Sport

Nuovi Orizzonti batte Campobasso: la coppia ucraina Ivaniuk-Smaliuk è formidabile

Natalia Smaliuk, top scorer della serata - foto G. Leva
22 Gen 2024

di Paolo Arrivo

Un inizio di anno scoppiettante. Un appuntamento, quello con la vittoria, che viene reiterato dalla Nuovi Orizzonti anche quando l’asticella sale: dall’avversario Virtus Benevento al Campobasso passando per la Juve Trani. A farne le spese anche la Molisana. Che è stata sconfitta al PalaMazzola, nella terza giornata di ritorno della serie B nazionale, con il risultato di 62-59 (19-19, 31-33, 49-41).

La coppia Ivaniuk-Smaliuk

Trascinate da Ivaniuk, e dai canestri di Smaliuk, la coppia ucraina formidabile, le ragazze allenate da William Orlando hanno disputato un’ottima prova corale: di grande intensità, per l’intera durata della gara, riuscendo ad avere la meglio su un’autentica corazzata presentatasi al gran completo – vendicata la pesante sconfitta dell’andata. Il successo consente a Taranto di mettere ulteriore distanza in classifica dallo stesso Campobasso. Il secondo posto, cioè, è blindato. La vittoria attesta il percorso di crescita della Dinamo in questo campionato.

 

Il match Taranto-Campabasso

Coach Orlando manda in campo Claudia Tagliamento, Natalia Smaliuk, Francesca Gismondi, Alice Lucchesini, Yaroslava Ivaniuk. Diotallevi risponde con Laura Del Sole, Alessia Vitali, Emanuele Trozzola, Benedetta Bocchetti e Contreras Moscarella. Il primo canestro dell’incontro lo firma Ivaniuk. Risponde Moscarella. Poi è botta e risposta tra Tagliamento e Vitali. La stessa Tagliamento, dopo Ivaniuk, firma il primo allungo di Taranto (8-4). Pareggio Campobasso, che alza il pressing a metà campo, prendendo coscienza di poter farsi mettere in seria difficoltà. Poi ci pensa Ivaniuk a guadagnarsi il fallo e i tiri dalla lunetta che realizza entrambi. La tripla di Smaliuk porta a più sei il vantaggio (14-8). È equilibrio fino agli ultimi secondi con il periodo che si chiude in perfetta parità, 19-19. A metà del secondo quarto è capitan Gismondi a dare la carica: la Nuova Orizzonti conduce 29-25. Il match torna in equilibrio. Sale il nervosismo: fioccano gli errori, in questa fase, da entrambe le parti. Sul filo della sirena è Trozzola a chiudere il primo tempo sul 33-31 per Campobasso.

Le emozioni del finale

Nella ripresa Lucchesini e Tagliamento riportano Taranto in vantaggio. Che cresce grazie sempre a Ivaniuk. Nell’ultimo quarto Varvaglione dalla lunetta e Smaliuk portano la Dinamo al massimo vantaggio della gara (+11, 52-41). La Molisana non ci sta: dapprima dimezza lo svantaggio, poi con un’azione di contropiede di Trozzola si fa sotto, a due soli punti di svantaggio. All’ultimo giro di lancette il punteggio è di 59-56 per Taranto. Un minuto palpitante, nel quale una discutibile decisione arbitrale rimette tutto in discussione. Smaliuk, però, è in stato di grazia: fa due su due dalla lunetta. La tripla di Del Sole mette in apprensione le ragazze di coach Orlando. Ci pensa sempre Smaliuk, ai tiri liberi, a impedire la beffa finale. A far festa è la squadra ionica e il gran pubblico del PalaMazzola. Ovvero gli oltre trecento spettatori che, nonostante l’ora molto tarda, hanno fatto sentire la loro presenza, supportato le ragazze per tutta la gara regalandosi un sabato sera speciale.

 

Taranto-Campobasso, photogallery by Giuseppe Leva

 

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Fede & cultura

«Una luce è sorta»: la Domenica della Parola vissuta nella Basilica Cattedrale di Taranto

I marmi del cappellone di san Cataldo illuminati solo dalla luce delle candele per ascoltare Dio che si fa pellegrino nei secoli e nell’oggi di ogni uomo

22 Gen 2024

Per celebrare la Domenica della Parola di Dio indetta da papa Francesco (ieri, 21 gennaio), i giovani dell’Isola hanno condotto i fedeli in un’esperienza unica: in gruppi, è stato possibile accedere all’antico coro ligneo, nell’abside della basilica, per l’introduzione all’ascolto curata da don Emanuele Ferro.

Accedendo nel cappellone di San Cataldo, poi, si sono ascoltati brani della Scrittura aiutati dalle elevazioni musicali dell’organo settecentesco.
I marmi del cappellone erano illuminati solo dalla luce delle candele per ascoltare Dio che si fa pellegrino nei secoli e nell’oggi di ogni uomo.
L’evento «Una luce è sorta» ha avuto la durata di 50 minuti e, a gruppi di 50 persone, dalle ore 17 ha visto una partecipazione che è andata oltre le più rosee previsioni.

