancora incidere nella vita quotidiana delle persone?
Abbiamo davanti ogni settimana centinaia di persone. Non dobbiamo fare lezioni di intelligenza artificiale, ma annunciare Gesù Cristo. Ma Cristo è oggi, in questo tempo. La preparazione di chi fa pastorale deve nutrire il popolo di Dio con conoscenza e profezia. C’è in gioco la libertà, le relazioni, la solitudine. La fede. La pastorale della cultura non è per intellettuali: è soprattutto per le persone semplici, troppo spesso in balia dei titoli “acchiappa-click”. Nell’epoca delle macchine e della virtualità digitale, Cristo resta l’orizzonte in cui l’umano può ancora compiersi.

Cosa risponde a chi dice che la Chiesa è sempre in ritardo su scienza e tecnologia?
È un mito da sfatare. La Chiesa ha duemila anni di storia. Solo in pochi secoli ed in alcune circostanze ci siamo arroccati. Per il resto ha generato cultura, scienza e tecnologia. Dall’irrigazione nelle missioni in Africa al Big Bang di Le Maître, prete e cosmologo. L’idea stessa di progresso è figlia del cristianesimo. La cultura precristiana era ciclica. Noi abbiamo introdotto la parola “compimento”. Un cammino, un pellegrinaggio, una crescita. Oggi è il momento di riconsegnarlo al mondo.

Qual è, in definitiva, la sfida più urgente per la Chiesa?
Oggi abbiamo una nuova possibilità di mostrare che la fede ha una pertinenza reale con la vita. Perché la vita interroga profondamente la fede cristiana: ci chiede incarnazione e redenzione, corpo e metafisica. Nell’epoca delle macchine e della virtualità digitale, Cristo resta l’orizzonte in cui l’umano può ancora compiersi pienamente. Qui e nell’eternità.

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Festival

Taras Teatro Festival diventa manifestazione di rilevanza nazionale

Il riconoscimento ottenuto dal ministero della Cultura proprio mentre sono in corso i preparativi della terza edizione (dal 20 settembre al 19 ottobre)

09 Lug 2025

Il Taras Teatro Festival – Scena antica e visioni contemporanee, progetto che coniuga la suggestione del teatro classico con proposte moderne ispirate al teatro antico, per riflettere sulle grandi urgenze dell’attualità, entra nel novero delle manifestazioni di rilevanza nazionale individuate dal Ministero della Cultura. Ed è la prima volta che un festival teatrale ottiene a Taranto quest’importante riconoscimento, proprio mentre sono in corso i preparativi della terza edizione.
«La commissione consultiva per il Teatro del Ministero della Cultura – spiega il direttore artistico, l’attore e regista Massimo Cimaglia – ha espresso una valutazione positiva sul Taras Teatro Festival per un progetto triennale che partirà con l’edizione del 2025 e si protrarrà fino al 2027. E sono davvero molto orgoglioso di questo risultato, che tengo a condividere con gli amici del Crest, attivamente al nostro fianco sin dalla prima edizione. Questo è un momento davvero importante per la città di Taranto».
Gestito della società Terra Magica, il Taras Teatro Festival quest’anno amplia l’offerta e presenta un progetto ancora più articolato, che si svilupperà dal 20 settembre al 19 ottobre tra il Teatro Fusco e l’Auditorium TaTà con un programma comprendente, tra gli undici spettacoli in cartellone, quattro prime assolute allestite appositamente per Taranto. I protagonisti, volti noti al grande pubblico ma anche giovani e promettenti artisti di compagnie già individuate a livello nazionale come formazioni di prestigio, verranno presto svelati nel corso di una conferenza stampa.
Intanto, la direzione artistica annuncia l’avvio di un master di alta formazione incentrato su «La pace» di Aristofane, commedia quanto mai attuale nel confronto tra l’infinita guerra del Peloponneso e i conflitti dei nostri giorni nel cuore dell’Europa e in Medio Oriente. Lo condurrà Carlo Boso, tra i più importanti eredi della commedia dell’arte, invitato a tenere una vera e propria residenza di otto giorni pensata come un viaggio nell’uso del corpo, della voce e delle emozioni, iniziativa cui prenderanno parte professionisti under 35 individuati attraverso un bando di selezione, con l’obiettivo di realizzare al termine del corso uno spettacolo in prima assoluta.
Dunque, Carlo Boso si aggiunge alle autorevoli personalità del mondo del teatro nazionale e internazionale ospitate nei due anni precedenti, Peter Stein, Maddalena Crippa, Elena Arvigo, Daniele Salvo, Graziano Piazza e Giuseppe Sartori ed Elisabetta Pozzi, che da consulente artistica del Taras Teatro Festival è stata anche tra i docenti dei precedenti master di alta formazione per attori professionisti con Melania Giglio, Dario La Ferla, Elena Arvigo e lo stesso Massimo Cimaglia.

