Sos villaggi dei bambini: “L’Italia non resti a guardare: è ora di agire per la pace in Palestina”

Sos villaggi dei bambini sollecita il Governo italiano “ad assumere una posizione chiara, coraggiosa e concreta rispetto alla crisi umanitaria in Palestina. È giunto il momento che tutte le istituzioni italiane si facciano promotrici di una diplomazia audace, ferma nella richiesta di pace e giustizia per il popolo palestinese, in particolare per i bambini di Gaza”.
Dopo quasi due anni di conflitto, “la popolazione è allo stremo, intrappolata nella morsa della fame, della paura e dell’abbandono. Il costo umano di questa guerra è diventato insopportabile e rappresenta una grave violazione del diritto internazionale umanitario e, purtroppo, la comunità internazionale resta troppo spesso in silenzio”.
La presenza di Sos Children’s villages Palestine sul territorio da oltre mezzo secolo, a Betlemme dal 1968 e nella Striscia di Gaza dal 2000, ha reso l’organizzazione un punto di riferimento per la popolazione locale. Il lavoro di Sos Children’s villages Palestine in questo contesto disastroso va ben oltre il soddisfacimento dei bisogni di base: include supporto psicosociale, cura dei traumi, tracciamento familiare per bambini che si trovano ad aver perso tutto.
“Stiamo assistendo a livelli di insicurezza alimentare davvero allarmanti, le nostre stesse riserve di cibo sono esaurite e, con i principali fornitori umanitari impossibilitati a operare, le famiglie restano affamate e senza speranza – afferma Reem Alreqeb, direttrice del Programma di Gaza per Sos Children’s villages Palestine -. Stiamo facendo tutto ciò che è in nostro potere per proteggere e aiutare i bambini che hanno perso tutto: casa, famiglia e senso di sicurezza. Il nostro team sta lavorando sotto estrema pressione per garantire che ognuno di loro continui a ricevere assistenza, anche mentre le loro stesse vite vengono sconvolte”.
In linea con quanto richiesto dal Cini, Sos villaggi dei bambini chiede al Governo italiano un intervento deciso e immediato di fronte alla catastrofe umanitaria in corso nel territorio palestinese occupato. In particolare al Governo italiano “chiediamo – si legge in una nota – di condannare con fermezza la macchina di morte messa in atto dal Governo israeliano e si impegni fattivamente per fermare le atrocità in corso;
di esigere con ogni mezzo diplomatico dal Governo di Israele immediato accesso degli aiuti umanitari e delle agenzie Onu e ong internazionali;
di riconoscere uguaglianza a israeliani e palestinesi, riconoscendo lo Stato palestinese rendendo così effettivo il diritto all’autodeterminazione e creando il pre requisito necessario alla costituzione di due Stati;
di attivarsi per la revisione dell’Accordo di associazione tra l’Ue e Israele, sospendendo tutti gli accordi preferenziali con Israele;
di sospendere immediatamente le autorizzazioni all’esportazione di materiali di armamento verso Israele, compresi quelli a uso duale o difensivo, anche se rilasciati prima del 7 ottobre 2023, e di monitorare con attenzione il rispetto di tale divieto;
di vietare il commercio con gli insediamenti illegali israeliani nei territori palestinesi occupati.
Non possiamo fermarci ora nel denunciare quanto è sotto gli occhi di tutti, in particolare dopo le ultime dichiarazioni del Governo di Israele di occupare Gaza, perché la distruzione di civili, un terzo dei quali bambini innocenti, sta andando avanti e si è configurata come genocidio. Non possiamo tacere perché a Gaza bambini e operatori sono impossibilitati a vivere. Occorre sanzionare l’azione del governo di Israele con tutti i mezzi a disposizione del nostro Governo”, ha dichiarato Samantha Tedesco, responsabile dell’Accademia Sos villaggi dei bambini.
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