Benedetta Pilato, cuore e testa mondiali: quando la medaglia è assicurata

“Ho sentito la pressione, avevo altre aspettative”. Così Anita Bottazzo commentava la sua prova nella finale dei Mondiali di nuoto nei 50 rana. Sul più bello, lei non è riuscita nell’impresa di raggiungere il podio dopo il suo miglior tempo (1:05.61) che aveva fatto registrare in semifinale, nella competizione andata in scena a Singapore, 22esima edizione organizzata dalla World Aquatics. La pressione che ha avvolto la 21enne trevigiana è quell’elemento che accomuna i Grandi, chiamati a confermarsi: deve averla sentita anche Benedetta Pilato, nella sua carriera e nel percorso di avvicinamento alla stessa competizione mondiale. Che aveva vissuto da spettatrice sino alle ultime due giornate. Ebbene, a pieni voti quel disagio è stato superato. Finendo in crescendo la settimana, Benny ha conquistato la medaglia di bronzo in finale con il crono di 30”14. A fine gara è apparsa sorridente, divertita, soddisfatta. Pacificata. Naturalmente avrebbe preferito la medaglia più pregiata. E a quella deve mirare nelle prossime occasioni che le si presenteranno: gliela chiedono i tifosi azzurri del nuoto e i supporter di Taranto. Peraltro l’invito di Leone XIV va esteso in qualsiasi ambito: “Aspirate a cose grandi, non accontentatevi di meno”, ha detto il papa al Giubileo dei Giovani rivolgendosi a chi lo ha ascoltato.

La continuità di Benedetta Pilato
I numeri parlano chiaro: dal 2019, quando ha incantato il mondo nella sua specialità, i 50 rana, la tarantina raggiunge sempre la finale e il podio nella competizione iridata. Confermarsi non è affatto scontato. Lei ci è riuscita nuotando in mezzo alle difficoltà. Nell’età in cui tutto si evolve e cambia – prossimamente cambierà anche casa, da Torino alla capitale. Tra le migliori raniste del mondo c’è sempre Benedetta Pilato. Meglio di lei, in questo momento, nuotano la lituana Ruta Meilutyte e la cinese Tang Qianting: la prima ha vinto la finale scendendo sotto i trenta secondi (29”55), l’altra ha chiuso in 30”03. Tempi che sono alla portata dell’ex primatista mondiale. La quale resta la miglior italiana sulla doppia distanza dei 50 metri rana (29”30) e dei 100 (1’05”44). L’italiana che ha battuto Federica Pellegrini nel record di precocità, ha altre imprese da firmare, e nel mirino le Olimpiadi di Los Angeles.
Mondiali nuoto, il bilancio
L’Italia è competitiva. Sono 19 infatti le medaglie conquistate in tutti gli sport acquatici ai Mondiali: 2 oro, 11 argenti, 6 bronzo. Tante poi nel nuoto (venticinque) le finali raggiunte dagli atleti scesi in vasca. Quarta in classifica generale dietro a Stati Uniti, Australia e Cina, l’Italia è diventata una potenza, possiamo sottolineare. E il merito è in parte della stessa Benedetta Pilato. Perché l’entusiasmo è contagioso, e i modelli virtuosi, vincenti, sanno essere trascinanti. Lo dimostra il percorso di crescita della Bottazzo che ha finito al quarto posto il suo ottimo Mondiale. Il movimento è in salute, sostenuto dal cambio generazionale: presto potrebbero emergere altri talenti capaci di vincere e di emozionare.
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