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Eventi estivi in provincia

Presentato il cartellone dell’estate grottagliese 2025

09 Lug 2025

È stato presentato a Grottaglie, con una conferenza stampa, il ricco cartellone dell’estate 2025 a cura dell’amministrazione comunale guidata dal sindaco Ciro D’Alò.
Si parte il 12 luglio con la XXXII edizione del concorso di ceramica contemporanea ‘Mediterraneo’, visitabile fino al 12 ottobre.
Nella stessa serata, nell’ex convento dei cappuccini, “Storie e musiche del popolo rom tra passato e presente”, a cura di Ex frantoio.
A partire sempre dal 12 luglio, ci sarà l’esposizione della mostra personale di Margherita Grasselli, ‘Marcondirodirondello’, nell’atrio del Castello.
Rispettivamente il 12 e 20 luglio Awa Productions e Teatrando aps, porteranno in scena spettacoli teatrali.
Ancora teatro il 16 luglio, a cura di Luisa Campatelli e con la regia di Alfredo Traversa, con l’evento ‘Punta’; il giardino Mediterraneo sarà lo scenario anche per teatro e cineforum nelle giornate dal 20 al 22 luglio ed ancora cineforum il 29 luglio, il 5 e 16 agosto.
Dal 17 al 19 luglio nelle cave di Fantiano sarà ospitato il Cinzella festival, a cura di Afo6, mentre la musica di Awa accompagnerà le serate del 25 luglio, 22 e 29 agosto.
Rinnovato anche quest’anno l’appuntamento con le escursioni in gravina grazie al Carsica Experience del gruppo Grotte Grottaglie: 25 luglio, 5, 12, 22, 26, 29 agosto ed ancora il 5 e 12 settembre.
La manifestazione musicale-gastronomica “Up to the Jefu” tornerà in tre date nelle cave di Fantiano: 26 luglio, 6 agosto e 20 settembre.
Nella città di Grottaglie il 27 luglio sarà la volta del cantautore napoletano Massimo Ranieri in concerto.
La danza, invece, sarà protagonista in piazza Regina Margherita con il 20° Galà della Danza sportiva a cura di Daniel’s Dance, il 27 luglio.
Il 31 luglio, in piazza Regina Margherita, arriva il Terraviva Festival con Fabrizio Moro. L’evento è gratuito.
Anche il mese di agosto si presenta ricchissimo di appuntamenti:
Torna la Festa dell’Uva a cura degli “Amici della Foc’ra”, nel centro storico, 1 e 2 agosto e, nelle stesse serate, nelle Cave di Fantiano l’evento “Rolling Stones Festival”, a cura di Terraviva Festival.
Sempre all’interno del programma del “Terraviva Festival”, la voce di Roberto Vecchioni in concerto incanterà il 3 agosto in piazza Regina Margherita. L’evento è gratuito.
Il 7 agosto, nell’atrio del Castello Episcopio l’evento “Briganti del Duca”, concerto di canti popolari, mentre l’8 ed il 9 agosto il festival musicale esperienziale, il “Festival città della Ceramica” nel Quartiere delle ceramiche.
Si rinnova un altro must dell’estate grottagliese: l’appuntamento con “Orecchiette nelle ‘nchiosce” è per l’11 e 12 agosto.
“Storie spaziali per maschi del futuro” è il titolo del libro che l’autrice, Francesca Cavallo, presenterà il 13 agosto, nell’atrio del Castello Episcopio.
Un Ferragosto segnato dalla musica per chi sceglie la città della ceramica, il 14 e 15, nelle Cave di Fantiano il Crx Festival, e nella serata del 15 agosto il centro storico ospiterà anche il festival culinario “Forma”.
Musica e teatro il 18 e il 19 agosto nel giardino Mediterraneo ed il 21 la musica itinerante invaderà il Quartiere delle Ceramiche con “Estate a tutta banda”, traghettando cittadini e turisti a sabato 23 agosto con Fiorella Mannoia in concerto nelle cave di Fantiano.
Il pianista Nunzio Dello Iacovo sarà in concerto, con il “Piano classico Festival” il 24, 26, 28 agosto ed il 4 settembre, nell’atrio del Castello Episcopio.
Ed ancora, il giardino Mediterraneo ospiterà, il 25 agosto, il Puglia Music Tour;  “La storia del Blues” il 27, ed il 29 il Taranto Jazz Festival.
La Notte dei Briganti, organizzata da Sud in Movimento, tornerà il 29 e il 30 agosto nelle cave di Fantiano.
Settembre accompagnerà verso la fine della stagione estiva, ma non degli eventi e spettacoli.
L’uno settembre, nel giardino Mediterraneo, il concerto “Real…mente Napoli”.
L’appuntamento con la sfilata di moda, a cura di Carmela Comes, “Passerella Mediterranea – donne NON pupe”, sarà il 12 ottobre in Casa Vestita nel Quartiere delle ceramiche.

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