Fino all’avvento dell’illuminazione elettrica, il Capitolo metropolitano, in occasione delle feste maggiori della cattedrale, commissionava a professionisti napoletani il compito di lustrare le preziose tarsie dei marmi di uno dei luoghi più insigni del barocco meridionale, il nostro cappellone di san Cataldo.
Lustrare le preziose superfici serviva perché, allo sfarfallio delle candele la madreperla, i lapislazzuli e i preziosissimi marmi potessero restituire la loro preziosità per far risplendere un segno della gloria dovuta al Signore.
Il cappellone è stato illuminato dalle sole luci delle candele.

La Sacra Scrittura è indicata come luce e lampada ai nostri passi, quale occasione migliore della domenica della parola di Dio per “accendere una luce” in noi? È stata l’occasione per far vibrare in mezzo a tanta bellezza la Parola eterna, che continua a prendere voce nei secoli e negli uomini.

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Associazionismo cattolico

Ritorna “raccontACi” storie di chi ha deciso di spendere la vita per gli altri!

21 Gen 2024

di Daniele Panarelli
“raccontACi” è un podcast interamente prodotto dal gruppo ‘giovani’ e ‘giovanissimi’ di Azione cattolica della parrocchia Maria SS. Immacolata di San Giorgio Jonico. Nato con una missione ben chiara cioè quella di far conoscere le associazioni presenti nel nostro territorio che offrono vari tipi di supporto e che ha l’ambizione di raccontare, per condividere, il bello che ci circonda. Incominciato lo scorso anno come un esperimento, questo format, attualmente pubblicato su Spotify e Souncloud, ha dato la possibilità concreta ai ragazzi del gruppo di conoscere svariate associazione del territorio che, attraverso i propri volontari, operano per le necessità di chi è meno fortunato. L’idea di condividere con gli altri questa esperienza viaggia tutta nel senso del creare rete; quella stessa rete che adesso permette al gruppo di intraprendere delle meravigliose collaborazioni.
In poche parole, “raccontACi” vuole essere un faro che mette in luce il lavoro prezioso svolto dalle associazioni e che invita la comunità a conoscere più da vicino le storie “umane” che ci sono dietro queste organizzazioni, aprendo le porte per una partecipazione attiva e un sostegno concreto.
Non da meno lo sforzo tecnico ed editoriale che il gruppo ha intrapreso per la realizzazione di questo podcast che vede l’impegno non solo dei ragazzi presenti in loco ma anche di alcuni giovani che, per motivi di studio o di lavoro, vivono fuorisede ma con le radici ben ancorate alla propria comunità.
Durante la prima stagione il podcast ha trattato diverse tematiche come: la musicoterapia con l’associazione Heart’s Music, i volontari della gioia con Mister Sorriso, sport e disabilità con Ki.fra, l’immigrazione con Ohana, musica e solidarietà con gli Akusimba, percorsi di recupero dal carcere con Noi & Voi e infine il recupero dalle tossicodipendenze con Cidiesse. Quest’ultima associazione di Miliano ha voluto fortemente partecipare al progetto “raccontACi” e ci ha permesso di affacciarci fuori dal territorio ampliando la possibilità di ascolto di questa esperienza.
La prima puntata della seconda stagione è in onda da domenica 21 gennaio e racconta la storia di Alzaia, un’associazione che cura alcuni sportelli di ascolto e aiuto per le donne vittime di violenza e, ogni mese potrete ascoltare le storie di altre belle ed importanti realtà al servizio del prossimo. Oltre questa inoltre, per i pochi che ancora non lo abbiano fatto, l’invito è ad ascoltare tutte le puntate della prima stagione per aiutarci, come dice il motto del podcast, a condividere ‘Il bello che ci circonda!’
Di seguito il link per accedere al canale del podcast:

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Salvaguardia del Creato

Cura del Creato, papa Francesco: “La casa comune si sta sgretolando per avidità di profitto”

19 Gen 2024

“L’avidità distrugge, mentre la fraternità costruisce”. Lo ha ribadito papa Francesco, ricevendo in udienza una rappresentanza della popolazione colpita 60 anni fa dalla tragedia del Vajont. “La cura del creato non è un semplice fattore ecologico, ma una questione antropologica”, il monito del pontefice: “ha a che fare con la vita dell’uomo, così come il Creatore l’ha pensata e disposta, e riguarda il futuro di tutti, della società globale in cui siamo immersi”. “E voi, di fronte alla tragedia che può scaturire dallo sfruttamento dell’ambiente, testimoniate la necessità di prendersi cura del creato”, l’omaggio ai presenti: “Ciò è essenziale oggi, mentre si sta sgretolando la casa comune, e il motivo è ancora una volta lo stesso: l’avidità di profitto, un delirio di guadagno e di possesso che sembra far sentire l’uomo onnipotente. Ma è un grande inganno, perché siamo creature e la nostra natura ci chiede di muoverci nel mondo con rispetto e con cura, senza annullare, anzi custodendo il senso del limite, che non rappresenta una diminuzione, ma è possibilità di pienezza”. A causare la tragedia del Vajont, la tesi del papa a proposito del disastro avvenuto il 9 ottobre del 1963, “non furono sbagli di progettazione o di realizzazione della diga, ma il fatto stesso di voler costruire un bacino artificiale nel luogo sbagliato”: “E tutto ciò perché? In ultima analisi per aver anteposto la logica del guadagno alla cura dell’uomo e dell’ambiente in cui vive; così che, se la vostra ondata di speranza è mossa dalla fraternità, quell’ondata che portò disperazione era provocata dall’avidità”. “Chi non sa costruire il limite, non può andare avanti”, ha aggiunto Francesco.

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Diocesi

Giornata vicariale dei ministranti

19 Gen 2024

di Angelo Diofano

Si celebra domenica 21 alla parrocchia del Sacro Cuore, in via Dante, a cura del centro diocesano per le vocazioni, la Giornata vicariale dei ministranti sul tema “Servite il Signore nella gioia!”.

L’invito è rivolto ai ragazzi della vicaria Taranto orientale II, cui appartengono le parrocchie San Pio X, Sacro Cuore, Madonna della Fiducia, San Roberto Bellarmino, San Giovanni Bosco.

“Sarà un’occasione di incontro, gioco, preghiera e divertimento per i ministranti delle nostre comunità! – spiegano gli organizzatori.

S’inizierà alle ore 9 con l’accoglienza, quindi alle ore 10.30 ci sarà la santa messa celebrata dal rettore del seminario don Francesco Maranò e, a seguire, giochi e condivisioni su temi vocazionali, cura di don Francesco Maranò, don Francesco Mànisi e dei parroci della vicaria.

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Eventi nazionali

La Rete delle città marciane in visita alla Camera dei deputati

19 Gen 2024

di Angelo Diofano

Martedì 23 gennaio si terrà la visita istituzionale alla Camera dei Deputati delle municipalità unite dal culto a San Marco Evangelista (tra cui il comune di Torricella) accompagnate dal presidente Marco Rizzo, dal segretario Giuseppe Semeraro, dai sindaci, parroci e ambasciatori della prestigiosa Rete. Alle ore 13,30 i sindaci incontreranno il presidente della Camera on. Lorenzo Fontana nella prestigiosa sala dei Cavalieri; a seguire,  nell’adiacente sala Aldo Moro, toccherà alla delegazione di amministratori, parroci e ambasciatori della Rete marciana.

Finalità della visita istituzionale sarà l’illustrazione degli obiettivi programmatici di breve e lungo termine e delle attività da realizzare della Rete al fine di incrementare la promozione turistico-culturale di ogni municipalità, legate nel nome di San Marco, in Italia e all’estero. In questa importante occasione il presidente on. Fontana sarà omaggiato di doni istituzionali da parte della Rete Marciana e dal Comune capofila che ha da pochi mesi celebrato i suoi 900 anni.

Iniziamo questo 2024 con un importante incontro istituzionale alla Camera dei Deputati al fine di presentare i nostri progetti. L’obiettivo sarà sempre quello di promuovere, in sinergia e condivisione, il patrimonio culturale e storico di ogni Municipalità marciana in Italia e all’estero” – dichiara il sindaco di Castellabate e presidente della Rete Marco Rizzo. “Si tratta – conclude il segretario Giuseppe Semerarodi un evento istituzionale che ci inorgoglisce, la Rete Marciana è una grande comunità nazionale di valori e di promozione dei nostri territori, nata nel nome di San Marco”.

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Sport

Serie C, il Taranto vuole ritrovare la via del goal. Ma occhio al sorprendente Messina

foto G. Leva
19 Gen 2024

di Paolo Arrivo

Tanta soddisfazione mista a rammarico: l’ultimo Taranto visto in casa contro il Picerno è una squadra forte, coesa, che sa stare in campo; ma che commette errori fatali, sia in difesa che in avanti. I rossoblu stanno disputando un ottimo campionato, sia chiaro. Ma la sensazione è che manchi quello spunto in più per vincere sempre. O almeno, per mettere ko un avversario non superiore sul piano tecnico. L’auspicio è che possa accadere contro il prossimo. Si andrà a Messina, domenica prossima, per conquistare l’intera posta in palio, necessariamente. La squadra allenata da Giacomo Modica è appena uscita dalla zona playout e intende rilanciarsi in classifica verso quella playoff. Un motivo in più per stare attenti. In pochi, infatti, si sarebbero aspettati il successo del Messina sulla Casertana. Se ha fatto la partita della vita contro la squadra candidata alla vittoria del torneo, se è stata una giornata fortunata, o se si tratta dell’inizio di un percorso di crescita, lo si scoprirà il ventuno gennaio.

Il caso: a Messina senza Capuano

La gara col Picerno è costata cara al tecnico del Taranto. Il Giudice Sportivo della Lega Pro lo ha squalificato per una giornata. La sua colpa? Ha preso a pugni una porta, e bestemmiato ripetutamente. Un atteggiamento antisportivo che non ci piace certamente. L’episodio è accaduto al termine del match, nella zona spogliatoi – almeno dieci le frasi blasfeme proferite, si legge nella motivazione del provvedimento. Insomma, nel bene e male Eziolino fa sempre discutere di sé. E conoscendo il suo temperamento, l’amore per il calcio, la passione che ci mette dentro, potremmo perdonarglielo. Il guaio è per i calciatori che scenderanno in campo senza la sua presenza. In una partita così importante ai fini della classifica, per la 22esima giornata della serie C – girone C: il Taranto dista un solo punto dal quartetto che insegue la Juve Stabia capolista, formato da Avellino, Picerno, Crotone e Casertana a quota 38. Vietato lasciare per strada punti preziosi.

 

Taranto-Picerno, l’ultimo match allo Iacovone – Photogallery by Giuseppe Leva

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Eventi di sensibilizzazione

Una serata di riflessione sulla situazione della donna dallo Shoah ai giorni nostri

19 Gen 2024

“Se questa è una donna: prospettive educative per dire basta alla ‘Shoah’ della donna oggi” è il tema della conferenza che si terrà questa sera, venerdì 19 gennaio, a Taranto, dalle ore 17.30 alle ore 19.30 nel salone dell’istituto Figlie di Maria Ausiliatrice in via Umbria 162 per riflettere sulla situazione della donna a partire dalla Shoah ai giorni nostri, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle discriminazioni e gli abusi di ogni tipo che ancora oggi rappresentano un “sacrificio” umano.

Organizza Vides-Una Presenza Odv, in collaborazione con l’istituto Figlie di Maria Ausiliatrice, l’Oratorio Fma, il Tgs Delfino Taranto, il Cgs Taras Aps e l’agenzia di comunicazione Ki.Fra Comunicazione&Eventi.

L’evento vedrà la partecipazione di esperti, testimonianze, associazioni e istituzioni che operano nel campo della difesa dei diritti umani, della promozione della donna e della cultura della pace.

Questi i relatori: avv. Antonio Santoro (presidente Vides-Una Presenza Odv), suor Teresa Cinque (direttrice istituto Fma Taranto), don Mimmo Rizzo (parroco Santa Maria Goretti-Crispiano), Mary Luppino (presidente associazione “Madonna delle Grazie-Centro ascolto donna”), Teresa Tatullo (associazione Alzaia onlus), Maria Anna Boccuni (animatrice oratorio Fma-laureanda in Scienze dell’educazione). Matteo Schinaia, presidente dell’agenzia di comunicazione Ki.Fra Comunicazione&Eventi, illustrerà il tema e coordinerà il dibattito tra i relatori e il pubblico.

Durante la serata ci sarà la lettura di alcune pagine del diario di Etty Hillesum, scrittrice olandese ebrea e vittima dell’Olocausto.

Si rilasciano crediti formativi per gli studenti del triennio delle scuole superiori di secondo grado.

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Ministero episcopale

Domenica 21, l’ordinazione episcopale di mons. Russo

foto Mattia Santomarco
19 Gen 2024

di Angelo Diofano
Domenica 21 alle ore 17 in Concattedrale l’arcivescovo metropolita di Taranto, mons. Ciro Miniero, presiederà la solenne celebrazione eucaristica per l’ordinazione episcopale di mons. Giuseppe Russo , vescovo eletto di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti.
Mons. Nunzio Galantino, presidente emerito dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede apostolica, e mons. Domenico Pompili, vescovo di Verona, saranno i vescovi con-ordinanti.  È prevista la presenza di numerosi vescovi, del clero, delle autorità e dei fedeli principalmente della sua diocesi di origine e di elezione.
Mons. Russo è stato ordinato sacerdote il 24 giugno del ’95.
Laureato in Ingegneria civile all’Università di Pisa nel 2005, egli ha ricoperto i prestigiosi incarichi di sottosegretario per l’Amministrazione del patrimonio della Santa Sede (Apsa) e di responsabile del Servizio edilizia di culto alla segreteria generale della Cei. Inoltre ha al suo attivo esperienze di docenza al master Architettura e Arti per la liturgia al Pontificio istituto liturgico Sant’Anselmo (2010-2015) mentre il 14 febbraio del 2014 ha ricevuto il titolo di Architetto onorario al Consiglio nazionale architetti, pianificatori e conservatori nella sezione “committenti”.
Nella nostra diocesi, precedentemente, è stato, fra l’altro, vicario parrocchiale agli Angeli Custodi, consulente ecclesiastico della sezione di Taranto dei giuristi cattolici, difensore del vincolo e promotore di giustizia del tribunale ecclesiastico diocesano, membro della commissione diocesana liturgica e per l’arte sacra e direttore dell’Ufficio diocesano per i beni culturali ecclesiastici. Dal luglio dello scorso anno, tornato in diocesi, ha ricoperto l’incarico di parroco alla San Francesco d’Assisi a Martina Franca.

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Diocesi

Tre giorni di formazione biblica su “Salmi. Un canto ogni giorno. Un canto per ogni giorno”

19 Gen 2024

di Paolo Simonetti

Ormai da cinque anni le giornate diocesane dedicate all’approfondimento del Testo Sacro si tengono subito dopo la Domenica della Parola di Dio, che si celebra la terza domenica del Tempo ordinario, come stabilito da papa Francesco nella Lettera Apostolica “Aperuit illis”. È una iniziativa, questa, profondamente pastorale con cui il santo padre vuole far comprendere quanto sia importante nella vita quotidiana della Chiesa e delle nostre comunità il riferimento alla Parola di Dio, non confinata in un libro, ma che resta sempre viva e si fa segno concreto e tangibile. Ogni realtà locale potrà trovare le forme più adatte ed efficaci per vivere al meglio questa Domenica, facendo «crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture» (Rimanete nella mia parola. Sussidio liturgico-pastorale, a cura del dicastero per l’Evangelizzazione, 2024).

Sensibile a questo richiamo, l’Ufficio catechistico diocesano, attraverso il Settore Apostolato biblico, propone anche per il 2024 tre serate di incontro per leggere la Parola di Dio, in un clima di preghiera e condivisione. Il tema scelto per questa edizione è il Libro dei Salmi, precisamente su “Salmi. Un canto ogni giorno. Un canto per ogni giorno”. L’invito a partecipare è rivolto a tutti gli operatori pastorali, specialmente ai catechisti e a quanti frequentano il triennio di formazione di base. Gli incontri si svolgono presso il seminario arcivescovile di Poggio Galeso nei giorni 22-23-24 gennaio 2024, con inizio alle ore 17.30; si raccomanda di portare la Bibbia.

Sono ancora le parole del papa nell’udienza del 21 ottobre 2020 che ci introducono a questo meraviglioso Libro quando descrive lo stile della preghiera dei Salmi: «La preghiera dei cristiani ha questo “respiro”, questa “tensione” spirituale che tiene insieme il tempio e il mondo. La preghiera può iniziare nella penombra di una navata, ma poi termina la sua corsa per le strade della città. E viceversa, può germogliare durante le occupazioni quotidiane e trovare compimento nella liturgia. Le porte delle chiese non sono barriere, ma “membrane” permeabili, disponibili a raccogliere il grido di tutti». E ancora: «Nella preghiera del Salterio il mondo è sempre presente. I salmi, ad esempio, danno voce alla promessa divina di salvezza dei più deboli: “Per l’oppressione dei miseri e il gemito dei poveri, ecco, mi alzerò – dice il Signore –; metterò in salvo chi è disprezzato” (12,6). Oppure ammoniscono sul pericolo delle ricchezze mondane, perché “l’uomo nella prosperità non comprende, è come gli animali che periscono” (48,21). O, ancora, aprono l’orizzonte allo sguardo di Dio sulla storia: “Il Signore annulla i disegni delle nazioni, rende vani i progetti dei popoli. Ma il disegno del Signore sussiste per sempre, i progetti del suo cuore per tutte le generazioni” (33,10-11)».

L’esperto che ci accompagnerà è padre Franco Annicchiarico, gesuita, con una lunga esperienza di accompagnamento dei giovani nel discernimento. Padre Franco, che già una volta ha partecipato a questa iniziativa, è originario di Grottaglie; ha studiato a Napoli filosofia e a Roma teologia per il baccalaureato e la licenza. Vive a Bari dove opera nell’équipe diocesana di formazione per il clero, occupandosi principalmente della predicazione della Parola e degli esercizi spirituali; guida in Terrasanta per più di vent’anni, è anche apprezzato iconografo.

Questa iniziativa di approfondimento biblico ha una lunga tradizione nella nostra arcidiocesi. I Libri biblici presi in considerazione, considerando solo il periodo più recente, vanno dal Pentateuco ai Sapienziali, in un percorso che si propone di completare la panoramica sull’Antico Testamento. Le voci che si sono alternate sono state molteplici, quasi a sottolineare che la Parola si offre a noi e chiede a ciascuno di farsi discepolo in qualsiasi condizione di vita si trovi. Si richiamano solo alcuni dati: 2023, “Giobbe e il mistero di Dio”, a cura di don Salvatore Tardio, presbitero della diocesi di Brindisi; 2022, “Tracce di sinodalità nella Chiesa apostolica, a cura del compianto mons. Benigno Luigi Papa, arcivescovo emerito; 2021, “La Parola di Dio e le domande della vita” (edizione telematica), con don Sebastiano Pinto, dell’Apostolato Biblico in Puglia; 2020, “Il libro della Sapienza, a cura della prof.ssa Daniela Annicchiarico, docente; 2019, “I libri storici e le fragilità degli uomini: un racconto per scoprire l’azione di Dio nella storia”, intervento a più voci con il  prof. Antonio Cecere, mons. Carmine Agresta e la prof.ssa Daniela Annicchiarico; 2018, “Il libro del Deuteronomio”, don Salvatore Tardio; 2017, “Il libro dei Numeri” padre Franco Annicchiarico sj; 2016, “Il libro del Levitico”, a cura della prof.ssa Daniela Annicchiarico.

Riportiamo infine la sollecitazione del cardinale Carlo Maria Martini:”Ogni cristiano è chiamato a leggere e a recitare i Salmi non solo come una preghiera antichissima che conserva tutto il suo valore con il passare dei secoli, bensì come preghiera del popolo di Dio in cammino oggi, preghiera di ciascuno di noi, messa sulla bocca di Dio stesso e dalla Chiesa per educarci a pregare, per insegnarci che cosa chiedere, desiderare e sperare”.

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Lavoro

Amministrazione straordinaria; questa la scelta del governo per il futuro dell’Ilva

18 Gen 2024

di Silvano Trevisani

É quella dell’amministrazione straordinaria la scelta del governo per il futuro dell’Ilva. Come già ipotizzato nell’incontro svoltosi la settimana scorsa, la delegazione governativa ha illustrato alle organizzazioni sindacali, convocate ieri a Palazzo Chigi, la propria decisione. Una decisione che il governo ha preso, per la verità, già due giorni. Assodata l’indisponibilità di Mittal a raggiungere un accordo consensuale con Invitalia, infatti, non ha potuto fare altro per neutralizzare possibili ritorsioni. Il decreto relativo sarà pubblicato immediatamente nella Gazzetta Ufficiale, e sancirà i termini per l’avvio dell’amministrazione straordinaria, che dovrebbe partire entro due settimane. Entro quella data, il governo si è impegnato a riconvocare i sindacati per verificare e affrontare i non pochi questa decisione comporterà, sia per l’attività dell’azienda e soprattutto dello stabilimento di Taranto, sia soprattutto per la tenuta dell’occupazione. È questo il problema cui si guarda con maggiore apprensione, ed è quello che fa sperare sindacati e lavoratori in una ripresa, Ma nello stesso tempo è necessario garantire un cronoprogramma per l’avvio l’ambientalizzazione dello stabilimento, dando il via ai progetti interrotti per l’indisponibilità del socio di maggioranza. E per far questo, puntualizza da Davos il ministro Giorgetti, è indispensabile la disponibilità degli imprenditori italiani interessati a intervenire.

Nessun accordo con Mittal

I 320 milioni già stanziati, quindi, non saranno reinvestiti nella ricapitalizzaione, ma saranno messi, attraverso un prestito ponte, nelle mani dei commissari per garantire non il mantenimento degli impianti ma la piena continuità produttiva.

La soluzione era temuta alla vigilia perché è la più drastica e potrebbe far pagare ala fabbrica e all’indotto le scelte complicate, ma si è rivelata inevitabile per la posizione dei Mittal che intanto, abbandonando l’ex llva, sono tornati a investire in Francia.

“La fase di amministrazione straordinaria sarà temporanea e il governo – precisa una nota di Palazzo Chigi – è alla ricerca dei migliori partner privati con l’obiettivo di salvaguardare la continuità produttiva, tutelare l’occupazione e garantire la sicurezza dei lavoratori. Nei prossimi giorni sarà aperto al Mimit e al ministero del lavoro un tavolo che riunirà tutti i soggetti interessati: istituzioni locali, sindacati, associazioni datoriali. I ministri Urso e a Calderone, incontreranno nelle prossime ore i rappresentanti delle imprese fornitrici e dell’indotto, manifestando la disponibilità ad analoghi incontri con i rappresentanti dei lavoratori. Il momento che sta vivendo l’ex Ilva è “estremamente difficile” ed è necessario proseguire il confronto impegnandosi a fare ciascuno la propria parte. Questo per la tutela della produzione e dell’occupazione e la salvaguardia dell’ambiente e della sicurezza dei luoghi di lavoro”.

Così i sindacati

“Abbiamo fatto presente che la situazione è complessa – ha dichiarato al termine dell’incontro il segretario della Fiom Michele Di Palma – e che la prima questione è garantire risorse per i lavoratori e la tenuta in sicurezza e la manutenzione degli impianti. Il Governo ha risposto che ci sono già nelle disponibilità del decreto 320 milioni, che però non bastano per rilanciare la produzione. Il Governo ha risposto che ci sono le condizioni per intervenire con ulteriori risorse”.

Per Rocco Palombella, segretario della Uilm “dopo questo incontro riteniamo di avere la compiutezza che la strategia di Mittal ormai è finita. Loro hanno tentato di usare uno strumento per ricomporre la lite, per perdere tempo, il governo ha risposto con un decreto legge, domani verrà bollinato e ci sarà la firma del presidente della Repubblica e il decreto è legge”.

Il segretario della Fim Benaglia, infine, sottolinea la necessità che il governo individui, per la gestione commissariale, manager del settore capacità di garantire la qualità degli interventi. Cosa che, ha sostenuto, il governo a dichiarato di tener presente, perché si possa giungere finalmente al risanamento e al rilancio dell’azienda siderurgica italiana. La Usb da parte sua ha posto il tema della massima garanzia dei lavoratori di Ilva in A.S., tema ritenuto fondamentale e pregiudiziale

L’indotto

Le associazioni Aigi (a cui aderisce l’80 per cento delle imprese dell’indotto ex Ilva), Casartigiani e Confapi Industria avevano annunciato, intanto, “la sospensione ad oltranza di tutte le attività lavorative svolte dalle proprie associate all’interno dello stabilimento siderurgico di Taranto”. Questo non avendo avuto rassicurazioni sulla tutela dei crediti vantati nei confronti di Acciaierie d’Italia. Precisano che “per senso di responsabilità verso i lavoratori, la cittadinanza ed il territorio”, saranno garantite “esclusivamente le prestazioni attinenti la sicurezza degli impianti”.

All’incontro erano presenti, per il governo, i ministri per gli affari europei Raffaele Fitto (in videocollegamento),  delle imprese e del made in Italy Adolfo Urso, del lavoro e delle politiche sociali Marina Calderone, Giancarlo Giorgetti (in videocollegamento) e il sottosegretario alla presidenza del consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati presenti i rappresentanti di Fiom Cgil Michele De Palma, Fim-Cisl Roberto Benaglia, Uilm-Uil Rocco Palombella, Ugl metalmeccanici Giovanni Antonio Spera e Usb Sasha Colautti (in videocollegamento) e Francesco Rizzo.

Il ministro Giorgetti

Dell’ex Ilva ha parlato al Forum di Davos il ministro dell’economia, Giancarlo Giorgetti: “Sull’ex Ilva noi ci stiamo impegnando al massimo per fare chiarezza perché per fare l’acciaio green servono tanti investimenti e quindi abbiamo bisogno di partner che li facciano insieme a noi questo è il momento della chiarezza”. Giorgetti ha spiegato che “in questo momento c’è un partner che ancora non ha chiarito la sua posizione”, ma “ci sono molti interessati a produrre a Taranto, il più grande insediamento produttivo di acciaio europeo”. “Noi vogliamo partner che condividano questa grande ambizione di produrre acciaio in Italia però in modo ambientalmente compatibile”.

Il sindaco Melucci

Delle aziende dell’indotto si occupa, in una nota, il sindaco Melucci: “In seguito al commissariamento di Acciaierie d’Italia, che “cancellerebbe” i crediti avanzati dalle imprese dell’indotto, diventa vitale stabilire un dialogo aperto e costruttivo con l’Esecutivo proprio allo scopo di tutelare gli interessi della nostra comunità. Come istituzioni locali siamo disponibili a collaborare attivamente con le Autorità nazionali per trovare soluzioni che possano garantire al territorio continuità alla sua economia e che siano capaci di affrontare le problematiche legate alle fonti inquinanti garantendo la chiusura delle stesse per tutelare la salute dei cittadini e dell’ambiente.”

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Cep

Il resoconto della riunione invernale della Conferenza episcopale pugliese

Nella foto, il presidente della Cep, mons Satriano (al centro), con a sinistra mons. Intini (vicepresidente) e il segretario, mons. Favale
18 Gen 2024

Un momento di preghiera e l’introduzione del presidente della Cep, mons. Giuseppe Satriano, hanno aperto la riunione invernale dei vescovi delle diocesi di Puglia. All’inizio dell’incontro il presidente ha rivolto parole di cordiale accoglienza a mons. Giorgio Ferretti, arcivescovo di Foggia-Bovino, e a mons. Giuseppe Russo, vescovo eletto di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti; al contempo, a nome dell’episcopato pugliese, ha espresso profonda gratitudine a mons. Vincenzo Pelvi, arcivescovo emerito di Foggia-Bovino, e a mons. Giovanni Ricchiuti, amministratore apostolico di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti, in procinto di terminare il suo mandato.

Dopo l’approvazione del verbale dell’ultima riunione, tenutasi a Molfetta l’11 settembre scorso, i vescovi si sono soffermati in una riflessione attenta sugli ultimi sviluppi della questione ex Ilva, che interessa Taranto e coinvolge l’intera Puglia. L’intervento dell’arcivescovo di Taranto, mons. Ciro Miniero, ha contribuito a cogliere meglio la drammaticità della situazione in atto.

La Conferenza episcopale pugliese, facendo sua la sofferenza della Chiesa di Taranto, che ha ricadute sull’intero territorio nazionale, segue con apprensione l’evolversi del destino dello stabilimento siderurgico. In un momento così delicato, l’auspicio è che ogni scelta sia coraggiosa e lungimirante e che la salvaguardia del Creato e la centralità della persona siano obiettivi prioritari, così come indica papa Francesco nell’enciclica Laudato si’, pietra miliare per un nuovo modello di sviluppo. I tempi che viviamo non consentono ulteriori soluzioni “tampone”, ma un audace progetto che si faccia carico della complessità dei problemi che attanagliano il futuro di questo territorio, troppo spesso trascurato e ferito. I vescovi di Puglia esortano a non demordere nel restituire speranza a questo lembo d’Italia, facendo appello alle istituzioni per operare scelte concrete che diano effettivo rilancio alla vita dei suoi abitanti, coniugando salute, lavoro e ambiente. La sfida è cruciale e riguarda non solo le attuali generazioni e famiglie coinvolte, ma soprattutto i nostri giovani che continuano a emigrare lontano alla ricerca di dignità e pane.

Oltre la questione dell’ex Ilva, la riunione dei vescovi ha affrontato vari altri argomenti, inerenti l’attenzione e la cura pastorale nei confronti di alcune realtà centrali per la vita delle Chiese di Puglia, quali il seminario regionale di Molfetta e il Tribunale ecclesiastico interdiocesano.

Mons. Gianni Caliandro, Rettore del Pontificio Seminario regionale pugliese, accompagnato da don Michele Caputo, responsabile della Comunità dell’Anno propedeutico, ha illustrato la delicata situazione del Seminario regionale, sia sotto il profilo della proposta formativa, sia sul versante delle problematiche inerenti al calo delle vocazioni. La recente approvazione della Ratio Fundamentalis Sacerdotalis della Conferenza episcopale italiana induce a un’attenta riflessione sulle possibili proposte riguardanti la formulazione del nuovo anno missionario – un anno di formazione personalizzato, vissuto al di fuori della comunità del seminario – e sulle prospettive di una rinnovata pastorale vocazionale nelle nostre Chiese.

Degna di nota la relazione sul Tribunale interdiocesano pugliese presentata dal presidente, mons. Pasquale Larocca. Le tre qualità indicate dal Santo Padre nel motu proprio Mitis Iudex Dominus Jesus – la celerità, la prossimità, la gratuità – sono ampiamente rispettate e valorizzate nel cammino che il Tribunale va realizzando in maniera sempre più competente e qualificata.

Centrale è stato anche il confronto con le Superiore e i Superiori Maggiori dei vari istituti religiosi e istituti secolari, rappresentanti della Vita consacrata in Puglia. Il dibattito è stato centrato sulle mutue relazioni alla luce dell’attuale situazione che la Chiesa sta attraversando e che tocca da vicino la vita di tutte le nostre comunità. Il confronto, intenso e cordiale, ha suscitato il desiderio di un rinnovato impegno a servizio di una visione di Chiesa che possa essere generativa di nuovi percorsi, protesi a intercettare le attese e le speranze di questa nostra terra.

Successivamente, don Vito Mignozzi, preside della Facoltà teologica pugliese, ha relazionato sul lavoro svolto, evidenziando punti di criticità e nuove possibili declinazioni nell’impegno formativo messo in campo dall’istituzione accademica. Essa, frutto di una sinergia sinodale tra i tre Istituti di Molfetta, Santa Fara e San Nicola, attraversa una stagione particolare che richiede cura e progettualità per una rinnovata collocazione all’interno del panorama pastorale e culturale pugliese. Si è auspicato un maggiore coinvolgimento delle altre realtà accademiche presenti sul territorio per una significativa interazione con le problematiche del mondo di oggi, non avulse dalle sfide pastorali poste alle Chiese di Puglia.

L’intervento di mons. Francesco Neri ha aggiornato la Conferenza episcopale pugliese sul lavoro che l’Istituto Pastorale Pugliese e la Commissione Dottrina della Fede, Catechesi e Annuncio stanno portando avanti in vista del prossimo mese di luglio, attestando continuità con quanto già avviato negli anni precedenti. Prosegue la riflessione sulle “Parrocchie sinodali e missionarie” (22-26 luglio, Santa Cesarea Terme), curata dal suddetto Istituto, e, in sintonia con l’Ufficio Catechistico Nazionale, il Convegno Regionale che vedrà coinvolte tutte le equipe diocesane a Ostuni (4-5 luglio).

I vescovi si sono poi intrattenuti sulla 50esima Settimana sociale di Trieste (3-7 luglio), varando un programma di incontri su tutto il territorio regionale preparatori all’evento.

Oggetto di riflessione è stata anche l’imminente Visita ad limina apostolorum, che avrà il suo culmine il 18 aprile nell’incontro con il Santo Padre. Il confronto con i dicasteri della Santa Sede inoltre sarà un’opportunità di grazia per verificare il cammino delle singole Chiese e dell’intera Chiesa di Puglia.

L’assemblea dei vescovi, aiutata dalla riflessione di don Alessandro Mayer, delegato regionale per la Caritas, si è soffermata sul cammino delle Chiese di Puglia in ordine alle sfide e alle proposte avanzate dalla Caritas regionale:

  1. l’impegno dei vescovi per la costituzione di un osservatorio regionale delle povertà e delle risorse;
  2. il progetto regionale di formazione dei membri delle equipe diocesane delle Caritas delle diocesi pugliesi.

Da sempre l’attenzione alla Caritas costituisce una dimensione vitale delle Chiese di Puglia impegnate in uno stile di prossimità che richiede sempre nuovi sguardi verso una realtà che muta celermente e richiede paradigmi ed interventi adeguati.

In questa assemblea ordinaria sono stati conferiti alcuni incarichi per le Commissioni regionali con la designazione dei seguenti vescovi delegati:

– S.E. mons. Luigi Mansi, vescovo di Andria, delegato per la Commissione Sport e Tempo libero;

– S.E. mons. Ciro Miniero, arcivescovo di Taranto, delegato per la Commissione Famiglia e vita;

– S.E. mons. Giorgio Ferretti, arcivescovo di Foggia-Bovino, delegato per la Caritas;

– S.E. mons. Giovanni Intini, arcivescovo di Brindisi-Ostuni, presidente della Commissione del Seminario e delegato per la Commissione Clero e Vita consacrata.

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